domenica 9 agosto 2015

L'ENNESIMA PUBBLICITA' SESSISTA






C'è una nuova petizione , questa volta indirizzata al Comune di Pesaro ,per la pubblicità di un'azienda " Uccellini security," con l'immagine di una donna che si para le parti intime . Il messaggio "entra solo chi voglio io", è lesiva della dignità della donna.



Inoltre è inopportuna, visto che non è indirizzata solo a un target, ma aperta e disponibile a tutti, compresi i bambini. C'è un taxi che la porta in giro per la città di Pesaro, mentre cartelloni campeggiano nelle aree più affollate.







Suggerisco a questa squallida azienda che se proprio vuole proporre  la pubblicità con riferimento al sesso potrebbe , per par condicio, mettere un bel maschione ! Considerando il nome (Uccellini) la scritta "IO PENETRO SOLO CHI VOGLIO IO". (controllo accessi). Tanti bla bla bla a favore della donna... e poi? 




Annamaria



venerdì 31 luglio 2015

ELDYANI, MEGLIO TARDI CHE MAI!


La mia querelle con  Enrico Neri si è conclusa! 
Anche il mio amico Enzo ha concluso , con un commento che riporto, riguardo alla nostra (e di altri utenti) deludente esperienza in questa Onlus ,piena di misteri...
 In maniera definitiva cancelliamo questa brutta parentesi virtuale. Attenzione ai vari nick falsi, come ad esempio Andrea5.ve ! Dietro questo nick si nasconde una persona "labile". 
La presidente , per tutelare se stessa e  la sua utenza dovrebbe indagare. E penso che per lei (grazie a E. Neri...) problemi non ce ne siano. 

Enzo-Ducky
I RESTI DI UN ANTICO SPLENDORE
Di Eldy sana non è rimasto nulla; troppi sentimenti cotrastanti. E’ mancato l’equibrio direzionale con una incompetenza abissale; gli aficionados furono divisi due ali: pro Direzione e contro. Non c’era più giustizia in chi doveva essere giusto ed equilibrato soprattutto nell’uso nevrotico della bannazione. Nonostante i reiterati consigli di tentate “rinascite” indirizzate alla Direzione, non ebbi nessun riscontro ma silenzio assoluto. Come in Libia in guerra: la gente scappa. L’esodo da Eldy era inevitabile e così e’ stato.
Ho avuto modo di “sentire” e ancora “sento” altri ex frequentatori di Eldy, tutti esprimono la sressa riflessione: non più rabbia ma delusione.
Perdura da diversi anni la mia “assenza” da Eldy, E credetemi l’avevo quasi dimenticata. Per caso, e non ci vado quasi mai sono entrato nel primo blog di Annamaria Merluzzi e ho letto i diversi avvisi su Eldy e sentire gli umori dei presenti. Ebbene, ho avvertito delusione e scoramento. Ora per concludere, ringrazio chi ha avuto la pazienza di avermi letto.
Mi sento di darvi alcune importanti considerazioni in merito ai mali dell’ENTE Eldy.
LA RINASCITA DI ELDY E’ POSSIBILE:
a condizione che:
– ogni attuale simpatizzante, frequentatore, chattatore, responsabile eventuale veda le cose con spirito nuovo abbandonando ogni sentimento NEGATIVO nei confronti di tutti, una specie di catarsi (o give my five psicologico); senza questo cambiamento interiore in equilibrio e giustizia, Eldy continuerà ad affondare;
– sappiate, che io svolgo una intensa collaborazione con il Blog di Annamaria Merluzzi e ne sono ben lieto e gratificato. I miei scritti compaiono anche su altri Blog. Dare a chi sbaglia una seconda chance è cosa buona e anche giusta. Ed io l’input ve l’ho fornito.
Un cordiale saluto A TUTTI.
  


articolo del 31/7/2015





http://eldi.it/2015/07/30/eldy-scritto-da-franco-muzzioli-e-franci/










Commenti estrapolati dall'articolo sopra riportato nel link
edis.maria scrive:
luglio 30, 2015 alle 6:33 pm
Ricordo la mia iscrizone ad Eldy, non ricordo se 7 o 8 anni fa! Mi conquistò subito il dialogare semplice, ma amichevole che nelle ” stanze” fluiva su diversi argomenti! Non partecipai mai ai raduni, ma se ne parlava in chat e , coloro che c’erano andati, raccontavano, avevano fotografato, cosicchè anche gli assenti erano ” presenti”! Che belle conversazioni si intrecciavano in ogni momento della giornata e soprattutto alla sera! Che nostalgia provo per quei discorsi educati, anche s e , a volte, i pareri contrastavano , ma mai sovrastavano! Anche io vorrei sapere ora CHI E’ ELDY, CHE COS’E? ELDY, il suo scopo è ancora INSEGNARE AGLI ANZIANI L’USO DEL COMPUTER? Anche io mi pongo la curiosità di saperne di più!!!! Chi lo sa, magari qualcuno della Direzione ( ci sarà una Direzione?), potrà sanare questa mia curiosità?

Giulio Salvatori scrive:
luglio 31, 2015 alle 5:36 pm

Condivido quanto avete scritto. Avevo giò detto il -mio punto di vista- in riferimento a Eldy. Sembra un dialogo fra pochi come se al vertice non interessasse nulla di quello che scriviamo . Come si dice in Toscana, ce la suoniamo e ce la cantiamo. Eppure, spesso ho letto cose molto interessanti che dovrebbero inorgoglire la direzione. Nel mio povero scritto -Il treno di Eldy- facevo notare che c’è l’Italia in casa, con la sua cultura variegata che va dai piccoli borghi alla città. Potrebbe essere una Tribuna (scritto maiuscolo ) didattica da far conoscere al mondo della scuola. Un enciclopedio mobile e illusttata scritta con i calli nelle mani e con la sapienza . Non si tratta di nonni rimbambiti con lo sguardo rivolto ai cipressi, ma persone che hanno tanto da dire e raccontare. Dovrebbe essere il fiore all’occhiello di Eldy e far conoscere il -LORO PRODOTTO- anche alle antenne delle Tv. Macchè ! Cosa significa questo silenzio? Se i nostri scritti non sono interessanti, si chiude baracca e vi orienterete verso altre spiagge. Ma, qual’è quell’associazione che può vantare una tribuna così grande ? Cosa vi costa sentire la vostra voce ? Si, vanno bene i raduni, le feste, etc, servono per conoscerci, ma dopo, si ritorna nel silenzio più assoluto. o nel dialogo di “quattro amici al bar ” . Ecco che, anche chi, aveva la voglia di scrivere, di presentare magari il suo Borgo, la sua storia, etc. rimette la penna al suo posto. Se è questo che volete, basta che lo dite e, si ricoderà come un film sbiadito, dove i peronaggi non si riconoscono più.Il solito Maledetto Toscano.





Annamaria


lunedì 27 luglio 2015

COACH DELLE ABITUDINI





Accettare la realtà è un processo fondamentale per essere risoluto nel prendere una decisione e arrivare in fondo al nostro obiettivo. 
Fino a quando continuiamo a lamentarci che "c'è crisi", "non c'è lavoro", "la relazione non va bene", continuiamo ad aspettare che qualcuno cambi la realtà per noi, rendendola perfetta perché noi possiamo partire. 
Accettare significa dire: "constato che c'è crisi. Cosa posso fare, in questa realtà, per avere successo lo stesso come imprenditore?"
Accettare la realtà libera la mente da vagheggiamenti vittimistici su quanto siamo sfortunati. Ogni realtà ha i suoi lati positivi e negativi. Non serve continuare ad iper-analizzarla per giustificare il nostro non agire. Serve agire nonostante tutto.
La mente in questo caso sarà vuota e potrà concentrarsi sulle decisioni più efficaci per andare avanti.

1) Quale realtà devi accettare?
2) Una volta accettata la realtà, qual è la decisione migliore da prendere?
3) In questa realtà, quali sono le tre azioni fondamentali che devi intraprendere?



Annamaria




martedì 21 luglio 2015

"NO" ALLA TREDICESIMA SULLE TARIFFE DEI CELLULARI






Aumenti 'furbi' in arrivo da agosto 2015

Lettera a 
Wind Telecomunicazioni S.p.a.
Vodafone Italia
Tim

Chiedo di ripristinare le regole precedenti sulla durata del canone: deve scadere alla fine del mese, non dopo 28 giorni. "No" alla tredicesima sulle tariffe dei cellulari!

Vodafone, Tim e Wind hanno deciso di cambiare alcune regole relative alle offerte ricaricabili. I tre operatori di telefonia mobile hanno 'inventato' la tredicesima. Fino ad oggi, gli utenti che avevano sottoscritto dei pacchetti dovevano ricaricare ogni mese una certa cifra, mentre d'ora in poi la scadenza del canone è fissata a 28 giorni.

In questa maniera i clienti si trovano a pagare ogni anno 13 volte e non più 12 mensilità. Una bella batosta per gli italiani, che si vedono così aumentati dell'8% i costi. La sola compagnia telefonica che non ha modificato il metodo di conteggio è 3 Italia, che però sappiamo bene utilizzare un calcolo delle soglie settimanale già da anni.

Le offerte ricaricabili di Vodafone, Tim e Wind portano in questo modo a dover pagare un'ulteriore mensilità l'anno. E i pacchetti sono stati riformulati anche per i vecchi clienti. Tutto ciò, come sempre, si ripercuote sulle tasche dei consumatori.

Chiedo ai tre operatori telefonici di fare un passo indietro e di ripristinare le regole precedenti: il canone deve scadere alla fine del mese, non dopo 28 giorni. "No" alla tredicesima sulle tariffe dei cellulari!

Promotrice Grazia Molino




L'ennesimo furto legalizzato! Diciamo basta con questi aumenti che non hanno ragione di esistere! Questa è una petizione di tutti. Voglio anche ricordare che "Altroconsumo"  ha reso noto che, come per tutti gli altri casi di "rimodulazioni" (cioè di cambiamenti sulle tariffe già attivate dagli utenti) la legge offre al consumatore il diritto alla disdetta gratuita.
Io ho firmato, firma anche tu! 







Annamaria

venerdì 17 luglio 2015

SPECIAL AGE IL NUOVO FACEBOOK PER GLI OVER... MA ANCHE PER I GIOVANI!


 ...Il progetto, infatti,  propone essere punto di contatto tra giovani e i meno giovani utilizzando lo strumento del web. La sezione "anziani per i giovani" è particolarmente interessante . Gli over  hanno la possibilità di  offrire qualche ora del loro tempo per insegnare qualcosa, un mestiere ad un giovane: che può essere lavorare a maglia,  preparare una buona torta o svolgere lavoretti di falegnameria, passando dalla "socialità virtuale a quella diretta. Ma ecco nel dettaglio la presentazione di questo social ideato da Angela Musolesi, una sorella francescana.




ANGELA MUSOLESI


La piattaforma nasce con finalità sociali: rendere utili i “Diversamente giovani” alla società, migliorare la loro qualità della vita, contribuire al contenimento del decadimento delle capacità cognitive, ma è anche un chiaro esempio di
economia collaborativa. Mettere insieme le competenze della gente, condividere, scambiare tempo e socializzazione, non solo tra i nativi digitali e gli anziani, ma anche tra la gente comune (a me piace tremendamente la pizza, se qualcuno mi insegna a farla bene, non mi dispiace) è un caso di Collaborative Economy, di cui fanno parte le piattaforme digitali che mettono direttamente in contatto le persone tra di loro. Unire le culture consente di crescere insieme, la collaborazione di esperienze permette di non lasciare andare perso quel patrimonio culturale che spesso adesso non si trova più. Per dire: io ho in fb un amico falegname. A me non interessa fare il falegname, ma c’è a chi può interessare. E tutti noi possiamo da un falegname apprendere nozioni utili per la casa. PER QUESTO E’ MOLTO IMPORTANTE LA SEZIONE “gli anziani per i giovani” E LA POSSIBILITA’ CHE OGNI PERSONA HA DI CREARE UN GRUPPO DI INTERESSE AUTONOMO, IN CUI CONDIVIDERE UN INTERESSE SOCIALE CON GLI ALTRI.
MA NOI CI PROPONIAMO ANCHE DI TRASFORMARE IN REALTÀ, IN INCONTRI REALI, IL RAPPORTO ON LINE, QUINDI DAL WEB ARRIVARE ALLA SOLIDARIETÀ VERA. Dalla socialità on line alla socialità vera, che, capovolgendo il  concetto  che normalmente avviene (i giovani devono averla per gli anziani) i diversamente giovani potranno avere per i giovani.

La Scuola internazionale Superiore di Studi avanzati di Trieste (Sissa) ha istituito un master intitolato “Aging towards perfection”, ovvero come gestire l’invecchiamento mondiale della popolazione  e trasformare quello che potrebbe essere un problema in una risorsa.




                                        Chi siamo

Siamo un gruppo di amici che dal sorriso di un anziano ha deciso di mettersi insieme  e creare un social network che possa essere concretamente utile ai “diversamente giovani” della Terza età e anche a chi è giovane è ma desidera trarre beneficio dall’esperienza di chi ha più anni sulle spalle.
Siamo un gruppo eterogeneo, sia come età che come interessi: tutti comunque ci occupiamo di Sociale.  
La nostra missione è senz’altro migliorare l’esistenza delle persone e di accompagnarle nella loro vita quotidiana. Per questo motivo amiamo definirci un’organizzazione sociale con un occhio al passato ed uno al futuro. 
I nostri utenti “diversamente giovani” avranno la possibilità di vivere con gioia la vita e vivranno più a lungo, se lo vorranno rendendosi anche utili per la società. Leggi negli Scopi il perché.

                                                  Scopi

Desideriamo donare gioia, migliorando la vita dei nostri utenti e della collettività. La voglia di sentirsi utili e di risparmiare non scomparirà mai dal cuore dell’essere umano!
Il nostro social network ha molteplici finalità sociali. Uno studio condotto in alcune residenze sanitarie ha dimostrato che gli anziani che si collegano quotidianamente a un social network per un’ora al giorno ricevono un effetto benefico sulla memoria e hanno la vita allungata.
La solitudine è uno dei problemi maggiori della nostra società, di giovani e di meno giovani, in particolare di chi non ha tanti mezzi economici.
Cercando nel nostro social network altre persone della loro stessa città, i nostri utenti potranno incontrarsi tra di loro e decidere per esempio come passare l’ultimo dell’anno insieme, a casa di uno loro: per conoscersi meglio e risparmiare le spese del ristorante, facendo festa senza spendere molto. Per agevolare questa socialità diretta, potranno cercare digitando  “Incontriamoci tra di noi” qualcuno che abiti nella loro stessa località o le persone di qualunque altra località.
I nostri utenti potranno facilmente relazionarsi tra di loro scambiandosi consigli su quali possono essere i rimedi naturali più efficaci per i vari problemi fisici, informazioni utili in relazioni a medici e ospedali, si potranno segnalare gli eventi pubblici che si verificano dove vivono.
Ma soprattutto, chiunque potrà sfruttare al meglio le proprie energie facendo qualcosa di utile per il bene collettivo della società. Per questo abbiamo istituito una apposita sezione: GLI ANZIANI PER I GIOVANI. Per esempio, un architetto in pensione potrà aiutare un ragazzo che studia architettura a capire la materia. Questo servizio lo potrà fare chiunque è interessato a trasmettere la sua esperienza. E potrà costruire anche nuovi gruppi di interesse. Potrete inviare e scegliere il video migliore, che sarà pubblicato e rimarrà per sempre. E potrete votare il video che vi piace di più.
Noi ci confronteremo con le aziende anche sui costi dei prodotti di vario genere e forniremo sconti su diversi beni di consumo.
Ricette di cucina, barzellette e video saranno da costruire insieme. E molto di più sarà fatto. Intanto, leggi nei Vantaggi vari cosa può essere utile a te.
                                             
                                               Vantaggi vari

Sapendo che è scientificamente provato che un anziano che sta un’ora al giorno su un social network ha la vita allungata e più memoria, agevoleremo questo obiettivo in vari modi.
Vi saranno notizie utili di vario taglio e natura. Per migliorare la vita delle persone, ci avvarremo di esperti ma anche e soprattutto dei suggerimenti che gli utenti naviganti ci manderanno.
La vasta gamma di servizi offerta da Special Age comprenderà gli sconti speciali su vari prodotti.
Dai “diversamente giovani” ci aspettiamo le informazioni pertinenti alle loro aree geografiche di appartenenza o nozioni utili che potranno offrire ai ragazzi sul loro lavoro passato o in un campo di loro interesse. Anche il pizzaiolo ha da trasmettere esperienza! Non ci sono limiti di età per iscriversi né un’età minima.
Il ridere oggi è considerato dagli esperti una specie di ginnastica da fermi, perché fa molto bene: sorridere allunga la vita, lo dimostra uno studio condotto alla Wayne University del Michigan. E’ dimostrato scientificamente che quando si ride i vasi sanguigni si rilassano, cala la pressione e il rischio di infarto. Proveremo, con un apposita sezione, a farvi sorridere.  E chiediamo a voi di aiutarci a far ridere. Costruiremo poi insieme il libro della vita. Cosa è? Sorpresa. Buona navigazione.

Vi aspettiamo! 
Annamaria

http://www.specialage.com/activity/


                                           



Siano licenziati i responsabili dei maltrattamenti alla Rsa di Narnali



A molti ,come me , non basta la sospensione dal pubblico servizio per le nove persone, tra infermieri e operatori socio sanitari, che hanno inflitto  vessazioni e umiliazioni nei confronti degli anziani affetti da patologie più o meno gravi, e non sempre auto-sufficienti , accaduti in una residenza sociale assistita a Narnali, frazione di Prato. Il sindaco ha definito queste persone animali ...no gli animali hanno l'anima buona, questi invece sono solo dei bastardi. Mi associo alla petizione affinchè i responsabili dei maltrattamenti siano licenziati.










Massimiliano Vintaloro 
Prato, Italy change org

A seguito delle vicende di maltrattamenti ai danni di anziani verificatesi all'interno della struttura Rsa di Narnali, noi cittadini siamo a chiedere il licenziamento, senza possibilità di reinserimento in nessuna struttura di tipo sanitario, di tutte le persone riconosciute come responsabili degli abusi e dei furti avvenuti.
Noi tutti siamo fortemente convinti che una società, per potersi definire tale, debba rispondere a certi canoni di umanità, giustizia e rispetto.
Pertanto gli operatori che lavorano all'interno di certe strutture, devono essere individui dotati di una profonda umanità e rispetto IN TOTO per i pazienti. Perché ogni essere umano ha diritto ad essere rispettato ovunque si trovi.







Annamaria

martedì 14 luglio 2015

DALLA SVEZIA UN NOME ALLA MASTURBAZIONE FEMMINILE: KLITTRA



LA PASSIONE PER IL “FAI DA TE” DEGLI SVEDESI LI HA PORTATI AD INVENTARE UNA PAROLA PER DISTINGUERE LA MASTURBAZIONE MASCHILE DA QUELLA FEMMINILE.

“KLITTRA” HA BATTUTO ALTRI NOMI DA IKEA COME “RUNKA” E “PULLA”


Questo e' un articolo suggeritomi da Antonio, tratto dal IFQ, che mi era sfuggito e non dovrebbe far arricciare il naso a nessuno . Abbiamo già trattato dell'autoerotismo femminile  ma ora gli svedesi , dopo un apposito sondaggio, hanno trovato un vocabolo ,KLITTRA,  per colmare il vuoto lessicale e culturale.  Sono certa che  i lettori e le lettrici del blog non si scandalizzeranno se parliamo, ancora una volta, di autoerotismo femminile (quello maschile ,si sa, è sdoganato) . Sono dell'idea che anche le " donne della tradizione", magari un po' represse ma fedeli compagne, con il loro innato istinto materno e familiare, ottime mamme e nonne, figure centrali dell'ambiente domestico, mature già a 20 anni,  abbiano praticato il self help...




Stavo sfogliando una brochure che pubblicizzava sex toys per donne e mi ha incuriosito la pagina che descriveva la “Mappa degli orgasmi femminili”:
– Clitorideo
– Punto G
– Multiplo
– Misto
– Eiaculazione femminile
– Tutto il corpo

Mi interessava capire “Tutto il corpo” e come prevedevo trattasi di esperienza estesa che parte sempre dalla clitoride.

ZmurkoFranciszek_Sinnenrausch Sembra che l’82% delle donne possa arrivare a raggiungere il piacere estremo attraverso la stimolazione di questo piccolo organo erettile.

La scoperta della clitoride si deve a Colombo nel 1550 circa. Qui potremmo innescare mille doppi sensi, ma non mi riferisco a Cristoforo bensì al professore di anatomia Realdo. Che poi, diciamocelo onestamente, sempre di America si tratta.

Fin qui, nulla di particolarmente nuovo.

Se non che in Svezia è stato coniato un nuovo termine per indicare il piacere solitario femminile: il “KLITTRA”.

Klittra è un mix tra clitoride e glitter e la parola è stata scelta dopo un sondaggio effettuato dalla Swedish Association for Sexuality Education.

Sembra incredibile ma anche le svedesi, come del resto le italiane, fanno fatica ad ammettere quella che amo definire “l’Arte del self-help” che è utilissima per scoprire i propri punti sensibili e conseguentemente migliorare le prestazioni con il partner.

In effetti basta digitare su Google “Autoerotismo maschile/sinonimi” ed ecco il sito della Treccani che elenca varie definizioni. Se si scrive “Autoerotismo femminile” poco o nulla. Divertente la terminologia giapponese che consiste in:
- Senzuri: male masturbation, literally one thousand strokes.
– Manzuri: female masturbation, literally ten thousand strokes.

Quello che mi sono chiesta cosa c’entrino i glitter. Probabilmente le svedesi intendono luccicanza. Non tanto quella del film Shining ma quella della sfera specchiata de La febbre del sabato sera che è un’esplosione di luci (orgasmi?).

Geniale è stata l’invenzione del Magic Rabbit, ma in commercio si possono trovare piccoli stimolatori a forma di farfalla o fiore, che a seconda delle vibrazioni procurano un piacere mirato e personalizzato. Anche la famosa e asessuata paperella, gialla, rosa, parigina, fetish, è consigliata alle donne che vogliono conoscere il proprio corpo in maniera delicata e ludica.

Oggi quindi abbiamo imparato un termine nuovo e simpatico. Se quest’estate però prevedete come meta vacanziera la Svezia e iniziate una conversazione piccante, ricordatevi di non confondere Klittra con Kløttra. Penseranno che vi accarezzate con un appendiabiti di Ikea.

Annamaria


domenica 12 luglio 2015

SEI TROPPO GRASSA PER PIACERMI

La blogger londinese Michelle Thomas, una bella trentenne londinese con i capelli rossi e il corpo curvilineo, ha pubblicato sul suo blog e che riporto anche nel mio, la lettera ma anche la replica di un uomo (idiota) conosciuto su Tinder . La replica di Michelle non si e' fatta attendere.  Auguro a questo demente di trovare una silfide, venerarla , sposarla fare figli e che lui, l'ominide, ingrassi in maniera smodata e venga abbandonato al suo bieco destino.



No, non è grassa come si nota nelle foto. Eppure anche a lei è successo di venire scaricata perché non abbastanza "minuta".
Su Tinder, il sito di incontri, aveva conosciuto un uomo. Si sono incontrati, hanno cenato in un pub, hanno parlato parecchio e si sono scambiati un bacio al momento di tornare a casa. Michelle, comunque, non si era fatta nessuna idea. Ma quell’uomo, anche senza più essere interpellato, ha deciso lo stesso di spiegarle che fra loro non sarebbe potuto nascere davvero nulla, se non una amicizia.

Questa la sua lettera:

«Ehi Michelle, mi dispiace, sono stato super impegnato al lavoro oggi. Grazie per la serata meravigliosa di ieri. Ti ho apprezzato molto. Sei sfacciata e divertente: proprio il tipo di ragazza con cui mi piacerebbe uscire, se solo il mio corpo e la mente me lo permettessero. Ma non credo accadrà. Non ho intenzione di prenderti in giro: penso tu sia la ragazza più bella che abbia mai incontrato. Ma la mia mente cerca una donna più snella.

Sono superficiale? Non credo proprio. È la stessa reazione che hai quando leggi un libro di un grande autore o vedi un quadro sorprendente o senti una canzone che ami, hai una reazione istantanea che ti fa desiderare sempre di più di quella cosa. È lo stesso per me: sono completamente preso dalla tua testa, dal tuo viso e dalla tua personalità, ma non posso dire altrettanto del tuo corpo.

Quindi potrei continuare e flirtare con te e passare una serata incredibilmente divertente, ma ho la sensazione che quando ci spoglieremo il mio corpo non seguirà la mia mente e non mi ecciterò, e non voglio che succeda questo. Possiamo rimanere amici, possiamo scherzare e volerci bene. Ti sposerei se fossi più minuta perché hai qualcosa nella testa che è completamente unico e che mi piace veramente tanto. Quello che sto cercando di dirti è che voglio provare ad evitare un dolore futuro dicendoti tutto questo ora. Sono un uomo, con tutte le passioni roventi e i difetti di un uomo e so bene ciò di cui il mio corpo ha bisogno».
Prova a perdonami. Ti adoro.


Ma, dopo una giornata passata a piangere, non perché fosse stata persa l’occasione di stare con un simile uomo, ma per la spietatezza di quelle parole, Michelle ha deciso di rispondergli. E di pubblicare sul suo blog quella lettera, che è diventata subito virale.

«Caro uomo incontrato su Tinder,

tutti noi abbiamo un buon amico che guardiamo mestamente e di cui pensiamo: «Sei bello, ma non mi attrai». Ciò che non va bene è il fatto che tu abbia avuto il coraggio di scrivere, dopo poche ore in mia compagnia, un messaggio del tutto fuori luogo. E a dir poco sadico. Il tono è condiscendente e mieloso, ma la “scientificità” con cui esprimi il tuo disgusto per il mio corpo è davvero grottesco. L’unico tuo obiettivo era quello di ferirmi».

E mi vergogno a dirlo, per un momento ha funzionato. Stava risvegliando la paura che ogni donna ha - non importa quanto sia divertente, intelligente, appassionata, leale, avventurosa, determinata -: se sei sovrappeso, nessuno potrà mai trovarti desiderabile.

Io mi piaccio. Non sembro Charlize Theron, e va bene - (Sono sicura che mi piacerebbe Charlize Theron, non l’ho mai incontrata ma ho sentito buone cose su di lei). Assomiglio a me stessa, e mi piaccio.

Mi piace pensare di essere una donna fiduciosa e felice. Potrebbe essere questa la vera ragione per cui tu, mi hai presa di mira? Mi hai visto e hai pensato: «Ha una troppo elevata opinione di se stessa, ha bisogno di una mazzata»? Me lo chiedo.

Ho mostrato il messaggio ai miei amici che hanno espresso shock, orrore, imbarazzo nei tuoi confronti, oltre al desiderio di picchiarti. Io già so di essere in sovrappeso. Posso dirti esattamente quanto: quasi 10 chili. Ne ho già persi quasi 7, e sono felice di questo. Mi sbarazzerò di loro in modo sicuro e sano. Vuol dire che per ora non posso amare e godere del mio corpo. Ma va.

Io non ti vedrò e non ti sentirò mai più (magari senti il bisogno di risponde a questo blog. Ti prego di non farlo. Non c'è niente che tu possa dire mi farà pensare che non sei una vergogna per tuo genere).

Quello che mi preoccupa veramente, la vera ragione per cui sto rispondendo così, pubblicamente, è il fatto che hai una figlia di 13 anni. Voglio incoraggiare tua figlia ad amare, godere e curare il suo corpo. Appartiene a lei e solo a lei. Loda il suo intelletto e la sua creatività. Spingila a essere se stessa senza paura. Dalle gli strumenti per sviluppare un’autostima a prova di bomba in modo che se arriverà un piccolo uomo che farà qualche infelice tentativo di sminuirla, lei possa rispondere come ho fatto io ora. Ps: non sei alto 1,80».

Brava Michelle!

sabato 11 luglio 2015

COACH DELLE ABITUDINI






Lasciare andare qualcosa, anche se ci fa stare male, per noi è molto difficile. Significa cambiare e a noi cambiare non piace, soprattutto quando dobbiamo chiudere capitoli di vita che ci sembra di perdere per sempre - anche se in realtà, è proprio quello che ci servirebbe. 
Lasciare andare è un'arte, ci rende leggeri, capaci di accogliere il nuovo, di stare bene e di prendere nuove strade senza uno zaino di 100 kg sulle spalle. 

Pensa a qualcosa che adesso vale la pena lasciare. 
E domani svegliati con un piano.



 Annamaria

venerdì 10 luglio 2015

I LIBRI, DI QUALUNQUE "GENDER", SI LEGGONO... NON SI CENSURANO!


A proposito della censura messa in atto dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro che ha vietato diversi libri per bambini, in particolare quei testi “che parlano di gender, o di genitore 1 e genitore 2”. è stata lanciata una petizione diretta a Stefania Giannini, ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca 
La petizione, che ha per titolo «I libri, di qualunque “gender”, si leggono... non si censurano!» – è stata lanciata dall'attrice  Martina Galletta che scrive:




Il nuovo sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha messo all'indice numerosi testi per bambini, in particolare "tutti i libri che parlano di gender, o di genitore 1 e genitore 2".
La censura attuata dal sindaco comprende numerosi capolavori della letteratura per l'infanzia, come "Piccolo Blu e Piccolo Giallo" di Leo Lionni, "Il pentolino di Antonino" di Isabel Carrer, incentrato sul tema della disabilità, "Piccolo uovo" disegnato da Altan, che tratta di tutte le forme di famiglia attuali, incluse quelle omosessuali e arcobaleno.
In un mondo sempre più mediatico e globalizzato, trovo anacronistico oltre che grottesco attuare una censura tanto vigliacca su libri che dovrebbero accrescere la consapevolezza dei piccoli fruitori, non alimentare l'ignoranza, la paura e la discriminazione.
Mi chiamo Martina Galletta e sono un'attrice. La lettura mi ha accompagnata da sempre, grazie all'impegno dei miei genitori prima e a una profonda passione poi. Sarei una persona diversa se non avessi letto tutti i libri che ho letto, che mi hanno formato una coscienza critica, mi hanno dato una proprietà di linguaggio e che considero cari amici.
Episodi di bullismo, tragici suicidi di adolescenti confusi e soli nella loro crescita sessuale, questi sono solo alcuni dei segnali che evidenziano l'importanza essenziale dell'informazione, della cultura della diversità e dell'altro, della consapevolezza della realtà che ci circonda e non di quella fittizia che qualcuno vorrebbe costringerci a vivere.
Per questo chiedo al ministro dell'Istruzione Stefania Giannini di non tacere, ma di prendere, al contrario, una posizione netta e decisa sulla questione.
Caro Ministro, invia a tutte le scuole una circolare che non solo smentisca quella del sindaco Brugnaro impedendo che negli istituti scolastici veneziani vengano messi i libri all'indice, ma che scoraggi anche simili iniziative nel futuro.

Aggiungo, prima di firmare la petizione, che l'unica cosa da vietare è l'ignoranza!



Annamaria


domenica 5 luglio 2015

LA FORTUNA E' UNA COSA SERIA



Vi propongo un racconto toccante di Alessandro Greco "Nella parte sbagliata del mondo" tratto dal libro "Siria. Scatti e parole".
Per chissà quale calcolo , nuvola o vento celeste  siamo nati nella parte fortunata del mondo, quella in cui oggi non ci sono guerre e bambini che muoiono sotto le bombe.



C’è un seme di luce che scocca dall’alto dei cieli, dall’oltre mondo al di là delle stelle, e viaggiando veloce raggiunge la Terra.
Quel seme sei tu.
Sì, piccolo.
La tua anima, se così la vogliamo chiamare, è pronta a conoscere la carne. È pronta a lasciare il Regno e venire a fare esperienza qui, tra gli uomini e la materia, dove il fuoco arde la legna e l’acqua disseta il corpo, dove il sole scalda la roccia e la pioggia infradicia la terra. Nel mondo della sostanza, in questo pianeta azzurrino del Sistema Solare. Oh, quel che ti aspetta mentre penetri la barriera vaporosa delle nuvole, piccolo seme di luce! Quale fortunato destino ti è stato riservato! Andrai ad abitare un piccolo corpo destinato a separarsi dal ventre materno tra esperte mani di ostetriche, e dopo i primi vagiti conoscerai il calore del seno.
Il sapore del latte.
L’odore di Mamma.
Riconoscerai la sua voce e udirai quella del tuo papà che ti sussurreranno dolcemente “Benvenuto”.
Li vedrai piangere, ma non preoccuparti. Il loro sarà un pianto buono. Ti porteranno nella tua nuova casa, preparata da tempo per il tuo arrivo. Avrai una culla studiata per te, e sopra la culla troverai oggetti colorati a forma di farfalla e di coccinella, e avrai gli uccellini appesi alla culla e campanellini sonori, e tante facce sorridenti si sporgeranno dagli angoli dei piccoli mobili, e lo faranno solo per guardarti.
Non dovrai preoccuparti di nulla. Penseranno a tutto Mamma e Papà. Avrai il latte quando avrai fame. Sarai cambiato e accudito, e tutti sapranno come reggerti la testa quando ti terranno in braccio e come girarti su un fianco per sventare i rigurgiti nel sonno. Tutta la tua nuova casa si muoverà soltanto per te, che non farai altro che dormire, mangiare e crescere.
Col tempo imparerai a riconoscere i loro volti, anche se non avranno subito un nome. Imparerai a stare dritto sulle gambe e poi a fare un passo e poi un altro e un altro ancora. Imparerai a emettere suoni e le persone che ti staranno intorno ti aiuteranno ad abbinare i suoni alle loro rassicuranti figure: mam-ma, pa-pà, non-no, non-na.
Avrai tanti giochi colorati e bellissimi, pupazzi, macchinine, trenini, libri pieni di figure buffe che ti faranno compagnia in quelle splendide mattine di sole nella tua cameretta. E un cavallo a dondolo, sì proprio un cavallo.
Grande.
Poi ci sarà una televisione che trasmetterà solo cartoni animati e dei libri con delle parole dentro che poco a poco imparerai a leggere. E un triciclo, e poi una piccola bicicletta con le rotelline, e poi un’altra senza le rotelline, e la scuola, sì, comincerai ad andare a scuola. Imparerai che uno più uno fa due e quattro per due fa otto e che l’Italia è una penisola e che qui una volta c’erano gli antichi romani, che di ventotto ce n’è uno e tutti gli altri ne han trentuno, e imparerai a parlare con gli altri bambini e a fare amicizia e a giocare a pallone in cortile e a nascondino sugli alberi. Avrai scarpe nuove e vestiti nuovi e giornalini a fumetti che leggerai e rileggerai fino a saperli a memoria, e ti regaleranno matite colorate e fogli bianchi sui quali potrai disegnare i personaggi di quei tuoi amati fumetti.
Avrai una vita bellissima.
Un giorno, mentre starai disegnando sul tavolo della cucina, ti capiterà di alzare gli occhi sul telegiornale che sta guardando la nonna. Vedrai dei bambini nudi che scappano terrorizzati e piangenti. La nonna ti spiegherà con parole semplici che quei bambini sono sfortunati, perché sono nati nella parte sbagliata del mondo. Mica come noi, ti dirà. E più tardi aggiungerà di finire la tua minestra, che ci sono dei bambini che muoiono di fame.
Tu, a quel punto, avrai capito di essere arrivato in un posto fortunato. Che non dovrai scappare nudo e terrorizzato da chissà che cosa, che il tuo più grande problema sarà prendere un bel voto in matematica, anche se quelle divisioni proprio non ti piacciono e non le capisci bene. E riuscire a farti regalare per Natale lo Spider-Man gigante che parla e lancia ragnatele. Che il tuo papà ti ha promesso che te lo compra, se fai il bravo.
Tutto questo e tanto altro sarà il tuo futuro, piccolo seme di luce.
O, meglio, lo sarebbe stato.
Se non fosse successo qualcosa.
Saranno stati i venti celesti, o una piccola pioggia di comete, o un errore di calcolo. Forse le nuvole erano cariche di elettricità, e hanno rallentato o deviato il tuo percorso. Forse. Fatto sta che la rotazione terrestre è andata avanti, troppo avanti, e tu ti sei fatto carne lì, nella parte sbagliata del mondo.
E non hai avuto le farfalle colorate sopra la culla, o i cartoni animati in TV, né il pupazzo che parla e lancia le ragnatele. Non ti sei dovuto preoccupare di imparare le divisioni, piccolo seme, perché stai morendo, adesso, stai morendo tra le braccia di tuo padre, che già sente le urla disperate della mamma, e stai morendo per ragioni così grandi e incomprensibili e assurde che non potresti neppure incominciare a capirle, e neppure servirebbe a qualcosa, capirle.
La tua corsa sulla Terra finisce qui, piccolo seme di luce.
E noi non possiamo fare altro che chiederti scusa.

Annamaria

venerdì 3 luglio 2015

COACH DELLE ABITUDINI






Tutti abbiamo perso delle occasioni. 
Capita, spesso quelle occasioni non sono immediatamente visibili e ce le lasciamo sfuggire. 
Come interpretiamo la perdita è invece ciò che determina la nostra capacità di non perderne in futuro: chi continua ad amareggiarsi per "quello che sarebbe potuto essere" chiude gli occhi al futuro, convinto che tanto "tutto è inutile".
Usa le occasioni perdute come guida per tenere gli occhi aperti e non solo cercarne di nuove, ma anche di creartele ogni giorno. Ormai sai come sono fatte. 
Allora, quale occasione afferrerai oggi?

Annamaria



lunedì 29 giugno 2015

L'AMORE AL TEMPO DELLE BADANTI



By Luca Fontana

Buone notizie sul fronte dell’adulterio, soprattutto maschile: ha fatto il suo ingresso trionfale una nuova figura che lo permette tra le mura domestiche, come al buon tempo antico con le serve, come si diceva nell’Italia orrendamente classista della mia infanzia. Intendo la badante.

È entrata nelle famiglie, del nostro ceto medio-piccolo, interrompendone l’asfittica solitudine, che durava da più di un quarantennio, da quando sparirono le serve. Prodiga cure infermieristico-materne ai nostri incomodi vecchi e ha ravvivato il fantasticare erotico dei maschi di casa. Finché erano africane o filippine, quell’utile effetto straniamento che il razzismo induce permetteva di non andare più in là della sveltina in piedi nello stanzino delle scope, senza compromissione alcuna.

Più complessa e minacciosa la situazione da quando sono arrivate le rumene, le polacche o le moldave. «Bionde, alte e di coscia lunga», mi aveva detto con uno strano brillio agli occhi il mio salumiere qui sotto casa. E in quel brillio, il senno del poi mi dice che c’era qualcosa di ominoso. Da quarant’anni conduceva la salumeria in coppia stabile con la moglie – una graziosa donna sulla sessantina, come lui, che grazioso non era.

Un giorno di colpo la moglie sparisce. Lui comincia a deperire a vista d’occhio e perde ogni brio: non racconta più barzellette stantie né fa più battute su Berlusconi. La clientela comincia a sospettare un «male incurabile». Un bel giorno sparisce anche lui; ha ceduto il negozio. Il panettiere accanto, con sussurri e ammicchi, chiarisce a noi tutti il mistero. «È tutta colpa della Moldava!», «Di Smetana?», dico io perplesso. «No della badante della madre rimbambita».

Insomma, un giorno la moglie torna a casa di sorpresa e trova la badante che sta badando lui. Purtroppo, ahimè, la licenza del negozio è intestata alla moglie. «Ora sono per avvocati; la moglie è andata a vivere dal figlio, e lui vive con la moldava, che è una bella bionda, e giovane», dice il panettiere, con un tocco d’ammirazione e invidia nella voce. Se un tempo le rovinafamiglie erano le mitiche «ballerine», oggi la badante ne svolge con competenza il ruolo. In una ricca famiglia della città il problema è ancora più serio. Affidato il vecchio padre che pareva allo stremo alle cure di una badante rumena, i figli avevano cominciato a preoccuparsi vedendo che il vecchio giorno per giorno andava riacquistando vigore fisico e lucidità mentale.

La sorpresa finale però è stata atroce. Hanno scoperto che in segreto il padre si era sposato con la rumena. Ora sono anche loro per avvocati: vogliono far dichiarare il padre incapace e la badante, quindi, circonventrice. Ci son di mezzo molti soldi. Queste due storie mi rallegrano....


E gli avvocati ringraziano..............

Un po' di satira: un ricco vecchietto di oltre 80 anni si sposa con una bella ragazza di 25 anni... 
La prima notte di nozze entrambi si spogliano e il vecchietto mostra alla sposa 3 dita! La ragazza tutta felice gli dice: 
"Oh caro, vuol dire che questa notte lo faremo 3 volte??" 

"No Cara, vuol dire che puoi scegliere un dito!"

Annamaria