domenica 1 maggio 2016

W IL PRIMO MAGGIO




CHE SIA SALVAGUARDATA LA DIGNITA’ DI TUTTI I LAVORATORI,

CHE SIA SALVAGUARDATA LA DIGNITA’ DEI MIGRANTI,

CHE SIA SALVAGUARDATA LA DIGNITA’ DEGLI AMMALATI,

CHE SIA SALVAGUARDATA LA DIGNITA’ DEI DIVERSAMENTE ABILI,

CHE SIA SALVAGUARDATA LA DIGNITA’ DEI DISOCCUPATI,

CHE SIA SALVAGUARDATA LA DIGNITA’ DI TUTTE LE PERSONE CHE SONO IN MANCANZA DI CIBO,

CHE SIA SALVAGUARDATA LA VITA E LA DIGNITA’ DELLE PERSONE  DOVE CI SONO GUERRE,

CHE SIA SALVAGUARDATA LA DIGNITA’ DEI NOSTRI MERAVIGLIOSI VECCHI,

CHE SIA SALVAGUARDATA LA DIGNITA’ DI TUTTE LE PERSONE DEBOLI E BISOGNOSE,

CHE SIA SALVAGUARDATA LA DIGNITA’ DI TUTTI I BAMBINI CHE NON POSSONO GIOCARE,

 CHE SIASALVAGUARDATA LA DIGNITA’ DI TUTTE LE PERSONE DEL MONDO,

W IL PRIMO MAGGIO,

W LA DIGNITA’ DELLA PERSONA.




FRANCESCO LENA








sabato 30 aprile 2016

CONTRO OGNI TORTURA: L'ITALIA APPROVI LA LEGGE ENTRO IL 2016





Dobbiamo fidarci delle forze dell'ordine ma dobbiamo evitare che le mele marce abusino impunemente del loro potere. Il riconoscimento del reato è una garanzia per tutti i cittadini.



Mi chiamo Ilaria, ho 42 anni e 2 figli. Vivo a Roma e di Roma è tutta la mia famiglia. È qui che sono cresciuta: non da sola, ma insieme a mio fratello Stefano, quello "famoso". Stefano Cucchi, "famoso" perché morto tra sofferenze disumane quando era nelle mani dello Stato e, soprattutto, per mano dello Stato.
Mio malgrado, sono molte le persone che mi conoscono in questo Paese. Sanno come sono fatta. Sanno - perché da sette anni ormai non mi stanco di ripeterlo - che sono in ottima forma fisica e che sono viva. Al contrario di mio fratello, che pesava quanto me ma che vivo non è più.
Nell'ottobre del 2009 non sono stata picchiata. Non mi hanno pestato, non mi hanno rotto a calci la schiena, non ho avuto per questo bisogno di cure mediche. Non mi hanno torturato. Sono viva. Sono viva e combatto con una giustizia che ha dimenticato i diritti umani.
Sono viva e da allora mi batto per non smettere di credere. Ecco perché chiedo che Parlamento e Governo approvino finalmente, ed entro quest'anno, il reato di tortura in Italia. Stiamo chiedendo all’Egitto verità per Giulio Regeni. Dobbiamo farlo. Ma ricordiamoci che lo facciamo dall'alto del fatto di essere l’unico Paese d’Europa a non avere una legge contro le brutalità di Stato. La Corte di Strasburgo ha già condannato l’Italia per gli orrori del G8 di Genova nel 2001. E ci ha imposto l’introduzione nel nostro codice penale del reato di tortura. Che aspettiamo?
Nonostante tutto io alla giustizia ci credo ancora. In questi giorni di preparazione alle elezioni amministrative in grandi città come Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli, ho lanciato delle provocazioni. Ho provato a richiamare l'attenzione della politica di qualsiasi colore su qualcosa che da sette anni fa parte della mia vita. Perché da sette anni sono una donna che chiede giustizia per l'abuso di cui è stato vittima suo fratello. E da sette anni sono una cittadina che chiede che la sfera pubblica dia finalmente risposte di civiltà.
Ho sempre creduto e continuo a credere nonostante tutto all'uguaglianza sostanziale di ognuno di noi di fronte alla legge. Vedo la politica litigare con la magistratura, i giudici scontrarsi con i governi ma non vedo, continuo a non vedere la base. E la base può essere solo quella di ripartire dai diritti umani. 
Voglio che si riaccendano le luci non solo su questioni che riguardano la memoria di Stefano, ma che hanno a che fare con tutti noi. Penso a Giulio Regeni, Giuseppe Uva, Federico Aldrovandi, Riccardo Magherini. Tutte queste storie, tutte le persone dietro a queste storie ci testimoniano, con la loro morte che è una morte di Stato, che uno Stato di diritto senza diritto è una banda di predoni
In questo nostro Stato manca un fondamento: quello del reato di tortura. Non è uno Stato di diritto quello che permette che un uomo, Andrea Cirino, venga torturato in carcere. E che permette che per questo orrore disumano non ci sia alcuna condanna, perché il reato di tortura in Italia non c'è
Per quale motivo l'Associazione nazionale Magistrati che è sempre così giustamente sensibile ai problemi che la legislazione in materia di lotta alla corruzione e alla mafia può creare, mai e dico mai è intervenuta sul tema degli abusi e della violazione dei diritti civili e della mancata approvazione di una legge sulla tortura?
Se non si parte proprio da questo a nulla può portare il confronto tra le istituzioni: sono scontri di potere a danno dei cittadini, che vengono schiacciati, non tutelati.
Ogni tassello rimesso a posto rende più vicina la verità.

Per Stefano, per Giuseppe, per Marcello, per Giulio, per Riccardo e per tutti gli altri: approviamo il reato di tortura in Italia entro il 2016!
Questa petizione sarà consegnata a:
  • Ministro della Giustizia
    Andrea Orlando
  • Presidente del Consiglio
    Matteo Renzi
  • Parlamento

giovedì 28 aprile 2016

TROVATA LA CURA PER CHI PARLA DI SÉ IN TERZA PERSONA


Era inevitabile che riportassi un comunicato dove stranamente si fa ancora il mio nick ,Eldyna, per una situazione a dir poco bizzarra ed enigmatica...ma voglio sorvolare il contenuto. Mi soffermo invece, perchè mi colpisce ancora una volta, sull'espressione usata dall'autrice dello scritto che sovente parla di se stessa in terza persona.
Ho trovato una risposta (forse ironica...) in un simpatico sito.
Di seguito il comunicato che trovate in  Incontriamoci Eldy
e subito dopo l'analisi e la cura che è stata individuata per i soggetti affetti da questa sindrome detta anche" cesarite"


PRONTO, ELDY? FACCIAMO UN PO’ DI PULIZIA..???
scritto da francesca il 26 04 2016
Benissimo..!!! Ora questo blog si è ancora più affollato.
Riporto qui i nomi degli Amministratori-gestori, cioè di quelle persone che possono entrare nella pagina-lavoro, leggere, scrivere, valutare, vedere TUTTO in anteprima (tipo bozze, commenti, ecc…).


Eccoli qua:


– Admin
– BOSCO (scoiattolina)
– Eldyna
– Francesca



Che vi dicevo? Questa è la prova lampante che i gestori di Bosco hanno fatto di tutto (usando pure offese e insulti) per estromettermi dal blog.


Considerato che sono una persona onesta, pulita ma non fessa, considerato che oltre alle persone che pubblicamente reclamano quotidianamente il mio ritorno ricevo tanti messaggi privati con la preghiera di ritornare a postare e pubblicare, faccio l’ULTIMO tentativo.
Ma adesso le condizioni le DETTO io:



1) ESIGO le scuse pubbliche da parte di Giuseppe e Scoiattolina (per le offese e gli insulti subiti);
2) ESIGO l’estromissione dall’amministrazione del blog di: Bosco – Scoiattolina – Eldyna.
3) ESIGO che Admin, chiunque esso/a sia, si manifesti chiaramente alla sottoscritta, anche attraverso mail comunicandomi altresì il suo recapito telefonico al quale io possa rivolgermi in caso di necessità (numero che, ovviamente, sarà mia premura verificare).


Questo è quanto. Si, perché Francesca sarà anche una volontaria, sarà anche buona ma non è…..stupida (avrei dovuto scrivere l’altra parola che fa rima con buona, ma non amo le parolacce).


Ora sapete tutti cosa si sta verificando in questo blog perciò sappiate che, se verrò bannata, non sarà per mano né di Enrico né di Eldy (che presumo non esistano più), ma di una di quelle “brave” e “oneste” persone suindicate.
Un saluto a tutti.



TROVATA LA CURA PER CHI PARLA DI SÉ IN TERZA PERSONA

by Lercio
AZZATE (VARESE) – Sarà presto disponibile la cura per uno dei disturbi psichiatrici più dannosi: parlare di sé in terza persona. La scoperta si deve agli sforzi del Dottor Carlo Gustavo Giovine, psico-patologo dell’età involutiva, che da anni si occupa di questa piaga della società.

Il Dottor Giovine ha iniziato a studiare il problema sin dagli anni dell’università. In un famoso articolo su chi parla di sé in terza persona intitolato “Un famoso articolo su chi parla di sé in terza persona” ha analizzato oltre 1000 pazienti detenuti nei manicomi criminali, giungendo a conclusioni allarmanti: quelli che soffrivano di questo disturbo avevano una probabilità di commettere azioni violente oltre 100 volte più alta degli altri, risultando la categoria di malati più pericolosa, davanti ai fanatici religiosi e ai vegani.

In Italia il problema è particolarmente diffuso:  il primo caso documentato è probabilmente quello di Giulio Cesare, da cui deriva il nome dato a questa terribile sindrome: cesarite. In tempi più recenti l’esempio più eclatante è quello di Diego Armando Maradona, il celebre calciatore argentino che da quando ha manifestato la cesarite ha visto moltiplicarsi i suoi problemi extra-calcistici (figli illegittimi, droga, fisco). Rimanendo in ambito sportivo si ricorda poi la figura di Alberto Tomba: ascoltando le sue interviste (“Alberto è un atleta e un campione”) non ci si stupisce che sia stato accusato di furto militare (uso improprio di paletta e lampeggiante per superare una coda), di lesioni (ferì un fotografo lanciandogli contro una coppa durante una premiazione) e infine di crimini contro l’umanità per la sua prova di attore in Alex l’ariete. E non poteva mancare Balotelli, che commenta la sua ennesima espulsione: “Mario è stato provocato e ha sbagliato a reagire. Ma non ha ammazzato nessuno”.


Un caso a parte è quello del Divino Otelma che usa la prima persona, ma al plurale (“Noi siamo Dio.  I nostri prodigi si spiegano con l’attivazione di forze latenti in tutti gli esseri umani”).

Anche il mondo della politica non è certo immune dal problema. Basti pensare a Domenico Scilipoti ma anche a chi in una vita precedente aveva combinato qualcosa di buono, come l’ex giudice Antonio Ingroia, che dopo la debacle elettorale ha accettato il ruolo di commissario di Sicilia e-Servizi: “C’è chi teme sempre Ingroia: lo temeva come magistrato, lo temeva come politico e adesso ovviamente lo teme alla guida di una società pubblica che in Sicilia è snodo di certi interessi”.

La trattazione si conclude con i cantanti, come Giovanni Lindo Ferretti, ex CCCP, CSI, PGR, CGIL CISL e UIL, che spiega come pianifica la sua attività concertistica: “Ogni anno mi metto a un tavolo e decido il numero delle date per il cantante Giovanni Lindo”. Solo la cesarite in fase avanzata può spiegare i segni di squilibrio degli ultimi anni, come la partecipazione al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione e l’elogio della Lega Nord.

E infine il caso di Giuseppe Povia, che spiega in questi termini la propria evoluzione su Facebook: “Povia non è alternativo, è solo più attento e meno comodo di prima”. Ancora una volta la cesarite dilagante spiega come questo bizzarro personaggio, non pago di fare scempio della lingua italiana nei suoi testi (“Se tutti quanti lo sanno ma hanno paura che l’amore è un inganno / … Camminerò come un piccione a piedi nudi sull’asfalto / Chi guida crede che mi mette sotto”), arrivi sul suo blog a sproloquiare di politica, economia e storia (“Hitler in 5 anni portò la Germania da zero a 1a potenza mondiale senza debito e deficit. … Questo creò preoccupazione e sgomento nelle file della finanza internazionale che dovette riunire tutto il comunismo mondiale per abbattere Hitler”.)

La buona notizia è che l’equipe del Dottor Giovine, dopo anni di studi, ha finalmente individuato la causa della cesarite: una carenza dell’ormone modestinolo. Fortunatamente è già pronto il farmaco che supplisce a questo deficit: per le sue particolari caratteristiche di assorbimento, il modestinolo potrà però essere assunto solo per via rettale in comode supposte da dieci centimetri di diametro. La straordinaria scoperta è stata accolta con entusiasmo dalla comunità scientifica e c’è già chi si sbilancia indicando come forte candidato al Premio Nobel per la Medicina proprio il Dottor Giovine, che in un’intervista su Riza Rincosomatica esprime tutta la propria soddisfazione: “Questi riconoscimenti ripagano anni di sacrifici e riempiono di orgoglio il Dottor Carlo Gustavo Giovine”.


Annamaria (Eldyna)

lunedì 25 aprile 2016

SOLTANTO NON…


Meravigliosa poesia di Erich Fried,segnalata da Enzo, dove il passato ed il futuro si intrecciano in istanti di gioia che vacillano tra l' illusione del passato e quella del futuro.





La vita
Sarebbe
forse piu' facile
se io
non ti avessi mai incontrata

Meno tristezza
ogni volta
che dobbiamo separarci
meno paura
della prossima separazione
e di quella che ancora verrà

E anche poco
di quella nostalgia impotente
che quando non ci sei
vuole l’impossibile
resta turbata
e respira a fatica

La vita
sarebbe forse
più facile
se io
non ti avessi incontrata
Soltanto non sarebbe
La mia vita,
(Erich Fried)







sabato 23 aprile 2016

UNA RICETTA AL VOLO...



Fazzoletti agli asparagi verdi





      
Ingredienti per 4 persone:
2 mazzi di asparagi verdi (circa 6 etti), 2 rotoli di pasta sfoglia già stesa, 2 etti di formaggio tagliato a fettine sottili, 4 cucchiai di parmigiano reggiano, 1 noce di burro, 2 cucchiai di olio extravergine di oliva, sale. 

Preparazione:
Pelare gli asparagi, spuntarli e lavarli.
Mettere in un tegame olio e burro, far riscaldare a fiamma bassa, poi aggiungere gli asparagi con un pizzico di sale, coprire e lasciar cuocere per circa 15 minuti mescolando di tanto in tanto. A fine cottura dovranno risultare teneri.
Quando pronti lasciarli intiepidire lontano dal fornello.
Stendere la pasta sfoglia su un piano, tagliarla in 8 parti e distribuire sopra pezzetti di formaggio a fettine. Adagiare sopra un mazzetto di asparagi, distribuire una parte del formaggio grattugiato, poi arrotolare la pasta intorno agli asparagi e accomodare i "fazzoletti" così ottenuti su una placca rivestita con un foglio di carta da forno. Distribuire sopra il resto del formaggio grattugiato e passare nel ripiano centrale del forno preriscaldato a 200 gradi per circa 20 minuti.


A fine cottura la pasta deve essere dorata e gli asparagi gratinati, quindi trasferire i "fazzoletti" in un piatto (possibilmente caldo) e servire, accompagnandoli con una insalata.
In dosi più ridotte sono perfetti anche come antipasto caldo, magari ritagliando la pasta di dimensioni più piccole.

Annamaria 

giovedì 21 aprile 2016

LA BIONDA

Facciamoci una risata prendendo di mira le bionde, come me...




 
Una bionda in aereo è seduta in turistica. Ad un tratto si alza, va in prima classe e si siede. La hostess che l'ha vista passare dalla turistica alla prima classe, le si avvicina e le chiede il biglietto. Controllando il biglietto la hostess dice gentilmente alla bionda che ha pagato per la turistica e non per la prima classe, quindi si dovrebbe alzare e tornare a sedersi dove era seduta prima. 
Al che la bionda risponde:
"Sono bionda, sono bella, sto andando a NewYork e resterò seduta qui ."
La hostess va allora nella cabina dove sono il Pilota e il Co-pilota dicendogli che c'è una bionda seduta in prima classe che ha però il biglietto per la turistica e che non ha nessuna intenzione di alzarsi. Il co-pilota va dalla bionda e cerca di spiegarle che, avendo fatto un biglietto in classe turistica, deve lasciare la prima classe e tornare al suo posto.
La bionda risponde:
"Sono bella, sono bionda, sto andando a New York e resterò seduta qui".
Il Co-pilota dice al pilota che, probabilmente, solo lui può avere l'autorità di convincere la bionda ad alzarsi e a tornare al suo posto. Il Pilota fa:
"Hai detto che è bionda? Sistemerò io la cosa. Sono sposato con una bionda,
io parlo il biondo."
Il pilota va dalla bionda e le sussurra qualcosa nell'orecchio al che lei esclama:
"Ops, mi scusi!"
Si alza e torna a sedersi in turistica. La Hostess e il Co-Pilota restano a bocca aperta e chiedono al Pilota cosa abbia detto alla bionda per convincerla ad alzarsi visto che sembrava non voler sentire ragioni.
E il Pilota risponde:
"Le ho solo detto che la prima classe non va a New York..."












E ancora...

Una bionda partecipa ad un test d'intelligenza. Il presentatore le pone i seguenti quesiti:

1. Quanto durò la "Guerra dei cent'anni"?
- 116 anni
- 99 anni
- 100 anni
- 150 anni
La bionda utilizza il jolly e non risponde alla domanda.

2. In qual paese si trova il "Cappello di Panama"?
- Brasile
- Cile
- Panama
- Ecuador
La bionda chiede l'aiuto del pubblico.

3. In quale mese dell'anno i russi festeggiano la "Rivoluzione d'ottobre"?
- Gennaio 
- Settembre
- Ottobre
- Novembre
La bionda decide di telefonare ad una sua amica (bionda).

4. Qual era il nome del re "Giorgio V"?
Alberto
Giorgio
Manuele
Giona
La bionda utilizza il suo diritto a dare una risposta ironica.

5. Da quale animale prendono il nome le Isole Canarie?
Canarino
Canguro
Cavallo
Foca
La bionda risponde in modo errato e viene eliminata.

Per tua informazione, ecco le risposte esatte:
1. La "Guerra dei cent'anni" durò 116 anni, dal 1337 al 1453.
2. Il "Cappello di Panama" si trova in Ecuador.
3. La ricorrenza della "Rivoluzione d'ottobre" cade il 7 novembre.
4. Il vero nome di re Giorgio IV era Alberto, il re cambiò nome nel 1936.
5. Le Isole Canarie prendono il nome dalla foca, in latino: "Isole della foca".

ANNAMARIA



lunedì 18 aprile 2016

COACH DELLE ABITUDINI





La psicologia positiva e motivazionale "spiccia" ha creato il mito del "devo": appena ti dici che devi fare qualcosa, vuol dire che non sei più padrone del tuo destino e devi quindi volgerti verso quello che vuoi. Definire obiettivi nostri, che quindi vogliamo, è fondamentale, per vivere in modo autentico ed essere motivati anche nei momenti più difficili, ma anche l'obiettivo più bello del mondo ha i suoi "devo". Il lavoro più bello del mondo ha tante attività noiose, ripetitive, o che non ci piacciono. Le facciamo perché sappiamo che il risultato finale ci piacerà e che comunque non vogliamo passare in altro modo le nostre giornate.
Continuare a cambiare obiettivo quando incontriamo una salita che "non vogliamo fare" è un perfetto modo per costruire un alibi per non raggiungere mai nulla. Piuttosto, creati "devo" di grande qualità, quelli che derivano dai tuoi obiettivi, altrimenti qualcuno li detterà per te.





Annamaria

mercoledì 13 aprile 2016

I DISASTRI DELLA CHIRURGIA PLASTICA





Cosa non si fa per il vile denaro (chirurghi estetici)  e per rimanere sempre giovani, praticamente dei mostri. Ci vuole ...stomaco per guardarli. Dopo un digestivo! :-)



Duchess of alba


Amanda Lepore


Barry Malinow


Bogdanov


Carla Bruni


Donatella Versace

Big-ang

                                     La Toya Jackson


Jackie Stallone




(celebrity.red)

Annamaria



venerdì 8 aprile 2016

I SOCIAL NETWORK DEPRIMONO O I DEPRESSI STANNO SUI SOCIAL NETWORK?


   
L'ennesima ricerca ci dice che stare troppo sui social network aumenterebbe il rischio di depressione pero' gli esperti si chiedono: «Ma non è che è chi fugge dalla realtà che passa troppo tempo su Facebook e Instagram?»

 A sostenere che chi trascorre troppo tempo sui social network triplicherebbe il rischio di ammalarsi di depressione  è uno studio dell’università di Pittsburgh, pubblicato sulla rivista Depression and Anxiety. La ricerca ha messo sotto la lente d’ingrandimento l’uso di Facebook, Instagram, Twitter, YouTube,Snapchat, Reddit, Tumblr, Pinterest, Vine e LinkedIn che ne hanno fatto quasi 1.800 persone con un’età compresa fra i 19 e i 32 anni.




I ricercatori hanno scoperto che i volontari restavano in media 61 minuti al giorno sui social network, mentre il numero medio di visite a un social network era di 30 volte alla settimana.

Già diversi studi precedenti erano arrivati a conclusioni simili. Una ricerca di tre anni fa dell’università del Michigan aveva segnalato la pericolosità per gli adolescenti dei social network. Un po’ come quella della televisione e dei videogiochi in realtà. Nel senso che passare troppo tempo davanti a un video crea diversi problemi, soprattutto a livello psicologico.

In realtà la situazione è molto più complessa e sembra che il problema stia a monte. Nello studio infatti si legge che «probabilmente sono le persone già depresse che si rivolgono verso i social network per colmare un vuoto». In poche parole sono annoiato, ho pochi amici o relazioni “vere” quindi passo il tempo su Facebook e Instagram.



Ecco perché secondo Brian Primack, direttore del Pitt’s Center for Research on Media, ha chiesto che gli studi futuri «dovrebbero controllare se ci siano in essere rischi differenti per lo sviluppo della depressione a seconda del fatto che le interazioni sui social network tendano ad essere più attive o più passive o se tendono ad essere più conflittuali o più solidali».


Annamaria




mercoledì 6 aprile 2016

COACH DELLE ABITUDINI






Non ti sei mai "svegliato" un giorno, in un momento di consapevolezza, dicendoti: "voglio veramente andare dove sto andando?" Sentirsi persi nella vita può essere una grande opportunità, se la sappiamo usare. Siamo creature di abitudine e le abitudini mentali cadono sotto il nostro livello di consapevolezza - per cui andiamo avanti in automatico, senza pensare se quello che stiamo inseguendo sia interessante, giusto, soddisfacente, in linea con chi siamo. Perdersi ci dà uno scossone - è in questo momento che, già che dobbiamo riprendere la strada, possiamo prendere quella giusta. Come farlo?
1) Chiediamoci dove saremo tra cinque anni se continueremo a fare quello che stiamo facendo adesso. Se la risposta non ci piace,
2) chiediamoci dove vogliamo essere tra cinque anni. Una volta capito,
3) Chiediamoci quali sono le abitudini che dobbiamo eliminare in questo viaggio e quali dobbiamo tenere o potenziare. Infine
4) Chiediamoci cosa dobbiamo iniziare a cambiare, per prendere la strada giusta.

Buon viaggio.







Annamaria




lunedì 4 aprile 2016

CHI E' MATTEO RENZI?







Vi siete mai chiesti che cosa faceva Renzi prima di diventare segretario del Pd e Presidente del Consiglio? Non è stato solo presidente della provincia e poi Sindaco di Firenze.  la maggior parte delle persone sanno poco altro della persona che al momento ricopre una delle cariche più importanti del nostro paese.



Il libro "Il Berluschino" spiega il fine e i mezzi di Matteo Renzi.
Come sostiene de Lucia nel suo lavoro, "nonostante i 39 anni, la carriera del premier è molto lunga. I media di destra-sinistra-centro, salvo rarissime eccezioni, lo presentano come il nuovo che avanza, il rottamatore, colui che vuole le riforme, che fa le cose in fretta. Un trattamento sfacciatamente di favore, che probabilmente non ha precedenti nella storia della Seconda Repubblica".


Il libro è il risultato di un anno di lavoro di un giornalista esperto che ha già pubblicato lavori su questi temi, come per esempio: Fiat, quanto ci costi? Come la grande industria italiana privatizza i profitti e socializza le perdite a spese dei contribuenti, e Dossier Bossi - Lega Nord.


"Il Berluschino" il fine e i mezzi di Matteo Renzi esplora il passato del rottamatore  fiorentino sin dalle sue  origini politiche tracciando il suo percorso in un affresco dettagliato ed esaustivo della sua attività politica.




Dalla quarta di copertina del libro "Il Berluschino" di Michele De Lucia

Chi è Matteo RENZI
"Da giovane faceva il portaborse di un deputato ex Dc. Da politicante nella Margherita era il galoppino di Francesco Rutelli. Poi, nutrito di tv e di berlusconismo, ha cominciato la sua scalata di potere, benedetta da Comunione e liberazione e dai Focolarini, una organizzazione ecclesiale. A partire dal 2004, per un decennio Renzi fa l’amministratore locale (presidente di Provincia e sindaco di Firenze) a colpi di slogan, populismi e demagogia, con una dedizione ossessiva ai mass media secondo la dottrina berlusconiana. Utilizzando le cariche pubbliche Renzi tesse la sua personale ragnatela di potere, il cui regista nell’ombra è l’ultracattolico Marco Carrai (ex Forza Italia), e il cui alveo internazionale scorre tra Washington e Tel Aviv. Alimentata da un fiume di denaro, la ragnatela del potere renziano viene sostenuta da organizzazioni cattoliche, da imprenditori e finanzieri, da scabrosi personaggi come l’americano Michael Ledeen e da Silvio BERLUSCONI in persona. Questo libro ricostruisce la scalata di Matteo Renzi culminata nella presa di palazzo Chigi. Alla guida di un governo nato da una crisi extraparlamentare, privo di viatico elettorale, espresso da un Parlamento delegittimato perché eletto con una normativa incostituzionale, basato su una ambigua maggioranza truffaldina rispetto al mandato elettorale. E con un governo del genere Renzi intende manomettere la "Costituzione".

Annamaria


mercoledì 30 marzo 2016

STOP ALLE TRUFFE TELEFONICHE DEI SERVIZI A SOVRAPPREZZO

Non permettiamo di rubare a questi ladri e tuteliamo i minori che per inesperienza possono imbattersi in queste truffe 


Sempre più minori utilizzano gli smartphone con SIM intestata a genitori maggiorenni.

È capitato di sottoscrivere abbonamenti a pagamento, semplicemente sfiorando un banner pubblicitario.

Dato che questi servizi sono molto vicini ad una vera e propria truffa, si richiede che per attivarli sia necessaria una accettazione esplicita. Ad esempio, sfiorato il banner, sia poi necessario digitare l’intero numero su cui si chiede l’attivazione del servizio a sovrapprezzo.

Ritengo che molti di noi siamo incorsi in problemi di questo tipo, compresi adulti ed anziani. Non si capisce perché venga lasciato campo libero ai truffatori.




Change.org- Marco Claudio Negroni

LETTERA A
Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi
AGCOM