Quante volte abbiamo sentito ripetere che l'aspetto esteriore non conta? Sembra che non sia proprio cosi : i belli hanno la vita più facile ,anche lavorativa,e quindi anche la busta paga più piena. A dimostrarlo uno studio dell'economista americano Daniel S. Hamermesh, che ha pubblicato un libro dal titolo "Beauty Pays: Why Attractive People Are More Successful" (La Bellezza Paga: Perché Le Persone Attraenti Hanno Più Successo), edito dalla Princeton University Press.
da liberalvox
L’economista americano
Daniel S. Hamermesh,
docente della University
of Texas di Austin,
nel suo ultimo libro
“Beauty Pays -
Why Attractive
People Are More Successful”
della Princeton
University Press,
ha lanciato una
provocazione:
visto che i belli
guadagnano il 4 per cento
in più dei brutti e le
belle l’8, perché non
pensare a un
“risarcimento morale"
per chi nasce inviso a Venere?
Tutto viene da un calcolo
condotto proprio dall’economista
che vuole che le donne
belle guadagnano l’8
per cento e gli uomini
il 4 per cento più delle
colleghe e dei colleghi
meno avvenenti, e che
gli uomini, se brutti,
subiscono una
penalizzazione
del 13 per cento
in busta paga.
condotto proprio dall’economista
che vuole che le donne
belle guadagnano l’8
per cento e gli uomini
il 4 per cento più delle
colleghe e dei colleghi
meno avvenenti, e che
gli uomini, se brutti,
subiscono una
penalizzazione
del 13 per cento
in busta paga.
La differenza dei piacenti
cresce fino al 17% per gli
uomini e al 12% per le donne
in caso in cui la loro
bellezza sia davvero
incredibile. Un’ingiustizia
che andrebbe colmata
con un intervento
ad hoc per l’economista
che ha avanzato la proposta.
Si tratta però di una
controversia insanabile
dal punto di vista legale,
dal momento che non
esiste un metodo
assoluto di valutarzione
della bellezza o meno
dell’interessato/a.
cresce fino al 17% per gli
uomini e al 12% per le donne
in caso in cui la loro
bellezza sia davvero
incredibile. Un’ingiustizia
che andrebbe colmata
con un intervento
ad hoc per l’economista
che ha avanzato la proposta.
Si tratta però di una
controversia insanabile
dal punto di vista legale,
dal momento che non
esiste un metodo
assoluto di valutarzione
della bellezza o meno
dell’interessato/a.
A parte le provocazioni
questo tema sembra
veramente interessante
considerando le derive
che assume in tanti
paesi in cui l’intreccio
tra potere, soldi e “bellezze”
è all’ordine del giorno.
questo tema sembra
veramente interessante
considerando le derive
che assume in tanti
paesi in cui l’intreccio
tra potere, soldi e “bellezze”
è all’ordine del giorno.
Coniando il termine
di
"pulchronomics" ("pulchronomia",
ossia economia
della bellezza),
Hamermesh
si domanda quali siano
gli effetti della bellezza
in ogni aspetto della
vita, dal lavoro alla
famiglia, fino alla giustizia.
Un capitolo
particolamente discusso
riguarda la protezione
legale delle persone
brutte, evidentemente
svantaggiate rispetto
ai belli, e per
le quali si avanzerebbe
addirittura la possibilità
di aiuti statali come se
fossero dei disabili
(ipotesi che poi Hamermesh
stesso esclude
ritenendola sbagliata).
Ma prima di correre
a rifarvi la faccia per
chiedere un aumento
al vostro capo, aspettate
di leggere le
conclusioni dell'ecomista:
per ogni dollaro
speso per migliorare
il proprio aspetto
ilritorno economico è
di appena 4 centesimi.
Insomma, dobbiamo
proprio rassegnarci
a Madre Natura.
Annamaria... a dopo
<
In fondo sospettavamo che le belle e i belli avessero più chances. Adesso la cosa è confermata al livello scientifico. Facciamocene una ragione.
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