giovedì 1 dicembre 2011

DICEMBRE



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MESE DI DICEMBRE 2011


Inizia oggi l'ultimo mese dell’anno e con esso anche l'inverno meteorologico che si differenzia da quello astronomico che invece inizierà solo il 21 dicembre con il solstizio d'inverno. E’ il dodicesimo mese del calendario civile e conta 31 giorni. Nel Calendario Arcaico Romano e nel Calendario della Repubblica Romana DECEMBRIS era il decimo mese del calendario e contava 29 giorni. Nel Calendario Giuliano DECEMBRIS era il dodicesimo mese del calendario e contava 30 giorni. Nel Calendario Augusteo DECEMBRIS era l’undicesimo mese del calendario e contava 31 giorni.
Il mondo romano consacrava questo mese a Saturno, dio della semina e, successivamente, dio della terra dei morti. Il trionfo del Sole sulle tenebre veniva anticamente festeggiato da tutti i popoli: presso i romani si celebravano i Saturnalia, in onore di Saturno, che andavano dal 17 al 23 ed erano giorni di festa e di allegria perfino per gli schiavi.
Per gli ebrei Kislèv (parola di origine incerta, forse si riferisce a K’sil, il nome biblico per Orione, l’arciere, dato che il segno zodiacale legato a questo mese è il sagittario), terzo mese, era formato da 29 o 30 giorni.

In questo mese cade la festa di Chanukkà, la festa delle luci, così come molte popolazioni che si rifanno al Calendario Gregoriano, nello stesso periodo festeggiano Santa Lucia, portatrice di luce.
Per i musulmani Shavval, decimo mese, conta 29 giorni e va da novembre a dicembre, mentre Thol Qi’deh, undicesimo mese dell’anno, è il periodo che va da dicembre a gennaio.
Per i persiani Azar, nono mese, contava 30 giorni e andava da dicembre a gennaio. Come altri popoli anche i persiani festeggiavano il dio dell’oscurità che per questo popolo era Mitrah;
Per i celti con Dumannios (tempo dell’oscurità più profonda), secondo mese del calendario, cominciava il periodo invernale, questo mese contava 29 giorni e andava da novembre a dicembre, mentre Riuros (tempo freddo) era il terzo mese del calendario, durava 30 giorni e andava da dicembre a gennaio. Durante il Dumannios i Celti celebravano il loro Natale.


Anche i pellerossa d’America adottarono il sistema importato dai pionieri, ma i loro mesi erano legati alla vita della luna e, naturalmente, ogni popolo aveva nomi propri per i mesi dell’anno: secondo la testimonianza di Alce Nero, del popolo Lakota, era Luna morta che si attarda; per gli indiani Chippewa e Ojibwa era Luna del Piccolo Spirito.
Durante la Rivoluzione francese, il mese che andava dal 21 novembre al 20 dicembre prese il nome di Frimaire (Frimaio), mentre il periodo che andava dal 21 dicembre al 19 gennaio prendeva il nome Nivôse (Nevoso).
Nel Medioevo, il mese di dicembre era raffigurato come un contadino che uccide un maiale.
Con il solstizio d’inverno dicembre dà il “bentornato” alla luce: infatti in questo mese le giornate cominciano ad allungarsi, a discapito delle nottate. Molti popoli in questo periodo festeggiano, o festeggiavano, una divinità: gli Aztechi celebravano il dio Tlaloques, il sole, con veglie e offerte agli dei della casa, gli Egizi, il dio Osiride, dio del mondo dei morti, ma anche della rinascita, i Greci festeggiavano il dio Kronos, il dio del tempo.
Diamo ora uno sguardo alle celebrazioni di dicembre :
4 dicembre : Santa Barbara, patrona dei vigili del fuoco e di tutti coloro che lavorano con gli esplosivi.
6 dicembre : San Nicola di Bari, in effetti nato in Asia minore, è il protettore di bambini, soprattutto fanciulli in pericolo, ragazze da marito, scolari, avvocati, navigatori, prigionieri, oppressi.


Essendo riconosciuto come protettore dei bambini, in Olanda, Sanctus Nicolaus divenne il familiare Santa Claus, che porta loro i regali. Questa figura fu esportata dagli olandesi negli U.S.A., dove gli venne assegnato l’abito rosso e la slitta trainata da renne, consacrandolo definitivamente come Babbo Natale.


7 dicembre : a Milano è festa del patrono Sant’Ambrogio, Dottore della Chiesa. Ci sono mercatini e chioschi di dolciumi per la felicità dei bambini . . . e non solo. Quello più famoso è La Fiera degli Obei Obei: il suo nome pare si possa spiegare così: in milanese “oh, belli! ” si dice “ oh, bei ! “; probabilmente in passato andando al mercato si esclamava “ obei, oh bei “ . . . (oh belli, oh belli) : ecco il perché dello strano nome!
8 dicembre : è la festa religiosa dell’ Immacolata Concezione, che celebra il concepimento della Madonna, priva del peccato originale. Tale festività fu introdotta per la prima volta nel Calendario Romano nel 1476 . A Roma, nelle prime ore del mattino, in piazza di Spagna i pompieri adornano con una ghirlanda la statua della Madonna posta sulla colonna. Tradizionalmente, dopo l’8 dicembre, si prepara l’albero ed il Presepe; anche se l’albero è il preferito da molti per la sua praticità e il senso di allegria che trasmette, con i suoi colori brillanti, da alcuni anni il Presepe ha riconquistato l’affetto degli italiani. Riguardo l’albero, ultimamente la scelta privilegia quelli veri: l’invito è di non buttarlo via, esaurite le festività. In fondo si tratta di una pianta viva e gettarla via è una crudeltà ! Lasciatelo nel vaso e mettetelo in un angolo del giardino, del terrazzo o del balcone; in alternativa, regalatelo a qualcuno che possa occuparsene o alle associazioni che si sono organizzate per il loro recupero.

13 dicembre : Santa Lucia di Siracusa, protettrice di ciechi, oculisti, elettricisti . Anche se non è un giorno festivo, in molti paesi si festeggia la Santa della Luce, e le comunità svedesi in Italia, allietano le città con le loro manifestazioni: durante la festa dei fanciulli cantano in coro, illuminando le tenebre con corone di candele accese.


Tra il 24 ed il 25 si festeggia il Natale, la festa più popolare del nostro Paese. Il 24 è quasi un giorno festivo, ma non per tutti, e prepara alla celebrazione della Natività. La tradizione divide gli italiani in due “fazioni” : una festeggia il Natale con la cena del 24 ed in tal caso i regali vengono aperti allo scoccare della mezzanotte, dopo lo scambio degli auguri. Molti preferiscono festeggiare con il pranzo del 25, dopo aver aperto i regali messi sotto l’albero o accanto al Presepe.


Sta tornando ad essere apprezzata anche la tradizione della Messa di mezzanotte, un’occasione per raccogliersi, meditare, ma anche riunirsi nella avvolgente atmosfera del Natale. A Laveno (VA) il giorno 24, viene allestito un presepe sommerso e illuminato che rimarrà sul fondo del lago fino all’Epifania. A Greccio (RI), si rievoca il primo Presepe di San Francesco, in costumi del ‘300.
26 dicembre : Santo Stefano, è un giorno festivo, ancora dedicato a festeggiamenti, viaggi o semplicemente al riposo.
26 e 27 dicembre, a POSITANO (SA) in costiera amalfitana, si festeggia con una “zeppolata” sulla spiaggia.
31 dicembre : anche se non è una giornata festiva, ci si prepara a dare il benvenuto all’anno nuovo, salutando, con gioia o a malincuore, l’anno che se ne va.


Tra le tantissime manifestazioni che si svolgono nell’ultimo giorno dell’anno, ecco quella che si svolge a Poggiomarino (NA). Da oltre 100 anni, il pomeriggio del 31 dicembre, per le strade del paese gira un gruppo di persone, vestite con abiti campestri, che cantano una canzone beneaugurante per l’anno nuovo che sta per iniziare, accompagnati da strumenti della tradizione popolare (‘a caccavella, ‘o tricche ballacche, ‘o putipù, ‘a fisarmonica, ‘e nnacchere, ed altri). Il gruppo è preceduto da un paio di persone o da un apposito automezzo, che portano un grosso ramo di alloro (‘a frasca), ornato di luci, campanelli, nastri e, alla base, la grotta della Natività coi pastorelli che simboleggiano il Bambinello, la Madonna, San Giuseppe, il bue, l’asinello e gli zampognari. Anticamente i commercianti che incontravano sul percorso donavano i prodotti del loro negozio (salsicce, salami, provoloni, pane, verdure, vino,fichi secchi ed altro) e alla fine della giornata i componenti del gruppo, con le loro famiglie, si raccoglievano presso l’abitazione di uno di essi, sotto un ampio portone, per consumare tutti insieme quei doni ricevuti, aspettando la mezzanotte. Oggi, invece, al termine del giro si esibiscono nella piazza principale del paese, su un apposito palco, e tutta la popolazione brinda al nuovo anno, scambiandosi gli auguri.


Curiosando tra proverbi e detti popolari . . .
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Chi fa il ceppo al sole, fa la Pasqua al fuoco.
Dicembre vezzoso, anno capriccioso.
Dicembre nevoso, anno fruttuoso!
Gli uomini sono aprile quando fanno all'amore, dicembre quando hanno sposato.
Dicembre piglia e non rende.
Dicembre variante, freddo costante.
Seminare dicembrino, vale meno d'un quattrino.
Se avanti Natale fa la brina, riempi la madia di farina.
Dicembre imbacuccato grano assicurato.
Dicembre gelato, non va disprezzato.
Se piove per Santa Bibiana (2 dicembre) dura quaranta dì e una settimana.
La neve di dicembre per tre mesi non se ne va.
Per Santa Bibiana (2 dicembre), scarponi e calza di lana.
A San Nicola di Bari (6 dicembre), la rondine passa i mari.
Per San Nicolò di Bari (6 dicembre), festa o non festa, a scuola non si resta.
Chi si rinnova per Maria (8 dicembre), scampa la malattia.
Se San Damaso (11 dicembre) venerate, sarete in pace con chi amate.
Da Santa Lucia (13 dicembre) il freddo si mette in via.
Da Santa Lucia a Natale il dì s'allunga quanto un passo di cane.
A San Graziano (18 dicembre), lo scaldino in mano.
Natale (25 dicembre) in pantanella, Pasqua in polverella.
Santa Lucia, il più corto giorno che ci sia. Per Santa Lucia e per Natale, il contadino ammazza il maiale.
Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi.
Chi per Natale non ammazza il porco, tutto l’anno resta col muso storto.
A Natale, freddo cordiale.
Da Natale in là, il freddo se ne va.
Natale (25 dicembre) al balcone, Pasqua al tizzone.
Per i Santi Innocentini (28 dicembre) son finite le feste ed in quattrini.
A San Silvestro (31 dicembre) la neve alla finestra.
Per San Silvestro, ogni oliva nel canestro.

E non finisce qui. . . il mese di DICEMBRE è ricco di meraviglie, e noi le scopriremo insieme. . .

Alla prossima !


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