L'Iran ha sospeso la sentenza di impiccagione per  concorso in omicidio del marito a carico di Sakineh Mohammadi, a causa  del perdono concesso alla donna dai figli della coppia. Lo ha reso noto  il capo della commissione parlamentare iraniana per i diritti umani,  Zohre Elahian, in una lettera al presidente brasiliano Dilma Rousseff.
La condanna alla lapidazione per adulterio era stata sospesa  l'anno scorso dopo le proteste di numerosi governi, ma sulla donna  pendeva ancora la condanna all'impiccagione per concorso nell'omicidio  del marito. L'anno scorso l'ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da  Silva, che aveva ottimi rapporti con l'Iran, aveva offerto asilo alla  donna. L'offerta era stata rifiutata dalla autorità iraniane. "Sebbene  la sentenza alla lapidazione non sia ancora stata completata - ha  scritto Elahian alla Rousseff, successore di Lula - la sentenza  all'impiccagione è stata sospesa a causa del perdono" concesso alla  madre dai due figli (che sono anche figli del marito ucciso).
Recentemente la donna era comparsa alla tv iraniana  in compagna del figlio e si era autoaccusata del delitto del marito.  Davanti alle telecamere anche il figlio, dopo averla difesa a spada  tratta, aveva confermato le accuse. Il programma televisivo era una  patetica ricostruzione del delitto studiata del regime iraniano per  dimostrare la colpevolezza della donna.
Annamaria... a dopo 


 
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Apprendiamo proprio ora che l'Iran smentisce decisamente la notizia. Dramma infinito !!!Maria.sa
RispondiEliminaNo comment.
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