Quando tra un uomo e una
donna nasce amore, nasce una gioia,
nasce una follia reciproca, nascono risa, nascono sorrisi, un percorso nuovo, fatto
di sussurri, lamenti, litigi come temporali d’estate; i baci si sprecano, gli
abbracci si susseguono assieme a carezze struggenti: così nasce la magia
dell’Amore sublime, ma quando l’amore viene a mancare, irrompe nell’anima un
sisma che distrugge tutto e le lacrime di chi è abbandonato calano dal viso,
senza freni, come fiumi impetuosi.
Sebbene vi sia un manto di
tristezza, nelle poesie di Prévert, la poesia che vi voglio proporre è di una
profondità psicologica per il dolore che da essa promana a
causa del magico falò di un amore che è
svanito: le lacrime di chi non è più amato splendono come raggi di sole in
limpidi ruscelli.
PRIMA COLAZIONE
Lui ha messo
Il caffè nella tazza
Lui ha messo
Il latte nel caffè
Lui ha messo lo zucchero nel
caffellatte
Ha girato
Il cucchiaino
Ha bevuto il caffellatte
Ha posato la tazza
Senza parlarmi
S’è acceso
Una sigaretta
Ha fatto
Dei cerchi di fumo
Ha messo la cenere
Nel portacenere
Senza parlarmi
Senza guardarmi
S’è alzato
S’è messo
Sulla testa il cappello
S’è messo
L’impermeabile
Perché pioveva
E se n’è andato
Sotto la pioggia
Senza parlare
Senza guardarmi
E io mi sono presa
La testa fra le mani
E ho pianto.
ENZO
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