mercoledì 21 dicembre 2011

NATALE IN SICILIA

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E dopo in Natale in Puglia, eccovi qualche informazione del Natale in Sicilia dove, come d'altra parte in tutto il resto del mondo, la magica festa natalizia

 viene celebrata sotto tutti i punti di vista. Tradizioni antiche e nuove, religiose, folcloristiche e gastronomiche si fondono insieme per rendere questo periodo dell'anno, unico nei festeggiamenti della nascita di Cristo. Sono molte le ricette delle pietanze proposte in questo periodo, la tavola si imbandisce di piatti unici, tali per la grande varietà di ingredienti contenuti in essi. Tra questi l'impanata,

variante del pastizzu, tipico piatto siciliano della provincia di Caltanissetta, dovuto alla passata dominazione spagnola, o lo sfincione, un particolare pane consumato a Bagheria in provincia di Palermo. Tra i primi piatti abbiamo il pasticcio di Natale della città di Noto, o il timballo di riso, piatto natalizio della Sicilia orientale.

La pasticceria è un trionfo di dolci a base di pistacchio, mandorla, miele, cannella e zucchero, ed ancora cioccolata, vaniglia e ricotta...

la cassata che richiede ingredienti come il pan di spagna, la crema dei cannoli e la glassa di zucchero. Altri dolci siciliani natalizi sono il buccellato, il torrone come la cedrata, ottenuto cucinando scorze tritate di cedri ed arance insieme a miele, cannella e vaniglia, i mostaccioli o mustazzola, l'aranciata, antichissimo dolce natalizio della Contea di Modica, che può essere preparato utilizzando scorze d'arancia, cedri, limoni, mandarini e mandaranci e poi ancora i dolcetti con fichi, anticamente offerti alla fine delle novene natalizie.


A simboleggiare l'arrivo delle feste vi è anche il fiorire di Presepi, di diverse fogge, tipi e materiali come il legno, l'oro, l'argento, l'avorio ed il corallo che troviamo in molte località.

Antica tradizione risalente al XVI secolo, questi ultimi sono la rappresentazione iconografica per eccellenza del Natale. Interi paesi si trasformano in presepi dal vivo, dove gli abitanti tra il suono delle zampogne ed i canti delle Novene, spesso commissionate da committenti privati ed eseguite all'interno delle loro abitazioni in prossimità del presepe, si vestono di antichi abiti ed inscenano antichi mestieri.

Il più antico di questi è quello di Custonaci, in provincia di Trapani, all'interno della grotta di Mangiapane. A Longi, in provincia di Messina, i presepi sono accompagnati da canti dialettali natalizi o da suoni di strumenti antichi come la zampogna "a chiave" utilizzata a Monreale (in provincia di Palermo), o quella "a paio" suonata a Licata (in provincia di Agrigento). L'antica arte di questi suonatori viene tramandata con la manifestazione "La Zampogna d'Oro", che si svolge ad Erice (in provincia di Trapani), evento che coinvolge zampognari che giungono da tutta Italia.

Ancora, a Caltagirone troviamo presepi realizzati prima di creta, poi di ceramica, talmente belli da fare di questa arte popolare, nel corso dei secoli, un'attività artigianale. Anticamente i Santari ed i Pasturari modellavano e coloravano le figure della Natività, realizzavano i "Bambinelli", sfruttando la duttilissima cera e le Scaffarate, cioè la rappresentazione della Natività, posta su una bacheca a vetri, esposta durante tutto il periodo natalizio e conservata gelosamente durante il resto dell'anno. Pregiati anche quelli che a Noto che si trovano nella cripta dei Cappuccini e sulla scala di Santa Maria del Monte, quello di Ispica (in provincia di Ragusa), risalente al XVIII secolo e visibile nella Chiesa della Santissima Annunziata; altri esempi di presepe siciliano si trovano nella cittadina barocca di Scicli, (in provincia di Ragusa) dove nella Chiesa di San Bartolomeo, ne abbiamo uno dei più antichi ma fortemente danneggiato da un terremoto, o in provincia di Trapani dove sono realizzati soprattutto di finissimo corallo. A Catania esiste un presepe i cui personaggi sono realizzati con una "pastiglia" particolare e rivestiti di pittura resinosa. E' quello d'origine settecentesca di proprietà del barone Scammacca. Altro esempio suggestivo della Natività è rappresentato dal presepe settecentesco, presente ad Acireale (in provincia di Catania) costituito da una trentina di personaggi di grandezza naturale che si trova dentro una grotta lavica.

Le feste si chiudono con la celebrazione dell'Epifania, il 6 gennaio, durante la quale in alcuni paesi della Sicilia come Piana degli Albanesi, Mezzojuso, Contessa Entellina e Palazzo Adriano, ricordano il battesimo di Gesù , tradizione tramandata dalle antiche comunità albanesi. In chiesa o in piazza viene posta una vasca ricolma d'acqua, durante la funzione, il celebrante immerge per tre volte una croce in queste vasche e la terza volta la colomba, che nella tradizione religiosa rappresenta lo Spirito Santo, viene liberata e può effettuare il volo. 

A Bordonaro, poco distante da Messina, in questo giorno nella piazza principale della città è allestito il pagghiaru, un abete natalizio formato da una pertica di nove metri circa, rivestita di verghe, fogliame ed agrumi, ciambelle e cotone, sulla cui cima vi è una croce alta due metri, anch'essa addobbata con frutta, nastri, ciambelle e forme di pane. A Mussomeli, infine, per la gioia dei bambini, tre abitanti del luogo mimano l'arrivo dei Re Magi a cavallo.
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Annamaria... a dopo



2 commenti:

  1. Mizzica, quant'è beddu 'u Natali in Sicilia.

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  2. DI CERTO E CHE' LA SICILIA E TTA DA VEDERE E DA MANGIARE ISOLA MERAVIGLIOSA.AUGURI ANNAMARIA, AUGURI A TTI GLI AMICI DEL BLOG, BACIO, BACIO. MIMMA

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