venerdì 9 settembre 2016

LE PIZZE VOLERANNO CON I DRONI


Il drone che  consegna la pizza


Uno dei grandi problemi dell'era moderna è ordinare la pizza  a casa e riceverla fredda ma ancora per poco...

il DomiCopter è un drone con otto motori (un "ottocottero") dotato di una borsa termica in cui ci stanno comodamente due pizze.


La Domino’s , una delle delle catene di pizzerie più famose al mondo che lo scorso ottobre ha aperto una anche una filiale in Italia  è riuscita finalmente a consegnare con successo una pizza utilizzando un drone.
Per farlo ha stretto un accordo con Flirtey, una start up americana specializzata nelle consegne di oggetti e di alimenti con i droni. L’azienda aveva già fatto alcuni esperimenti consegnando bibite, snack o altri tipi di cibi per la nota catena 7-Eleven ma il servizio non era poi diventato operativo per via di alcune lacune nel sistema legislativo americano in merito ai droni.

Ora Domino’s ha ufficialmente fatto partire il suo servizio in Nuova Zelanda. Al momento non sostituirà del tutto le consegne tradizionali ma sarà un primo passo per diminuire drasticamente i tempi di consegna senza dover ridurre il numero delle ordinazioni.
Don Meij, chief executive del gruppo Domino’s ha commentato: “Con l’aumento del numero di consegne che facciamo ogni anno abbiamo deciso di affrontare la sfida di garantire tempi consegna sempre più brevi e modalità sempre più avanzate per ordinare la pizza da noi”.
È chiaro che uno degli obiettivi dell’azienda è quello di ridurre il personale: ultimamente è stata lanciata una nuova app che permette all’utente di ordinare la propria pizza in pochi clic, in più in Australia sono stati fatti alcuni esperimenti per affidare le consegne a dei robot e sono stati testati anche dei robot pizzaioli.
Se l’utilizzo dei droni nelle consegne della pizza si dimostrerà realmente efficace, la Domino’s lo applicherà anche in molti altri paesi. Le prossime nazioni che potranno beneficiare del sevizio saranno Australia, Belgio, Francia, Olanda, Giappone e Germania.

Annamaria


giovedì 8 settembre 2016

UNA RICETTA AL VOLO...(ANZI DUE!)

Ricette al bacio!

RAVIOLI AL SUGO  RIPIENI DI RICOTTA...DOLCE 
                                       (Ricetta Ragusana)




Ingredienti


-300 g di farina di grano duro
-2 uova
-500 g di ricotta
-400 g di puntine di maiale
-1 cipolla
-200 g di concentrato di pomodoro
-1/2 bicchiere di vino rosso
-zucchero
-3-4 rametti di maggiorana
-1 foglia di alloro
-cannella in polvere
-olio extravergine d'oliva
-sale


Preparazione

La tradizione vuole i ravioli cosi: pieni di ricotta dolce, che contrasta con il sugo. E sono di un buono...  

- Prepara la pasta cosi: metti nel centro della fontana di farina un pizzico di sale, le uova e 10 cucchiai di acqua. Impasta fino a ottenere un composto liscio e omogeneo che avvolgerai in un telo per 10 minuti.

- Mescola la ricotta con la maggiorana tritata e la cannella, un po' di sale e 4 cucchiaini di zucchero. Stendi la pasta in una sfoglia sottile e sistema sopra dei mucchietti di ricotta ben distanziati tra di loro. Ricoprili con un'altra striscia di sfoglia, falla aderire bene a quella sotto e poi con una rotella dentata ritaglia dei ravioli quadrati di 5 centimetri.

- Scalda 4 cucchiai d'olio in una casseruola, unisci la cipolla tritata e falla dorare. Aggiungi l'alloro, 1 cucchiaino di zucchero, il sale,  e il maiale. Rosola la carne, bagnala con il vino, lascia evaporare a fuoco vivace e aggiungi il concentrato diluito con 8 dl d'acqua. Continua la cottura per 1 ora e 30 minuti a fuoco lento, fino a che il sugo non risulti molto denso.

- Elimina la carne dalle ossa, tritala, rimettila nel sugo e continua la cottura per 30 minuti. Cuoci i ravioli in abbondante acqua salata e scolali. Condiscili con il sugo e, se vuoi, con del formaggio Ragusano grattugiato.




Quando si preparano i ravioli freschi ripieni di ricotta per realizzare uno squisito primo piatto, vengono realizzati anche i ravioli da friggere e servire come dolce alla fine del pasto. 
(Pancia mia fatti capanna...)
Ravioli fritti


INGREDIENTI

Dosi per la pasta:
250 g di farina
50 g di burro morbido
1 cucchiaio colmo di zucchero
1 uovo
1/2 bicchiere scarso di latte
sale

Dosi per il ripieno:
250 g di ricotta
100 g di zucchero
50 g di cedro candito
50 g di cioccolato fondente
la scorza grattugiata di 1/2 limone non trattato
cannella in polvere
olio di arachide per friggere
zucchero a velo per i ravioli

PROCEDIMENTO

Setacciate la farina, mescolatela con lo zucchero e un pizzico di sale, quindi fate la fontana e mettetevi l'uovo intero, il burro a fiocchetti e il latte.
Mescolate gli ingredienti e impastate per qualche minuto con le mani; dovrà risultare una pasta morbida simile a quella del pane. Raccoglietela a palla, avvolgetela con la pellicola trasparente e lasciatela riposare per mezz'ora.
Mettete la ricotta in una ciotola, unitevi lo zucchero, la scorza di limone, un cucchiaino da tè di cannella e schiacciate con una forchetta fino ad avere un composto omogeneo.
Tagliate il candito a dadini e il cioccolato a scagliette e amalgamateli alla ricotta.
Stendete la pasta ad uno spessore di circa tre mm e ricavatene dei quadrati di otto cm di lato.
Distribuite il composto di ricotta al centro dei quadrati, chiudeteli a triangolo premendo bene, infine, con la rotella dentata, ritagliate i fagottini a forma di mezza luna oppure lasciateli quadrati.
Friggetene due o tre alla volta in abbondante olio ben caldo; quando avranno preso un bel colore dorato dalle due parti, tirateli su e passateli su un doppio foglio di carta da cucina.
Vanno serviti tiepidi o freddi spolverati di zucchero a velo.




BUON APPETITO!!!
Annamaria

martedì 6 settembre 2016

IL TRASH DELLA MODA AL FESTIVAL DI VENEZIA 2016




Il trash a Venezia con  Matteo Evandro Manzini, stilista disperato che non rispetta le donne...e  due modelle (idiote) che indossano dei vestiti di mmerda,  di cattivo gusto per non dire volgari. (Sembrano abitini comprati in un porno shop).....nel 2017 patatina rasata in bellavista  ???


 Ahhhh povero cuore di Berlusca. E poi siamo qui a difendere le donne. Fino a quando ci sono in giro signore e signorine che si prestano a queste esibizioni (Belen docet) c'è poco da difendere.



Intanto ,sempre a Venezia, ha presenziato anche Giulia Bongiorno che, con Michelle Hunziker hanno fondato l'associazione  in difesa delle  donne, "DOPPIA DIFESA"



Presentando il corto " l'amore che vorrei " la Bongiorno ha spiegato: "gli ematomi possono essere sul corpo ma anche sul cuore e non se ne vanno. Non è giusto, che una persona che dice di amarti, ti offenda, ti manchi di rispetto e ti faccia andare l'autostima sotto i piedi. Noi donne dobbiamo imparare ad amarci."

Infatti,  prima di cambiare la mentalità degli uomini dovremmo cambiare la nostra.



E' mostrando culo tette e farfalline che le donne si amano e si rispettano? 

Da un lato donne che difendono le donne, dall'altro signore e signorine  che esibiscono le parti migliori del proprio corpo ,tranne il cervello.
Io penso che gli uomini giudicano le donne anche per come si vestono.

E come disse Tarantini, che reclutava le ragazze  per Berlusconi, "Amo' vestiti da mignotta!" e Matteo Evandro Manzin  le veste proprio cosi!

Annamaria


giovedì 1 settembre 2016

CINA, UNA PASSEGGIATA DA BRIVIDO



Il 21 agosto , nello spettacolare parco naturale di Zhangjiajie, in Cina, luogo che tra l'altro ha ispirato i Monti Alleluia nel film Avatar,  è stato inaugurato il ponte di cristallo più lungo e alto del mondo.


Il ponte è  lungo 430 metri, largo 6 metri e  si trova a 300 metri di altezza è stato progettato dall’architetto israeliano Haim Dotan è qualcosa di affascinante.



L'opera unisce due parti della montagna Tianmen, dal significato  ‘Porta del cielo’ . Sono stati utlizzati 99 pannelli con tre strati di cristallo. Sul ponte possono salire fino a 800 persone per volta: i costruttori hanno recentemente testato la resistenza della struttura facendoci camminare sopra un camion di due tonnellate. Per dimostrare la sua resistenza, inoltre, è stato chiesto a diverse persone di colpire il pavimento con dei martelli nel modo più forte possibile.



Con questa attrazione la provincia centrale di Hunan, già molto visitata dai turisti cinesi in quanto terra natale di Mao Zedong, prova a incrementare il numero di visitatori in una delle principali mete naturalistiche, cioè appunto il canyon di Zhangjiajie.




ponte-cinaCon il suo mix di forme carsiche (nel parco ci sono oltre 3mila colonne di pietra) e il verde dei boschi, il parco naturale di Zhangjiajie è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità nel 1992 e ha ispirato il regista James Cameron per ideare le montagne di ‘Avatar‘, che hanno aspetto identico, salvo che nella pellicola fluttuano tra le nubi sfidando le leggi della fisica. Camminare sul ponte trasparente dà l’impressione di galleggiare sulle montagne, un’esperienza senz’altro non adatta alle persone che soffrono di vertigini.




 Qui i responsabili del turismo hanno intenzione di installare una base di partenza per il bunjee jumping. Il ponte di Zhangjiajie non è la prima struttura di cristallo realizzata in Cina, dove già esistono attrazioni di questo tipo, seppur di minore fama.


Annamaria


mercoledì 24 agosto 2016

TERREMOTO LAZIO : NUMERI UTILI. FACEBOOK ATTIVA IL SAFETY CHECK





Palazzo Chigi fa sapere che sono attivi i seguenti numeri: del contact center della Protezione civile: 800840840; e della sala operativa della protezione civile Lazio: 803555.




L'utilità dei social: Facebook ha attivato il servizio "Safety check", per consentire agli utenti di segnalare che sono al sicuro in caso di pericolo. E' già stato attivato per altri disastri naturali come il terremoto in Nepal nel 2015 e recentemente per gli attentati terroristici di Nizza e Parigi. Attraverso il Safety Check l'anno scorso piu' di 950 milioni di persone hanno ricevuto una notifica che li avvisava che un loro amico era al sicuro durante una crisi.

martedì 23 agosto 2016

BASTA FOTO DI BAMBINI MORTI IN GUERRA!

Se non riusciamo a proteggerli da vivi, troppo interessati a delle stupide guerre per soddisfare la sete di potere dei pazzi che governano, rispettiamoli almeno da morti!

La foto del bambino siriano sulle spiagge turche che ha fatto il giro del mondo è stata solo una strategia per commuovere noi occidentali. Ce l'hanno mostrata, sbattuta in faccia per giorni e giorni.  Assunta come "foto simbolo" ! La  Merkel dopo quella foto ha aperto le porte della Germania ai clandestini. La foto, invece,  della piccola e  innocente bimba schiacciata sotto un camion guidato da un clandestino francesizzato a Nizza è stata nascosta immediatamente. In un caso o nell'altro trovo VERGOGNOSO strumentalizzare questi poveri bambini che non sono al sicuro da nessuna parte, ormai.

Annamaria



tumblr_ng61aeT4Ot1s9xay2o9_1280

Ma non sarebbe ora di smetterla di pubblicare foto di bambini morti e feriti in guerra.?

Succede così. In questi tempi in cui i flussi informativi sono ultra ramificati e orizzontali.
Mentre scorri timeline su facebook succede di imbatterti in una foto con bambini ricoperti di sangue con occhi sbarrati e magari un arto maciullato o mancante, con sangue, tanto sangue. Mischiata con selfie della tua cara amica che mentre ti mostra la grigliata o la località di vacanza dove si trova ti commenta-wowwww che bellooooo!

Si vuole sensibilizzare?… Chi, cosa, quando? Ottenete di far sapere che dei bambini sono morti o stanno morendo, ma come stanno morendo questi bambini?? E’ solo una curiosità morbosa , il you-porn della guerra.Le parole bambino e morto non suscitano piu’ attenzione? Ci vogliono le immagini…con il risultato di grande banalizzazione e analfabetismo dei sentimenti.

Allora mi domando per essere sensibilizzati nei confronti della pedofilia cosa serve, la foto di un  vescovo mentre sodomizza un bambino? Oppure per capire che picchiare un bimbo è sbagliato prima va guardata la foto di un padre che frattura il naso del figlio?
Interessano davvero i motivi della guerra ?

.. Stanno morendo dei bambini! Guardate come mi indigno e come sono sensibile. Perché voi merdacce non vi indignate e continuate a vedere e commentare le olimpiadi del Brasile. Perché voi continuate a pubblicare le foto delle vostre grigliate, colazioni e cene. Svegliatevi stanno morendo dei bambini!

Nel senso più spregevole del termine questa enfasi sui bambini è veramente borghese . Fa il paio con il disumano amore per gli animali, in particolare i cuccioli di animali.
Vorrei capire se postandola foto di un uomo di mezza età morto in maniera accidentale a causa di un bombardamento , lascerebbe indifferenti? Per forza bambini devono essere?
La vita umana è sacra, sempre, anche a 90 anni.

Però le foto che vale la pena di condividere e che diventano virali per qualche giorno sono quelle dei bambini morti. E così facendo ecco che ci sentiamo apposto con la nostra coscienza, alimentando la nostra “super sensibilità” facendo vedere al mondo (virtuale)che noi siamo per la causa giusta e voi cazzari siete insensibili, pieni di contraddizioni.
Che poi tutto questo avviene belli seduti e comodi sul divano con il WiFi, magari una tazzina di caffè caldo e fumando una bella sigaretta.
Utilizzando il nostro social preferito tipo facebook di proprietà di un ragazzo americano miliardario che fa lobbing e che è molto vicino al governo americano.
Governo americano che appoggia e finanzia la politica militare di Israele. Magari abbiamo postato il tutto grazie ai nostri stupendi Smartphone realizzati da multinazionali che sfruttano lavoro sottopagato, anche minorile (i bambini!!!), utilizzando minerali grezzi contenenti tantalio, tungsteno, stagno e oro acquistati dai signori della guerra in Congo.

Vittorio_Arrigoni_draw

Basta con queste foto di bambini morti. Rispettiamoli
Possiamo, anzi, dobbiamo sensibilizzare l’opinione pubblica con la forze delle nostre idee. Informiamoci, informiamo. Le idee valgono più di cento foto cruente. Vittorio Arrigoni un fotreporter attivista che in Palestina ci ha lasciato la vita scriveva nel suo libro “Gaza. Restiamo umani”

Ieri ho scattato alcune fotografie in bianco e nero alle carovane di carretti trascinati dai muli, carichi all’inverosimile di bambini sventolanti un drappo bianco rivolto verso il cielo, i volti pallidi, terrorizzati. Riguardando oggi quegli scatti di profughi in fuga, mi sono corsi i brividi lungo la schiena. […] Ho una videocamera con me ma ho scoperto oggi di essere un pessimo cameraman, non riesco a riprendere i corpi maciullati e i volti in lacrime. Non ce la faccio. Non riesco perché piango anche io.

Pinellus

domenica 21 agosto 2016

. ....CHIUSO PER FERIE...CON UNA RIFLESSIONE E QUALCHE SELFIE



C’era una volta un paese dove alla fine di luglio o al massimo agli inizi di agosto, tutti i negozi appendevano alle serrande il fatidico ed immancabile cartello “Chiuso per ferie dal 1/8 al 31/8 ”. Più di uno allungava le ferie anche alla prima settimana di settembre, agosto era in ogni caso e da qualsiasi parte lo si prendesse, una tragedia greca per gli scalognati (pochissimi) che, a cavallo della settimana di ferragosto, se restavano a casa correvano seri rischi di rimanere letteralmente in preda all’inedia per mancanza di viveri.

Ricordo che si ricorreva a quella vecchia salumeria della periferia, in quel vecchio palazzo rassomigliante più ad una masseria di campagna; seppur con la serranda scrupolosamente abbassata e chiusa per ferie, attraverso una porticina nascosta dentro il palazzo, attraversando più silenziosamente di un gatto la cucina e l’intero appartamento del salumiere, si arrivava dietro il bancone nella più completa penombra dell’esercizio chiuso dove, quasi imitando la circospezione degli spacciatori di droga, l’anziana grassa ma benedetta dal cielo proprietaria, velocemente ti impacchettava il filoncino di pane, la busta di latte e due banane, il tutto ben occultato all’uscita dove, una volta arrivati per strada, guardavi con sospettosa prudenza intorno, per vedere se qualcuno ti avesse notato (probabilmente più che i vigili era la vergogna di essere individuato come il classico sfigato morto di fame non in ferie).
Quell’unico lontano, “sgarrubato” e mimetizzato negozio di alimentari, era la sola ancora di salvezza per chi, per scelta o necessità, rimaneva a casa ad agosto, anche se la stessa necessità veniva poi ugualmente evidenziata nei periodi dei lunghi, prolungati e numerosi ponti festivi, compreso Natale.
E veniamo ai giorni nostri. Io, insieme a più di cento colleghi della stessa Amministrazione, il 1° maggio c.a. Festa del Lavoro, ero in regolare sevizio per espletare i compiti di istituto assegnati. Prima di arrivare (di buon’ora) al mio posto di servizio, ho potuto osservare, attraversando la città, come la stessa già fervesse di una attività lavorativa fuori del comune …
Camion e camioncini che scaricavano merce fuori le salumerie e supermercati, bar già affollati, edicole aperte, serrande che si alzavano, commesse e commessi che si affrettavano, parcheggi auto già esauriti, ambulanti già in posizione ed addirittura (??) i lavavetri e “vucumprà” pronti ai semafori.
In quei brevi minuti la mia mente è volata agli ormai anni lontani allorché in questo giorno, in una città assolutamente deserta e dove gli unici esercizi aperti erano la farmacia di turno e qualche bar, si aspettava quello che poi era l’unico evento fuori del normale per una piccola città di provincia: la famosa sfilata dei lavoratori del 1° maggio.
Puntualmente alle dieci e per più di due ore, migliaia e migliaia di lavoratori a piedi, sui mezzi più variopinti, i lavoratori dei campi sui trattori, provenienti da tutta la provincia, attraversavano il corso cittadino al suono di bande e canti tra bandiere al vento.
Per noi ragazzini era una festa, ma si provava altresì enorme rispetto ed affetto per quei volti abbronzati, molti segnati dall’età e scavati dal duro lavoro. Quella sfilata era il simbolo di una Italia che lavorava duramente, ma che in quel giorno ti veniva a salutare festosamente anche se rigorosamente austera, contadina ed operaia, a ricordo delle sane origini. …
Ma questa è un’altra storia, (ragazzi mi sto commuovendo) una fotografia ormai ingiallita; torniamo a noi, al recente 1° maggio che vi stavo narrando.
Poco prima di chiudere il mio turno di servizio, immancabilmente arriva la telefonata della cara consorte che mi chiede se potevo, prima di rientrare, approvvigionarmi di un po’ di pane.
Un problema alle ore 14,05 del 1° Maggio? Macchè! Un bel panificio al centro continuava a sfornare fragranti pani e panini; e già che c’ero, una bella pasticceria mi ha fatto completare la spesa con dei dolci. Pensate che nella prima serata la situazione era diversa? …
Ho visitato uno dei numerosi Ipermercati ( tutti aperti) e dove c’era molta più gente che nei cosiddetti giorni normali.
Una cosa che mi ha però colpito, osservando con una certa attenzione gli sguardi e gli atteggiamenti dei lavoratori, era una sorte di intima rassegnazione al dover “volenti o dolenti” assolvere al proprio lavoro in una giornata una volta consacrata al più alto livello, al riposo ed alla festa.
Molti opporranno a questa mia considerazione la tesi della ineluttabilità della moderna concezione del commercio. Bene! quindi mi aspetto il “tutto aperto” il giorno di ferragosto, il 25 dicembre, il 1° gennaio ed a Pasqua. Spero solo che ai lavoratori venga dato “quel che si deve …(il giusto)” senza ricatti o piccoli sottobanco ( ma ci credo poco o nulla…).
Il caro cartello, vecchio ed antiquato, “CHIUSO PER FERIE” purtroppo viene in questi tempi difficili sempre di più sostituito con “CHIUSO PER CESSATA ATTIVITA”.



Speriamo che questi sacrifici lavorativi possano servire almeno a scongiurare, in parte, questa emorragia di fallimenti commerciali. …
Ciao dal vostro Cipriano...
CIPRIANO
A proposito. Agli amici della c.d. Padania, spesso tanto severi con noi meridionali. Avete voi ancora il coraggio e la faccia tosta di dirci : “Andate a lavurà terrùn!”. Vi potrei rispondere “educatamente” e nella vostra lingua : “Ma và la pren’ nel c..” …Ciao sempre dal vostro Cipriano!!





Ciao anche da  Annamaria, per qualche giorno di vacanza!!
Anche io metto il mio cartello



E vai con i miei selfie che non sono dai paradisi caraibici e nemmeno dalla mia amata Sicilia...ma ugualmente mi regalano tanto relax, perchè le cose belle della vita si guardano col cuore e non con gli occhi. Anche se ieri ho guardato negli occhi la zanzara che mi ha dissanguato , credetemi, volevo ucciderla ma ho lasciato perdere... è sangue del mio sangue..... 







E mica potevamo mancare noi !!! E poi  uno scatto cosi ,oltre a farci sentire adolescenti, costa più fatica perchè la faccia deve rimanere immobile (come quando si giocava alle belle statuine). Deve tendersi solo e lentamente il muscolo elevatore del labbro superiore e in maniera lieve, quelli trasversali del naso....



ANNAMARIA 





venerdì 19 agosto 2016

CIAO LAIKA (CICULINA)


8-dicembre-1998/17 agosto 2016







Quando è arrivata Laika ricordo bene mia madre... Era un cucciolo peloso che pesava si è no mezzo chilo, e lei aveva " schifo" , non aveva mai avuto un cane in vita sua e nemmeno era troppo convinta di volerla in casa tra cacca e pipi da pulire., a volerla fortemente era mio fratello anche se poi , a dire il vero, come
Spesso accade, non se ne prese più cura .
Io avevo il fratello di Laika , Milo, volato in cielo dopo un anno e mezzo per avvelenamento... Ferita ancora aperta questa.
Quando la prendeva in braccio , mi correggo, quando gliela mettevamo di forza e prepotenza in braccio non la toccava nemmeno, utilizzava l'asciugamano , si impressionava .
18 anni dopo ....
Quando si invecchia il corpo cambia , quando si invecchia tanto come Laika è anche comprensibile impressionarsi o avere poco stomaco, mentre si muore avvengono dei processi fisiologici naturali , come lo svuotamento dell'intestino , o l'odore insopportabile che il tartaro produce dalla bocca già da giorni prima...
E quella persona che prendeva in braccio un cucciolo con un asciugamano per non toccarla , che poi è passata ai guanti per pulirla .. Ieri a mani nude puliva il suo cagnolino da tutto ciò che le stava succedendo per portarla in clinica ancora nella speranza che ,nonostante l'età ,con una puntura potesse riprendersi , le metteva in bocca senza schifo alcuno la siringa per farla
Bere o le gocce per calmarla .
Quella persona ieri l'accarezzava dopo la morte, accarezzava Laika nonostante fosse fredda, nonostante non ci fosse più .

Ecco come ti cambia dentro un cane .
O meglio, come ti cambia dentro l'amore di una cane .
Una volta erano Milo e Laika , ed ero convinta di non riuscire più dopo Milo , invece vedi mamma ... È arrivata Maya ....Riuscirai ad amare ancora , quando ti sentirai pronta ❤️ credimi come quando ti dicevo che avresti tolto quel l'asciugamano che usavi per accarezzarla ❤️
Buon viaggio stronzina, che volevi la
Sedia a tavola abbaiando finché non te la si lasciava libera , il capobranco eri tu.

Viviana




Si sono distrutta per la perdita del mio adorato cane. Mia figlia, Viviana, ha la mia stessa sensibilità e meglio di lei nessuno puo' capire il mio dolore. Solo quelle persone come noi che amano veramente gli animali.Purtroppo viviamo in una società dove certe condizioni non sono meritevoli di tutela. Devi nascondere il tuo dolore (eppure social come facebook sono strapieni di cani e gatti, immagini e video, che ci fanno sorridere, intenerire). Provate ad immaginarlo senza cani e gatti...)
Se mi domandano : cos'hai? Devi sbrigare quella cosa, devi festeggiare il compleanno. Dentro ti senti svuotata.
Il mio cane non c'è piu' è morto, lo dici quasi con vergogna,la mia fedele laika mi è stata a fianco per lunghi 18 anni, ha segnato una parte della mia vita e ora non è piu' con me. Ha condiviso momenti di gioia e momenti di dolore. Ricordo quando morì mio padre, non mi lasciava un attimo da sola.Un essere che mi amava mi amava di un amore puro e incondizionato e ora mi ha lasciata per sempre.Ma non a tutti possiamo dirlo!Non saremmo capiti .
Ti direbbero: ma era solo un cane mica un cristiano! Ti immagini le battutine o chi addirittura ,anche se non te lo dice, pensa che dovresti vergognarti per rispetto a chi ha problemi piu' gravi.
Chi sopporta la perdita di un animale , deve subire anche questo.Laika 18 anni fa mi ha fatto scoprire un mondo che non conoscevo.
La famiglia dovrebbe essere composta da genitori , figli ma anche un fido animale per imparare tanto da loro. Una mia vicina ,nelle settimane scorse, ha assistito ad una scena orrenda nei pressi del cimitero: una macchina si è fermata e ha fatto scendere il proprio cane, abbandonandolo. Mi domando chi è l'animale e chi il cristiano?Un cane ci abbandona, fisicamente, solo quando muore. Ma rimarrà sempre nel nostro cuore.

Annamaria