E’ necessario
mettere in “ORDINE” anche quello che
diciamo e scriviamo, altrimenti chi vi legge o vi ascolta, riderà di voi.
Perché? direte voi. Perché il vostro pensiero deve corrispondere esattamente al vostro scritto o alle vostre parole.
Vi avverto, Gentili
Lettori e ammirevoli Lettrici, è una
fatica linguistica che richiede molta attenzione. Se mi seguirete, i vostri
interlocutori capiranno tutto quello che direte, e farete, perché no, una bella figura dal punto di vista culturale.
La linguistica, tra
le altre cose, tratta anche un ordine particolare che,
spesso, non diamo alle parole che
pronunciamo e al nostro scritto. Non temete, l’argomento interessa una nomenclatura
di una difficoltà enorme; quindi non vi parlerò di lessico, sema, morfema
fonema grafema o monema ecc., quest’ultima non una tipica parolaccia veneta.
Ordine! Sapete tutti cosa significa: armonia,
disposizione secondo un criterio razionale.
Detto questo,
sappiate che:
a- in una frase o a una o più parole si può
dare un’enfasi o un’intonazione
particolare, dovuta a ironia,
odio, amore, rabbia, o per marcare un
significato particolare al vostro interlocutore:
b- ebbene,
se spostate l’intonazione o l’enfasi nella frase, il significato si modifica e
risponde a una domanda diversa.
Le frasi si distinguono in frasi con ordine neutro (o con ordine non marcato) e
frasi con ordine marcato.
Le frasi con ordine neutro non hanno
un’intonazione, cioè hanno un ordine non marcato.
Le frasi con ordine
marcato sono quelle che hanno subito uno o più spostamenti di soggetto,
predicato, o complementi.
L’ordine neutro è
quello che vede in sequenza lineare SOGGETTO + + VERBO + COMPLEMENTO OGGETTO (+
ALTRI COMPLEMENTI). La frase ha un tono o un suono normale.
L’ordine marcato si ha quando si dà un tono o un’enfasi particolare alla frase o anche a parole o a una
parola; anche una pausa può essere significativa.
Ecco qualche esempio.
A) Paolo
legge il giornale (ordine neutro. Domanda: 1) che cosa accade? 2) Che cosa
fa Paolo? Il nuovo è legge il giornale.
3) Che cosa legge Paolo? La risposta è
il giornale). Volendo disordine
alla frase per i vari tipi di risposte, avremmo:
B) Legge
il giornale, Paolo
C) Il
giornale legge, Paolo
Che sono due esempi di ordine marcato, chiaro?!
Se la frase contiene elementi
circostanziali, questi possono cambiare
anch’essi posizione in relazione alla maggiore o minore
enfasi che si vuol dare loro.
Es. Ogni giorno Paolo
legge il giornale in ufficio può
diventare Paolo legge il giornale in
ufficio ogni giorno – In ufficio
Paolo ogni giorno legge il giornale – Paolo in ufficio ogni
giorno legge il giornale. La
marcatura (il tono) riguarda quindi il tempo e il luogo, così come potrebbe riguardare
altre circostanze (compagnia: con i colleghi), il modo (dalla prima pagina
all’ultima), il beneficiario (per il suo capo), lo scopo (per sua informazione) eccetera.
Come si vede dagli esempi, i vari costituenti di una frase-
soggetto, verbo, complemento, coordinate o anche subordinate possono essere
spostati, modificando il significato.
Il costituente la frase potrebbe essere pesante, ossia una proposizione che di solito occupa la parte
finale della frase (Paolo legge il
giornale che ha comperato all’edicola). L’ordine marcato può essere allora:
-Il
giornale che ha comperato all’edicola, legge Paolo
-Il
giornale, legge Paolo, che ha comperato all’edicola
-Legge il
giornale che ha comperato all’edicola, Paolo
Come si vede dagli esempi, lo spostamento di costituenti
della frase può riguardare:
1- Il
soggetto
2- Il
verbo,
3- Il
complemento oggetto e i complementi indiretti, la proposizione subordinata.
E’ ora di fare pausa con un caffè…
Pronti? OK!
Mettere il soggetto
dopo il verbo per mettere il rilievo
un elemento:
IL GIORNALE, legge
Paolo
PAOLO LEGGE, il
giornale
PAOLO, IL GIORNALE legge!
Continuiamo gli
spostamenti:
-Paolo, il giornale lo legge in ufficio
-Il giornale, lo legge
Paolo
-A Paolo, gli piace
leggere il giornale
-Si replica a
un’affermazione non condivisa:
IL PROFITTO, questo
conta per lui! (in risposta a: che cosa conta per lui?
Per lui conta la
gloria
PER LUI il profitto
conta (risposta alla domanda: per chi vuoi che conti il profitto? Oppure
replica all’affermazione: il profitto non
conta)
A NESSUNO piace il suo
comportamento (risposta a domanda: a quanti
piace il suo comportamento?)
TUTTI I GIORNALI legge
Paolo (domanda: quanti giornali
legge Paolo?)
Paolo lo legge OGNI
GIORNO, il giornale (risposta alla domanda: quando Paolo legge il
giornale?).
Voi avete capito il
discorso?
(frase neutra)
Avete capito, VOI, il discorso? (frase marcata, intonata)
Voi, IL DISCORSO, lo avete capito? (frase marcata,
intonata)
AVETE CAPITO VOI, il
discorso? (frase marcata, intonata).
Spero di aver trasmesso ai maschietti, un pizzico di cultura
e alle Ciucciottine, “un pizzicotto” delicato di cultura.
Ducky mi suggerisce:
“Mi auguro che voi Ciucciottine abbiate migliorato la vostra…(pausa) “lingua”.
Per cortesia, non dategli retta: è geloso. Non fa che
chiedermi di una Lettrice, alla quale mando una
rosa in piena fioritura unita a due boccioli.
Ducky …che significa
segretezza!
Enzo Sai cosa sei?
Uno strullo!
Ducky Non me ne
frega niente,,,sono sicuro che non è un complimento.
Enzo
Dolcissimo Enzo,ho terminato da poco di ri-leggere un libro di:Lorenzo Licalzi ed appropiandomi del titolo,lo faccio mio ...cambiandolo così; VORREI FOSSE PER ME! Laura.
RispondiEliminaENZO 25 febbraio 2014
RispondiEliminaInfatti, è diretto a te. Come poeta,, credo che tu lo sappia che nel linguaggio dei fiori il colore dei petali riveste un ruolo importante. Uno stesso fiore assume infatti significati diversi a seconda della colorazione della sua corolla, mentre fiori diversi, se accomunati dal colore, recano spesso messaggi equivalenti.
Volevo omaggiarti in base al nome LAURA - lAURO (O ALLORO) che simboleggia la gloria, l'ambizione: pensa che Carlo Magno e Napoleone, Omero, Virgilio e lo stesso Dante sono ritratti con la fronte cinta da un serto di Lauro e il nome di Laura.. Poi il fanciullo dentro di me mi ha suggerito di cambiare fiore.optando per la rosa unita a due boccioli che simboleggia la "segretezza",
Concludo con una verità assoluta del grande Victor Ugo, che ha scritto: "La suprema felicità della vita è la convinzione di essere amati; amati per quello che siamo, o meglio, malgrado quello che siamo."
Caro Enzo, è davvero una gioia del cuore leggerti. Porti in territori gradevoli e fai imparare tanto. Grazie.
RispondiEliminaOttima lezione d'italiano che c'insegna a capirci meglio e ad esprimerci meglio
RispondiEliminabravo come al solito Enzo ciaoooooo Annamaria2