martedì 1 settembre 2015

IL PROFUGO SIRIANO CHE VENDE LE PENNE

Comincio a non credere piu' a niente ! Mi domando queste persone cosa hanno fatto per patire così tanto?
Gli hanno tolto tutto, compreso la dignità. 
Si parla di un Dio. ma  dov'è?
Facebook ,il social piu' popolare, è invaso di foto di salme di bambini annegati. Che non voglio riportare.
70 e forse piu', morti asfissiati in un furgone frigo abbandonato in autostrada.
Vaccini che stanno facendo ammalare i bambini a cui vengono somministrati ed un governo che non fa nulla, una sanità che si schiera con le case farmaceutiche e rifiuta cure a bambini destinati a morire , perchè sperimentali e quindi "non sicure". Mi dite quale Dio permetterebbe questo? C'è tanta melma e tanta ingiustizia!


Rintracciato il papà profugo che vende le Bic


Li hanno trovati: si chiamano Abdul e Reem. Di loro c'era solo una fotografia diventata subito virale sul web, che mostrava un papà con la sua bimba, addormentata, in braccio. In mano, un mucchietto di penne che porge a chi incontra e prova a vendere per guadagnare qualcosa per sopravvivere. Tutto quello che portavano con sé, lungo le strade di Beirut, era un sacchetto nero di plastica con le loro poche cose. 

Sono due profughi siriani, e quell’immagine che spezza il cuore è stata subito condivisa sui social.


E' anche stato aperto un account Twitter dedicato al papà siriano: si chiama #buypens, ed è subito scattata la gara di solidarietà. In tanti si sono impegnati per rintracciare quest’uomo con la sua bimba, magari offrirgli ospitalità, e comunque aiutarlo in qualche modo.

L’attivista che per primo ha diffuso l’immagine, Gissur Simonarson, e che ha anche rilasciato un’intervista a Sky News chiedendo a tutti di contribuire a rintracciare l’uomo, ha annunciato che papà e figlia sono stati trovati. Adesso si sa anche che Abdul è un padre single, e oltre a Reem ha anche un altro figlio. Arrivano dal campo di Yarmouk.

Da quel momento è partita la raccolta fondi su Indiegogo, e sono stati recuperati 5 mila dollari in 30 minuti. Finora gli utenti hanno donato quasi 44 mila dollari, che serviranno a Abdul e ai suoi piccoli per rifarsi una vita.

Fonte Vanity fair

Annamaria

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