Il VECCHIO SAGGIO
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            Signore, gli anni che mi         assegnasti 
            volgono alla conclusione della vita
            ma non saprei dichiarare
            se nel bene o nel male ho agito.
            Ho vissuto di molto poco, però
            non mi lamento per gli stenti
            frequenti, contrarietà e dolori;
            consolanti gioie ho pur ricevute.
            Chissà, se dopo il         trapasso che conduce
            ai tanti che mi hanno preceduto
            possa io incontrare i miei cari
            e gli amici un tempo conosciuti?
            Questo domando a me stesso
            come a cercare un’orma che c’è
            ma a nessun occhio è visibile.
            La Patria             celeste è luogo diverso
            da questa pur magnifica sfera terrestre
            alla quale siamo decisamente ancorati
            e che mai vorremmo lasciare.
            Ma l’Origine e l’ordine
            sono custoditi nel tempio eterno,
            a chiunque inaccessibile.
            Non esiste scienza umana 
            che possa violare quel sigillo,
            l’umanità deve         accettare e accetta
            il dono della vita così         come donato.
            Immaginare cosa possa essere,
            in qualunque modo; avvicina
            ancor meglio della conoscenza diretta
            un inconoscibile segreto.
            E il bollo fu valida ragione
            per evitare si contaminasse la         sorgente pura
            e il tutto deciso         dell’intero universo.


 
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Pino, c'è tanta profondità in quel che dicono i tuoi versi. C'è tanta speranza. Tu lasci volentieri ad Altri ogni decisione circa il che cosa ed il come sarà. Come lasci ogni attesa circa le persone che potrai incontrare. Ma l'esito è quello stabilito dal "bollo". Ci sarà e sarà la Patria Celeste, così diversa da quella terrena pur così mirabile. La fede ci vuole così, e quel luogo sarà meraviglioso. Un abbraccio.
RispondiEliminaPino, anche io mi chiamo Pino, se ci vogliamo attenere a quello che Gesù ha detto ci saranno per noi tutti nell'altra realtà, cieli nuovi e terre nuove, Lui dopo la Sua risurrezione ha riconosciuto ed è stato riconosciuto dai suoi discepoli; non solo ed ha detto che ciò avverrà per tutti quelli che credono nella sua intera umanità e nella sua intera divinità. Pertanto, bisogna aver fiducia di ciò ed essere certi che nell'altra realtà non perderemo la nostra individualità e la possibilità di incontrare e riconoscere tutti i nostri cari ed amici che il nostro percorso terreno ci ha fatto incontrare. Il mio augurio è che possiamo rimanere anche nelle avversità che la vita ci presenta nell'Amore del Padre di cui Gesù tanto ci ha parlato.
RispondiEliminapino vangone