giovedì 18 marzo 2010

ALDO BUSI "VIA DALL'ISOLA DEI FAMOSI"


Seguo l'isola da sempre e quest'anno più che mai , in quanto  affascinata dalla partecipazione dello scrittore Aldo Busi ..era già nell'aria una sua defezione, ieri sera ha abbandonato nel peggiore dei modi non smentendo però quello che è il suo stile


Ieri sera nel corso del programma. Lo scrittore-naufrago dell'Isola dei Famosi ha annunciato l'intenzione di lasciare il reality. Non prima però di avere lanciato strali contro gli omofobi, il Papa e il governo. «Questa avventura qui l'ho finita», ha detto. «Non vado via per vigliaccheria, non adduco problemi di salute che pure ci sono, ho un'infezione», ha voluto anche precisare. Duro, in particolare, l'affondo dello scrittore contro chi critica l'omosessualità, con un esplicito il riferimento al Pontefice. «L'omofobo è un omosessuale represso», ha detto, queste persone «sono un danno per la società». Oggi, è arrivata la presa di posizione di Viale Mazzini: «Il direttore di Raidue, Massimo Liofredi, sentito il direttore generale della Rai Mauro Masi - spiega il comunicato - ha ravvisato nel comportamento dello stesso palesi e gravi violazioni delle regole e delle disposizioni contrattuali. Pertanto, Aldo Busi verrà escluso dalla partecipazione alle prossime puntate dell'Isola dei famosi e dalle altre trasmissioni della Rai».

Intanto, però, le parole di Busi hanno scatenato numerose reazioni politiche. «Quello che è accaduto durante la puntata dell'Isola dei famosi è inaccettabile» ha detto Maurizio Lupi, vice presidente Pdl della Camera dei deputati e componente della commissione di Vigilanza Rai. «Aldo Busi - ha aggiunto Lupi - ha insultato, davanti ad una platea di milioni di telespettatori, il Papa. La Rai dovrebbe fare servizio pubblico, non mandare in onda a pagamento trasmissioni e personaggi che offendono il Santo Padre e tutti i credenti». «La maggioranza, in Commissione di Vigilanza e nel Cda Rai, ha fatto di tutto in questi giorni per imbavagliare i talk show e perché in tv venissero bandite la politica e le critiche al governo - aveva invece affermato, in una nota, il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa. - È singolare che altrettanto zelo non venga dimostrato nel controllo dei contenuti di altri programmi del servizio pubblico: ieri in uno di questi, oltre a una 'raffinata' analisi politico-economica in diretta dal Nicaragua del noto economista Aldo Busi, dallo stesso personaggio è stata dileggiata senza ritegno davanti a milioni di telespettatori la guida spirituale dei cattolici nel mondo. L'azienda e la Vigilanza tolgano il paraocchi e guardino cosa succede negli altri programmi».
Durante la diretta della trasmissione dal Nicaragua, in collegamento con la conduttrice Simona Ventura, Busi aveva aggiunto - a proposito della sua avventura nel reality - che «la misura è colma: non c'è più racconto tra me e i tuoi naufraghi, devono interagire tra di loro. Io sono rimasto qui due settimane in più di quanto avevo immaginato nella mia mente». Infine un attacco al governo. «Io pago le tasse e sono orgoglioso di farlo», ha spiegato. «Se non fanno questa legge delle due aliquote al 23 e 33 per cento, del meno tasse ma per tutti a cosa è servito Berlusconi? Cosa fa?».
  - «Busi ha dato tantissimo a questo programma, mi sono dissociata da alcune cose che ha detto, ma io ascolto sempre, magari è lui che cerca di imporre la propria verità che in realtà è un'opinione» così ha detto la Ventura della decisione dello scrittore di lasciare L'isola dei Famosi. «Per gli altri naufraghi - ha spiegato - sembra sia stata una liberazione. Ci divertiremo lo stesso». 


A proposito di Aldo Busi

Aldo Busi è uno dei più discussi autori italiani. Discusso anche da quelli che non lo hanno letto e che rimangono affascinati, scioccati, innervositi, sbalestrati o conquistati dalle sue apparizioni in TV.
È nato in una famiglia modesta. Non sopporta a lungo la vita con papà e mamma e se ne va di casa a quattordici anni, facendo i lavoretti che trova, in alberghi e ristoranti. Tre anni dopo la laurea, il suo esordio, Seminario sulla gioventù, (1984), è un successo di critica e di pubblico. Successo che però Busi non coltiva, anzi, manda in malora con i suoi atteggiamenti spregiudicati e ironici. Un pubblico fanatizzato continua a seguirlo - basti dire che i suoi libri sono tradotti (male, secondo lui, ed è comprensibile visto il suo stile) in undici lingue - ma i critici cominciano a prendere le distanze e a ignorarlo. Questo naturalmente non arresta la sua produzione che si fa sempre più palesemente indipendente da regole, dettami e remore. Le sue prese di posizione - che dal punto di vista genericamente politico ci sono molto congeniali - allontanano da lui gli accademici e i distributori di premi, i benpensanti e i consacrati. Insomma Busi è uno scrittore che va contro corrente per istinto e partito preso, sfruttando al massimo i doni letterari che madre natura gli ha concesso, la sua intelligenza ironica e affilata, e anche, bisogna pur ammetterlo, la puzza di zolfo diabolico che si lascia dietro. Iconoclasta, spregiudicato, arrogante e sincero, Busi è un caso da sottoporre al vaglio del tempo. ...
Annamaria... a dopo

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