Sta diventando un vero e proprio fenomeno televisivo,
un autentico ciclone che sta sovvertendo quelle che
erano le abituali usanze televisive degli italiani.
Sto naturalmente parlando dell’evento catodico del
momento, la trasmissione di Fazio e Saviano su Rai 3
“Vieni via con me”.
Dico subito che sono personalmente molto felice di
questo successo per due elementari motivi: uno
oggettivo ed uno soggettivo. In primis sono rimasto
positivamente sbalordito che una trasmissione
sicuramente difficile, essenzialmente costruita sulla
attualità delle cose, con dura e cruda denuncia di
malaffari, stia avendo questo stratosferico indice di
ascolto, alla faccia di chi ne auspicava a prescindere
una chiusura censoria o in mancanza un vero flop.
Alla prima puntata sono stati superati gli otto milioni
di ascolti, e pensate che siamo sulla terza rete; i soliti
noti ne avevano attribuito gli esclusivi meriti al grande
ospite, il fenomeno Benigni, ma nella seconda e terza
puntata senza il grande attore, si sono superati
addirittura i nove e quasi undici milioni. Sono state
sbaragliate corazzate televisive di purtroppo grande
ascolto quale “Il Grande Fratello”, monumento alla
peggiore educazione televisiva.
Forse era arrivato il momento che gli italiani, almeno
nella loro parte più pensante, iniziassero a stufarsi di
riporre il cervello solo tra mutande, ballerine, situazioni
televisivamente insulse e banali, per cercare di capire
quello che sta realmente accadendo intorno.
Roberto Saviano, con la sola forza della parola, aldilà
di come la puoi politicamente pensare, ti fornisce in
ogni monologo e con ampia facoltà di prova (come
si conferma nel freddo linguaggio tecnico-legale) un
elenco delle nefandezze di cui noi poveri cittadini
siamo succubi ed asserviti.
E’ un po’ come essere svegliati dal torpore da uno
schiaffo in faccia, vedere una realtà che non si conosce
o che si evita accuratamente di vedere, come gli struzzi
con la testa nella sabbia.
Questa trasmissione ti fa fermare un attimo e fare una
scelta su quello che rimane da salvare e quello da
combattere in questa attuale società, una sorta di tirar le
somme, in cui Roberto Saviano è il simbolo del legalismo.
Tutte le vicende narrate spingono ad una forte
partecipazione televisiva, e talvolta messi senza alibi
davanti alle proprie responsabilità.
Nell’ultima trasmissione, quella dedicata in larga parte
al terrificante problema dei rifiuti in Campania,
nonostante io fossi a conoscenza delle nefandezze
elencate da Roberto Saviano ( a tal proposito nel
mese di marzo 2010 scrissi un articolo intitolato
“Il dito e la luna”) si rimane sempre sconvolti nel capire
come la malavita, il malaffare, la politica corrotta ed i
corruttori, abbiano trasformato questa nostra terra,
dagli avi chiamata “Campania Felix” e poi dopo la nostra
“Terra di Lavoro”, in una immensa discarica dove tra
quello che si vede ma soprattutto tra quello che non si
vede perché sta sotto, ci fa vivere quotidianamente sopra
una terra altamente inquinata da un incredibile numero
di materiali chimici.
Anni ed anni, decenni e decenni di oscure e silenziose
trame delinquenziali, hanno portato nelle nostre
discariche, milioni di tonnellate di rifiuti, dal Nord, dal
Sud o destinati all’Africa non importa, in molti casi
altamente tossici interrati senza scrupoli. Il tumore è un
cavaliere dell’Apocalisse molto paziente, ti presenta il
suo tragico conto anche dopo anni; ecco che tutti i
parametri sulla presenza dei tumori in alcune e ben
precise zone, sono schizzati verso l’alto. Acqua, aria
inquinata, frutta e verdure dalle forme più strane e
bizzarre; anche questa è la nostra “Gomorra” quotidiana.
Ritornando a questo brillante programma di successo,
non imperniato sullo sport o sulle canzonette, sicuramente
“tosto”, difficile al primo impatto, esso ti permette però
una volta tanto di esercitare l’arte della riflessione,
cercare di penetrare da solo con la tua testa, ragionare
su quello che intorno a te sta succedendo. Il “J’accuse”
che si ricava da queste denunce, credetemi, non ha colore
politico. E’ da stolti, da ignoranti e denuncia una pochezza
intellettiva chi accusa il programma di essere solo un
veicolo politico di un certo colore.
L’essere schiavi della camorra, il piegarsi alle quotidiane
vessazioni, il bere e mangiare cibi inquinati, vedere
morire di tumore un proprio caro, non è ne di destra ne
di sinistra. Non vorrei mai arrivare un giorno a condividere
quel certo detto : “I mascalzoni sono preferibili agli
imbecilli, perché i primi almeno ogni tanto si concedono
una pausa.”
Cipriano
Annamaria... a dopo
C'è davvero da augurarsi che la parola resti forte,che tuoni anche con furore nelle nostre orecchie, ma specie nella nostra mente. Ma soprattutto che serva a scardinare il cancello pesante della rassegnazione, spingendo chi ne ha il potere istituzionale ad agire finalmente verso il traguardo del benessere comune. Sicuramente ci vuole coraggio e determinazione: ma che soddisfazione riuscire a consegnare alle prossime generazioni una società dove non sono i pochi mascalzoni a mettersi "in tasca" i milioni di persone oneste! Maria.sa
RispondiEliminaCipriano, io , ma è un pensiero strettamente personale, non farei della denuncia un oggetto di spettacolo ma un esposto all'autorità giudiziaria e tallonerei quest'ultima fino alla condanna dei responsabili. Con ciò ho detto che gli spettacoli del tipo che esamini non mi piaccione, tanto più che molti non si indignano ma ci ridono sopra, con quale beneficio per la loro crescita culturale e civile lascio immaginare. Tutto questo non mi esime dal dirti bravo per l'articolo e dall'abbracciarti con il consueto affetto.
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