venerdì 12 aprile 2013

CONSIGLI E FALSI MITI SU INFLUENZA E RAFFREDDORI




Vaccini pericolosi, sintomi improbabili e cure inverosimili. Nonostante l'inverno sia appena finito, l'allarme influenza non è ancora cessato. E allora giunge tempestiva l'indagine del dottor Andrew Bonwit, esperto di malattie infettive del Loyola University Health System, centro d'eccellenza medica situato a Maywood, nello stato americano dell'Illinois. Dieci interessanti consigli, o meglio raccomandazioni, per non cadere in facili tranelli in tema di raffreddori e influenze. In pratica, dieci miti da sfatare senza esitazione. «Prima di tutto – spiega il dottor Bonwit nella nota ufficiale Loyola Medicine partendo dal luogo comune più diffuso – bisogna sottolineare come sarebbe giusto vestirsi in modo appropriato ed evitare di prendere freddo. Ma influenze e raffreddori sono causati da virus, e non dai capelli bagnati come molti ritengono». In secondo luogo, il ruolo giocato dai vaccini anti-influenzali: «Chi pensa possano farci ammalare è fuori strada – osserva Bonwit – perché il vaccino è una forma inattiva del virus. Al massimo possono verificarsi reazioni minori, di solito dolore muscolare nel luogo dell'iniezione». Restando ai falsi pericoli di contagio, l'esperto americano fa notare come i virus non sopravvivano a lungo nell'ambiente domestico: «La durata esatta dipende naturalmente dal tipo di virus – spiega Bonwit – alcuni possono vivere anche per 8-12 ore su superfici dure come i mobili o i lavelli della cucina in acciaio inox, mentre su superfici morbide (come un panno) avranno una vita molto breve. In ogni caso l'igiene delle mani e dell'ambiente è fondamentale». 
Dopo aver sfatato un mito legato ad alcuni presunti sintomi dell'influenza («Non fatevi trarre in inganno da vomito e diarrea: possono essere causati anche da un virus dello stomaco diverso dall'influenza»), il dottor Bonwit si concentra sulle cure possibili e improbabili: «È importante seguire una dieta equilibrata e assicurarsi di essere ben idratati – osserva l'esperto del Loyola University Health System – ma non mangiate per forza né esagerate con liquidi ed alcuni elettroliti come sodio e potassio. Per ciò che riguarda le presunte qualità terapeutiche del brodo di pollo contro il raffreddore, non ci sono prove scientifiche sufficienti, anche se uno studio ha dimostrato come possa contribuire alla riduzione dell'infiammazione». Attenzione, poi, alle esagerazioni, inutili e controproducenti: «Qualcuno crede che prendere grandi dosi di vitamina C possa aiutare la guarigione – spiega il dottor Bonwit – ma questo non è vero. Meglio assumerne dosi normali attraverso integratori alimentari o frutta», pur senza illusioni salvifiche. «Per ciò che riguarda il ruolo dello zinco nella cura del raffreddore – prosegue l'esperto americano – ci sono invece prove contrastanti: sicuramente, però, può aiutare a calmare il mal di gola». Infine le ultime due raccomandazioni: «Il sonno è estremamente importante nella “lotta” al virus – spiega il dottor Bonwit – soprattutto nei bambini. Un consiglio finale per prevenire le malattie virali? Laviamoci accuratamente le mani, soprattutto prima e dopo i pasti».

Annamaria... a dopo

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