venerdì 27 novembre 2020

È PROPRIO VERO CHE IL PROGRESSO PORTA AL REGRESSO








Proviamo a pensare: cominciamo dagli incendi in Siberia, allo scioglimento dei ghiacci in Groenlandia, hanno fatto capire il cambiamento che sta avvenendo del. clima innescato dalle attività umane.

Siamo pazzi e ciechi e ormai stiamo cadendo nel baratro, perché la natura non si ferma.

Per millenni l' uomo ha vissuto la natura con rispetto, prelevando solo quanto gli serviva per la sopravvivenza, ovvero gli “interessi” lasciando intatto il “capitale”.

Poi con  la a nascita dello sviluppo dell' agricoltura, l' uomo, per sopravvivere ha iniziato a sfruttarla con vari processi di coltivazioni , raffinando i metodi.

Ha iniziato così ad intaccare il “capitale”.



Fino a quando ciò avveniva con metodi tradizionali con l' aiuto di bestie, la terra ha sopportato la pressione, poi con la così detta "Rivoluzione Industriale" iniziata in Occidente, la società da sistema agricolo artigianale commerciale è diventata un sistema industriale moderno con l' uso di macchine azionate da energia meccanica e utilizzando i combustibili.

Ci fu anche un incremento di popolazione e quindi aumenta lo sfruttamento delle risorse naturali, oltre alla produzione di scorie di ogni genere, quasi mai realmente smaltibili .

Questo è il vero dramma dell' uomo , poiché innesca un impoverimento interiore che porta all' ignoranza cognitiva e culturale e all' inaridimento emotivo .

Senza più contatto e sintonia con la natura, perdiamo la capacità di adattarci ai suoi mutamenti;la società poi è sempre più orientata all' uso di tecnologie “comode”ma non indispensabili, di dubbio effetto sulla salute, per esempio eccesso di tecnologie basate sull elettromagnetismo come i vari cellulari 3/4g e 5G etc.. ha un' alimentazione sempre più priva di forze vitali.

Tutto ciò ci porta a diventare sempre più insensibili e distaccati da ciò che sta succedendo della natura.



Il pianeta, oggi, sta affondando e noi continuiamo a ballare, cercando di godercela il più a lungo possibile, senza credere in realtà all' avvicinarsi della fine, ma non la fine della terra, ma bensì di questa umanità .

Il pianeta sopravvivera   abbastanza bene al collasso in corso e anche l' umanità non si estinguerà. Moriranno tante persone, e torneremo sotto il miliardo di individui , privilegiando i popoli e le culture a bassa tecnologia, per esempio i boscimani, indios amazzonici , aborigeni e andrà avanti meno ricca ma forse più felice di oggi.

Un grande uomo di scienza ma anche di fede che è stato il naturalista (paleontologo) e gesuita francese padre Pierre TEilhard De chardin:

"Noi non siamo esseri umani che vivono un' esperienza spirituale, noi siamo esseri spirituali che vivono un' esperienza umana."


RITA

Nessun commento:

Posta un commento