mercoledì 23 gennaio 2019

LO PSICOLOGO: PER ESSERE FELICI CAMBIATE PARTNER OGNI 5 ANNI










La società sarebbe piu' felice se le persone cambiassero partner ogni 5 anni (anno più, anno meno). Ad affermarlo è lo psicologo spagnolo, Rafael Santandreu, autore del libro “Las gafas de la felicidad”.




A dar retta all'autore del libro, consapevole che le sue dichiarazioni potrebbero apparire scomode, scomparendo (sempre in futuro, eh!?) le coppie fisse, dovrebbero scomparire anche gelosie e dipendenze.
Spiega, inoltre, che l'essere umano non è monogamo e dunque pensare a una coppia fissa per sempre non ha senso.
Anche la psicologia è concorde: la relazione perfetta è quella in cui i partner possono dire "ti amo ma non ho bisogno di te".
L'autore afferma che finora ha funzionato perché l'uomo era in possesso della donna dando la definizione (addirittura) "schiava e padrone."
In futuro vedremo una famiglia molto diversa da come attualmente la conosciamo. Avremo società matriarcali, dove madri e sorelle terranno insieme la famiglia, che perderà la classica conformazione marito-moglie”.



Questo nuovo modello di vita non solo aiuterà a ridurre il numero di suicidi (d'amore) nel mondo, ma ridurrà il livello di infelicità generale prodotto da sentimenti non corrisposti e dalle gelosie.

Secondo Santandreu, il 50% delle coppie attuali, infatti, “non potrà reggere per più di dieci anni” e stima che “solo un terzo delle coppie sono veramente soddisfatte della loro relazione”. 

A me risulta impossibile pensare, in futuro, a relazioni sentimentali come qualcosa che cambia in continuazione.

Ma se finisce l'amore ben venga lasciarsi.




Ricordate ElizabethTaylor?




Famosa come attrice ma anche per i suoi numerosi matrimoni: ben otto. Ma l’attrice rispetto alla 68enne Linda Wolfe era una dilettante: si è sposata ben 23 volte nel corso della sua vita.




Due dei suoi ex-mariti ha scoperto che in realtà erano gay, qualcuno degli altri la tradiva. Un altro, aveva un comportamento possessivo tanto che aveva messo il lucchetto al frigo. Due dei suoi mariti erano senzatetto, mentre un altro era un carcerato con un occhio solo. L’ultimo matrimonio, una quindicina d’anni fa, era un certo Glynn Wolfe, sposato come trovata pubblicitaria dato che lui era l’uomo che si era sposato più volte: 29 con il matrimonio con Linda.

Annamaria

sabato 19 gennaio 2019

GRUPPI FACEBOOK, UTENTI CANCELLATI




Bufale.net ha fatto un pò di chiarezza riguardo agli utenti cancellati nei vari gruppi Facebook.





Circola voce, da qualche giorno, che il social  ha eliminato delle persone dal gruppo ma non è così: semplicemente ha scorporato le persone invitate “a loro insaputa”
Laddove in passato l’admin poteva semplicemente invitare chiunque ed i loro prossimi parenti al suo gruppo e godere del numero di utenti, ora Facebook introduce una serie di passi.

Innanzitutto, gli utenti invitati non saranno più parte automatica del gruppo, ma dovranno decidere se accettare, fino a quel momento restando in un limbo di utenti non conteggiati.

L’admin a questo punto potrà sollecitare una risposta, ma mai più arbitrariamente decidere di ammettere utenti.
Il che comporta sostanzialmente due conseguenze scambiate da molti come eliminazione delle persone dal gruppo:

Molti gruppi si sono trovati “alleggeriti” degli utenti invitati ma che non hanno accettato
Molti gruppi ora non potranno più crescere automaticamente con gli inviti ricevuti, ma dovranno accettare una forma di consenso dell’utente finale.
E questo non possiamo certo negare sia un bene.
Bene tradotto però da molti moderatori ed amministratori nel panico di segnalazioni sempre uguali.

-Facebook ha eliminato dal gruppo tantissimi membri che non hanno mai partecipato attivamente. Vi prego, se interessati, di richiedere l’iscrizione…

-X chi si trova eliminato dal mio gruppo non sono stata io ma Facebook sta combinando un casino ad eliminare da tutti i gruppi nomi che non sono attivi! X chi volesse può rientrare!

-Chi è nel gruppo ****** x nn essere eliminato METTA UN POST Xche fACEBOOK ha introdotto che chi nn partecipa viene eliminato in automatico

-Per il disguido causato da fb che ha eliminato delle persone dal gruppo, chi è interessato a rimanere mandi un commento, grazie


Nessun disguido: semplicemente un metodo più razionale, in un certo senso migliore e più consapevole, di fare comunità.



Come potete vedere, Facebook non ha eliminato delle persone dal gruppo: semplicemente ha scorporato le persone invitate “a loro insaputa”

Annamaria

venerdì 18 gennaio 2019

OGNUNO HA IL PROPRIO MANTRA!!




Una donna tornò a casa e disse a suo marito: "Tesoro, ti ricordi quel mal di testa che mi dava fastidio in tutti questi anni? Finalmente sono guarita!" Guarita? "L'uomo chiese," Come è successo? "

"La mia amica Johanna mi ha raccomandato di andare a vedere un ipnotizzatore. L'ipnotizzatore mi ha detto di stare di fronte a uno specchio e ripetere
"Non ho mal di testa, non ho mal di testa, non ho mal di testa!".

La donna ha continuato con un ampio sorriso: "All'inizio ero scettica, ma ho provato e ha funzionato! Niente più mal di testa! "

"È fantastico!" Rispose l'uomo.

La donna si contorse un po ', e poi esitante disse: "Tesoro, negli ultimi anni, non sei esattamente stato un Tarzan a letto. Che ne dici di andare anche tu all'ipnotizzatore, forse ti può aiutare? "

L'uomo ci pensò per un po 'e poi decise che non poteva far male provarci. Dopo la sua visita dall'ipnotizzatore, l'uomo tornò a casa con nuova sicurezza. Sollevò la moglie, la portò in camera da letto, la spogliò e disse:

"Non muoverti, torno subito."

L'uomo avanzò bruscamente verso il bagno. Dopo un po ', tornò a letto e fece l'amore appassionato come mai prima d'ora.

La moglie disse senza fiato, "Oh mio Dio, questo è quello di cui sto parlando."

Dopo che ebbero finito, l'uomo disse ancora una volta: "Non muoverti, torno subito".

Andò in bagno e dopo un po 'tornò e fecero l'amore ancora più appassionatamente di prima.

"Oh mio Dio, è stato meraviglioso" disse la donna.

L'uomo si rialzò e disse: "Non muoverti, torno subito". E per la terza volta andò in bagno. In quel momento, la donna non poté resistere alla tentazione. Lei sgattaiolò fuori dal letto e seguì suo marito. Lo vide in piedi davanti allo specchio, che diceva:

"Non è mia moglie, non è mia moglie, non è mia moglie!!!."

Annamaria

giovedì 17 gennaio 2019

E' ANCORA BODY SHAMING







Non si fa altro che parlare di inclusività nella modo ma è proprio la gente comune a non essere pronta. Fa discutere il caso dell'ultima campagna con modelle curvy in intimo di Calvin Klein pubblicizzata da Zalando.

Le testimonial sono state chiamate «grasse», «ciccione» e «accusate di fare schifo» e le loro gambe sono state paragonate a prosciutti.
La pagina Facebook dell'azienda è stata costretta a intervenire.

"Da Zalando ci piace rappresentare e RISPETTARE la bellezza autentica e la diversità delle persone. Allo stesso modo, rispettiamo opinioni e gusti diversi dai nostri e il diritto di esprimerli. Tuttavia, non accettiamo che la nostra pagina diventi un luogo per diffondere messaggi di odio, offesa o disprezzo: per questo motivo, siamo stati costretti ad oscurare alcuni commenti".



Dunque è evidente che in Italia non siamo ancora pronti ad accettare e apprezzare la moda inclusiva (per qualcuno questo aggettivo è discriminatorio, ma forse, in un mondo fatto di modelle pelle e ossa, necessario). Lo ha dimostrato, purtroppo, la reazione offensiva e aggressiva di centinaia di uomini e donne rispetto alla nuova linea underwear di Calvin Klein, dove tre modelle curvy, con taglie dalla 46 in su, indossavano tre completi intimi sportivi. 

Insomma, le tre modelle sono diventate vittime di body shaming Quello che ha fatto notare la nota pagina Facebook Il Signor Distruggere è che, a sorpresa (o forse no?) la maggioranza degli insulti e delle critiche rivolte alle testimonial Calvin Klein proveniva da profili femminili. Per la serie: donne che odiano le donne (se non portano la loro stessa taglia).

By FoxLive

Annamaria

giovedì 10 gennaio 2019

ALESSITIMIA ED EMPATIA










“Non sprecare mai l’opportunità di esprimere il tuo amore.”
-H. Jackson Brown-




È piuttosto singolare e curioso che a pronunciare la frase “Disegna, dipingi ed esprimi ciò che ti piace” sia stato un pittore francese molto timido e riservato come Pierre Bonnard. Che un uomo celebre per la sua sensibilità e sobrietà consigliasse di non lasciar trascorrere un solo giorno senza esprimere le emozioni e i sentimenti, senza rivolgere un ti voglio bene ai propri cari, è davvero sorprendente.

Se le persone più timide e riservate sono capaci di osservare la bellezza, capirla ed esprimerla dando prova di un’enorme sensibilità, chiunque potrebbe dire ti voglio bene a coloro che meritano il loro affetto e la loro amicizia. 

Lasciar fluire emozioni e sentimenti non è soltanto un buon comportamento, è anche necessario. Non bisogna credere che sbandierare le proprie emozioni sia negativo, anzi si tratta di  un’abitudine che protegge la salute mentale e fisica.


Alessitimia: la malattia di chi non esprime le proprie emozioni.
Non esprimere emozioni è un comportamento sociale che, nonostante sia largamente accettato, è negativo per la salute umana. Tanto che questo sintomo è considerato alla base di un disturbo identificato come alessitimia.

Donna triste
La alessitimia si manifesta in quelle persone che sono incapaci di riconoscere, esprimere o verbalizzare le loro emozioni. Ecco che allora non dare voce alle emozioni può causare seri problemi di comportamento e salute mentale. Esistono casi di depressione, isolamento sociale e somatizzazione a causa dell’incapacità di canalizzare e far uscire un fiume di sentimenti.

Tuttavia, l’alessitimia può anche provocare problemi fisici derivanti dalle difficoltà psicologiche. Per esempio, potrebbe causare mal di stomaco, infarti, ipertensione, ulcere e sindrome da colon irritabile, per citare solo alcune malattie.

L’alessitimia ha conseguenze ancora più nefaste. Vivere senza saper esprimere un ti voglio bene può provocare un grande deterioramento delle relazioni sociali. 

“Il pianto è, a volte, il modo di esprimere le cose che non si possono dire a parole”
-Concepción Arenal-

Casi estremi di alessitimia
Per parlare di casi estremi di alessitimia, ci avvaliamo di una particolare serie televisiva che qualche anno fa godeva di un certo successo in diversi paesi del mondo. Stiamo parlando di Dexter, il cui protagonista è interpretato dall’attore Michael C. Hall.

Il protagonista della serie, chiamato Dexter, aveva dei comportamenti al limite della psicosi a cause della sua incapacità di provare empatia, esprimere sentimenti e persino provarli. Per lui, dire ti voglio bene era una vera agonia.

Evidentemente, questo è un caso estremo e fittizio. Tuttavia, può servire come punto di partenza per cercare sintomi affini in ognuno di noi e capire se possiamo essere affetti da alessitimia in maggior o minor grado.

Non saper dire ti voglio bene: problema radicato nella società
Secondo la Società Spagnola di Neurologia, fino a un 10% della popolazione in tutto il mondo soffre di alessitimia, dunque è evidente che si tratta di un problema che colpisce un buon numero di persone, molte delle quali potrebbero essere prossime a noi.

Per poter riconoscere le persone affette da questa malattia, dobbiamo fare attenzione alla loro capacità empatica o espressiva. Anche coloro che hanno avuto ictus, tumori al cervello o traumi cranici potrebbero esserne colpiti.

Uomo triste
Il cervello permette a noi esseri umani di provare amore, allegria o paura e ci permette di relazionare i sentimenti e le emozioni con le parole. Una funzione mentale che va oltre il condizionamento sociale, che può essere, in realtà, un bisogno.

Secondo il dottor Pablo Duque, della Società Spagnola di Neurologia, “l’incapacità di riconoscere e verbalizzare emozioni e sentimenti è provocata da un’interruzione della connessione tra strutture cerebrali”.

È evidente che esprimere emozioni, mostrare sentimenti o dire un ti voglio bene non è solo  bello e piacevole, è anche una necessità psicologica che migliora la salute mentale e fisica.

Fonte La mente è meravigliosa

Ecco un test per valutare la tua capacità di esprimere le emozioni

CLICCA QUI



Annamaria

domenica 6 gennaio 2019

COMUNQUE VADA...SARA' UN SUCCESSO







Già letti ma sempre godibili.

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E così un altro anno è finito alle nostre spalle.
L’ordine è tassativo e obbligatorio per tutti: l’anno che viene deve essere sempre migliore di quello passato.
Ma la realtà è che nessuna certezza, anche solo uguale ad un soldo di speranza, può essere giocata contro il fato, che non scopre mai le sue carte se non quando lo decide lui.
Ti guardi intorno e vedi i ragazzi , il nostro futuro, che fremono per poter diventare subito grandi finendo poi loro stessi implacabilmente nel passato, e i non più giovani che cercano inutilmente e disperatamente il ritorno alla perduta giovinezza.
Presi da ciò dimenticando di iniettare il siero della saggezza ai nostri virgulti perché a quella età si è immuni da qualsivoglia forma di tranquilla riflessione; in fondo tornando indietro con la memoria ricordiamo un po' tutti il saggio di turno che ci declamava sempre la famosa “Godi fanciullo mio stato soave, stagion lieta è codesta …”



 Anche noi facemmo sempre mucchio di tutti i consigli per il semplice fatto che la realtà la scopri solo qualche anno dopo quando spesso è tardi per tornare indietro a riparare i danni; la vita si sa è una ruota e come direbbero i cugini d’oltralpe con aria snob “C’est la vie …”
Ma via, bando alle tristezze esistenziali e concentriamoci su un prodotto tipico del nuovo anno, divertente e assurdo almeno per me: le previsioni astrologiche.
Qui non c’è televisione, giornali o rivista grande o piccola che sia che ci propina ore o quintalate di previsioni, divise per segno zodiacale, per mese, per giorno, frutto di studi accuratissimi( ?!?! ) dell’astrologo di turno, maghi e maghelle, che con una sicurezza assoluta ti avvertono che quest’anno ariete è in acquario (tu che hai sempre saputo che nell’acquario al massimo ci vanno i pesci), toro in vergine (con ovvia goduria di quest’ultima), il leone sulla bilancia (ed il felino si accorge pesandosi di essere ingrassato di qualche chilo), capricorno ed ariete che fanno a gara a chi le ha più lunghe (le corna), ed il sagittario che infilza i pesci da poco usciti dall’acquario approfittando dell’assenza dei gemelli che erano con il cancro (sperando che se la cavano …).
Ma questo è niente, perché se poi ci mettete che la luna è propizia ai nati in giugno (sempre che questi non l’hanno storta), che saturno gira ad agosto, che i nati nel segno del leone è meglio se si sposano a febbraio, le vergini faranno ottimi affari a marzo (anche se queste con la scusa che forse la danno, fanno sempre degli ottimi affari in tutti i mesi), partire obbligatoriamente per una splendida vacanza al mare a novembre (nel mese dei defunti!!) per poi ritornare a dicembre quando sarà poi il sagittario a vincere al gioco (la tombolata di Natale?), aspettando giove che entrerà in venere (beato lui!) e mercurio che farà girare le sfere a saturno, naturalmente influenzato dal leone i cui nati nel segno accuseranno problemi alle ragadi contrariamente a quelli nati del capricorno che avranno problemi alla prostata a metà settembre …
Amici cari in mezzo a tutto questo casino cosmico, io vi consiglio fraternamente di chiudere a chiave la curiosità, vivere con consapevolezza e possibile serenità la quotidianità assaporando magari lentamente quei pochi momenti gioiosi, avendo la forza di stringere i pugni ed i denti quando le cose non vanno per il meglio.
Ricordate sempre quella splendida poesia testamento di Kipling
“Se”, dove chiama impostore sia il disastro che il trionfo, perché cari amici comunque vada sarà …IL successo ! Della vita.
Un abbraccio fraterno agli amici del blog …E un ottimo 2019!

Cipriano



sabato 5 gennaio 2019

IN ARRIVO LA BEFANA E I RE MAGI



Domani 6 gennaio si festeggia l 'Epifania che... tutte le feste si porta via (sperando anche i kili di troppo...)
Epifania e Befana hanno la stessa origine. Befana è una variazione popolare del termine greco, Epifania, che significa apparizione.
Con lei, la vecchina dal cuore d'oro, con funzioni e nomi diversi nel mondo, troviamo anche altri personaggi: i Re Magi.

  

RE MAGI
Il giorno dell’Epifania, nella tradizione cattolica, è quello in cui i Magi, solo il Vangelo di Matteo li nomina e non dice che sono Re e nemmeno maghi e nemmeno tre, arrivano da Gesù Bambino seguendo la stella cometa che poi è la cometa di Halley. Epifania è apparizione, manifestazione della divinità di Cristo, che era anche nel suo battesimo, ma è rimasta nella tradizione solo nell’adorazione dei Magi. I doni che portano sono oro, incenso e mirra e sono stati trasformati nella tradizione popolare italiana in frutta, dolci e giocattoli.


Fino al Quattrocento i Re Magi erano raffigurati senza nessuna differenza di colore e di etnìa. Uno dei re con la pelle scura appare per la prima volta in un dipinto di Mantegna del 1464. Solo nel Rinascimento si è diffusa la consuetudine di identificare nei Magi i tre continenti noti fino ad allora. Tre è anche il numero perfetto. Sono loro che a Firenze sfilano nel corteo storico.


BEFANA
Epifania e Befana hanno la stessa origine. Befana è una variazione popolare del termine greco Epifania che significa apparizione. La Befana è anche la personificazione dell’Epifania: la vecchia, bruttissima ma benefica, che di notte, scendendo per la cappa del camino, lascia nelle calze dei bambini buoni doni e dolciumi, carbone ai cattivi.

Dice l’Accademia della Crusca che «dal dominio religioso (manifestazione di Gesù ai Magi), epifania ha allargato il suo significato nella lingua colta, sino ad assumere quello, del tutto laico, di manifestazione, comparsa, specie se rara, imprevista, di qualcosa».


In Russia la Befana si chiama Babuschka e porta regali come da noi accompagnando Padre gelo. 


La Befana-Madre Natura degli antichi è contemporaneamente la morte e la vita, il male e il bene, il buio e la luce, una donnina anziana e brutta ma in fondo buona: una figura che rappresenta la conclusione di un ciclo e l’inizio di un altro, che ogni cultura celebra dalla notte dei tempi con riti, usanze, amuleti portafortuna.

MAGI E BEFANA
Una leggenda dice che i Magi bussarono alla porta della vecchina per chiedere indicazioni verso Betlemme. Si rifiutò di andare con loro, ma si pentì e decise di raggiungerli. Non trovandoli bussò a ogni porta lasciando un dono sperando che il bimbo di casa fosse Gesù.



LA CALZA
La calza è un contenitore perfetto e un indumento indispensabile. Dice una leggenda che Numa Pompilio, il secondo dei sette re di Roma, aveva l’abitudine di appendere una calza in una grotta durante il periodo del solstizio d’inverno. Doveva ricevere i doni da una ninfa.

IL FUOCO E LE ALTRE TRADIZIONI
Non ci sono solo i doni e la vecchietta con la scopa accanto al camino. Si bruciano in diverse parti d’Italia fantocci con l’immagine della vecchia. Sarebbe una sopravvivenza di miti precristiani, Gli studiosi vedono nel bruciare il fantoccio (la Vecchia, la Befana, la Strega), che persiste un po’ da per tutto in Europa, la sopravvivenza periodica degli spiriti malefici, facendo risalire il mito della Befana a tradizioni magiche precristiane. A Verona si chiama Brusa la vecia: il 6 gennaio in piazza Bra un’enorme Befana di stracci e legna viene data alle fiamme.



Le tradizioni e i riti sono decine in Italia e nel mondo. A Montescaglioso, in Basilicata, per esempio, la notte della vigilia dell’Epifania è la notte dei Cucibocca.

A gruppi di tre alcuni personaggi girano nella serata per i vicoli e le strade con il volto coperto da barba e cappello. Hanno abiti e mantello scuri e catene ai piedi. Chiedono offerte in natura e portano in una mano un paniere con una lampada ad olio e nell’ altra un enorme ago dal quale pende un lungo filo. Con l’ago ed il filo tentano di cucire la bocca dei bambini curiosi che così fuggono e vanno a dormire lasciando spazio alla Befana nella notte.


DODICI NOTTI
Passano dodici notti fra Natale e l’Epifania. Gli antichi romani pensavano che divinità femminili guidate da Diana volassero sui campi per renderli fertili. Sempre queste dodici notti erano quelle in cui compariva Perchta, la germanica signora delle bestie, conosciuta più a Nord come Holda. Appare bella e bianca come la neve oppure con le sembianze anziane della Befana. In Gran Bretagna la notte dell’Epifania è la dodicesima notte shakespeariana, segna la fine del periodo di Natale ed è la notte in cui gli spiriti escono a fare scherzi. Insomma sempre riti pagani che sono in qualche modo passati alla tradizione cristiana.


EPIFANIA ALL’ESTERO
A Barcellona il giorno dei regali è il 6 gennaio con l’arrivo di Los Reyes, i re magi, con carri che sfilano in città. I bambini scrivono la letterina e lasciano un bicchiere d’acqua per i cammelli, cibo e una scarpa dove verrà sistemato il dono. In Francia è rimasta la tradizione dell’Epifania con un dolce, la galette des rois, torta dei re fatta con pasta sfoglia e crema alla mandorla che contiene una fava o una figurina di gesso o ceramica. Chi la trova è il re o la regina della giornata.


Annamaria

domenica 30 dicembre 2018

LA PREGHIERA DELLA RANA










Cambiare il punto di vista è sempre possibile.
Chiudiamo l'anno 2018 con due aneddoti tratti dal libro di A. De Mello: una raccolta che appartiene a diverse culture, specialmente del medio oriente ma che fanno parte di tutta l'umanità; dove troviamo un filo di luce di saggezza e umanità che permettono di  ripensare in un'ottica diversa non solo alla  preghiera della rana ma a tante altre cose.
Si puo' togliere il "pregare" e sostituirlo con qualsiasi altra attività.





Una sera fratel Bruno era assorto in preghiera quando fu disturbato dal gracidare di una rana. Per quanti sforzi facesse, non gli riuscì di ignorare quel rumore e allora si sporse dalla finestra e urlò: “Silenzio! Sto pregando”. Poiché egli era un santo tutti obbedirono al suo ordine immediatamente. Ogni creatura vivente si zittì in modo da creare il silenzio necessario alla preghiera. Ma ecco che Bruno fu di nuovo interrotto, questa volta da una voce dentro di lui che diceva:

“Forse a Dio il gracidare di quella rana era altrettanto gradito dei salmi che tu stai recitando”.

“Che cosa possono trovare di bello le “orecchie” di Dio nel verso di una rana?” replicò Bruno sprezzante.

Ma la voce proseguì:

“Perché mai allora Dio avrebbe inventato un simile suono?”

Bruno decise di scoprirlo da sé: si sporse dalla finestra e ordinò: “Canta!” e l’aria fu piena del gracidare ritmato della rana, con l’accompagnamento di tutte le raganelle del vicinato.

Bruno si pose in ascolto con attenzione e subito non udì il frastuono, ma scoprì che, se smetteva di irritarsi, quelle voci in realtà rendevano più ricco il silenzio della notte.

Grazie a quella scoperta, il cuore di Bruno entrò in armonia con l’universo intero e, per la prima volta nella sua vita, egli capì che cosa significa pregare.




I quattro monaci rompono il silenzio

Quattro monaci decisero di osservare il silenzio per un mese. Iniziarono abbastanza bene, ma dopo il primo giorno uno disse: “Chissà se ho chiuso la porta della mia cella prima di lasciare il monastero”. E un altro: “Stupido! Abbiamo deciso di stare in silenzio per un mese e tu hai già infranto la regola!” Il terzo monaco esclamò: “E tu? Anche tu l’hai infranta!” Proclamò il quarto: “Grazie a Dio, sono l’unico che non ha ancora parlato!”
(Anthony De Mello – La preghiera della rana)




“C’è chi sposta un sasso e ne parla come se avesse spostato una montagna! E poi c’è chi sposta una montagna in silenzio.”

Buon Anno di “silenziose” sfide!





ANNAMARIA





domenica 23 dicembre 2018

M’ARRUSPIGGHIAI STANOTTI







Sapissi cchi mi successi stanotti…
…mi’nsunnai di caminari supra ‘na strata
fatta di celu e ‘lluminata di stiddi…
e luntanu davanti a mia cci ‘nnera una
cchiù russa e cchiù lucenti …
…ma quannu m’avvicinai
ccù tanta meravigghia
mi’ nnaddunai
ca dda stidda nun’era na stidda
ma eri tu , bedda picciridda
ca senza parrari, manu ccu manu,
mi purtasti ccù tia
‘nta ‘dda strata celesti di la fantasia.
...lu me cori , allura, cuminciò a battiri forti…
...e mentri ti stavu ‘pi diri:
“ti vogghiu beni”
...si grapiu lu celu …
...e nun vitti cchiù nenti…
...Nun vitti cchiù strata…
...Nun vitti cchiù stiddi…
...Nun vitti cchiù AMURI…
...Chistu mi successi stanotti .
...ti vulia diri “Ti vogghiu beni 
e ‘nveci m’arruspigghiai.



MI SVEGLIAI STANOTTE 
Sapessi che mi successe stanotte...
...mi sognai di camminare sopra una strada
fatta di cielo e illuminata di stelle...
e lontano davanti a me c'è n'era una 
più rossa e più brillante...
...ma quando mi avvicinai
con tanta meraviglia 
mi accorsi
che non era una stella
ma eri Tu, bella piccolina
che senza parlare, mano con mano 
mi portasti con te
in quella strada celeste della fantasia.
... il mio cuore, allora, cominciò a battere forte...
e mentre ti stavo per dire:
"ti voglio bene"
si aprì il cielo..
e non ho visto più niente...
non ho visto più strada...
non ho visto più stelle....
non ho visto più AMORE...
...questo mi successe stanotte.
ti volevo dire "Ti voglio bene"
è invece mi svegliai.


TOTO' MIGLIORE

Annamaria