sabato 19 ottobre 2013

CORSO SEMISERIO DI EROTISMO E SESSUALITA’ n°18


Un po' di svago e serenità con questa simpatica lezione-sceneggiata, scritta, diretta e interpretata da Enzo & company..........



“La Parola Erotica”



Dott. Professore Rafele Stokafis, responsabile del Reparto sessuologia e andrologia dell’Ospedale San Gustavo di Napoli.
Corsisti:
-Ducky e Annamaria – detta OB: coniugi

-Enzo e Annamaria – detta AM2: coniugi

Nella Sala Conferenze del 2° piano dell’Ospedale i quattro corsisti sono seduti nei rispettivi banchi.
                                
Ore 19.00

OB   Finalmente riprendiamo il corso, Duc.  Siamo qui di nuovo stasera. E’ bello stare di nuovo insieme, però  mi dispiace che il nostro Prof Kemal, sta veramente male. Dicono che è scivolato giù per le scale di casa.

DUCKY     Anche a me.  Corre voce che aveva litigato con la moglie,  è uscito sbattendo la porta…e…”ha pigliato ‘e lisce” ed ha ruzzolato per le scale…in altre parole…”è scapezzato”.

AM2         Noi ci ridiamo sopra, ma non sta bene. Speriamo che si rimetta presto. 

ENZO       Non stiamo mica ridendo. Comunque, fra poco conosceremo il nuovo professore.


(Il professore  fa il suo ingresso con una borsa  e dei libri in mano. Saluta tutti con una stretta di mano e poi si sistema in cattedra.)


 IL PROF  E’ bene che mi presenti. Signori, Stokafis…Rafele Stokafis.


OB           (i corsisti bofonchiano) Oh,  per favore… ssst… un momento, .non ho capito bene…stokafisso? Mi scusi, dottò,  nel senso che sarà fisso fino alla fine del corso? oppure…

IL PROF   Sono “fisso” fino alla fine del corso e mi chiamo Stokafis…capisco.

OB           Non Stoccafisso, ma Stokafis, professò…il nome…se uno non lo sente bene, può fare confusione.

IL PROF   Signora Annamaria, è Stokafis con la cappa, non quella del camino, ma quella dell’alfabeto.  Mia madre si innamorò di un bell’uomo  americano di Brooklyn. Il mio papà ,  appassionato della cultura giapponese, ed essendo un karateka, volle portare mia madre in luna di miele a Kamakura . Là sono stato concepito; lui voleva chiamarmi Ralph e mia madre Rafele, vinse mia madre. Ed eccomi qua. Chiudiamo la parentesi personale e diamo il via alla, mi pare, la 18^ lezione.

AM2         Dottore Stokafis, nel dialetto nostrano, Kamakura ha un significato diverso…

IL PROF   Lo so, spero, parlando con rispetto, che voi donne ve la “curate” costantemente.

ENZO       Mia moglie AM2 ne ha giudiziosa  cura.  Dottò, noi siamo tutti pronti.

IL PROF   Molto bene. Tratteremo della  “parola”, intesa come dialogo…

AM2         Qua ti voglio…OB, vuoi vedere che il professore ce l’avrà con noi donne?

OB           Non cominciamo….e ascoltiamo il professore. Prego, Dottò!

IL PROF   Come ho già detto, la “parola” intesa come dialogo, come discorso, come tono ha un proprio fascino erotico, conosciuto fin dall’alba dell’umanità, al punto che tutte le religioni si sono avvalse di questo mezzo per ammaliare il popolo.

OB           E’ quello che ha fatto il mio Duc con me,  mi ha ammaliato come ha detto lei, preciso preciso.

DUCKY     OB, ti prego, i fatti nostri teniamoli per noi. Ok?

IL PROF   Prego, quieti…lasciatemi continuare. Dovete sapere che tramite la parola si convince, si esalta, si erotizza una persona…

AM2         Ecco ecco, si erotizza, eccolo qua, prufessò,  e’ lui che mi ha erotizzato  in una giornata di un’estate calda; però …e non vi dico come…

ENZO       Dottò, non la rimproverate…Annamaria cioè AM2 ,  perché mi fa tenerezza, è fatta così…impulsiva…spontanea. Ora…seguiamo la lezione.

IL PROF   …si erotizza una persona, ma la si può anche deprimere, inibire e anche moralmente…e non è un’esagerazione, uccidere. Tutti i grandi oratori esercitano un’intensa suggestione, perché sanno impostare la voce, il discorso, le idee. Non a caso leggiamo nel Vangelo che in principio era il verbo…

DUCKY     OB,  tu con i verbi…non hai tanta domestichezza eh?

OB           Bello mio, e tu non fai una bella figura con questa tua “domestichezza”…testa d’uovo, si dice dimestichezza!

DUCKY     L’ho fatto apposta per vedere se eri attenta.

IL PROF   Signori, per favore…che facciamo cabaret?!  Proseguo. Il “verbo” – e non quello grammaticale -  Il verbo è la “PAROLA”. La parola è anche una chiave che apre purtroppo la camera del SuperIo…

AM2         Dottò, nà piccola e breve spiegazione ce la potete dare?, grazie.

IL PROF   Giusto. E’ il nostro inconscio, è la parte interiore di ognuno di noi che giudica, controlla, critica,  a volte troppo esigente, troppo severo troppo punitivo. E’ un concetto non proprio facile da comprendere, ma credo di avervi dato una idea, almeno credo.

OB           Così ce l’hai questo inconscio…a volte duro…esigente… controlli…eh!?

IL PROF   Dovete sapere che molte persone, per lo più di sesso femminile, s’innamorano non tanto di un determinato uomo, ma della “parola”, della sua espressione, dei suoi concetti, per cui si potrebbe dire che l’intellettuale…

AM2         Non per presunzione…come mio marito Enzo…

DUCKY     Eh, ti pareva se non si vantava il suo maritino!

IL PROF   …per cui, ripeto, si potrebbe dire che l’intellettuale ha una marcia in più per ammaliare una donna. “L’oratore”, cioè la persona fornita di particolari doti,  parlando,   riesce molto efficace  nel suo intendimento.

OB           Sembra il mio Duckino. Che belle espressioni.

AM2         Veramente pare  più  il mio Enzo che il tuo Duchino.

IL PROF   Ancora, prego…seguitemi.  L’oratore, diciamo chiaramente, il LUI,  grazie alle sue parole, magnifica il discorso, perché  sa colorarle con i toni giusti: è trascinatore di folle, quando alla parola aggiunge l’azione, più o meno delittuosa, Hitler, Mussolini, Giulio Cesare e tanti altri dominatori nulla sarebbero stati se non avessero avuto il magico dono della parola coinvolgente, che conferiva loro carisma.
La parola diventa  parolaccia o parolina nell’intimità degli amanti, riuscendo ad accendere ancora di più la “fiaccolata libidica e sentimentale”.

OB           DUCKY, hai sentito….mi devi spesso  accendere “la fiaccolata” che mi fa stare così bene…poi ne riparleremo stasera.

AM2         OB, mica solamente a te…magari fiaccolate meno frequenti, che durano di più e con tanti sospiri, lamenti…

ENZO       E meno male, ci mancherebbe pure che ti lamentassi…e ricordati che non devo fare “tutto io”.

IL PROF   …Ssst…posso proseguire?  Mettetevi bene in mente che la “parola”,  specialmente sussurrata, può e deve essere “un preliminare obbligatorio assieme allo sguardo”; la parola può essere allusivamente sessuale, buttata lì quasi per caso. Anche l’allusione, come il doppio senso, accende la libido.

OB           Duchino, tesoro mio, chedè sta libido?

DUCKY     Zitta, picceré, te lo dirò a casa….stanotte!

IL PROF   ….ma la parola soprattutto conquista la donna che che è la culla dei sentimenti.

ENZO       Io là ti metterei in una culla, ti cullerei, poi ti prenderei, ti adagerei e poi…passerei all’accensione della tua “fiaccolata libidica.

AM2         Non aspetto altro…accendimi sempre…(sottovoce) la “fiaccola”.

IL PROF   Ci sono uomini che ne fanno abuso, ma altrettante donne riescono a capire la strategia e a non farsi “accendere”. Insomma, che vi piaccia o no, il sesso ha la sua parte nella comunicazione. È che le strutture cerebrali degli uomini e delle donne sono diverse e ciò influisce direttamente su come si comportano.

DUCKY     Prufessò, ci fate un esempio? Grazie!

IL PROF   Certo! Negli uomini le aree della parola e della vista appaiono meno collegate tra di loro, mentre  in voi donne vi è una maggiore capacità di integrare le informazioni visibili e verbali. Chiarisco: significa che gli uomini sono migliori nel concentrarsi sul particolare, mentre voi donne riuscite maggiormente a cogliere una visione d’insieme.
Negli uomini i centri dell’aggressività tendono a essere più attivi, mentre nelle donne  sono i centri emotivi  ad  avere più influenza. Ciò rende gli uomini più competitivi e le donne più collaborative quando comunicano.

DUCKY     Noi aggressivi e loro più emotive. Esatto?

IL PROF   Sì, in linea generale, chiaramente. Ed ancora, gli uomini e le donne percepiscono e ricevono i messaggi in modo diverso. Per esempio,  la semplice frase “Mi dispiace” pronunciata da un uomo, in genere significa “È colpa mia e me ne assumo la responsabilità”.  Ma le stesse parole dette da una donna di solito  esprimono simpatia e indicano dispiacere per ciò che è accaduto. Quindi se una donna dice “Mi dispiace” a un uomo quando sente una storia dolorosa, l’uomo sarà spesso portato a credere di essere esente da ogni colpa.
Cercare di comunicare, e mi avvio a concludere, adeguatamente è una specie di lotteria; siate consapevoli che ogni persona assorbe, immagazzina ed elabora i messaggi in modo personale in base alle loro preferenze individuali.
Comunicare fa muovere le cose, ma raramente la gente si prende la briga di esprimersi adeguatamente. Molto spesso è il modo in cui le cose vengono espresse.

OB   Vero, dottò, siamo tutti d’accordo, credo.

ENZO       Sì, d’accordissimo! Continui, prof Stokafis.

IL PROF   Piccola parentesi: il vostro aspetto che sia curato; il vostro linguaggio può distorcere il messaggio e offendere. Il nostro stato emotivo  filtra le informazioni: ne trattiene alcune ed elimina le altre. Una parola o una frase ricevuta o trasmessa viene trattata in modo diverso a seconda che ci sentiamo molto nervosi o tranquilli e distaccati.

OB   Eh sì, quando mi vengono i cinque minuti, Duckino non mi deve sussurrare nulla e…

DUCKY     …e non ti devo sfiorare nemmeno con un dito,,,amici miei…Ob..è un tipo incazzoso…forse perché saltiamo una fiaccolata libidica, come dice il professore…e lei diventa nervosetta.

IL PROF   il tono della voce , il modo di dire sono più importanti di cosa dite. Mi spiego in modo più chiaro. La voce è un mezzo potente per guadagnarsi l’attenzione della gente e creare un’atmosfera che incoraggi gli altri, e soprattutto il vostro partner, ad ascoltare. Per favore, state attenti a quello che ora vi dico.
-      Altezza e tono. La voce bassa dà l’impressione di gravità e tende a essere presa più seriamente. Una voce acuta o stridente fa pensare che la persona abbia perso il controllo, perciò scegliete il livello più  basso e utilizzatelo finché non vi divenga naturale.
-      Il ritmo della voce. Se il vostro ritmo è troppo veloce, il vostro partner e la gente non hanno il tempo di assorbire quello che state dicendo; se è troppo lento apparirete noiosi.
-      L’enfasi. Date un’inflessione a certe determinate parole per dare loro importanza, ma senza esagerare.
E per ultimo, al telefono, dove non si viene visti, due cose possono aiutare a fare un uso migliore della propria voce. Stare in piedi, in quanto raddrizza il corpo facilitando la respirazione e migliorando la chiarezza della voce.  Sorridere, in quanto solleva i muscoli attorno alle corde vocali rendendo la voce  calda e amichevole e se siete bravi…anche struggente.
 Siamo giunti alla fine. Cercate di ricordare e mettere in pratica quanto vi ho detto: ne ricaverete molti più piaceri ed emozioni.
Vi saluto tutti e ci rivediamo la prossima settimana.

ENZO   Duc, OB, AM2…offro io un bel salto in pizzeria….anzi no…una pasticceria… che dite?

In coro tutti e tre : la migliore, quella centrale…c’è tutto il meglio dei dolci napoletani: babà, santarose, sfogliatelle…e poi se le nostre dame…ci stanno…a casa una fiaccolata “festiva”.

OB       Approvato all’umanità.

DUCKY OB, marò… si dice all’unanimità.


Risata generale.

ENZO



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