Ed eccoci ancora una volta a parlare delle problematiche che riguardano il matrimonio. Enzo, con molta ironia e divertimento ci ricorda quali sono i motivi che spingono una coppia a risentimenti e incomprensioni.............“TU NON MI CAPISCI!
“NO, SEI TU CHE NON MI DAI ASCOLTO?
per quanto mi riguarda, all'ottava "puntata" , mi domando :"ma che ci si sposa a fà?.... "
DUCKY Ora che ci
siete tutti, prendiamoci il caffè e poi
parleremo ancora di matrimonio, se Enzo vuole.
ENZO Mamie, AM2, Rosa
e Maria, che ne dite?
ROSA Per me va
bene,
AM2 Anche
per me.
MAMIE Ok,
discutiamone, è sempre utile confrontarsi.
Maria Si tratta di
rapporto particolare. Va bene.
DUCKY Enzo, rapporti
con le famiglie di origine.
ENZO Ok, allora
cominciamo a dire che quando ci si sposa,
si lascia la propria famiglia di origine.
ROSA Ovvio!
ENZO Sembra una
cosa scontata ma per tante persone non lo è. Emotivamente e psicologicamente si
è ancora attaccati ai propri genitori. Mi riferisco soprattutto ai “mammoni”,
uomini e donne. Lui passa tutti i giorni da sua madre e la sente sempre per
telefono, le riferisce tutto ciò che fa sua moglie e ne ascolta le critiche. Se
avete una mamma molto invadente, andate ad abitare lontano, frequentatela poco
e, soprattutto, dice G. Gargione, non andate a riferirle per filo e per segno
tutto sui vostri rapporti coniugali. Dovete ficcarvi bene in testa che ormai
fate famiglia a parte. La vostra famigia è composta dal vostro partner e dai
vostri figli.
ROSA I genitori
dovrebbero cercare di evitare litigi tra i due.
AM2 …e non
soffiare sul fuoco per farlo divampare di più.
MAMIE …non devono
dare sempre ragione al loro figlio e torto “all’altra”, come se vsi trattasse
di una sconosciuta…
MARIA Ma fare pressione affinché egli tenga conto anche delle
esigenze della moglie; devono cercare di tenere unito il matrimonio, non di
sfasciarlo.
MAMIE Però, ce ne
sono di maschi “mammoni”.
DUCKY Ho taciuto
finora, ma sono d’accordo sui “compiti” della famiglia originaria.
Ma…sentite…che cavolo si devono dire quei due?
MAMIE In che senso?
ROSA Appunto, in
che senso?
AM2 Comunicano,
discutono, parlano, conversano marito e moglie? Sembra una sciocchezza, ma a me
sembra una cosa importante.
ENZO Ecco…la parola
giusta…”comunicano…comunicare non è come parlare o chiacchierare. C’è
comunicazione tra i due piccioncini? La regola numero uno per evitare dissidi è
tenere sempre aperte “le linee di
comunicazione” con il partner, avere con lui uno scambio continuo: parlare,
parlare…parlare.
MARIA No commente!
ROSA Voi uomini
dite sempre che noi donne “tenimme ‘a lengua longa”.
DUCKY E’ vero, Rò, ma
Enzo non si riferisce al senso della lunghezza della lingua. Io sono felice se la donna “mostra” la lunghezza di
quell’organo, in particolare nei rapporti erotici. Qui si tratta di
COMUNICAZIONE in tutti i problemi matrimonieli.
ENZO Esatto, e dite
al vostro partner…se ne avete uno…
ROSA …non ce l’ho
come dici tu!
AM2 Ce l’avevo
una volta, ora non più.
MAMIE Quanto a me, lo
sto cercando, ma sembra un’impresa impossibile.
MARIA Che bellezza,
siamo tutte prive!
ENZO A mio avviso, Ciucciottine,
non vi fate male mostrando la lingua utilizzandola in mormorii e borbottamenti
lamentosi o stizzosi. Comunque, qui non si parla di partner ma di come
“comunicano fra di loro”. Dite le cose con tatto al vostro partner e al momento
opportuno, se siete insoddisfatti, se
una situazione non vi sta bene o se non siete d’accordo su certi suoi comportamenti, garbatamente e con
tatto parlatene:
-
parlate delle emozioni negative,
-
Parlate della vostra gioia, allegria, euforia,
-
Parlate delle vostre preoccupazioni, passioni,
hobby,
-
Soprattutto dei problemi comuni concernenti la vostra intimità.
MAMIE Credo che su
questo concordiamo tutte noi e anche voi uomini.
ENZO Meno male!
AM2 Non sarebbe meglio approfondire?
MARIA Così ci
miglioreremo.
ENZO Ciucciottine
care, devote, cercatrici, considerate che “amare significa comunicare”. Ciò vuol significare, detto tra noi, che voi
cominichiate allo stesso modo; c’è chi comunica di più, chi di meno, ma la
migliore comunicazione è costituita dalla durata, dalla frequenza e dalla
qualità di ciò che viene trasmesso.
Fatta questa premessa, vi parlerò delle patologie della
comunicazione, cioè dei modi sbagliati di comunicare, che sono principalmente
TRE.
1-
NON LADSCIAR PARLARE L’ALTRO: appena LUI
comincia a dire qualcosa, LEI lo interrompe e lo sommerge con un fiume di
parole. La comunicazione è a senso
unico, c’è uno che parla e uno che ascolta o, peggio, ci sono due che parlano e
nessuno che ascolta. E’ inutile ricordarvi che quando si dialoga, bisogna
alternarsi nei due ruoli, va a dire: “si
parla e si ascolta a turno”.
2-
PARLARE PER ALLUSIONI, FATE GLI IRONICI: anche
questo è un modo sbagliato di comunicare, cioè:
-fare discorsi fumosi,
-dire cose a metà;
-parlare per sottintesi;
-fare dell’ironia.
Così facendo, causerete irritazione e aggressività.
Frasi, come queste “Tu sai benissimo a che cosa mi riferisco£ è
un’allusione; “tu mica hai capito perché mi sono arrabbiato”, è una frase
ironica.
Il rimedio? Eccolo, quando parlate, cercate di essere il più preciso
possibile, col tono giusto e con lee parole semplici.. A volte si parla in modo
vago. Altre volte, se pensate di convincere gli altri con poche frasi, vi
sbagliate. Perciò, se l’amate davvero, esponetele
con pazienza i vostri desideri, le vostre ragioni o il vostro punto di vista.
3- NON
VI CHIUDETE NEL SILENZIO
ci sono persone che quando litigano, si chiudono nel silenzio, diventano
mute davanti alle accuse dell’altro, non parlano più. Quasi sempre diventa
inutile stimolarle: “guarda che sto parlando con te! Allora, che ne dici? Cosa
suggerisci?” Non si ottiene nessuna risposta. Sembrano assenti, a volte ti
fissano senza fiatare. E’ impossibile parlare con loro perché rifiutano
semplicemente di comunicare.
E’ sempre Gargione che afferma: “Non si può comunicare con chi non parla,
perché non si conoscono esattamente i suoi pensieri, non si sa esattamente che
cosa vuole o perché si comporta così.
L’unico
rimedio è abituare queste persone ad esternare i loro pensieri. “FAR CAPIRE LORO CHE SE NON IMPARANO A COMUNICARE
ALL’ALTRO I MOTIVI DEL PROPRIO DISAPPUNTO, NON C’E’ FUTURO PER LA LORO UNIONE.
MAMIE Un momento,
Enzo, lasciaci respirare…sei come un torrente in piena.
DUCKY Ha ragione,
Mamie, una piccola pausa non sarebbe male.
AM2 Ben
detto!
MARIA Bene, Ducky, ci
voleva proprio.
ENZO Avete ragione.
Però vedo che mi .seguite. Posso ora?
MAMIE Concesso con
una sola parola…per non creare equivoci.
ENZO Ottima la
battuta. Ehm…A volte non parlano perché dentro di loro hanno una grande
confusione. Non si esprimono semplicemente perché non sanno cosa dire. Bisogna
aiutarli a mettere ordine nella loro mente, a conoscere e a capire se stessi.
Altre volte non parlano per timidezza o perché estremamente
insicure di ses stesse. Tacciono perché hanno paura di sbagliare o di essere
derise. Non mancano neanche casi di persone, che restano zitte, perché hanno
vergogna o paura di manifestare i loro pensieri istintivi.
Ad es., un marito può restare zitto perché si vergogna di
far sapere che è geloso del cognato, o del
fratello, o dell’amico e non vuole che essi si prendano tante confidenze con
sua moglie.
COSA FARE?
Incoraggiateli a confidarsi ma senza prese in giro. Un’altra
soluzione è incoraggiarli a incrementare la loro cultura (soprattutto quella di
tipo psicologica). Ricordatevi, Amici Lettori, più si è ignoranti e meno si parla, più si è
istruiti e più si parla , sempre con le dovute eccezioni.
In tutti e tre i casi, prima di litigare con il vostro
Ciucciottino, cercate di chiarire prima con voi stessi i motivi del vostro
malcontento. Molta gente si getta nella battaglia senza sapere per che cosa
combattere o in che direzione andare. Imparate a riflettere, a meditare.
Cercate di capire perché oggi siete così nervosi o che cosa di lei vi ha dato
così fastidio.
AM2 Non mi sto perdendo nulla.
DUCKY Anche noi
altri.
MAMIE Sssst…
lasciatelo continuare, per favore.
MARIA Ecco, brava la
Cocca.
ENZO Non fate
precedere l’azione al pensiero, prima di cominciare a discutere con LEI,
fermatevi a pensare che cosa non va e che cosa volete esattamente da LEI. Se
noi tutti ci abituassimo a riflettere bene prima di agire, credetemi, il mondo
andrebbe decisamente molto meglio.
Per concludere, ci tengo a dirvi che tutte le mie
disquisizioni non servono solo a coppie di conugi, ma anche a quelli che stanno
per sposarsi, nonché a coppie di Ciucciottini che “si amano e che vogliono
continuare ad amarsi.”
Enzo
Non me ne perderei una di queste puntate, caro Enzo.
RispondiEliminaLoré. io ti ho sempre ammirato per l'assiduità con cui segui tutti i miei pezzi. Credo che sei quasi solo. Ci sono persone titolate che (per disinteresse culturale) non fanno altrettanto.
RispondiEliminaComplimenti.
ENZO