lunedì 11 luglio 2016

BERLUSCONI E LO STUPORE PER I MISERI STIPENDI DEGLI INFERMIERI



Il Dott  Alberto Zangrillo, medico di Berlusconi, dopo averci rassicurato  sulle condizioni del suo paziente durante le dimissioni (operato al cuore una ventina di giorni fa al San Raffaele di Milano) dichiarando che in un paio di mesi tornerà in piena efficienza. Il Dottor Zangrillo ha aggiunto (con mio stupore...) :" Ciò che mi ha colpito è il suo stupore quando le infermiere gli hanno detto a quanto ammontasse il loro stipendio, ha capito che questo mestiere è economicamente sottovalutato". Ma che razza di politici abbiamo avuto e continuiamo ad avere??Leggete cosa dice chi ne sa qualcosa piu' di me a riguardo e...scandalizzatevi pure tutti coloro che gli avete  dato il voto per 20 anni e alle forze politiche non hanno fatto opposizione...PD in testa.


In tutta sincerità non ho seguito l'avvicendarsi dello stato di salute di Silvio Berlusconi, e non avevo nemmeno idea di quanto il suo medico avesse dichiarato; ho colto la notizia girovagando a destra e a manca per i social, riscontrando un po' di livore tra gli infermieri, in merito allo stupore dell'ex premier.

Ho notato qualche insulto qua e là, qualche frecciatina sul ventennio berlusconiano e via dicendo.

Personalmente non darei poi così peso alle parole di quello che rimane di Silvio, che ormai non è che un “amabile” nonnino un po' squinternato, con una ben nota a tutti passione per le “infermiere”.

Prima di sparare sulla croce rossa, mi sarebbe piaciuto essere lì al capezzale di Berlusconi e sentire con che tono avesse espresso cotanto stupore, e se non ci fosse stata della maliziosa ironia nelle sue parole.

Detto questo, se passiamo ad una analisi politico-economica non possiamo che affermare quanto poco ha da stupirsi, perché proprio durante il governo Berlusconi gli statali subirono il blocco contrattuale.

Non sono un economista, e mi destreggio tra le varie notizie che leggo in rete, e mi viene da dire che addossare tutta la colpa al Governo Berlusconi è improprio.

Una delle più grandi bugie che ci raccontano è quella del ventennio berlusconiano, vent'anni in cui sembra abbia regnato incontrastato; in verità dal 1994 la differenza in tempo, tra i governi di sinistra ed il governo di Silvio differisce per soli 8 mesi; Berlusconi ha “regnato” solo per 247 giorni in più rispetto alla sinistra.

Detto questo, il risultato disastroso politico economico che ci ha portato fino al punto di non ritorno di oggi è dato da un accordo destra e sinistra italiana, dove l'una ha fatto da una parte e l'altra non ha impedito, e dove le vecchie forze sindacali non si sono opposte.

Volendo scendere nel dettaglio, riferendoci allo stupore di Berlusconi per lo stipendio misero degli infermieri, possiamo collocare l'inizio del disastro nella “calda” estate del 2008, quando cominciò una persuasiva campagna mediatica ad opera del governo, sui fannulloni della pubblica amministrazione, una sorta di distrazione di massa “estiva” che servì a celare una manovra finanziaria, il cui scopo ero quello di revisionare le norme contrattuali e giuridiche del nostro ordinamento.

La manovra in questione, emanata con decreto legge del 25 giugno n.112 del 2008, poi convertito in legge, la n.133 del 2008, portò al taglio degli organici, al taglio dei finanziamenti alla pubblica amministrazione e pose limiti alla contrattazione.

La vera e propria mannaia sulle retribuzioni fu data dalla legge n.122/2010, che stabilì il blocco delle retribuzioni ordinarie ed al salario accessorio. La legge bloccò il rinnovo contrattuale per il triennio 2010-2012, con l'eccezione dell'indennità di vacanza contrattuale.

La storia ci racconta che uno “strano” innalzamento dello spread portò alla caduta del Governo Berlusconi il 16 novembre del 2011; ricordo di gente che festeggiava in piazza, come si fosse liberata dell'oppressore, ma tempi peggiori sarebbero arrivati, dal governo tecnico di Monti in poi è stato il declino.

E' vero, nell'era Berlusconiana abbiamo subito lo stop all'aumento della retribuzione, e il Cavaliere non dovrebbe stupirsi, ma è anche altrettanto vero che da allora sono passati cinque anni, e nei governi tecnici, non votati dagli italiani, ma imposti, con una sorte di Colpo di Stato celato, nessuno ha più fatto niente per sbloccare la contrattazione.

Noi come Nursind, siamo scesi in piazza a scioperare prima ed a manifestare poi, senza nessun risultato; un governo sordo ed arrogante che non si vuole far “ricattare”; come ultima spiaggia, siamo ricorsi alla Corte di Strasburgo, per il riconoscimento dei Diritti umani, per chiedere il risarcimento di quanto perso in questi anni.

Lasciamo andare le considerazioni di un povero vecchietto, e concentriamoci sull'unione di intenti e su come continuare a lottare perché i diritti negati ci vengano riconosciuti.

Un po' di indignazione per il candido stupore di Silvio è normale, ma non lasciamoci distrarre, e cerchiamo di dare peso e valore a chi  si adopera per riportare giustizia ed equità.

Fonte- Infermieristica Mente- NurSind



Ora che il paziente (seppur privilegiato) Berlusconi si è dimostrato solidale nei confronti degli infermieri, abbiamo il dovere di ricordagli alcune cose durante il suo governo:

Ha cancellato la legge n.188 del 17 ottobre 2007 fatta dal governo Prodi che contrastava la sottoscrizione delle “dimissioni in bianco” (pratica illegale tesa ad obbligare i neoassunti a firmare una lettera di dimissioni priva di data, contestualmente alla sottoscrizione del contratto di lavoro) da parte del lavoratore al momento dell’assunzione, così da poter poi ricattare e licenziare il lavoratore in qualsiasi momento.

ha praticato tagli alla Sanità estremamente gravosi stabiliti nella manovra economica di luglio 2010:
ha praticato il blocco del turn over ha determinato una carenza di circa 20.000 medici e dirigenti sanitari necessari al funzionamento degli ospedali e dei servizi territoriali;

La manovra di Berlusconi ha provocato il licenziamento del 50% dei precari della sanità tra medici e infermieri;
ha approvato tagli degli indennizzi a chi è stato sottoposto a vaccinazioni obbligatorie che hanno portato ad effetti collaterali, per le trasfusioni andate male, per gli incidenti contagiosi in sala operatoria;
-ha tagliato del 50% i fondi destinati alla formazione professionale del personale;
le manovre economiche hanno ridotto il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale di 418 milioni di euro per il 2011 e di 1.132 milioni di euro a decorrere dal 2012 per le economie derivanti dal blocco dei rinnovi contrattuali per il triennio 2010-2012;
-ha modificato le risorse aggiuntive definite per l’anno 2010, pari a 550 milioni di euro, così come individuate nel Patto per la Salute 2010/2012, riducendole a 250 milioni di euro;

-ha ridotto di 1,8 miliardi di euro il finanziamento del SSN nel triennio 2011-2013 (600 milioni di euro per ogni anno) per le spese farmaceutiche.


Speriamo che gli attuali (nuovi) protagonisti della scena politica italiana si accorgano del valore sociale degli infermieri, in tempi utili…

Nursetimes.org

Annamaria 





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