martedì 23 agosto 2016

BASTA FOTO DI BAMBINI MORTI IN GUERRA!

Se non riusciamo a proteggerli da vivi, troppo interessati a delle stupide guerre per soddisfare la sete di potere dei pazzi che governano, rispettiamoli almeno da morti!

La foto del bambino siriano sulle spiagge turche che ha fatto il giro del mondo è stata solo una strategia per commuovere noi occidentali. Ce l'hanno mostrata, sbattuta in faccia per giorni e giorni.  Assunta come "foto simbolo" ! La  Merkel dopo quella foto ha aperto le porte della Germania ai clandestini. La foto, invece,  della piccola e  innocente bimba schiacciata sotto un camion guidato da un clandestino francesizzato a Nizza è stata nascosta immediatamente. In un caso o nell'altro trovo VERGOGNOSO strumentalizzare questi poveri bambini che non sono al sicuro da nessuna parte, ormai.

Annamaria



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Ma non sarebbe ora di smetterla di pubblicare foto di bambini morti e feriti in guerra.?

Succede così. In questi tempi in cui i flussi informativi sono ultra ramificati e orizzontali.
Mentre scorri timeline su facebook succede di imbatterti in una foto con bambini ricoperti di sangue con occhi sbarrati e magari un arto maciullato o mancante, con sangue, tanto sangue. Mischiata con selfie della tua cara amica che mentre ti mostra la grigliata o la località di vacanza dove si trova ti commenta-wowwww che bellooooo!

Si vuole sensibilizzare?… Chi, cosa, quando? Ottenete di far sapere che dei bambini sono morti o stanno morendo, ma come stanno morendo questi bambini?? E’ solo una curiosità morbosa , il you-porn della guerra.Le parole bambino e morto non suscitano piu’ attenzione? Ci vogliono le immagini…con il risultato di grande banalizzazione e analfabetismo dei sentimenti.

Allora mi domando per essere sensibilizzati nei confronti della pedofilia cosa serve, la foto di un  vescovo mentre sodomizza un bambino? Oppure per capire che picchiare un bimbo è sbagliato prima va guardata la foto di un padre che frattura il naso del figlio?
Interessano davvero i motivi della guerra ?

.. Stanno morendo dei bambini! Guardate come mi indigno e come sono sensibile. Perché voi merdacce non vi indignate e continuate a vedere e commentare le olimpiadi del Brasile. Perché voi continuate a pubblicare le foto delle vostre grigliate, colazioni e cene. Svegliatevi stanno morendo dei bambini!

Nel senso più spregevole del termine questa enfasi sui bambini è veramente borghese . Fa il paio con il disumano amore per gli animali, in particolare i cuccioli di animali.
Vorrei capire se postandola foto di un uomo di mezza età morto in maniera accidentale a causa di un bombardamento , lascerebbe indifferenti? Per forza bambini devono essere?
La vita umana è sacra, sempre, anche a 90 anni.

Però le foto che vale la pena di condividere e che diventano virali per qualche giorno sono quelle dei bambini morti. E così facendo ecco che ci sentiamo apposto con la nostra coscienza, alimentando la nostra “super sensibilità” facendo vedere al mondo (virtuale)che noi siamo per la causa giusta e voi cazzari siete insensibili, pieni di contraddizioni.
Che poi tutto questo avviene belli seduti e comodi sul divano con il WiFi, magari una tazzina di caffè caldo e fumando una bella sigaretta.
Utilizzando il nostro social preferito tipo facebook di proprietà di un ragazzo americano miliardario che fa lobbing e che è molto vicino al governo americano.
Governo americano che appoggia e finanzia la politica militare di Israele. Magari abbiamo postato il tutto grazie ai nostri stupendi Smartphone realizzati da multinazionali che sfruttano lavoro sottopagato, anche minorile (i bambini!!!), utilizzando minerali grezzi contenenti tantalio, tungsteno, stagno e oro acquistati dai signori della guerra in Congo.

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Basta con queste foto di bambini morti. Rispettiamoli
Possiamo, anzi, dobbiamo sensibilizzare l’opinione pubblica con la forze delle nostre idee. Informiamoci, informiamo. Le idee valgono più di cento foto cruente. Vittorio Arrigoni un fotreporter attivista che in Palestina ci ha lasciato la vita scriveva nel suo libro “Gaza. Restiamo umani”

Ieri ho scattato alcune fotografie in bianco e nero alle carovane di carretti trascinati dai muli, carichi all’inverosimile di bambini sventolanti un drappo bianco rivolto verso il cielo, i volti pallidi, terrorizzati. Riguardando oggi quegli scatti di profughi in fuga, mi sono corsi i brividi lungo la schiena. […] Ho una videocamera con me ma ho scoperto oggi di essere un pessimo cameraman, non riesco a riprendere i corpi maciullati e i volti in lacrime. Non ce la faccio. Non riesco perché piango anche io.

Pinellus

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