domenica 18 gennaio 2015

POSSIAMO ESSERE FELICI?








LA STRADA PER LA FELICITA' NON E' DRITTA.

Esistono curve chiamate Equivoci.

Esistono semafori chiamati Amici.
Luci di sicurezza chiamate Famiglia.
E tutto si compie se hai:
una ruota di scorta chiamata Decisione.
Un potente motore chiamato Amore.
Una buona assicurazione chiamata Fede.
E abbondante carburante chiamato Pazienza.
(Fonte sconosciuta)-

Il mio antidoto qualsiasi cosa accada nella mia vita di negativo, triste oppure noioso e che sempre funziona, è la musica.
In qualsiasi grana emotiva ,grazie alla musica, me ne tiro fuori... 
(Annamaria)





DUCKY Enzo, possiamo essere felici?

ENZO Aspetta, fammi bere prima il caffè e poi te lo dico.

DUCKY Fratè,  parlo seriamente. Tu ed io possiamo essere felici?

ENZO Assieme…mai.  Io da  solo…potrei esserlo!

DUCKY Dai, seriamente!  Ne vogliamo fare una “disk…dicsi…”
con l’inglese mannaggia, sai che m’inceppo facilmente.

ENZO ...disc-jokey?

DUCKY Macché!

ENZO Disquisizione!

DUCKY Ecco, quella lì.

ENZO D’accordo.  Io esprimerò pensieri di altre persone famose per cultura e scienza, e anche mie riflessioni.  Se tu la pensi diversamente puoi intervenire e dissentire.

DUCKY …Ok, io posso intervenire ma…la dissenteria cosa c’entra, non sono mica sordo…ci sento benissimo.

ENZO Sei duro, Duc, dissentire vuol dire non essere d’accordo. Allora, si comincia!?

DUCKY Vai!

ENZO Oh, come vorrei essere felice!  Quante volte l’abbiamo detto o pensato, io e te. La felicità è un argomento serissimo.  Cerchiamo di capire cos’è la “felicità”.  Sin dai tempi del filosofo Aristotele e Budda, personaggi vissuti a. C., gli esseri umani ne hanno dette tante sull’argomento. Ognuno di noi ne ha un ‘idea diversa. La nozione di felicità varia da cultura a cultura. E’ stato compiuto un test tra i bambini in età prescolare di America settentrionale, Europa e Cina e Taiwan. A tutti è stato chiesto di scegliere l’espressione più felice tra una faccina con un gigantesco sorriso a bocca aperta e una faccina con espressione calma. Americani ed Europei hanno scelto la prima (per noi la felicità è gioia) mentre Cinesi e Taiwanesi la seconda: per loro la felicità è la tranquillità del cuore.




DUCKY Gli scienziati cosa hanno dichiarato?

ENZO Gli studi sulla felicità sono il prodotto della collaborazione di diversi specialisti: psicologi, psichiatri, e tu ne avresti bisogno di uno di questi…

DUCKY “Scombinato” come sei, tu ne avresti bisogno.

ENZO …psichiatri, economisti, sociologi.  Pionieri nello studio della felicità sono stati gli americani Martin Seligman e Chris Peterson. Dacker Keltner, fondatore  del Greater Good Science Center e professore di psicologia dice: “ Tutti si sono espressi sull’ansia, sulla depressione, sulla rabbia, sulla paura,  sullo stress,  ma mai nessuno si era occupato delle cose che concorrono a creare felicità o stati emotivi felici. Ecco perché è nata la scienza della felicità.”

DUCKY Specifica, Enzuccio!

ENZO Per lo psicologo israeliano Daniel Kahnema,  premio Nobel nel 2002, la frase “IO SONO FELICE” può voler dire:
-Sento che la mia vita va bene;
- Sono soddisfatto di come è andata;
- Sono appagato;
-Sono orgoglioso delle scelte che ho fatto e degli obbiettivi raggiunti;
- Sono contento dei progetti che ho in cantiere.

IN SECONDO LUOGO  VUOL DIRE:
- Sono entusiasta, positivo, aperto, positivo,  per nulla  depresso.

IN TERZO LUOGO VUOL DIRE:
- In questo momento provo un’intensa emoziono di gioia, o gratitudine,  meraviglia, sintonia, venerazione, trasporto, tenerezza.

IN QUARTO LUOGO  “IO SONO FELICE” vuol dire:
- Provo un’intensa sensazione fisica di piacere che mi fa stare molto bene.
Sono 4 esperienze diverse e gli studiosi hanno concentrato la loro attenzione sulla “prima” e sulla “terza” definizione.
Un altro psicologo americano, Edward Diener, afferma che si è felici se ci sono:
- Un benessere generale, legato alla soddisfazione della propria vita e a un certo numero di emozioni positive persistenti.
Altri studiosi  dicono che sono necessarie due componenti: 
Eccole:
La prima:  E’ la sensazione che la nostra vita sia nel complesso buona e meritevole. In altri termini  è la soddisfazione che proviamo per ciò che abbiamo raggiunto e vissuto.”

La  seconda componente:  è legata alla frequenza  con cui proviamo emozioni positive rispetto a quelle negative.
Per Sonja Lyubomissky (USA) “la felicità è l’esperienza della gioia, della contentezza e del benessere positivo, combinata con la sensazione che la propria vita sia buona, degna e piena di significato.”




DUCKY Credo di aver capito tutto. Ma come si fa a stabilire quanto uno è felice?  Per esempio, Tizio è più o meno felice di Caio. Come si fa a  stabilire la misura?

ENZO Gli scienziati si sono messi anche a studiare “come misurare la felicità. Sono stati messi a punto diversi metodi. Lo psicologo Dacher Keltmer spiega: “Gli studi hanno riguardato un campione di persone in un periodo particolare della loro vita e hanno cercato di capire se ci sia un legame tra “felicità” e “ricchezza materiale”  (chi si dichiara molto felice è sempre anche ricco o no?);  (chi sono più felici gli ottimisti o i pessimisti?), tra “felicità” e “sesso” (sono più felici gli uomini o le donne? gli sposati o i single?) e via dicendo.

DUCKY Veramente interessante!

ENZO “Gli studi”, prosegue Dacher Kelner, riguardano un piccolo numero di persone, seguendo le loro vite con attenzione e nel corso di diversi anni. Sono studi ambiziosi, complicati e costosi, ma riescono a darci elementi utili a capire quale sia la traiettoria di una vita felice, quali fattori aiutino a realizzarla e come la felicità si leghi all’aspettativa di vita o alla salute. Per verificare alcune ipotesi o correlazioni, inoltre, effettuiamo anche studi sperimentali, cioè realizziamo esperimenti in condizioni controllate. E non è tutto. I questionari non riescono a dare rispospe vere ed esatte. Per esempio, non possiamo porre domande del genere: “Quanto ti senti felice in una scala da 1 a 10?” Occorrono invece “mezzi” particolari: quali indicatori di comportamento e fisici.  Questi e i dati neurofisiologici (come la misura dei livelli di due neurotrasmettitori, la serotonina e la dopamina,  possono essere elaborati e trattati quantitativamente, come richiede un rigoroso approccio scientifico.

DUCKY Insomma, si tratta di studi difficili e impegnativi.

ENZO Ora ti dico una cosa, anzi ti rivelo quello che ha dichiarato Emiliana Simon-Thomas, direttrice scientifica del Greater Good Science Center e docente presso l’Università di Berkeley (California, USA), che io ritengo una verità assoluta condividendola in pieno.  Mi auguro che tutti lettori facciano una profonda riflessione su quello che lei ha dichiarato: “Molti  credono che la felicità sia la magica condizione in cui  TUTTI i nostri  bisogni e desideri personali sono soddisfatti, la nostra vita ci  appare fantastica, proviamo una meravigliosa, prolungata sensazione di piacere e non abbiamo mai emozioni negative, cioè non sentiamo dolore, tristezza, rabbia. No, Non è affatto così.”

DUCKY Forse ho capito, Enzo,  cosa ha voluto dire. Prosegui!

ENZO In primo luogo, i nostri bisogni e desideri non saranno mai tutti soddisfatti.  In secondo luogo, le emozioni negative sono parte dell’esistenza, e dobbiamo accettarle. Se perdiamo una persona cara, proveremo molta tristezza per un lungo periodo; è così per tutti, è la vita.  Il lutto e il dolore non pregiudicheranno la nostra esistenza e il nostro stato psicofisico. Dobbiamo avere pazienza e capire che la felicità è un equilibrio di componenti, non una condizione di perenne assenza di dolore, e nemmeno un assoluto e lungo periodo di piacere.
  
DUCKY Sono letteralmente senza parole.

ENZO La psicologa americana Sonja Lyubomirsky sostiene che il livello di felicità dipende al 50% da noi, cioè è ereditario; il 10% da cause esterne, pace, guerre, solitudine, guai,insonna; il 40 per cento dipende dal nostro tasso di felicità. E’ tanto o poco?

DUCKY E che ne so. Il 40 per cento mi sembra una buona percentuale. Tu come la pensi?

ENZO Dipende: per i pessimisti e per chi vede il bicchiere mezzo vuoto, nelle nostre mani abbiamo soltanto una piccola parte della nostra felicità; per gli ottimisti, invece, ciò corrisponde quasi alla metà. Sai che ti dico, Duc?  Poco o tanto che sia, è  su di esso che possiamo e dobbiamo agire. La buona notizia è che, entro questi limiti, tutti potremmo essere un pò più felici, Anche adesso.

DUCKY …più superba che pria, diceve Petrolini…

ENZO Ma lui si riferiva alla città di Roma.

DUCKY Io mi riferisco alla “diss…”

ENZO Fermati, per carità,  la dico io…”dis-qui-si-zio-ne.!

DUCKY E’ l’incisivo di sinistra che  non mi funziona bene…ah ah!

Enzo



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