lunedì 12 aprile 2010

UN BARBONE- da PINO C.-


Verso la libertà come in esilio,
un giovane lascia la famiglia
portando con sé: sogni e progetti.
Due bagagli con lo stretto necessario;
nelle agili mani un discreto artigianato
e nella testa una buona cultura inespressa
o incompresa da una società a lui ostile.
Forse torti subiti, oppure
scarsa fortuna nel suo luogo nativo,
netto ha deciso: meglio partire,
non importa per dove purché si va via.
Senza dimora, sosta brevemente
dovunque come meglio e dove possibile.
Nondimeno, nel disagio impressionante
crediamo deve  essere uomo capace d’ingegno
che pur indifferente alla gente
ha piena fiducia nella sua avventura
nell’ affrontare la vita a prova dura.
Quale orizzonte si presenta ai suoi occhi,
sono tumultuosi , tranquilli i suoi sogni?
Un’ incognita.
Le ali della libertà sono incondizionate,
in alto o in basso, volano incontrastate.
Lo vediamo sorridere  qualche volta,
forse è felice della sua  voluta solitudine
pur tenendosi in disparte dalla società normale
non meno sofferente per conflitti nodosi
con tutti i suoi agi, comodi averi  e illusioni.
Ma  Dio e lui soli, sanno di questa voglia itinerante.

PINO

1 commento:

  1. Pino, hai saputo tratteggiare con sensibilità una vita evidentemente particolare. L'accostamento di quest'uomo a Dio è molto dolce e gentile.

    RispondiElimina