Alcuni giorni fa sono stati festeggiati i cinquanta anni di vita della trasmissione radiofonica più famosa e popolare di mamma Rai: “Tutto il calcio minuto per minuto”.
Due intere generazioni sono cresciute calcisticamente nutrendosi di
quelle voci che si sono alternate in questi cinque decenni attraverso le onde radio, prima in AM poi in FM.
Io sono uno di quelli che ha avuto l’onore e il piacere seppure in piccola età, di essere presente davanti alla vecchia radio stile anni quaranta dei propri genitori, e non ho più abbandonato l’ascolto nel corso di questo mezzo secolo.
Attraverso le onde radio la domenica pomeriggio, quando tutte le partite iniziavano alla stessa ora e non c’erano tutte queste pay-tv, sotto la guida austera ma professionale di Roberto Bortoluzzi, dallo studio centrale, veniva trasmesso la radiocronaca del secondo
tempo della partita di cartello, dal campo principale da Enrico Ameri, interrotto solo dai gol dagli altri campi da gioco ….. Dall’immenso Sandro Ciotti ….: - “… Clamoroso al Cibali, secondo gol del Catania contro l’Inter …!-” (e lo scudetto quel 1961 finì, grazie a quell’inaspettato risultato alla Juventus).
C’erano agli albori le voci del vecchio principe del microfono, Nicolò Carosio, di Andrea Boscione. (Li ricordate!)
Solo dopo circa tre decenni la serie B fu ospitata con un solo campo principale seguito dal famoso Ezio Luzzi, che coniò il famoso:
“Scusa Ameri ...”.
“Tutto il calcio …” è stato la fantasia del calcio al potere per noi di quelle generazioni, l’immaginazioni di quei prati verdi dove si rincorrevano i nostri idoli in un tripudio di colori, di bandiere, di gioia casereccia fatta di pasti frugali la domenica per correre allo stadio o bloccarsi davanti alla radio e radioline alle ore 14,30.
A onor del vero l’idea di mandare in onda una trasmissione sul calcio era venuta qualche mese prima a Guglielmo Moretti, allora
caporedattore dei servizi sportivi.
Inizialmente era uno soltanto il campo collegato, con la voce di Nicolò Carosio che raccontava tutto il secondo tempo, aggiornando di tanto in tanto i risultati degli altri campi di gioco che gli venivano
telefonati da Milano.
Dopo una prima fase sperimentale i campi diventarono tre, con
Enrico Ameri che fu subito la seconda voce della trasmissione.
Il primo gol raccontato da Tutto il Calcio fu quello di Stacchini in Milan-Juventus (poi finita 0-2), descritto da Carosio.
Cavalcando quelle magiche onde abbiamo gioito ed accompagnato idealmente le gesta dei nostri idoli Rivera, Mazzola, Facchetti, Giggi Riva, Paolino Rossi, Baggio, Maradona, per finire ai calciatori dei giorni nostri, arcinoti e supermilionari, conosciuti e viziati da tutti i mass media.
Inevitabilmente il tempo ha cambiato tutti gli uomini e le cose; la radio pareva essere stata messa da parte in un angolino, calpestata da quel vorace ed insensibile strumento che è la televisione (anzi le molteplici tv) a pagamento, con moviole, supermoviole, dibattiti e risse di una molteplicità incredibile di pseudo-giornalisti od opinionisti che si sono moltiplicati come funghi, spesso della peggior risma, figli e frutti di un calcio malato che si pesa solo per la quantità di quattrini che può portare a questo piuttosto che a quello, con gli stadi sempre più vuoti.
Ma fin quando ci saranno esseri umani con sentimento, con il piacere del ricordo, che sanno benissimo che il calcio non può fermarsi solo all’Inter, Juve e Milan, che ci sono centinaia di migliaia di ragazzi che ogni domenica si divertono e giocano nelle squadre di mille città e paesi, il calcio forse non morirà, e con esso le onde radio che portano ancora oggi la fantasia nel cuore di chi vuole ascoltare …Cinquant’anni e non sentirli.
Viverli con l’entusiasmo del primo giorno, per sempre con le voci di ieri nel cuore …(Scusatemi mi sto commuovendo).
Io ho finito: ti passo idealmente la linea. A te Ciotti …
Cipriano
E' PROPRIO BELLO, CIPRIANO, BELLO, TENERO E MALINCONICO. CHI NON RICORDA QUEI TEMPI? GRAZIE.
RispondiElimina