mercoledì 10 febbraio 2010

IL RISCALDAMENTO DELLA TERRA, scritto da LORENZO



Vi ho detto altre volte che leggo ogni giorno 3 giornali: Corriere della sera, Repubblica e Giornale. Mi serve per allenarmi ai confronti. E capto le notizie curiose o per me passibili di approfondimento. Poi qualche volta ne traggo una nota.
Dal Giornale del 5 novembre 2009 a pag. 52, ho tirato fuori una risposta di Paolo Granzotto ad un lettore che mi ha fatto drizzare le orecchie. Già, domando, come ha fatto Granzotto: Ma che fine ha fatto questo argomento, così opprimente in altri tempi e adesso scomparso dai titoli?
Scrive Granzotto:
”Salvo che qui da noi, l’isteria ambientalista comincia ad essere criticata e sfottuta dalla grande stampa internazionale. Le Monde, che è autorevole per antonomasia, una settimana fa si chiedeva in prima pagina che fine avesse fatto il riscaldamento globale. Domanda più che legittima visto che nel mondo seguita a far freddo e di conseguenza, stando agli scrupolosi rilevamenti, mai s’era sciolto così poco ghiaccio sul pianeta (lo scioglimento dei ghiacciai e dei Poli è uno dei cavalli di battaglia dei catastrofismi). Anche il Daily Mail (autorevole, va da sé) faceva notare che lo scorso anno nell’Europa continentale cominciò a nevicare in ottobre, che negli Stati Uniti s’erano registrate le temperature più basse degli ultimi cinquant’anni e che in Canada non si gelava così dal 1928. Perfino la BBC (autorevolissima) è scesa in campo rivelando agli esterrefatti ascoltatori che, dati scientifici alla mano, negli ultimi undici anni le temperature non sono aumentate nemmeno di una frazione di grado. Per distinguersi, il Times, sulla cui autorevolezza non si discute, così almeno pare, ha chiamato in causa una vecchia gloria britannica, James Cook. A conferma dell’insussistenza di un “global warming”, dai diari del celebre esploratore e cartografo emerge che a fine Settecento le temperature rilevate in estate nei mari artici non erano più rigide di quelle registrate alla fine del Novecento. Com’era prevedibile, il rinsavimento della grande stampa sta mettendo in imbarazzo i catastrofisti e facendo saltare i nervi al loro guru, quell’Al Gore che s’era inventato la storia degli orsi che annegano perché ai Poli non c’è più solido ghiaccio sul quale posare le zampe. Ho letto di un giornalista che, avendogli chiesto ragione dei nove importanti errori (in pratica delle nove gigantesche balle) individuati dalla magistratura inglese nel suo film Una scomoda verità, è stato abbrancato dai guardiaspalla del guru e portato via di peso dalla sala ove si teneva la conferenza stampa. E pensare che a quell’arrogante babbeo hanno pure dato il Nobel per la pace (che comunque, dopo quello assegnato a Obama, vale sì e no il riconoscimento d’una bocciofila per il buon esito di una riffa”.
Fin qui Granzotto. Osservo subito che il modo come si esprime questo giornalista spesso non mi piace. Rimane però il problema dei catastrofisti, che di solito ci assordano con i loro vaticini e ora ci assordano con il loro silenzio. Parliamone se volete.

Lorenzo 

1 commento:

  1. In realtà ci sono state diverse prese di posizione dopo la pubblicazione dell'articolo. La maggior parte ancora più critiche nei confronti dei catastrofisti. Sembra ormai una vera e propria panzana quella del riscaldamento e si parla anche di un uso disinvolto dei dati, molti dei quali inventati, nonché di illeciti guadagni.

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