l'horror targato Barbara D'Urso
Un urlo silenzioso: la bocca semiaperta, il volto contratto. La telecamera sta lì, e lo guarda, per il piacere o il dolore degli spettatori. Ma il Dio Auditel ha tradito, nonostante i sacrifici offerti: lo show Stasera che sera - che il critico tv del Corriere Aldo Grasso ha definito «la più volgare ed efferata trasmissione della domenica» - chiude precipitosamente i battenti dopo due sole puntate, travolto dai pessimi ascolti e da uno tsunami di proteste. È che, all'apice di un delirio ultra-trash, domenica Barbara D'Urso, la conduttrice, aveva spiattellato lì la tragedia di Francesco Nuti, malato da anni: ecco a voi le pelose testimonianze di Mietta, di Pieraccioni e altri, le immagini della sua bimba, le promesse di meravigliosi progetti futuri e lui, l'ex Giancattivo in collegamento che rimane come scolpito in un'espressione terribile, di pianto e dolore. Poco prima ben cinque scrittori disquisivano nel medesimo studio sullUnità d'Italia, non sia quanto consapevoli o compiaciuti dell'abisso della trasmissione e, subito dopo, l'immancabile balletto con natiche per aria e mutande inguinali.
Niente da fare: lo show è stato doppiato nella corsa agli ascolti da una pessima fiction su Rai1 e Mediaset ha visto bene di chiudere la trasmissione. «Quando un esperimento non riesce è onesto interromperlo senza cercare scuse»: così ora dice, in una nota, il direttore generale Informazione Mediaset Mauro Crippa. «Innovare è sempre la strada giusta e ci riproveremo con fiducia. Un sincero ringraziamento a Barbara che ha mostrato coraggio e professionalità». Altro che.
La domanda, però, è: poterono di più le polemiche o i bassi ascolti? È vero che già lunedì i siti ribollivano di proteste e di commenti indignati per il numero sul regista e attore toscano, che anni fa ebbe un incidente domestico in seguito al quale cadde in coma. I commenti sui giornali non sono stati molto più teneri. Non ha funzionato, questa volta, la pornografia dei sentimenti che tanta fortuna ha portato ad altre trasmissioni, soprattutto in casa Mediaset? Oppure in effetti è la sensibilità del pubblico nel paese di una telenovela impazzita intitolata Bunga Bunga che sta cambiando?
A ME IL POPOLO!
DUrso sembra non avere dubbi: solo un incidente di percorso. Anzi. «Torneremo più forti di prima», ha ieri declamato nel suo salottino di Pomeriggio Cinque, anch'esso in onda sulla rete ammiraglia Mediaset, in un surreale processo di autoassoluzione mediatica, utilizzando la propria debacle d'ascolti come trampolino di lancio per il ludibrio del solito bla bla pomeridiano. «Vorrei parlare a tutti i milioni di telespettatori che mi guardano ogni pomeriggio...». E vai con la sua variante personale di quel che è cinico e quel che non lo è, dibattito su eutanasia compresa: «È tv giusta quando si mostra per motivi etici il dolore di Welby? Quello non è cinismo e questo sì?». E al povero spettatore solo questo rimane: un urlo silenzioso, come quello di Nuti.
Cara Caterina compiaciuta che la trasmissione sia stata sospesa a prescindere da quanto accaduto sul caso di F. Nuti
Va detto anche a parziale discolpa della conduttrice che anche Giancarlo Magalli, qualche tempo fa, aveva ospitato Francesco Nuti nella sua trasmissione, e in quel caso nessuno fece polemica dicendo che era stato sfruttato il dolore dell'attore per fare share. Francesco Nuti è stato comunque il primo a spingere per comparire in tv nonostante la sua condizione, al fine di tornare al più presto al mondo dello spettacolo che ama e che costituisce per lui una motivazione forte a recuperare la sua piena efficienza e salute.
Annamaria e Caterina... a dopo
Verrebbe da dire che in fondo vince sempre qualcuno. Non si sa chi. Ma gli effetti immediati sono stati la chiusura della trasmissione. Si innsisterà? Si cambierà? Queste saranno le prossime scelte aziendali e nessuno può immaginarlo. Comunque, il pubblico alla fine sceglie. Io penso che sia bello. Da qui a dire che non ci manipolano il salto è lungo.
RispondiEliminaForse non sono i "casi" portati in tv, ma il MODO con cui si presentano al pubblico. Credo ci siano situazioni tanto delicate che solo con garbo eccezionale possono essere mostrate, senza ferire l'animo di alcuno. Sforziamoci comunque di vincere la nostra umana tentazione al "vojerismo" spettacolare massmediatico. Proteggiamo la nostra sensibilità dal rischio del cinismo. ♥ Maria.sa ☺
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