lunedì 3 dicembre 2012
STUDIARE I POLLI PER CURARE L'IPERTENSIONE
E' questa la convinzione degli scienziati dell’Università di Abertay e del Ninewells Hospital di Dundee, in Scozia.
Avvalendosi della collaborazione dei ricercatori degli atenei di Leeds ed Edimburgo, e in particolare degli esperti del “Roslin Institute”, gli studiosi britannici hanno analizzato il ruolo giocato dal gene GNB3 nei polli, la stessa particella responsabile dell’ipertensione negli essere umani. Gli effetti evidenziati negli animali, riportati sulla versione online della prestigiosa rivista scientifica internazionale “PLoS One”, sono diversi ma molto interessanti: nei polli la mutazione del gene non influisce sui livelli della pressione, ma può causare cecità e anomalie renali.
«Dobbiamo partire dai polli – ha spiegato il professor Doug Lester, ricercatore presso l’università di Abertay e coordinatore dello studio – per comprendere l’azione della particella GNB3 sugli essere umani e capire per quali ragioni una mutazione del gene in questione predisponga gli individui all’ipertensione». La scoperta è importante, considerato il continuo aumento dei problemi di pressione alta nella popolazione adulta: uno stile di vita equilibrato (dunque tanto esercizio fisico e particolare attenzione all'alimentazione) è senza dubbio fondamentale nella prevenzione del problema, ma alcuni individui sono predisposti geneticamente all'ipertensione. «Per questo il nostro studio è molto importante – ha concluso il dottor Lester – Comprendere certi meccanismi genetici potrebbe portare allo sviluppo di nuovi farmaci per gli esseri umani naturalmente soggetti all'ipertensione».
Annamaria... a dopo
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