Una ragazza( laureata alla Bocconi) che arrivata alla notorietà, grazie all'isola dei famosi, pensavo fosse sparita nel nulla e invece....
 Piange al telefono con la madre, scrive sms minacciosi direttamente al  presidente del Consiglio, finisce in una clinica per curarsi. “Non è la  vita che sognavo, se la vita da star è fatta di questo, lo capisco e  rinuncio”. Prima la droga, i festini, le marchette, i rapporti diretti  con il clan di Lele Mora e Fabrizio Corona, ma soprattutto con Silvio Berlusconi e suo fratello Paolo. Poi la disperazione e il crollo. La storia di Sara Tommasi che emerge dalle intercettazioni raccolte nell’inchiesta di Napoli è quella di una ragazza distrutta, prima dalle sue ambizioni, poi dal giro di Lele Mora e del premier. Oggi l’abitazione milanese di Sara Tommasi è stata  perquisita dagli investigatori, che hanno sequestrato un personal  computer.Sono tante le conversazioni e gli sms in cui si coglie chiaramente una  volontà di ribellione della ragazza a un sistema che ormai l’ha  imprigionata. E la paura di restare coinvolta nello scandalo che sta  montando. Al punto da arrivare a scrivere, il 15 gennaio 2011,  giorno  in cui esplode lo scandalo delle prostitute e dell’harem dell’Olgettina,  un sms inequivocabile al premier Berlusconi: “Spero che crepi con le  tue troie”. Già il 10 gennaio, sempre rivolgendosi a B, scriveva:  “Silvio vergognati, mi hai fatta ammalare. Paga i conti dello  psicologo”. Lo stesso giorno Sara Tommasi riceve la chiamata della  segretaria della clinica “Delle betulle” di Appiano Gentile: “Sara,  grazie alla raccomandazione di Berlusconi Paolo, è convocata presso la  clinica “Delle Betulle” ad Appiano Gentile, per essere visitata .
Poi ci sono le carte della procura di Napoli. Il principale interlocutore di Sara era, appunto, Vincenzo Seiello,  detto “Bartolo”, presunto organizzatore dei festini a pagamento ai  quali partecipa anche la soubrette. “Ciao Sara per una serata tipo cena  con un imprenditore la vuoi fare? 1500 euro? E mi fai sapere”, le scrive  in un sms. La figura di Silvio Berlusconi emerge proprio da una  telefonata tra i due, intercettata il 9 settembre 2010. La Tommasi dice  di non poter partecipare a una serata con Bartolo perché “devo vedere  una persona che non vedo da un sacco di tempo, che mi ha chiamato  adesso”. Scrivono i magistrati di Napoli: “I fatti avrebbero insinuato  che quella persona andava identificata nel presidente del Consiglio  Berlusconi, perché subito dopo la sua scorta peronale fu notata da  Seiello Vincenzo e Amirante Giosué, mentre indugiavano sotto casa della  donna con l’intenzione di parlarle per convincerla a mantenere  l’impegno”. Ecco le parole di Bartolo, che si dice sorpreso da ciò che  ha visto: “Le guardie del corpo di Berlusconi! Se la sono venuta a  prendere a questa e se la sono portata…guarda, è una cosa incredibile”.  Circostanza, quella della scorta del premier a disposizione della  Tommasi, smentita ieri da Palazzo Chigi: “E’ assurdo e diffamatorio”.Mahhh...
Ma è proprio nella fase della “ribellione” di Sara Tommasi che emergono  meglio i legami e i collegamenti con il premier e con il giro di Lele  Mora. Tutto inizia il 18 dicembre scorso, quando, in un sms a “Bartolo”,  Sara scrive: “Mi spiace non voglio più avere niente a che fare con  Corona e con Lele, né con questo mondo. Addio”. E ancora: “Né te né Lele  né Fabrizio (Corona) né le marchette che volevi farmi fare nel  giro squallido di Marina Berlusconi che volevate farmi  fare o dei festini privati”. In una telefonata tra i due, lo stesso  giorno, Sara è ancora più esplicita: “Mi sono stufata di lavorare, hai  capito? Se devo andare a scopare tutto il mondo come sta succedendo con  gente che mi perseguita con le droghe, a destra e sinistra…”. Questa  mattina Marina Berlusconi, per commentare questa intercettazione, ha  attaccato i giornali: “Non è un caso che anche stavolta il rilievo di  gran lunga maggiore a queste farneticazioni sia stato dato dai soliti  ben precisi giornali: quelli che, quando ogni giorno sproloquiano sulla  macchina del fango, in realtà stanno parlando solo di se stessi e del  loro comportamento”.
Dopo aver evocato la figlia di Silvio Berlusconi ,Marina, nel litigio con  Bartolo la Tommasi tira in ballo anche il fratello di B. Paolo: “Ora  scusate ma andatevente a fanculo Co e company dei miei stivali e ditelo  anche a Paolo Berlusconi”.
A gennaio i comportamenti di Sara Tommasi diventano schizofrenici. Con Ermanno Dionisio,  che dice di “volerla tutta per lui”, l’8 gennaio risponde: “O mi paghi a  prestazione o t’inkuli! Ho già mille fidanzati. Sono diventata una  troia. Ciao”. La risposta è: “Ok…markette sta bene bacio”. Ci sono poi i  dialoghi e le accuse al premier il 10 gennaio, ma soprattutto il  pentimento e la paura, in una telefonata disperata alla madre,  intercettata il 19 gennaio, così trascritta nel fascicolo di Napoli:  “Sono venuta (a Milano) per due appuntamenti, ma poi alla fine non sono  serviti a un cazzo…e basta…ora sto qua a rompermi i coglioni, con la  gente che mi droga a destra e sinistra. Non so più dove scappare (  sembra che stia per piangere), non so più dove scappare…guarda (ndr, poi  piange)…sono perseguitata..da Berlusconi e da tutti…non so dove mettere  le mani”.
Le angosce, le visite in clinica, la prostituzione che comunque, a fasi  alterne, continua. La consapevolezza che la strada per il successo  facile ha un prezzo altissimo. Un brusco ritorno alla vita reale. Che  ricorda la storia di Virginia Sanjust, l’annunciatrice  Rai travolta dal legame con Berlusconi che “l’ha scelta” nel 2003. Ecco  come è finita la storia di Virginia, i questo estratto dal libro “Papi – uno scandalo politico”  di Peter Gomez, Marco Lillo e Marco Travaglio: “Passato il ciclone  Berlusconi, la famiglia Armati-Sanjust ne è rimasta travolta e, a oggi,  non ha ancora ritrovato un suo equilibrio. Federico Armati è ancora in  forze al Cesis (ora denominato Dis) ma non è più utilizzato per attività  operative. Come agente segreto è «bruciato» e si trova nella grottesca  situazione di dover lavorare per un servizio che dovrebbe essere fedele  al premier che lui ha denunciato e che considera il responsabile delle  sue disgrazie. Virginia vive in condizioni ancor più difficili. Alla  fine del 2004 ha deciso (secondo il marito, su consiglio di Berlusconi)  di lasciare il lavoro alla Rai. La sua personalità fragile, privata dei  due punti fermi che la sostenevano – il lavoro e il figlio, sempre  affidato al marito – è entrata in profonda crisi. I continui regali e  l’enorme disponibilità di denaro che Berlusconi le ha offerto per anni  non le sono stati di aiuto. Anzi. Le più svariate sette religiose hanno  preso ad aggirarsi come avvoltoi intorno a questa ricca e debole  signora, nella speranza di spillarle soldi e favori. Lei, Virginia, s’è  avventurata in lunghi viaggi in templi più o meno esoterici”.
Questa ennesima storia fa  ma veramente orrore. Abbiamo a che fare con  l’impersonificazione del male? BASTA, CHE DIO LO  FERMI, se gli italiani non VOGLIONO farlo. E troppi continuano imperterriti a sostenerlo, millantandone  l’innocenza e coltivandone in realtà il mito deteriore. Come si può , in  buonafede , a credere alla sua innocenza... 
mi trovo d'accordo con quanto espresso da Lorenzo Chiavettta
Da un paio di giorni, regna sovrano un solo nome sui nostri giornali: Ruby!
No,  tranquilli! non voglio star qui a riportare la cronaca dei fatti che  ormai ritrovate su tutti i media nazionali e non. Per quello vi rimando  ad altri più importanti siti. 
Voglio solo scrivere un post di critica ai cattolici italiani (o presunti tali) che lo votano.
Forse, questi elettori hanno bisogno di un promemoria:
1) Berlusconi è andato a letto con l'escort Patrizia D'Addario, tra l'altro prima di rompere con Veronica Lario.
2) Il nostro premier è solito fare festini nelle proprie ville, facendosi adulare da giovanissime donne, a cui regala ciondoli e gioielli (a forma di tartarughina o farfalla).
3) Si dice che anche durante la sua recente visita in Brasile abbia partecipato ad un festino pieno di donne. O almeno così hanno scritto i giornali brasileri.
4) Qualche mese fa ha fatto la comunione, pur essendo divorziato.
5) Racconta barzellette fortemente antisemite o con annessa bestemmia.
6) Ha avuto una non meglio precisata relazione con Virginia Sanjust di Teulada, sempre durante il matrimonio con la Lario.
7) Poi c'è stata la minorenne, oggi maggiorenne, Noemi Letizia.
8) Mentre adesso abbiamo la new entry Ruby, col suo bunga bunga.
L'elenco  potrebbe ancora continuare, ma già leggendo questi 8 punti, se io fossi  cattolico - ma grazie a dio sono ateo, se mi passate la citazione -  cambierei opinione sul nostro attuale premier. E invece ciò tra i nostri  concittadini non avviene. Un po' perché, capirete, con tre reti televisive e la Rai in mano, le informazioni al riguardo sono filtratissime e vengono date come LUI vuole; e un po' perché il nostro è il Paese dei finti cattolici, dove si va in chiesa per Natale e Pasqua, si bestemmia, si commettono peccati di ogni tipo (tanto poi c'è la confessione che rimedia a tutto!), ci si sposa con rito cattolico solo per onorare la tradizione, si fa sesso prima del matrimonio e blablabla.
Che sia la volta buona che alle prossime elezioni cambi qualcosa? 
Chi vivrà, vedrà.
Molto, troppo ciarpame in giro, queste ragazze che vendono il proprio corpo cosi facilmente ... sono certa che ci saranno giovani donne , come altre in passato,  pronte a scrivere la storia .Siano  in politica , nell'mprenditoria, attrici,cantanti, scrittrici e tante donne nascoste tra le pieghe  della vita quotidiana, dietro le pareti delle proprie faccende  domestiche, ferme tra i propri incubi ed i propri sogni, in equilibrio  tra il voler essere superdonne e l’istinto ad essere madri, tutte caratterizzate da quel potere speciale che è l’essere donna stesso. 
Ecco una delle giovani donne che ammiro 
Concita De Gregorio - direttore del quotidiano L'Unità-
Laureata all'Università di Pisa in Scienze Politiche, ha iniziato la  professione nelle radio e tv locali toscane passando poi al Tirreno  dove, per otto anni, ha lavorato nelle redazioni di Piombino, Livorno,  Lucca e Pistoia. Nel 1990 è passata al quotidiano la Repubblica, dove si  è occupata di cronaca e di politica interna. Ha pubblicato nel 2002 Non lavate questo sangue, diario dei giorni del G8 a Genova e un racconto per la rivista letteraria di Adelphi. Nel 2006 ha pubblicato  Una madre lo sa, tra i finalisti del Premio Bancarella 2007.Spesso è ospite Santoro "anno zero,  e in vari talk show
Dall'agosto 2008 è Direttore del quotidiano L'Unità.




 
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No comment. Per il bene e per il male. Ognuno ha le sue opinioni e se le tiene.
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