Oggi i computer sono diventati così popolari che molte persone li preferiscono ad un buon libro. Per molti addirittura la lettura è considerata più un obbligo che un piacere.
Ci sono molti tipi di persone, alcune amano la lettura e altre che non la amano. Ma una cosa è evidente: coloro che conoscono la grande gioia che proviene dalla lettura hanno vite più ricche e prospettive più ampie rispetto a chi non ama leggere.
“Incontrare” un buon libro è come incontrare un grande insegnante.
In un’intervista, Alain Elkann, scrittore e giornalista, ha detto: “Chi ha letto dei libri e ha il gusto della lettura certamente si trova meglio di chi non li ha letti, perché leggere libri è come laurearsi continuamente, come continuare ad andare avanti, a studiare, a conoscere, nulla ti insegna più dei libri.”
Attraverso la lettura possiamo venire a contatto con centinaia di migliaia di altre vite oltre che con la nostra e possiamo comunicare con saggi e filosofi che sono vissuti anche migliaia di anni fa.
Leggere è come fare un’escursione. Si può viaggiare in ogni direzione e conoscere nuovi luoghi e nuove persone. Leggere trascende il tempo. I libri ci trasportano in altri paesi dove possiamo incontrare personaggi che possono diventare i nostri maestri di vita, che possono aiutarci a trovare le risposte ai nostri quesiti.
Secondo il matematico e filosofo francese Blaise Pascal (1623 – 62) le persone sono “canne pensanti”. E leggere è essenziale per pensare. E’ importante trovare il tempo per leggere e riflettere seriamente sulle cose.
Se il desiderio di leggere esiste non è possibile trovare dieci o venti minuti per farlo. Gli amanti della lettura utilizzano ogni momento libero per leggere: mentre viaggiano in treno o prima di andare a letto o alla mattina, appena svegli. Ci si accorgerà poi, che, proprio in quei momenti preziosi ritagliati tra i vari impegni, si legge con una maggiore concentrazione. Di solito la “lettura di straforo” lascia un’impronta più profonda rispetto a quella in poltrona. Come ci sono belle e brutte persone, ci sono libri belli e brutti. Tutti noi viviamo in una rete intricata di relazioni. Se ci associamo con persone positive, la nostra vita ne sarà positivamente influenzata. Tuttavia, anche una persona essenzialmente buona ha una probabilità dal venti al trenta per cento di essere corrotta se passa troppo tempo in un ambiente disonesto. Leggere molti buoni libri coltiva e arricchisce la vita di una persona.
Per chi non è abituato a leggere e vuole imparare a farlo, può iniziare con un libro semplice ma che parli di qualcosa che risulta interessante. Una volta capito il meccanismo della lettura e dopo aver sviluppato una certa familiarità con il leggere si può avanzare verso sfide più grandi, cioè libri più impegnativi. Imparare è un processo che dura tutta la vita. Il punto cruciale è far sì che la saggezza che i libri tramandano diventi veramente nostra.
E’ importante avere sempre un buon libro a portata di mano. Prendere nota di quello che si legge mette in moto i meccanismi della mente. Può essere utile annotarsi su un quaderno le proprie impressioni, riflessioni su quanto si legge o ricopiare le parti che si considerano particolarmente interessanti.
Anche Napoleone (1769 – 1821) annotava le proprie letture su un diario, sembra che fosse un avido lettore. Si dice che, benché impegnato nelle campagne d’Egitto e di Spagna, portasse con sé ogni genere di libri. La lettura era la sua forza trainante e gli dava l’energia per andare sempre avanti. Stendhal (1783 – 1842) scrittore francese che amava molto Napoleone, disse che come una locomotiva non può muoversi senza combustibile, anche lui appena sveglio leggeva almeno un centinaio di pagine, altrimenti non riusciva ad entrare nella giusta ottica delle cose. Per entrambi, la lettura era un combustibile per la mente e per l’anima. Dava loro l’ispirazione per generare nuove idee, affrontare gli ostacoli e andare avanti.
C’è un detto secondo cui "il genio deriva dallo studio".
Come un corpo sano ha bisogno di cibo nutriente, una mente sana trae sostentamento dalla lettura. I buoni libri arricchiscono le nostre menti. Qualcuno ha descritto i libri di poco valore come “messaggeri di degenerazione, trappole che conducono all’infelicità e insidiosi veleni”. I buoni libri, al contrario, sono meravigliosi come un insegnante divertente, un confidente fidato o un genitore. Contengono una sorgente di saggezza, una fonte di vita, splendente illuminazione e umana compassione.
La forza della lettura, in effetti, risiede nel fatto che permette di sviluppare la propria immaginazione e la capacità di pensare. Leggere permette di scolpire un qualcosa nella propria mente, nella propria vita. Dà sostanza alla crescita della persona.
I LIBRI PIU' VENDUTI
Ci sono molti tipi di persone, alcune amano la lettura e altre che non la amano. Ma una cosa è evidente: coloro che conoscono la grande gioia che proviene dalla lettura hanno vite più ricche e prospettive più ampie rispetto a chi non ama leggere.
“Incontrare” un buon libro è come incontrare un grande insegnante.
In un’intervista, Alain Elkann, scrittore e giornalista, ha detto: “Chi ha letto dei libri e ha il gusto della lettura certamente si trova meglio di chi non li ha letti, perché leggere libri è come laurearsi continuamente, come continuare ad andare avanti, a studiare, a conoscere, nulla ti insegna più dei libri.”
Attraverso la lettura possiamo venire a contatto con centinaia di migliaia di altre vite oltre che con la nostra e possiamo comunicare con saggi e filosofi che sono vissuti anche migliaia di anni fa.
Leggere è come fare un’escursione. Si può viaggiare in ogni direzione e conoscere nuovi luoghi e nuove persone. Leggere trascende il tempo. I libri ci trasportano in altri paesi dove possiamo incontrare personaggi che possono diventare i nostri maestri di vita, che possono aiutarci a trovare le risposte ai nostri quesiti.
Secondo il matematico e filosofo francese Blaise Pascal (1623 – 62) le persone sono “canne pensanti”. E leggere è essenziale per pensare. E’ importante trovare il tempo per leggere e riflettere seriamente sulle cose.
Se il desiderio di leggere esiste non è possibile trovare dieci o venti minuti per farlo. Gli amanti della lettura utilizzano ogni momento libero per leggere: mentre viaggiano in treno o prima di andare a letto o alla mattina, appena svegli. Ci si accorgerà poi, che, proprio in quei momenti preziosi ritagliati tra i vari impegni, si legge con una maggiore concentrazione. Di solito la “lettura di straforo” lascia un’impronta più profonda rispetto a quella in poltrona. Come ci sono belle e brutte persone, ci sono libri belli e brutti. Tutti noi viviamo in una rete intricata di relazioni. Se ci associamo con persone positive, la nostra vita ne sarà positivamente influenzata. Tuttavia, anche una persona essenzialmente buona ha una probabilità dal venti al trenta per cento di essere corrotta se passa troppo tempo in un ambiente disonesto. Leggere molti buoni libri coltiva e arricchisce la vita di una persona.
Per chi non è abituato a leggere e vuole imparare a farlo, può iniziare con un libro semplice ma che parli di qualcosa che risulta interessante. Una volta capito il meccanismo della lettura e dopo aver sviluppato una certa familiarità con il leggere si può avanzare verso sfide più grandi, cioè libri più impegnativi. Imparare è un processo che dura tutta la vita. Il punto cruciale è far sì che la saggezza che i libri tramandano diventi veramente nostra.
E’ importante avere sempre un buon libro a portata di mano. Prendere nota di quello che si legge mette in moto i meccanismi della mente. Può essere utile annotarsi su un quaderno le proprie impressioni, riflessioni su quanto si legge o ricopiare le parti che si considerano particolarmente interessanti.
Anche Napoleone (1769 – 1821) annotava le proprie letture su un diario, sembra che fosse un avido lettore. Si dice che, benché impegnato nelle campagne d’Egitto e di Spagna, portasse con sé ogni genere di libri. La lettura era la sua forza trainante e gli dava l’energia per andare sempre avanti. Stendhal (1783 – 1842) scrittore francese che amava molto Napoleone, disse che come una locomotiva non può muoversi senza combustibile, anche lui appena sveglio leggeva almeno un centinaio di pagine, altrimenti non riusciva ad entrare nella giusta ottica delle cose. Per entrambi, la lettura era un combustibile per la mente e per l’anima. Dava loro l’ispirazione per generare nuove idee, affrontare gli ostacoli e andare avanti.
C’è un detto secondo cui "il genio deriva dallo studio".
Come un corpo sano ha bisogno di cibo nutriente, una mente sana trae sostentamento dalla lettura. I buoni libri arricchiscono le nostre menti. Qualcuno ha descritto i libri di poco valore come “messaggeri di degenerazione, trappole che conducono all’infelicità e insidiosi veleni”. I buoni libri, al contrario, sono meravigliosi come un insegnante divertente, un confidente fidato o un genitore. Contengono una sorgente di saggezza, una fonte di vita, splendente illuminazione e umana compassione.
La forza della lettura, in effetti, risiede nel fatto che permette di sviluppare la propria immaginazione e la capacità di pensare. Leggere permette di scolpire un qualcosa nella propria mente, nella propria vita. Dà sostanza alla crescita della persona.
I LIBRI PIU' VENDUTI
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"Io e te" - autore :
Niccolò Ammaniti
Si tratta di quell’aurea da fiction nostrana, da film che si lascia seguire volentieri ma che in fondo lascia ben poco. Ma partiamo dalla trama.Il protagonista si chiama Lorenzo, ed è un ragazzo di quattordici anni molto introverso. Se potesse, passerebbe le giornate leggendo Stephen King o davanti a un videogioco. Lorenzo, dato che i suoi genitori sono molto preoccupati per lui, dice di essere stato invitato da un’amica a Cortina. La madre, per la felicità, scoppia persino a piangere.Ma Lorenzo non è stato invitato da nessuna parte, e per scongiurare eventuali cazziatoni si chiude in cantina e telefona ogni tanto alla madre commentando le sue fantomatiche giornate in montagne, in attesa che la sua “vacanza” finisca. Un giorno, però, si ritrova tra i piedi la sorellastra, Olivia, una ragazza con molti problemi.In questa convivenza forzata Lorenzo dovrà ripensare il suo modo di comportarsi e Olivia scoprirà le qualità di suo fratello. I due diventano amici, complici, e il loro rapporto si chiude con una promessa, che non è detto che verrà rispettata…
Cenni sull'autore...
Niccolò Ammaniti è nato a Roma nel 1966. Ha esordito nel 1994 con il romanzo "Branchie". Nel 1995 ha pubblicato il saggio "Nel nome del figlio", scritto con il padre Massimo, e nel 1996 la raccolta di racconti "Fango" . Suoi racconti sono usciti nelle antologie "Gioventù cannibale" e "Tutti i denti del mostro sono perfetti" . I suoi libri sono stati tradotti in francese, tedesco, spagnolo, greco e russo. E' del 1999 "Ti prendo e ti porto via" mentre nel 2001 pubblica per Einaudi "Io non ho paura".
Nicolò Ammaniti ritorna al fumetto, genere che ha contribuito a formare lo stile narrativo dello scrittore. "Fa un pò male" è il libro pubblicato nel 2004 (e che contiene tre brevi romanzi a fumetti sullo sfondo di una Roma minore, in una periferia pasoliniana ricca di storie e personaggi grotteschi.
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"Momenti di trascurabile felicità" - autore :
Francesco Piccolo "Il cimitero di Praga "- autore:
Umberto Eco"I segreti del Vaticano" - autore :
Corrado Augias
"I dolori del giovane Walter" - autore:
Luciana Littizzetto"Impero" - autore:
Alberto Angela"Io confesso" - autore:
John Grisham
"La caduta dei giganti" - autore:
Ken Follett
"Il sorriso di Angelica" - autore:
Andrea Camilleri
"Appunti di un venditore di donne" - autore:
Giorgio Faletti
Oggi mi soffermo sul libro di Faletti.Il romanzo appartiene ancora una volta al genere Thriller e sarà questa volta ambientato nel 1978 in Italia, durante quel periodo storico passato alla Cronaca come gli Anni di piombo. Sullo sfondo il rapimento firmato Brigate Rosse di Aldo Moro, presidente della Democrazia Cristiana, il dominio del clan mafioso Badalamenti sulla Sicilia, le imprese criminali delle bande di Renato Vallanzasca e Francis Turatello a Milano.
All'ombra della Madonnina, tuttavia, incomincia a emergere quel clima di dolcevita che nel decennio '80 darà vita a quell'epopea denominata "Milano da bere". Nel capoluogo lombardo si moltiplicano i NightSanta Margherita e un'altra a Paraggi.
Tra ristoranti di lusso, bische clandestine e locali di cabaret (un mondo che Giorgio Faletti conosce bene), sbriga i suoi affari un uomo misterioso e affascinante, reso cinico da una menomazione che gli è stata inflitta per uno "sgarbo". Si fa chiamare Bravo e il suo ramo d'affari sono le donne. Lui le vende.
La sua vita è simile a una notte infinita, il suo elemento naturale, che trascorre in compagnia di vagabondi e disperati, come il suo amico Daytona. L'unico essere umano con uui sembra avere un rapporto "normale", secondo i canoni della società, è un vicino di casa, Lucio, un chitarrista cieco che condivide con lui una curiosa passione per i crittogrami.
Tutto ciò finchè nella vita di Bravo non entra una giovane donna, costretta dalla povertà a entrare nel giro della prostituzione, che risveglia nel protagonista sensazioni ormai dimenticate che l'handicap aveva nascosto. Tutto ciò non lo porterà a una nuova vita, migliore della precedente, ma a diventare un uomo braccato dalla polizia, dalla malavita e da un'organizzazione terroristica. Usato come capro espiatorio per una serie di omicidi senza colpevole, e per una terribile strage, è costretto a confrontarsi con quel mondo cui aveva cercato di sottrarsi rifugiandosi nell'oscurità della notte: faccia a faccia con qualcosa di molto più grosso di lui che fa sembrare i suoi loschi affari acqua di fonte...
Giorgio Faletti è nato ad Asti, in Piemonte, nel 1950. Laureato in giurisprudenza, la sua vita professionale conosce almeno tre stagioni: la prima è quella di comico. Si fa conoscere al mitico Derby Club di Milano, dove si esibisce alla sera mentre esercita l'attività di pubblicitario. Dopo varie apparizioni televisive e un'apparizione in RAI. la consacrazione nazionale avviene nel 1985, con il programma Drive-in in onda su Italia uno.La seconda vita professionale di Faletti ha avvio all'inizio degli anni '90, quando si avvicina al mondo della musica. Inizia un’attività di cantautore incidendo l’album Disperato ma non serio. Il suo secondo album è Condannato a ridere, contenente Rumba di tango, brano col quale partecipa, in coppia con Orietta Berti, al festival di Sanremo del 1992,
e Tutto nero, storia di un tassista di colore a Milano. Intanto scrive altre canzoni per Drupi, Bembo e i Dik Dik e collabora inoltre con Angelo Branduardi. Nel 1994 Faletti arriva secondo al festival di Sanremo con Signor Tenente, una canzone dedicata agli agenti di scorta, secondo posto e premio della critica.La terza vita professionale dell'artista astigiano è, infine, quella di scrittore: nel 2002 Faletti pubblica il suo primo Thriller, intitolato Io uccido. Da allora è una sequela di successi, tra cui Niente di vero tranne gli occhi, Fuori da un evidente destino, Pochi inutili nascondigli e "Io sono dio". Ora,in libreria, con questo nuovo libro "Appunti di un venditore di donne."
Descrizione
1978: a Roma le Brigate Rosse hanno rapito Aldo Moro, in Sicilia boss mafiosi come Gaetano Badalamenti soffocano ogni tentativo di resistenza civile, all'ombra della Madonnina le bande di Vallanzasca e Turatello fanno salire la tensione in una città già segnata dagli scontri sociali. Ma anche in questo clima la dolcevita del capoluogo lombardo, che si prepara a diventare la "Milano da bere" degli anni Ottanta, non conosce soste. Si moltiplicano i locali in cui la società opulenta, che nella bella stagione si trasferisce a Santa Margherita e Paraggi, trova il modo di sperperare la propria ricchezza. È proprio tra ristoranti di lusso, discoteche, bische clandestine che fa i suoi affari un uomo enigmatico, reso cinico da una menomazione inflittagli per uno "sgarbo". Si fa chiamare Bravo. Il suo settore sono le donne. Lui le vende. La sua vita è una notte bianca che trascorre in compagnia di disperati, come l'amico Daytona. L'unico essere umano con cui pare avere un rapporto normale è un vicino di casa, Lucio, chitarrista cieco con cui condivide la passione per i crittogrammi. Fino alla comparsa di Carla che risveglierà in Bravo sensazioni che l'handicap aveva messo a tacere. Ma per lui non è l'inizio di una nuova vita bensì di un incubo che lo trasformerà in un uomo braccato dalla polizia, dalla malavita e da un'organizzazione terroristica. Un noir fosco su uno dei momenti più drammatici del dopoguerra italiano, in una Milano che oscilla tra fermenti culturali e bassezze morali.
Sono stata davvero rapita da questo avvincente noir di grande impatto. Il finale poi, non è affatto banale! Continueremo con questa rubrica, dando anche una sbirciata ai libri per bambini
Annamaria... a dopo
Splendida la nuova rassegna dei libri.
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