Sono tante le scienziate che avrebbero meritato l'assegnazione del     piu' prestigioso riconoscimento scientifico,andato ingiustamente a colleghi maschi          
 Non sono state poche le  “donne di scienza” che, grazie ai risultati delle loro ricerche  avrebbero meritato gli opportuni riconoscimenti ma non li hanno avuti.  Sono figure di scienziate che la storia ufficiale ha ignorato anche  negando loro la consacrazione di un Nobel. Dal 1901, anno  dell'istituzione del premio della prestigiosa accademia svedese, sono  state solo 11, su oltre 500 premi assegnati nel corso del XX secolo, le  scienziate alla quali è stato conferito il riconoscimento per una  disciplina scientifica nei settori della fisica, chimica e medicina (il  Nobel per matematica e biologia non è previsto).
In questo contesto è emblematica la storia di Rosalind Franklin (1920  - 1958), che fornì le prove sperimentali della struttura del Dna. Per  questa scoperta il Nobel lo ricevettero però i suoi colleghi Wilkins,  Watson e Crick che realizzarono il modello a doppia elica grazie alle  fotografie della diffrazione ai raggi X del Dna scattate proprio dalla  Franklin, che Wilkins aveva sottratto dal laboratorio della scienziata.
Rosalind Franklin, nata a Londra nel 1921  da una ricca famiglia ebrea, era una brillante ricercatrice in  cristallografia e fu una delle pochissime donne ammesse a Cambridge.  Agli inizi degli anni ’50 la Franklin era ricercatrice al King’s College  di Londra e lavorava col collega Maurice Wilkins alla rifrazione ai  raggi x. Pare che fra i due la rivalità fosse forte e l’antipatia  reciproca sarebbe poi sfociata nel furto, da parte di Wilkins, di uno  dei documenti della collega. Si trattava della famosa radiografia  passata alla storia come la “fotografia 51” del Dna. Quell’immagine,  insieme a qualche altro documento sottrattole in seguito, fu  determinante per la scoperta di Wilkins, Watson e Crick. Una  scorrettezza che appare ancora più grave di fronte al fatto che, quando  nel 1962 i tre vennero insigniti del premio Nobel, nessuno degli  scienziati riconobbe il merito di Rosalind Franklin morta di cancro nel  1958, a soli 37 anni.
Fu Watson, nel suo libro La doppia elica pubblicato nel 1968,  a dare un seppur tardivo riconoscimento ufficiale ai meriti della  collega ma si dovette aspettare fino al  al 1998, a 30 dalla sua morte,   perché la foto della Franklin venisse collocata accanto a quella dei  colleghi vincitori del Nobel alla National Portrait Gallery di Londra.  Nel 2000, inoltre il King’s College ne ha ricordato l’opera intitolando  una sua nuova ala come “Franklin-Wilkins Building”.
Peggio ancora andò a Jocelyn Bell-Burnell  (1943) che scoprì, quando era ancora studente di Astronomia, i pulsar,  corpi celesti la cui apparizione fu del tutto inaspettata, poiché non si  inserivano nel contesto teorico dell'epoca. Il Nobel per la scoperta fu  assegnato al relatore della sua tesi, il professor Anthony Ewish.
Lise Meitner (1878 - 1968), la prima donna a ottenere la cattedra di fisica  presso una università tedesca. Fornì la prima interpretazione esatta  della fissione nucleare, ma il Nobel fu assegnato solo ad Otto Hahn con  cui aveva lavorato in questo campo.
Chien-Shiung Wu (1912 – 1997), partecipò al Progetto Manhattan.  Il suo risultato scientifico più importante fu la dimostrazione,  mediante un esperimento da lei sviluppato, che il "principio di parità"  fino ad allora ritenuto intoccabile non è sempre valido in campo  subatomico (nelle interazioni deboli). Per questa scoperta il Nobel andò  ai suoi colleghi Tsung Dao Lee e Chen Ning Yang.
Annie Jump Cannon (1863 - 1941), prima donna eletta Direttore  della American Astronomical Society, all'osservatorio dell'Università  Harvard di Cambridge, Massachusetts, scoprì 300 stelle variabili, cinque  nova e una "nova nana" (SS Cygni). E' ricordata soprattutto per la  lunga ricerca, finanziata da Ruth Draper, durante la quale analizzò e  catalogò circa 500mila spettri stellari. Ne teorizzò le differenze,  gettando cosi le basi dello studio dell'evoluzione delle stelle. Il suo  metodo per classificarle è tuttora in uso ma stranamente non meritò il  Nobel.
Nettie Maria Stevens (1861-1912), una delle prime scienziate  a farsi un nome nel campo della biologia. Nel 1905 ricevette il premio  "Ellen Richards" e nello stesso anno pubblicò una ricerca che  rivoluzionò le conoscenze biologiche sulla determinazione ereditaria del  sesso attraverso i cromosomi, ponendo le basi teoriche e metodologiche  sulle quali sarà poi fondato nel 1910 il famoso laboratorio delle mosche  drosofile, diretto da T. H. Morgan (premio Nobel  di genetica nel 1933).


 
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E ti pareva che alle donne non avessero rubato anche i Nobel?
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