giovedì 28 febbraio 2019

E' ANCORA CARNEVALE








MARIA

AnnaMaria

E’ ancora Carnevale . . .


Il Carnevale è una festa antichissima, la cui nascita viene fatta risalire ai Saturnali latini. Il nome deriva molto probabilmente dal latino carnem levare, cioè dalla prescrizione ecclesiastica dell’astensione dal consumo della carne nel periodo della Quaresima.
Ho avuto modo di presentarvi una panoramica su alcune delle tantissime manifestazioni del periodo carnevalesco e questa volta vorrei parlarvi di una delle più antiche in Italia :
il Carnevale di Fano


Il primo documento noto, conservato nell'Archivio storico comunale,  nel quale vengono descritti festeggiamenti tipici del Carnevale nella città, risale al 1347.  
Esso affonda le sue radici, almeno secondo la leggenda, nella riconciliazione tra le due più importanti famiglie fanesi di allora: i Del Cassero e i Da’ Carignano.                                                                                                          
Non sono molte le città che hanno nel loro Statuto, solennemente affermato nel 1450 dai Malatesta, che è necessario festeggiare il Carnevale.                                                                 
Un antico storico fanese, Vincenzo Nolfi, ricorda tra i divertimenti carnevaleschi la corrida con il porco, le corse ai palii, i tiri al bersaglio e il singolarissimo "gioco delle trippe".
Venendo a tempi più vicini, in una canzonetta stampata nel 1765 si parla oltre che di festini, scherzi e maschere, del "getto" che è una delle caratteristiche del Carnevale fanese  -"dei confetti sparsi, la via biancheggia"- .
Il getto è, senza dubbio il punto di forza del Carnevale di Fano : ogni anno quintali di caramelle e cioccolatini piovono dai carri allegorici durante le sfilate.
Procedendo ancora verso i giorni nostri, un manifesto del 1872 informa la cittadinanza della costituzione della Società della Fortuna, antenata dell'odierna Ente Carnevalesca, e del programma dei "divertimenti carnevaleschi" dello stesso anno.
Fano ha dunque, oltre che un Carnevale la cui genesi si perde nei secoli, una organizzazione per i festeggiamenti che ha superato il secolo di vita e che, a distanza di secoli, coinvolge e appassiona migliaia di Fanesi e di turisti.


Speciale Gif animate Carnevale
Un altro elemento assolutamente originale del Carnevale fanese è il caratteristico pupo, detto “vulon” : si tratta di una maschera che rappresenta sotto forma di caricatura i personaggi più in vista della città e che insieme alla “Musica Arabita” vanta una lunga tradizione.



Quest’ultima è una spiritosa banda musicale, nata nel 1923, che utilizza strumenti di uso comune quali barattoli di latta, caffettiere, brocche per produrre un’allegra musica, in perfetta sintonia con il clima allegro e spensierato del Carnevale.
Le sfilate dei carri allegorici, tradizionalmente realizzati in cartapesta dagli abili maestri fanesi, si concludono con un giro assolutamente suggestivo: quello della luminaria, una vera e propria festa di luci e colori.
Oggi il Carnevale di Fano è la più importante festa popolare delle Marche, rivisitazione in chiave moderna dell'antico ed eterno rito del "capro espiatorio".       
Il "Pupo" simboleggia l'animale sacro sul quale la comunità scaricava e forse scarica ancor oggi le colpe commesse nei giorni di licenza erotica del Carnevale. Rito che non poteva non concludersi con il rogo che divorando con le fiamme il "Pupo" purifica tutti e conclude il Carnevale.
Ai corsi mascherati i grandi carri allegorici che sfilano insieme alle mascherate a piedi, bande musicali e gruppi folkloristici, interagiscono con gli spettatori sia per lo spettacolo di movimenti, coreografie e musica, sia per il "getto" che ha fatto definire il Carnevale di Fano il Carnevale più dolce del mondo. 



Gif Animate Carnevale (9)
I carri sono veri e propri palcoscenici mobili in cui accade di tutto e che al tramonto si illuminano di mille colori grazie all'uso sapiente di luci dando luogo a visioni di grande suggestione nel classico giro della "luminaria".
Tra corsi di maschere, balli, manifestazioni folcloristiche, gare, fiere, sagre, la Sagra delle Sagre, parate di mare, veglie e veglioni, ogni distinzione di ceti e di partiti politici vien messa da parte, e il nuovo che trionfa sul vecchio vince migliorandolo, contraffacendo, beffando, prendendo in giro se stessi.

Se è vero, come è vero, che l'uomo conserva nel suo lontano passato istinti grossolani e violenti da abbandonare via via che procede verso un ideale sempre più nobile e alto, è anche vero che non v'è miglior modo di liberarsene che bruciarli in un libero sfogo innocuo e giocondo.
Così nella finale cremazione del Pupo, fra scoppi di mortaretti e bengala, il giorno prima delle Ceneri, Fano manda in cielo col fumo il proprio ridicolo, per rinascere, come la Fenice ogni anno dalle proprie ceneri, il giorno dopo le Ceneri !




E che ne dite di qualche suggerimento per un menù carnevalesco un po’ “diverso”. . . eccolo !

Zuppa in crosta

Ingredienti : 400 g di funghi freschi - 20 g di farina - 4 cucchiaini di margarina - 1 ciuffo di prezzemolo tritato - 1 litro di brodo – sale – pepe - 120 g di pasta da pane pronta.
Procedimento : pulite bene i funghi, tagliateli a fettine e fateli rosolare nella margarina.
Unite la farina, diluite tutto con il latte e portate ad ebollizione mescolando.
Unite il brodo, il prezzemolo tritato, regolate di sale e continuate la cottura per 35 minuti circa.
Suddividete la zuppa in 4 terrine da forno, dividete la pasta in quattro parti tiratela con il matterello in modo da ottenere delle sfoglie e con queste chiudete le terrine.
Passate tutto in forno caldo finchè la pasta è cotta e servite subito.

Uova nel guscio

Ingredienti per 4 persone : 4 uova - 120 g di gamberetti sgusciati e lessati - 4 cucchiaini di margarina - 100 g di latte - 20 g di farina – sale - pepe.
Procedimento : sgusciate le uova limitatamente alla punta come se fossero "alla coque", svuotatele, dividete i tuorli dagli albumi. In un pentolino fate sciogliere la margarina, unite ii gamberi tritati, la farina e diluite con il latte.  
Portate ad ebollizione, incorporate i tuorli, regolate di sale e pepe, levate dal fuoco e versate il composto ottenuto nei gusci.
Servite negli appositi portauovo con il cucchiaino.

Pollo al cartoccio

Ingredienti per 4 persone : 480 g di petto di pollo - 200 g di fagiolini - 200 g di cipolline - 4 cucchiai di margarina - 2 cucchiai di ketchup - sale.
Procedimento : tagliate a filetti il petto di pollo, lessate leggermente e sgocciolate i fagiolini, tagliate in quattro le cipolline.  Radunate tutti gli ingredienti sistemandoli sopra ad un foglio di carta stagnola, conditeli con il sale, la margarina a pezzetti ed il ketchup.  Chiudete il cartoccio e fate cuocere tutto in forno caldo a 200° per 35 minuti circa.  Servite direttamente nel cartoccio.

Patate ripiene

Ingredienti per 4 persone : 8 patate novelle grosse come albicocche - un ciuffo di prezzemolo - 1 cucchiaio di capperi - 4 cucchiaini di margarina - 2 filetti d'acciuga - sale.
Procedimento : fate cuocere al forno le patate con la buccia dopo averle lavate e raschiate benissimo. Levatele dal forno tagliatele a metà, svuotatele di parecchia polpa e mettetela in una terrina.  Unite i capperi, il prezzemolo, le acciughe tritate, quindi un poco di sale e la margarina. Impastate bene il tutto, farcite le patate, ricomponetele in modo che sembrino intere e servitele.  Accompagnatele a piacere con della maionese.

Pesche sorpresa

Ingredienti per 4 persone : 8 mezze pesche in scatola al naturale - 1 uovo - 2 cucchiai di zucchero - 20 g di fecola di patate - 4 cucchiaini di caco amaro in polvere - 1/2 bicchiere di latte - 20 g di pane secco sbriciolato - 1 bustina di vaniglia.
Procedimento : in una terrina sbattete l'uovo con lo zucchero, la fecola di patate, la vaniglia, il cacao ed il latte. Fate bollire il composto ottenuto girandolo sempre ed incorporatevi i biscotti tritati. Con l'impasto preparato farcite le mezze pesche e ravvicinatele in modo da ottenere 4 pesche intere.
Servitele decorandole con una foglia di zucchero o di quelle proprio da decorazione.

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E allora, buon divertimento . . . con gusto !

MARIA

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