E' interessante quest'articolo segnalato dal nostro amico Enzo..                                                                      
CHE SUCCEDE SE  “ LUI “  DA’ UN ‘OCCHIATA  ALLE  E-MAIL DI   “ LEI “ OPPURE  APRE E LEGGE IL  CONTENUTO DI UNA LETTERA DIRETTA A LEI , SOSPETTANDO UN  TRADIMENTO?
Amici lettori, se  prendete visione ovvero sbirciate  nelle E-mail del vostro partner, oppure aprite e leggete una missiva diretta al  vostro partner, vi mettete nei guai.
                                               Se lo  fate: COMMETTETE UN REATO !
Perché e’ reato violare la casella elettronica di  un’altra persona, anche se è  marito, compagno. amante, fidanzato, eccetera.  Sembra assurdo, ingiusto, ma e’ cosi. La legge è legge. Vediamoci  chiaro.
E’ reato di violazione della corrispondenza leggere le  email dell’ex moglie (anche se è la moglie il reato si configura sempre) .  
Questo e’ quanto stabilito dal provvedimento del GIP  (Giudice Indagini Preliminari) di Trento, il quale – chiamato in causa per un  procedimento penale per violazione dell’art. 616 del codice penale – ha respinto  l’archiviazione e rinviato a giudizio il marito.
Ma cosa prevede l’articolo in  questione?
“Chiunque prende  cognizione del contenuto di una corrispondenza chiusa, a lui non diretta, ovvero  sottrae o distrae, al fine di prenderne o di farne da altri prendere cognizione,  una corrispondenza chiusa o aperta, a lui non diretta, ovvero, in tutto o in  parte, la distrugge o sopprime, è  punito, se il fatto non è preveduto come reato da  altra disposizione d legge, con la reclusione  fino a un anno o con la multa da euro 30 a  euro 516.  
Agli effetti delle disposizioni di questa sezione, per  “corrispondenza” si intende quella epistolare, telegrafica, telefonica,  informatica o telematica, ovvero effettuata con ogni altra forma di  comunicazione a distanza. Il reato pertanto non riguarda solo la corrispondenza  ordiaria, ma  anche  via computer.  Nel caso in oggetto,  il  marito, per raccogliere elementi contro la   moglie ed acquisire informazioni relative al procedimento di separazione, è  entrato nella casella di posta elettronica  online della moglie violando così la  sua privacy e la sua corrispondenza.
In un primo momento il PM ha richiesto l’archiviazione,  ma all’atto della stessa si sono opposti i difensori della signora, ai quali il  GIP ha dato piena ragione: anche la posta elettronica deve essere tutelata. Non  si sa però se il marito abbia avuto accesso alla casella conoscendo le  credenziali di autenticazione: in questo caso risulterà difficoltoso ritenere  valido il reato di violazione della corrispondenza, tenuto conto che la moglie  non avrebbe fatto abbastanza per tenere nascosta la  password.





 
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Grazie, Enzo, delle puntuali informazioni.
RispondiEliminaUmmmmm! interessante,Enzo, con 560 euro, mi ricomprerei la cristalleria che avrei rotto...Lieve
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