mercoledì 10 ottobre 2018

SESSO E DISABILITA'






Un articolo spassoso e ironico, nonostante l'argomento importante.  Mi complimento con l'autore, Nicolo'.





Chiedo venia per la lunga assenza, ma il ricovero si è prolungato oltre modo: perché per curare un’infezione, ne ho prese altre due, tra cui un fungo… che non era neanche allucinogeno. Poi sono stato operato e dulcis in fundo mi era pure passata la voglia di scrivere, ma da oggi torniamo a trattare il nostro argomento preferito: sesso, amore e disabilità!
Ero da poco entrato nell’età adulta ma ancora non conoscevo il sesso, neanche l’auto sesso; ero integrato, eppure mi mancava qualcosa: necessitavo di esplorare quella parte di me rimasta ancora vergine e scoprire il corpo dell’altro sesso; mostrare a me stesso di essere uomo a tutti gli effetti e soprattutto da questo dovevo passare se volevo porre le basi per un’eventuale relazione amorosa. Dunque non avevo altra scelta per suonare la carica, perché come si suol dire: a castità estrema, estremi rimedi. Fu così che presi la decisione più difficile, ovvero andare a p… a p… a prostitute: oooh!

Qualcuno di voi si starà chiedendo perché parlo di decisione difficile, anche se temo siate più curiosi di sapere i dettagli piccanti che seguiranno. Non dovevo certo andare al patibolo, ma continuavo a chiedermi per quale motivo dovevo ricorrere a questo: era come una sconfitta per me. Inoltre la prima volta si è sempre agitati e andare con una sconosciuta, dalla quale dipendere in toto non contribuiva a rilassarmi: anche in questo l’immobilismo cambia totalmente la prospettiva delle cose; necessitavo quindi di una meretrice easy, a cui spettava l’arduo compito di mettermi a mio agio, dacché ne avrebbe risentito la mia autostima (il cui livello era già sotto la soglia di povertà).


E allora mambo, cominciai la ricerca. Per questioni etiche non considerai le passeggiatrici, perché non volevo si trattasse di una donna sfruttata e non volevo rimpolpare le casse della malavita. Allora puntai su Internet, dove il rischio sfruttamento è assai minore. Cominciai senza alcuna strategia, volevo prima capire come “muovermi”: esclusi quasi subito le straniere, non perché contrario ma perché in alcuni Paesi la disabilità sembra non esistere e la loro conoscenza dell’italiano era sotto le mutandine, ops i tacchi. “Ah tu non cammini? No, tesoro, tuo c…o non va: tu non puoi fare l’amore!” e la bile comincia a salire: si dice sesso, non fare l’amore! Mentre altre al “sono disabile” rispondevano: “What disabile?”. Per non parlare del resto: “Dove abiti ci sono le scale?”, “No, tesoro: c’è il lift, ma se non funziona prendi le scale”. Ok, soprassediamo.


Decisi così di optare per le italiane da più tempo presenti sul sito: volevo evitare fregature (e se scappava con i soldi e mi lasciava solo?), quindi puntai a una cortigiana che trasmettesse fiducia e credibilità. La ricerca diede presto i suoi meloni, cioè frutti. E adesso sesso: arrivò il giorno x, ma siccome la paura fa 90 – sì, come la posizione – e l’ansia e l’agitazione fanno di più, annullai l’incontro. Poi il mio “obelisco” si adirò e fissai un altro appuntamento, ma questa volta fui più forte della paura.


Accompagnato da un amico raggiunsi il motel dove si sarebbe consumato il misfatto: feci la conoscenza della donna di facili costumi e intuì subito che mi avrebbe messo a mio agio. L’amico mi accomodò sul letto e mi vidi riflesso almeno 10 volte, tanti erano gli specchi presenti. Poi mi salutò e mi abbandonò nelle mani – e non solo – della cortigiana: ci presentammo, le dissi che per me era il gran giorno e lei si dimostrò subito comprensiva. Dopodiché andò in bagno, da dove tornò in déshabillé e guidata dalle mie indicazioni mi aiutò a spogliarmi: come chiunque si avvicini per la prima volta al mio corpo, anche lei aveva paura di farmi male e io a tranquillizzarla. Che poi non doveva essere il contrario?


In tutto questo i miei pensieri erano altrove: ignudo e con l’alza bandiera le feci capire che ero pronto a suonare la tromba… allora salì sul letto, si sfilò prima le mutandine e… e dai, non vi sto a raccontare tutto: cosa credevate? Andò tutto bene e ne fui soddisfatto, tant’é che feci la mia prima doppietta. Mi sentivo leggero e rilassato, e finalmente potei dichiarare a me stesso: “Sono un uomo, non ho nulla da invidiare agli altri”. Poi intervenne il mio obelisco: “Vedi che avevo ragione, tu mi devi ascoltare e non dar retta alla tua testa”. Da quel giorno seguì il consiglio, divenni quel che si dice una testa di… perché questo significa essere uomo!




Nicolò Cafagna
Giornalista, blogger e… diversamente ironico
Sono nato in una piovosa giornata di giugno del 1983 nell’unica città italiana che si macchiò di regicidio. Ho scelto il giornalismo perché sono un esemplare di disabile, quindi pigro per natura, e il giornalista mi sembrava il lavoro più appropriato; ora anche blogger, a dimostrazione di quanto appena scritto. 



Annamaria


lunedì 8 ottobre 2018

QUALCHE CONSIGLIO ZEN PER FARE ORDINE E STARE MEGLIO


Ti ho cercato tanto ieri sera

...ho provato ovunque ma niente

...Non c'era traccia di te!

...Alla fine sono andata a letto senza di te

...mi sentivo nuda e il vento passava sopra di me

...pigiama dove ca...spiterina ....sei finito???


Ogni tanto mi succede e non solo con il pigiama.

Ecco allora come organizzare in modo semplice ed efficiente lo spazio tra le quattro mura e dire addio all’ ansia da disordine.


«La vita comincia davvero solo dopo aver messo ordine in casa». 


Così scrive Marie Kondo, guru mondiale del riordino, che con i suoi libri insegna il metodo giapponese per sistemare la propria vita, partendo proprio dalla casa.

Fare ordine eliminando quello che non serve più permette, innanzitutto, di guadagnare tempo prezioso: basti pensare ai momenti persi mentre si cerca quell’ adorabile pigiama che nell’attesa di essere indossato è stato risucchiato dalla confusione del proprio armadio.

Oppure quando si vorrebbero indossare i propri jeans preferiti, mentre nell’ affannosa ricerca si fa scorrere tutto quello che si trova appeso alla rinfusa sulle grucce. Senza contare l’ansia che questa cosa genera se si è in ritardo (e se non lo si è, si finisce per esserlo).

Vente-privee, leader delle vendite-evento online, ha coinvolto le sue clienti italiane in una singolare indagine a tal proposito, finendo per scoprire quanto un argomento apparentemente così banale possa, invece, influire sulla routine di tutti i giorni.
Il 46% delle intervistate ammette di essere troppo impulsiva durante lo shopping e di possedere nel proprio armadio (chissà dove) almeno un capo con ancora il cartellino. Un discreto 38% invece ammette di non riuscire a separarsi dai propri abiti nemmeno quando la taglia è sbagliata: “tanto lunedì inizio la dieta”. Solo un ridotto ma fiero 16% dichiara di non provare alcuna pietà davanti all’ armadio, e di riuscire con estremo rigore a mantenere l’ordine.

Il risultato, comunque, è che per il 72% delle intervistate il cambio di stagione rappresenta una delle principali attività domestiche fonte di stress, da rimandare a oltranza fino addirittura, per alcune, a optare per uno strabordante guardaroba 4 stagioni (33%).

Organizzare meglio gli spazi di casa – non solo l’armadio – può essere terapeutico e significa ottimizzare tempi e risorse: le giornate e il proprio tempo si liberano da stress e ansia inutili, consentendo con un minimo sforzo, di vivere meglio in maniera organizzata.

La pensa così anche l’Associazione Professional Organizers Italia – APOI, che insieme a vente-privee ha stilato alcuni furbi consigli per semplificare la vita tra le mura di casa, ispirandosi anche a Marie Kondo e alla sua filosofia zen.

 

1. Conservare soltanto ciò che si utilizza veramente
È più semplice focalizzarsi su cosa si voglia davvero tenere piuttosto che su cosa buttare. Il consiglio è quindi conservare solo ciò che piace e/o serve veramente. E se proprio non si riesce a fare pulizia, la soluzione migliore è organizzare un divertente swap party con le amiche per scambiarsi quello che non si usa più. Richiamando la filosofia della Kondo, sbarazzarsi degli oggetti inutilizzati è il primo passo per fare ordine anche dentro se stessi.

2. A portata di mano… Ma soprattutto con il giusto spazio
È utile riservare la parte dello spazio – che sia l’armadio, la credenza o il mobiletto del bagno – più facilmente accessibile a ciò che si usa più spesso. Nel riporre l’abbigliamento, inoltre, è indispensabile fare in modo che ci sia sufficiente spazio tra un capo e l’altro per poterli raggiungere senza troppi sforzi, soprattutto quando si è di fretta.

3. Scegliere un criterio
È importante dividere capi e accessori per categorie, ad esempio radunando tutte le cinture, le camicie, le magliette a maniche lunghe separate da quelle a maniche corte, i pantaloni… E decidere quale sia la sistemazione ideale per ciascun gruppo (appeso, piegato, nel cassetto o sullo scaffale). Scatole e scatoloni, magari in cartone colorato o in tessuto lavabile, agevolano il mantenimento dell’ordine all’ interno dell’armadio e danno un tocco di colore e allegria, senza creare confusione.

E se mentre fate ordine vi capita di trovare un capo che non indossate mai e avete la tentazione di declassarlo nella categorie degli “abiti da portare in casa”, non fatelo. Il cardigan (ma anche la maglietta) sformato, sostiene Marie Kondo, danneggia il vostro aspetto e, di conseguenza, l’autostima.

4. Sfruttare lo spazio in verticale
Per sfruttare al meglio lo spazio verticale all’interno di armadi e mobili, l’utilizzo di comodi porta tutto, come gli hanging organizers, ha diversi vantaggi, tra cui quello di creare maggiori ripiani per riporre le cose e avere tutto ad altezza occhi. Per i vestiti particolare importanza ha anche l’uso delle grucce: è bene acquistarle di buona qualità e sufficientemente larghe per permettere a ai capi di non sgualcirsi o deformarsi.

5. Organizzare al meglio l’interno dei cassetti
Per mantenere ordine all’interno dei cassetti ci si può avvalere di alcuni utili contenitori divisori che permettono di distribuire in maniera ordinata e facilmente gestibile gli accessori (calze, cravatte, intimo). In questo modo si vedrà meglio il contenuto del cassetto, evitando di smarrire i capi nella confusione.

Ottimi consigli di VFaire e nel frattempo torno a cercare il mio pigiama...

Annamaria

venerdì 5 ottobre 2018

IL TEMPO


Ringrazio Rosa per aver condiviso la sua poesia nel nostro spazio. Perfetta la recensione di Enzo. Esaminata e spiegata in maniera eccellente... come sempre!



IL TEMPO
Lo avevo stretto
in una mano
ben chiusa,
invece è volato via
facendosi burla di me.
        
                  Rosa Di Mitri





IL TEMPO:  commento

L’addio del vento è  forse questo il protagonista
di una vicenda  breve e surreale..
Invece, i veri protagonisti della pseudo vicenda sono:
un Vento che avvolge e poi sparisce
una Mano  che stringe il vuoto 
una Delusione che amareggia una Donna
che crede di essere stata ingannata.
Forse il vento ha un suo disegno:
quello di placarti l’anima,
di annunciarti che le palpitazioni sono finite
e che la fuga è l’addio del Vento

Il TEMPO è una composisione dai toni candidi, delicati; surreale e’ anche l’insieme del contenuto che
si accosta vagamente agli HAIKU giapponesi
che usano linguaggi sensoriali per catturare
un sentimento o un’immagine

 VINCENZO LIBERALE

Annamaria

martedì 2 ottobre 2018

NONNA AGATA E... "NONNA, ZIA, AMICA",PINA!






Oggi è la festa dei nonni.
Un ruolo molto importante che non si cerca a differenza del ruolo di genitori. Sono i figli a decidere.
E quindi per questo più sentito, più leggero e giocoso, nei confronti dei nipoti, con un ruolo altamente protettivo che alle volte porta anche ad avere contrasti con i figli.
In questo momento alcuni miei amici si trovano a scuola, nella classe della nipotina, invitati dalle maestre per mettere a confronto nonni e nipoti. Una bella iniziativa. Sperando che tutti i bambini abbiano i nonni o li abbiano vicini per non farli sentire esclusi.
Anche se non tutti accettano questo ruolo per delle vedute loro caratteriali, diventare nonni è un emozione indescrivibile!
Quando arrivano queste ricorrenze per ricordarci quanto siano importanti certi legami nella nostra vita penso a mia zia, la mia seconda mamma, la mia migliore amica e... mia nonna
che voglio ringraziare a modo mio, proprio oggi, con questo post.



Ancora di più ,oggi, che ho perso mia madre da pochi mesi. Lei, la sorella del cuore, ne fa le veci anche se a distanza e con una età che non ci separa molto. Mia zia quando ero bambina e per un lungo periodo ha ricoperto il ruolo di mia madre, iperattiva, alla ricerca di un lavoro al nord, insieme a mio padre per sistemare tutta la famiglia.



Un ruolo anche di nonna, quello di mia zia, ma giovanissima che sostituiva quello di mia madre impegnata al nord e di mia nonna impegnata nel suo lavoro, instancabilmente, nonostante erano altri tempi e altri luoghi: una piccola cittadina siciliana.




Un ricordo che ci fa sorridere ancora oggi è questo :
-Mia zia: guarda che tra un po' arriva un fornitore e se ti chiede di me digli che non ci sono.
-Io: dove vai? Mi porti con te?
-Mia zia: non vado da nessuna parte, mi nascondo nel retrobottega, appena arriva
-Io: perchè?
-Mia zia: perchè...perchè non voglio vederlo
-Io: va bene
Quando arriva il fornitore (un aitante giovanotto) dopo aver  espletato le consegne con mia nonna chiede dov'è mia zia.
Io, candidamente, rispondo : ha detto di dirti che non c'è pero' è nascosta dietro....

Capii piu' tardi che era uno dei tanti corteggiatori che lei voleva evitare.

Mia nonna era ancora molto giovane quando è rimasta vedova, coprendo il ruolo di capofamiglia. E cio' dimostra come i figli crescono bene anche senza una presenza maschile con il compito di portarla avanti e con  ben quattro figlie femmine, ancora da crescere e"maritare".
Ci riusciva grazie alla sua drogheria, unica fonte di reddito.



Ha lavorato una vita riuscendo anche a godersi la vecchiaia. Soddisfatta per non aver fatto mancare nulla (quasi nulla)  alle sue figlie, una volta sistemate.



È a loro che oggi dedico questa giornata: mia nonna ma soprattutto lei ,mia zia, che per un certo periodo mi hanno fatto da madre, da nonna, da amica. E lo fa tutt'ora.
L' ultima volta che siamo state insieme, il mese scorso, ha organizzato una serata,"in mio onore", dopo 3 anni che mancavo dalla Sicilia. Con i suoi figli e le loro famiglie. Cinque splendidi cugini e anche se ci vediamo poco, presi dalle nostre vite, siamo uniti da un sentimento vero e sincero.





Per chi non lo sapesse la festa della zia è il 26 luglio ma oggi mi sento di omaggiarla insieme ai nonni per il ruolo che ha avuto , con immensa dolcezza e per rinnovare il mio amore.
Il nostro legame è solido, forte e indissolubile.
Senza nulla togliere all' altra mia zia e i suoi splendidi figli e nipoti! 
Buona giornata zia Pinuccia e zia Giovannina ricordando la nonna Agata ( tre nomi non proprio friulani) ....vi amo!


Annamaria

sabato 29 settembre 2018

UNA RICETTA AL VOLO...







La "Pitta" calabrese di Rosy


Annamaria e Rosy


...buonissima, mi ha fatto un effetto strano...ho dormito 3 ore, nel pomeriggio, come quando un neonato fa la poppata, piena, con tanto di ruttino.
Mi son persa l'uscita serale ma...la pitta ne valeva la pena.
E stasera ho fatto il bissssss!




La pitta ripiena, Rosy, l'ha preparata con una variante : l'impasto ai cereali. Non alterando il sapore tipico calabrese e con il ripieno di verdure grigliate, tonno, olive, pomodori e la piccantissima (per me) 'ndujia.



La ricetta è semplicissima, ancora piu' semplice comprando l'impasto già preparato. Circa 800 gr .
Rosy, per il ripieno, ha preparato zucchine, peperoni e melanzane grigliate. Ha aggiunto anche olive e pomodori.

Procedimento: ha steso con il mattarello la pasta, un panetto alla volta, adagiando le verdure e farcendo adeguatamente.
Ha chiuso la pitta con un altro disco di pasta e ...
E' andata a comprare il pesce dando tempo alla pitta di lievitare ancora, già pronta nella teglia.
 Al ritorno, c'ero anche io,  con forno preriscaldato l' ha fatta cuocere  per 15 minuti con temperatura a 220 ° e... voilà la pitta era pronta da gustare.

Variante: si puo'cuocere anche in una padella antiaderente, a fuoco medio-alto, rigirando la pitta per il tempo necessario. Entrambe si possono gustare  tiepide o fredde.
Grazie Rosy!!

Annamaria

venerdì 28 settembre 2018

RIFLESSIONI POLITICHE



Gentile Redazione Le mando questo mio semplice scritto veda se ritiene utile pubblicarlo, grazie.
Francesco Lena

Francesco anche se abbiamo opinioni diverse, il nostro blog e lo sai bene, da spazio a tutte le opinioni e considerazioni con grande rispetto.
Annamaria



Alcune considerazione su SALVINI e DÌ MAIO.Caro Salvini, prima del voto del 4 marzo 2018, in campagna elettorale hai giurato sul Vangelo con la corona del rosario in mano, ti chiedo lo hai letto il Vangelo?  Non sta scritto di respingere o bloccare sulle navi gli immigrati e di chiudere i porti alle navi che              trasportano immigrati. Non sta scritto, di essere contro i fratelli che fuggono, dalla fame, guerre e orrori. Poi ti chiedo quante sono le persone morte annegate in mare o nei lager libici?Caro alvini, salvarli è un fatto umanitario, ancora prima della legge universale del mare che da il diritto di essere salvati. Caro Salvni t'invito gentilmente ad andare su uno di quei gommoni assieme agli immigrati a fare la traversata del mare, ti spiegheranno i loro drammi e i perché rischiano tanto e ti aiuteranno a capire i loro problemi , la loro lotta per la sopravivenza e per un futuro migliore, ti aiuterebbero a capire  e praticare anche quello che c’è scritto sul Vangelo.
La lega ha 49 milioni di euro da restituire allo stato italiano, soldi dei cittadini italiani, ma purtroppo sei riuscito a concordare con dei magistrati, di restituirli in 76 anni a tasso d'interesse zero, ti chiedo visto che sei al governo del paese , perché non estendi per tutti i cittadini italiani di godere delle stesse condizioni, tutti i cittadini sono uguali di fronte alla legge.
Caro Salvini mi sembra  che nelle tue proposte di governo ci sia, che i cittadini possano , avere un arma in proprio per legittima difesa, ma quei soldi che verebbero spese in armi, strumenti di morte, non sarebbe meglio investirli in sicurezza di prevenzione, di furti, di violenze, con una cultura di formazione e di educazione alla legalità, ai valori umani e della vita, poi con il buon esempio di onestà sincerità, rispetto da parte di chi copre responsabilità istituzionali e in particolare da chi ci governa.
Poi abbiamo l’esempio degli Stati Uniti d’America, dove le armi sono molto diffuse e libere. Ma, purtroppo è dove c’è più violenza e morti per causa delle armi. Caro Salvini sei molto critico e scettico nei confronti dell’Unione Europea. Vorrei ricordarti  che l’Europa Unita nei suoi limiti ci ha garantito 70 anni di pace, in cui la stai godendo anche te, se mai tutti insieme cerchiamo di migliorarla.
Caro Salvini non mi piace chi semina paura, odio, aggressività, o addirittura inventare dei contro, dei nemici, gli immigrati, i nomadi, il diverso, l’altro, non porta bene alla società, all’Italia, all’Europa, alla nostra civiltà umana e non porta bene neanche a te. Caro Salvini, restiamo umani, vorrei invitarti a cambiare visione nei confronti dei fratelli  immigrati, per avere una visione più umana,  positiva , visto anche il calo demografico  in Italia e in Europa, sono e saranno una doppia risorsa, motivo in più per salvarli, aiutarli e integrarli.
Per ultimo, nel governo verde giallo, ci mancava un ministro del lavoro che non ha mai lavorato, solo in Italia è potuto succedere, che è molto bravo di insultare gli avversari politici, invece di impegnarsi per creare posti di lavoro.
Un gentile invito a Salvini e Di Maio, fate un bel bagno nei valori umani e della vita, di uguaglianza, giustizia sociale, unità, libertà, onestà, sincerità, dignità, solidarietà. Trasparenza, ospitalità, rispetto, vi farà molto bene.
Francesco 

IO MI INNAMORO ANCORA...



Anche io mi innamoro ancora. Voglio bene alla mia casa, anche se non c è il mare e amo la vita...la musica ci cambia e ci trasforma.
Vero! 
Nella mia  playlist ci sono canzoni che parlano di me e questa di Ermal , al quale "gli" voglio bene, spiega le cose importanti della vita in modo fantastico e semplice. Ascoltare di prima mattina le nostre canzoni preferite da un senso positivo alle nostre giornate.




Testo completo

Testo Io Mi Innamoro Ancora
Sopra l’amore non c’è non c’è 
una scommessa su cui puntare 
sotto le scarpe non c’è non c’è 
un’altra storia da calpestare 
E tu lo sai che il tempo non ci ferma 
non funziona 
e poi lo sai che io 
io mi innamoro ancora 

e alla mia macchina gli voglio bene 
e a questa vita io gli voglio bene 
e alla mia casa io gli voglio bene 
anche se non c’è il mare 

e a questa macchina gli voglio bene 
e a questa vita io gli voglio bene 
e alla mia squadra io gli voglio bene 
anche se non vince mai 
io gli voglio bene 

Nella mia testa che c’è che c’è 
c’è una playlist di canzoni nuove 
che parlano di me, di noi 
La musica ci cambia ci trasforma 
non ci abbandona 
e tu lo sai che io 
io mi innamoro ancora 

e alla mia macchina gli voglio bene 
e a questa vita io gli voglio bene 
e alla mia casa io gli voglio bene 
anche se non c’è il mare 

e a questa macchina gli voglio bene 
e a questa vita io gli voglio bene 
e alla mia squadra io gli voglio bene 
anche se non vince mai 
io gli voglio 

bene come il cielo 
bene come il sole 
come un bimbo al suo pallone 
bene come una canzone 
come al primo amore 

e alla mia macchina gli voglio bene 
e a questa vita io gli voglio bene 
e alla mia casa io gli voglio bene 
anche se non c’è il mare 

e a questa macchina gli voglio bene 
e a questa vita io gli voglio bene 
e alla mia squadra io gli voglio bene 
anche se non vince mai 
io gli voglio 

bene come il cielo 
bene come il sole 
come Totti al suo pallone 
io gli voglio bene 

bene come una canzone 
come al primo amore 

io gli voglio bene

Ermal Meta.



ANNAMARIA













mercoledì 26 settembre 2018

CONSIGLI UTILI




Dopo le vacanze estive può capitare di ritrovare il costume da bagno sporco di catrame. Se i capi sono di colore chiaro e la macchia è piccola versateci sopra qualche goccia di solvente per le unghie. A questo punto sciacquate bene il capo con acqua e sapone. Se, invece, la macchia è grossa, e magari su un capo scuro, attendete che il catrame si indurisca (per agevolare il processo appoggiatevi sopra un sacchetto di plastica con dentro dei cubetti di ghiaccio).  A questo punto sfregate del burro sulla macchia e fatelo agire per qualche minuto. Poi con un panno in microfibra strofinate con forza rimuovendo, oltre alla macchia, anche l’eccesso di burro. Alla fine per levare l’alone di unto cospargete la zona di amido di mais e procedete al normale lavaggio.


È bene pulire i pennelli da trucco almeno una volta la settimana per evitare che sulle setole si accumulino sporco e germi. Per trattarli, sarà sufficiente immergerli in una ciotola con aceto bianco per una decina di minuti. Trascorso questo tempo i pennelli vanno risciacquati bene sotto l’acqua e lasciati asciugare all’ aria.



L’argenteria di casa tornerà a risplendere se la strofinerete con una patata cruda. Un altro sistema è passare gli oggetti in argento con un po’ di dentifricio utilizzando un panno morbido.


La maschera all’argilla bianca e pomodoro garantisce un buon effetto astringente. Mescolate un cucchiaio di argilla bianca con un po’ polpa di pomodoro fresco in modo da ricavare una poltiglia densa. Applicate il composto sul viso per dieci minuti poi sciacquate con acqua fredda.
   


Volete recuperare i vasetti di vetro del sugo per le vostre conserve, ma non riuscite a staccare l’etichetta? Scaldate un po’ di aceto, versatelo sulla carta da rimuovere e strofinatelo con una spazzola dura. Eliminerete ogni residuo ed il contenitore tornerà come nuovo.

ANNAMARIA 2 

 Annamaria

martedì 25 settembre 2018

POESIA IN PILLOLE














Su le ali dei giorni è volato amore,
su luoghi del canto ramingo dei ricordi,
ti sei perduta dentro una lacrima di tristezza amica,
nel fondo di questa vita dove scende una parola di una antica pena.

Gu







sabato 22 settembre 2018

IN GIRO ME NE VO' PER LA CITTA' - STARBUCKS A MILANO



ESPRESSO, FORNO A LEGNA E DESIGN






Il 6 settembre anche in Italia è sbarcato Starbucks.
Un tributo alla cultura italiana del caffè: così la definiscono in casa Starbucks la new entry di piazza Cordusio, finalmente svelata. E’ la cultura dell’espresso che ha ispirato Howard Schultz 35 anni fa nella creazione della Starbucks Experience, inaugurata nell’ex Palazzo delle Poste con 2.300 metri quadri che rappresentano il debutto del brand americano in Italia. Cosa troverete al suo interno? Ecco qualche anteprima e qualche dettaglio della visita! 




Si tratta della terza roastery nel mondo (e sarà aperta tutti i giorni dalle 7 alle 22), dopo Seattle, che ha aperto nel 2014, e Shanghai, arrivata l’anno scorso. La sede milanese proporrà anche la Premium Reserve Experience con caffè Arabica con torrefazione locale, e proveniente da 30 paesi. E naturalmente, come annunciato, la parte food è a cura di Princi: con pane artigianale, dolci e menù colazione. Il forno a legna che troverete nello Starbucks Milano è stato costruito direttamente qui. Il design del grande locale porta la firma di Liz Muller, chief design officer di Starbucks.

Italiana è invece la mano artigiana di Solari, che ha disegnato la la lavagna verde della Roastery, la torrefazione: qui si potranno leggere i nomi delle varietà di caffè disponibili.
E la torrefazione diventa parte dell’esperienza: nella grande sala infatti campeggia un impianto a vista. Dai sacchi di iuta i chicchi di caffè viaggeranno attraverso dei tubi di rame che troverete anche sospesi sopra la testa, per poi finire nei silos pronti per il bar.


Ma non troverete solo caffè allo Starbucks Milano: salendo la scalinata che porta al mezzanino c’è l’Arriviamo Bar, ispirato proprio alla tradizione italiana dell’aperitivo, che proporrà cocktail a cominciare dall’Aperol Spritz e dal Negroni, ma anche creazioni artigianali, alcune delle quali, naturalmente, a base di caffè.

E infine una curiosità per gli amanti della tecnologia: grazie a un’app di realtà aumentata i visitatori potranno scoprire di più sui caffè della Starbucks Reserve, il processo di torrefazione e la compagnia.

Starbucks aprirà anche a Malpensa Terminal 1 e il secondo store italiano cerca personale: recruiting day (selezione del personale) il 26 e 27 Settembre. L’annuncio arriva da Aeroporti Lombardi ma le voci circolavano da tempo, già dall’inizio dell’estate.



I requisiti sono aver voglia di lavorare in un team affiatato ed entusiasmo per il brand,  ma non mancano, tra le abilità richieste, la voglia di offrire ad ogni cliente una customer Experience indimenticabile.


Per tutte le informazioni necessarie, inviare il curriculum e partecipare al recruiting day del 26-27 settembre, cliccare qui

Inoltre, ma non è ancora confermato, vi sarebbero trattative in corso per un quarto esercizio in quel di piazza San Fedele, al posto delle vetrine della sede del Credito Artigiano. Una sfida tra distributori di caffè, in quanto nella stessa piazza è già presente Lavazza e nelle vicinanze vi è una boutique Nespresso, in piazza Liberty, e un Illy, in via Montenapoleone.



Ci si aspetta portino anche nuove opportunità di lavoro: 350 sono i posti annunciati al momento in Italia. Speriamo abbia successo l'iniziativa di questo colosso americano. Senza  frappuccino venderà? Un caffè espresso costa 1.80, un cappuccino 4.50 ma sembra che sia già partita una denuncia. Il listino prezzi non è piaciuto al Codacons che ha fatto già un esposto. 

Annamaria