mercoledì 6 giugno 2012

Ciascuno a suo modo a favore dei terremotati dell’Emilia Romagna.


Sport e musica  . . .




PARIGI Un Roland Garros così è già nella storia del tennis azzurro: semifinale nel singolare femminile con Sara Errani, finale nel doppio femminile con la stessa Errani in coppia con Roberta Vinci. Non bastava il successo sulla tedesca Angelique Kerber, ventiquattro ore dopo arriva un'altra grande gioia, grazie al successo delle italiane per 6-4 6-2 sulle spagnole Martinez Sanchez-Llagostera Vives.




La parola d’ordine per Sara Errani è restare calma: la vittoria di martedì contro Angelique Kerber, numero 10 al mondo, è stato di sicuro un risultato straordinario, ma il torneo non era ancora giunto al termine e gli impegni, tra singolare e doppio, richiedono una dose extra di concentrazione.
Provata dalla stanchezza all’inizio del secondo set, Sara ha continuato a lottare per tutto il lungo match, con la voglia di vincere come marcia in più che l’ha sostenuta anche nei momenti difficili.
Ha spesso utilizzato la “palla corta” che nelle donne può dare molto fastidio: non tutte sono veloci a risalire a rete e magari può essere una cosa che l’ha aiutata ad uscire da uno scambio difficile.
E’ riuscita a mettere in difficoltà anche le più brave, ma lei stessa dice che deve rimanere concentrata perché il torneo non è finito, e per questo ora deve rimanere con i piedi per terra.
La prossima avversaria nel singolo sarà l’australiana Samantha Stosur,una delle più forti, ha un servizio molto potente quindi Sara dovrà stare attenta alla risposta: è indubbio che dovrà dare il massimo.
Ora tutti parlano di Sara come una rivelazione, non è abituata magari alle conferenze, a ricevere tante attenzioni dal pubblico, ma lei vuole rimanere sempre la stessa e continuare a lavorare con le persone che la circondano.
A chi le ha chiesto a chi volesse dedicare la sua vittoria, ha dichiarato : - Sicuramente la voglio dedicare ai terremotati: loro sono là in una situazione difficile ed è chiaro che non riesco a mettermi nella loro pelle, ma il mio vuole essere un segno di vicinanza. Poi le persone che mi sono accanto le ringrazierò personalmente, ma penso che loro già lo sanno quanto gli devo. – Parole senza retorica, visto che Sara Errani è nata a Bologna e cresciuta a Massa Lombarda, in provincia di Ravenna, per cui . . . il sangue non è acqua !


Venerdì 8 giugno alle 21.30 presso il Salone Nelson Mandela della Camera del Lavoro di Piacenza, CGIL e Arci Piacenza organizzano una serata per raccogliere fondi e per testimoniare la propria vicinanza alla gente colpita dai recenti terremoti avvenuti in Emilia. Musicisti, attori, cantanti, artisti piacentini e non si troveranno sul palco del Salone Nelson Mandela e si esibiranno in brevi performance testimoniando la propria solidarietà alle popolazioni colpite dal terremoto.




Il 25 giugno a Bologna si terrà il concertine per i terremotati dell’Emilia, per raccogliere danaro da devolvere all’emergenza.
Nato su proposta del consigliere regionale Marco Barbieri, subito raccolta dall'assessore regionale alla cultura Massimo Mezzetti, ha trovato in Beppe Carletti, la persona giusta per chiamare a raccolta gli artisti esclusivamente della regione Emilia Romagna. Ad oggi hanno aderito Paolo Belli, Samuele Bersani, Luca Carboni, Caterina Caselli, Cesare Cremonini, il flautista reggiano Andrea Griminelli, Francesco Guccini, Luciano Ligabue, Andrea Mingardi, Modena City Ramblers con Cisco, Nek, Nomadi, Laura Pausini, Stadio e Zucchero, che parteciperanno a titolo gratuito.
Il concerto, presentato da Fabrizio Frizzi, sara' trasmesso in diretta su Rai 1 in prima serata; ogni artista cantera' due brani.
Tra i prescelti anche Vasco Rossi che però dice no al concerto e rifiuta l’invito di cantare gratis per la causa.
Lo dichiara apertamente e dice: “ Non parteciperò a nessun concerto di beneficenza. Non amo quel modo di farla, poco costoso e poco faticoso. Certo rispetto chi la fa così, ci crede ed è sincero. Ma io penso che la beneficenza si debba fare tirando fuori i soldi dal proprio portafoglio, senza troppo spettacolo e pubblicità”.
Siamo in un paese democratico ed ognuno è libero di decidere, se e come agire di fronte a determinate situazioni, anche davanti a quelle più gravi. E' comunque importante che non si spengano i riflettori sulle zone terremotate e da questo punto di vista il contributo degli artisti attraverso la loro arte e' fondamentale: con questo intento e' previsto un altro concerto il 15 settembre al Campo Volo (Reggio Emilia) con artisti provenienti da tutta Italia..


Le formule con cui la musica sta partecipando alla causa dei terremotati, sono varie. Dopo l’appello di Biagio Antonacci a tutti i suoi colleghi musicisti di devolvere l’incasso dei primi concerti del loro tour, come lui ha fatto da Rimini; anche la scelta di Laura Pausini che devolverà il compenso personale dei prossimi tre concerti all’Arena di Verona.





Anche il mio pensiero, e non solo quello, va dove c’è dolore, paura, incertezza, ma anche la speranza e la forza per riprendere a sorridere alla vita.



Maria... a dopo


Dona due euro per l'emergenza terremoto in Emilia


45500. Sisma, come aiutare

Dona due euro per l'emergenza terremoto in Emilia

Per dare un aiuto economico è possibile mandare un SMS solidale al numero45500, che sarà attivo fino al 26 giugno.
Con un SMS si donano 2 euro. Lo stesso numero è attivo anche da rete fissa. I fondi raccolti saranno girati alla Protezione civile.

La Regione Emilia-Romagna ha anche attivato una raccolta fondi rivolta a quanti desiderano versare un contributo per far fronte ai costi del terremoto.

Le possibilità sono le seguenti:
- versamento sul c/c postale n. 367409 intestato a: Regione Emilia-Romagna - Presidente della Giunta Regionale - Viale Aldo Moro, 52 - 40127 Bologna;
- bonifico bancario alla Unicredit Banca Spa Agenzia Bologna Indipendenza - Bologna, intestato a Regione Emilia-Romagna, IBAN coordinate bancarie internazionali: IT – 42 - I - 02008 - 02450 - 000003010203;
- versamento diretto presso tutte le Agenzie Unicredit Banca Spa sul conto di Tesoreria 1 abbinato al codice filiale 3182.

PRESENTAZIONE DI UNA RASSEGNA SPECIALE…



Sapevate che l’amore è il sentimento 
supremo?
-   Sapevate  che l’Amore è un sentimento con un duplice effetto. Ci fa gioire ma ci fa anche soffrire?
-   Sapevate  che ci sono persone che non si sono mai innamorate “veramente”?
-   Sapevate che l’amore può sorprendervi all’improvviso a qualsiasi età?
-   Sapevate che in amore nulla accade per caso?
-   Sapevate che l’attrazione segue regole precise?
-   Riuscite a capire se sarà solo un’avventura?
-   Voi Ciucciottine, sapete utilizzare le armi di seduzione?
-   Sapete aumentare il vostro sex appeal?
-   Voi, Ciucciotti, sapete “agganciare” una donna?
-   Sapete corteggiare in modo efficace?
-   Sapete che una donna dice “NO”  e intende “SI”?


-   Sapete che con la voce e con un’abile conversazione si può creare “un’atmosfera particolare”?
-   Sapete che si può “comunicare” con gli sguardi.


Dopo gli undici “pezzi” sulla vita matrimoniale e di coppia, intendiamo dare inizio a una rassegna riguardante a tutto il linguaggio verbale e non verbale per la conquista, perché di una conquista si tratta, della donna che vi ha dato un pugno nello  stomaco, in senso metaforico si capisce, ma esistono strategie particolari “attive” da parte vostra, che dovreste conoscere, ma che molti di voi ignorate. Non solo, dovete capire anche che il suo corpo, i suoi gesti, il modo di parlare, i suoi occhi vogliono significare, vi annunciano, vi informano che VOI piacete a LEI.

Quello che spiegheremo fa parte di tutte le strategie da attuare per “conquistarla ed essere conquistati e ritrovarvi, se la MAGIA dell’incontro vi porterà a un fantastico e sublime INNAMORAMENTO.

Il mio Alter Ego, Ducky ed io vi condurremo  in un percorso, interessante, utile e che, speriamo, servirà ad affinare la vostra mente in una caccia…il cui premio è incommensurabile: la vostra DONNA STELLARE.

Mi auguro che avrete la perspicacia e la costanza di seguirci. Sarà un viaggio lungo, ma il risultato vi sorprenderà.

Enzo

ENZO

martedì 5 giugno 2012

VORREI POTER DIPINGERE


Ho ricevuto qualche giorno fa questa dedica da un amico . . .
 mi ha emozionato
e ho chiesto se potevo farla pubblicare nel nostro blog dedicandola a tutte le donne che, come me, apprezzano il cuore vero degli uomini.
Non ha avuto niente in contrario e quindi faccio una premessa...


- Giandomenico o meglio, dolce 58, non so se sei proprio tu l'autore di queste parole,
ma dopo averle ricevute le ho trovate carezzevoli e ricche di sentimento e,
come ti ho detto, ho piacere di farle pubblicare nel blog con il quale collaboro


(Maria)



Vorrei poter dipingere . . .

Vorrei poter dipingere la dolcezza profonda dei tuoi occhi.
Se potessi farlo li dipingerei di blu come gli abissi marini.

Se dovessi mettere in scena una narrazione sull'emozione che mi da il vederti, il leggerti, il sentire la tua voce,
alla scenografia darei un colore vivo acceso come il sole, come l’arcobaleno.
Se dovessi descrivere in questa narrazione la tua bellezza userei toni altissimi, frequenze cosi alte da raggiungere il cielo,
quel cielo dove ogni giorno mi perdo pensando a te.
Ti prego di credere nel mia amicizia, nel mio affetto, stringimi forte a te,
non aver paura perché il tuo cuore vive del mio cuore.
Ascolta il suono dei miei silenzi, ascolta i miei pensieri,
fa che il tuo cuore la tua anima nel buio della notte si uniscano al mio cuore alla mia anima.
Ascolta le pulsazioni del tuo cuore e capirai che la serenitá, la felicitá,
sono gioie radiose che risiedono nel tuo cuore.

                                                                                                                                                                        Giandomenico






MARIA...  a dopo





CONSIGLI UTILI


LA FRESCHEZZA E’ ASSICURATA

            Con l’arrivo del primo caldo, rientrare a casa fresche come rose dopo una giornata fuori, è un’ardua impresa per tutte. Per prevenire gli odori sgradevoli vi sono varie specie di deodoranti a seconda delle esigenze personali.

            Il sudore è un liquido secreto dalle ghiandole sudoripare (solo nelle ascelle ce ne sono fra le 25 e le 50.000). La sudorazione  è un fenomeno del tutto naturale che serve per la regolazione della temperatura corporea, infatti il sudore, evaporando, raffredda la superficie del corpo. Ecco perché quando l’organismo è surriscaldato, per esempio a causa dell’elevata temperatura ambientale o dall’intensa attività fisica, reagisce con la produzione di sudore. 

Ma il sudore riveste un’altra importante funzione: quella di costituire, insieme al sebo prodotto dalla ghiandole sebacee, una pellicola protettiva che rende la pelle elastica, idratata e protetta di germi presenti nell’ambiente. Un mito da sfatare: al contrario di quanto si crede, il sudore di per sé non puzza: è un liquido inodore e incolore. Sono i batteri che si nutrono del sudore e che si concentrano nelle zone in cui esso viene prodotto in quantità a emanare cattivo odore. Per prevenire, diminuire e nascondere il sudore e il conseguente sviluppo dei cattivi odori possiamo usare deodoranti antitraspiranti. I deodoranti grazie al contenuto di fragranze donano una sensazione di freschezza e mascherano i cattivi odori e grazie alla base alcoolica esercitano un effetto antibatterico contrastando i batteri che provocano la formazione del cattivo odore.  Poi si possono usare anche gli antitraspiranti che oltre alla profumazione e alla freschezza, agiscono al monte, regolando la sudorazione perché contengono sostanze, come sali di alluminio e di zirconio, che a contatto con il sudore forma un sottile gel che chiude momentaneamente il canale della sudorazione.

Alcuni consigli veloci: utilizzate vestiti di cotone e non sintetici, mantenete una corretta igiene personale, preferendo le ascelle depilate (i peli sotto le ascelle, infatti, sono il luogo ideale per la prolificazione dei batteri), non usate il deodorante prima dell’esposizione al sole, è possibile infatti che l’interazione tra i raggi solari e i componenti del prodotto provochino delle allergie irritanti.

Annamaria2


domenica 3 giugno 2012

SALVIAMO TELEJATO !


Telejato è una tv antimafia siciliana, di Partinico. L'emittente di Pino Maniaci ( tv a conduzione familiare molto seguita) rischia lo spegnimento perché il passaggio al digitale terrestre è previsto solo per quelle commerciali, che hanno come editori società di capitale. Per salvarla basterebbe un emendamento alla legge sulla assegnazione delle frequenze. Intanto mi associo con l'appello  dei liceali bolognesi...


Il telegiornale dura due ore: un record che gli conferisce di diritto il titolo di telegiornale più lungo d’Italia. Un record che però adesso rischia di fermarsi. A fine giugno, infatti, con lo switch off, anche la Sicilia passerà al digitale terrestre. Solo che nella norma che regola lo spegnimento dei canali in analogico c’è una piccola falla: il passaggio in digitale è previsto soltanto per le televisioni commerciali, quelle che hanno come editori società di capitale, bilanci in regola e dipendenti assunti.
In Italia però la vecchia legge Mammì aveva creato anche un altro tipo di emittenti: quelle comunitarie, ovvero le tv onlus di associazioni, movimenti e partiti politici. In tutto sono circa duecentocinquanta, non hanno dipendenti e devono avere un bilancio in pareggio: per loro la finanziaria del 2011 (agli articoli 8,9,10) non prevede la possibilità di passare dall’analogico al digitale. In una parola dovranno cessare le trasmissioni. Anche Telejato è una televisione comunitaria, una onlus nata come emittente di Rifondazione Comunista e poi rilevata nel 1999 daPino Maniaci, ex imprenditore edile con la perenne sigaretta in bocca. “Anche Telejato secondo questa legge dovrà spegnersi – racconta Maniaci – Il primo luglio noi non dovremmo esistere più. Non capisco come sia possibile che oggi io ho una televisione e domani lo Stato me la chiude, senza neanche dirmi il perché”.
VIDEO – 

L'appello di Pino Maniaci


Per salvare la televisione di Maniaci e tutte le altre emittenti comunitarie basterebbe in effetti fare un semplice emendamento alla legge sulla assegnazione delle frequenze televisive. E in effetti nei mesi scorsi una proposta di emendamento era stata presentata da alcuni senatori e deputati del centro sinistra. “E’ un emendamento che ci salverebbe perché il 30% delle frequenze assegnate alle televisioni locali dovrebbero andare alle televisioni comunitarie. Se questo emendamento venisse approvato allora le tv comunitarie riusciranno a salvarsi, altrimenti tutte le 250 emittenti chiuderanno per sempre i battenti. A rischio è la stessa libertà di stampa. Solo che il termine per presentare domanda di assegnazione delle frequenze digitali è scaduto lo scorso 20 aprile e ancora quest’emendamento non è stato neanche presentato”.
Per salvare Telejato si sono messe in moto una serie di associazioni riunite in comitato. “Abbiamo scritto ai presidenti delle camere, al presidente del Consiglio anche a Napolitano che ha risposto di non avere poteri in merito. L’unica speranza sarebbe quell’emendamento ma sembra che ci stiano prendendo in giro. Ad oggi, se la legge non viene modificata entro il 30 giugno 2012, Telejato dovrebbe chiudere”. Dovrebbe? “Si dovrebbe, perché io mi rifiuto di chiudere. – risponde Maniaci -Passerò al digitale, non rispetterò la legge, ora mi pare che si chiami disobbedienza civile. Se vogliono chiudermi devono venire a farlo con la forza: voglio vedere i carabinieri che staccano la spina e io che la riattacco”. E cosa faranno invece la stragrande maggioranza delle altre televisioni comunitarie? “Sono quasi tutte della chiesa – risponde pronto Maniaci – quindi o sono già passate su satellite o in qualche caso hanno già deciso di chiudere. In Sicilia sono circa 40 le televisioni comunitarie e visto che lo Stato da un piccolo contributo per staccare la spina hanno già deciso di spegnersi da sole”.
Da 13 anni in quel lembo di terra sassosa tra Palermo e Trapani Pino Maniaci fa capolino nelle tv di 25 comuni. Ha collezionato più di 200 querele, la maggior parte da Antonina Bertolino, padrona dell’omonima distilleria: alla duecentesima citazione per danni è andato davanti lo stabilimento e si è spogliato nudo. Poi ha racimolato una denuncia per esercizio abusivo della professione: il presidente dell’Ordine Enzo Iacopino chiuse un occhio e lo iscrisse all’albo dei pubblicisti, sottolineando che “per fare il giornalista non occorre il tesserino’’. Nel suo palmares ha accumulato poi una serie di intimidazioni: dall’auto bruciata fino all’aggressione subita da Michele Vitale, figlio allora minorenne del boss mafioso Vito Vitale, che tentò di strozzarlo con la sua stessa cravatta senza successo. Le lettere anonime ovviamente non si contano: l’ultima la mostra in diretta “è arrivata stamattina – dice estraendo un foglio dalla tasca – c’è scritto che devo andarmene da Partinico altrimenti agiranno in altri modi”. Di certo dal primo luglio a Partinico potrebbe non esserci più Telejato.
Fonte "il fatto Quotidiano


Questa lettera sta circolando ora nei licei bolognesi, e via via in molte altre scuole. La trovate anche su diecieventicinque.it, la testata bolognese della rete dei Siciliani. “Dieci e venticinque”, il nome del sito, a Bologna vuol dire qualcosa. Bologna che resiste, Bologna allegra e dura, Bologna di tutti noi.
La legga, Signor Presidente. Qua dentro c’è l’Italia che vogliamo.
Rispettosamente,
Riccardo Orioles
Egregio Signor Presidente,
ragazzi di tutt’Italia si rivolgono direttamente a Lei, quale massimo rappresentante dello Stato, per trovare una voce all’onda di rancore che sta seppellendo la nostra generazione.
Per l’importanza del documento che Le sottoponiamo, ci auguriamo caldamente che riterrà di renderne note alla Nazione le parole più significative.
Il cuore della presente lettera consiste senza dubbio di un proposito di natura pratica. D’altro canto, la sua causa profonda sta nell’impotenza in cui siamo costretti dalle attuali democrazie rappresentative, sta nell’angoscia di agire, e nella consapevolezza di vivere, proprio per quei principi di progresso che, sebbene continuamente negati da squallore e ottusità, trainano la civiltà europea da che si aprì la ricerca per un criterio di giustizia. E, in verità, il cuore amaro della nostra lettera sta proprio nel valore dell’educazione, della scuola, modello di vita e di politica.
In principio vorremmo tuttavia parlarLe dell’episodio che è stato l’innesco del nostro movimento, e degli interventi che ci siamo auspicati sarebbero seguiti all’appello. Nel corso di un viaggio d’istruzione in Sicilia, all’interno di un itinerario organizzato dall’associazione “Addiopizzo“, alcuni di noi, tra cui i redattori della presente, hanno conosciuto la piccola realtà di Telejato, una rete televisiva comunitaria totalmente dedita all’erosione del potere mafioso. Attraverso lo scherno dei miti e dei bassi modelli dell’illegalità, Telejato ci ha stupiti per determinazione, costanza, per la volontà ferma di migliorare il territorio, e di essere efficace. Valore, l’efficacia, che stiamo lentamente dimenticando, essendo ormai i cittadini italiani abituati a delegare le responsabilità, a lasciare il proprio dovere civico in eredità ad anonime reti amministrative.
Il confronto con Pino Maniaci, proprietario di Telejato, curiosamente, anzichè vertere su temi riguardanti la Mafia in modo specifico, si è concentrato proprio su questo, cioè sulla possibilità dell’individuo di partecipare al bene comune.
Certamente non tutti possono gestire televisioni antimafia, ma l’antimafia vera e propria è forse quella che si crea a partire dall’onestà e dall’interesse per il territorio dei singoli: questa la conclusione cui eravamo insieme giunti, e che, in parte, aveva placato l’insoddisfazione di vederci come al solito disincantati spettatori degli equilibri di potere.
Siamo stanchi, Signor Presidente, di essere disincantati. La conoscenza degli istinti meschini che sembrano dirigere la storia oramai non può più rassicurarci. Quello che le generazioni che ci hanno preceduto ignorano, è che il nostro disimpegno non è stato dovuto a stupidità o leggerezza, ma piuttosto al cinismo nato dalla lucida osservazione della realtà, e dall’abitudine alla sconfitta. Tuttavia, per l’improvvisa incombenza di un disastro sul nostro futuro, quello della crisi, quello di un’inadeguatezza di tutte le istituzioni vigenti – da quelle ideali a quelle concrete – a fronteggiare un passaggio di epoca, guardarvi serenamente non ci è più possibile.
Quando al termine dell’incontro siamo venuti a sapere che Telejato avrebbe chiuso il 30 giugno, al momento dell’entrata in vigore del digitale terrestre in Sicilia, nuovamente siamo rimasti a bocca aperta: nuovamente, le maglie della burocrazia, addirittura le leggi dello Stato sembravano soffocare l’impegno civile da cui esse stesse erano nate. Proprio allora la figlia di Maniaci, Letizia, coraggiosa, rinomata giornalista, è sgattaiolata tra di noi per uscire dallo studio televisivo, a capo chino, come cercando di non farsi notare. Proprio lei che, così giovane, riprende gli scoop e rende possibile il servizio di informazione di Telejato, incurante del rischio che grava sulla famiglia. Per quell’esempio di modestia e di abnegazione in quel momento siamo esplosi in un applauso, ritenendo d’altra parte che null’altro avremmo potuto fare, che le nostre azioni corrette non sarebbero bastate, che Telejato avrebbe chiuso, qualunque cosa ne pensassimo: che il fatto sia giusto o che non lo sia.
Ora, la riflessione che vogliamo proporre alla Nazione è in merito al significato della parola “politica”. In fondo, l’antimafia è politica. Poichè, se si considera la Mafia come quel fenomeno sociale di affidamento del territorio a interessi esclusivamente patrimoniali, l’antimafia è quel dovere di amore per il territorio, per la Nazione, per la propria comunità, che va ben oltre gli egoismi di parte. E se un certo amore per il bene comune è un dovere civico, allora certamente l’antimafia è politica: perchè non dimentichiamo che “politica” non significa insieme di partiti, lotta di classi o di capitali, ma “questioni della vita cittadina”, e che un tempo aveva traduzione “Res Publica”, e che ora, estesisi i nostri Stati da città a popoli interi, trova significato come “vita comunitaria”. Questa la nostra convinzione.
Quale comunità giovanile avremmo potuto chiederLe in merito a giustizia, meritocrazia, rottura delle briglie della finanza, Unione Europea, e a tante delle idee che animano i nostri dibattiti. Invece, La preghiamo di garantire una qualche forma di sopravvivenza a Telejato.
Da atti concreti, mirati vorremo ripartire, e fatti significativi. Riteniamo che dare vita a Telejato, come emittente di diverso genere oppure riservando una percentuale di frequenze alle reti comunitarie, sia oggi, proprio oggi, una priorità. Riteniamo sia questo il momento giusto – il momento di scarse risorse – per investire sullo spirito comunitario, e che solo in questo modo avremo un’occasione per salvare l’Italia, armonizzare l’Europa e governarla.
Infine, per lo meno, La preghiamo di tutelare la famiglia che di Telejato costituisce l’esistenza.
Noi siamo nati da quella famiglia. Se l’Italia ha come nucleo fondamentale la famiglia, allora è in una famiglia che costruisce i valori civici dell’Italia che la Nazione trova le proprie radici. Siamo cresciuti in un sistema di principi tipicamente familiari, nonchè nella nozione di lavoro come riscatto dell’uomo dall’assoggettamento alla sua fame, e alla sua voracità, per i simili che ama. Purtroppo, questi capisaldi della nostra società civile, abbandonati da molte famiglie, li hanno raccolti soltanto le scuole, realtà che sono state volutamente avulse dal potere ma che, lo si voglia o meno, hanno formato i nostri ideali. E noi riteniamo sia maturato il tempo per cui quegli ideali, dalle famiglie che resistono all’istruzione che li alimenta, passino finalmente al potere effettivo, al potere politico.
Se verrà salvata Telejato e la sua famiglia, si darà un significato alla nostra educazione politica, unica fonte della Nazione stessa. E vedremo fin dove le istituzioni che politiche sono dette, nate per unirci, siano voci della Nazione, e dunque avverse alla Mafia.
1. Liceo Galvani, BO
2. Liceo Minghetti, BO
3. Liceo Fermi, BO
4. Liceo Righi, BO
5. Liceo Copernico, BO
6. Liceo Sabin, BO
7. Istituto Laura Bassi, BO
8. Liceo Manzoni, BO
9. I.I.S. Bartolomeo Scappi, Castel San Pietro Terme (BO)
10. Liceo da Vinci, Casalecchio di Reno (BO)
11. Istituto Giordano Bruno, Budrio (BO)
12. Liceo Mattei, San Lazzaro di Savena (BO)
13. Liceo Tassoni, MO
14. Liceo Parini, MI
15. Liceo Marco Polo, VE
16. Liceo Gioberti, TO
17. Istituto Baldessano-Roccati, Carmagnola (TO)
18. Liceo Cascino, Piazza Armerina (EN)
19. I.I.S. Marzoli, Palazzolo sull’Oglio (BS)
20. Consulta Provinciale Studenti di Brescia


Annamaria... a dopo



SCIE CHIMICHE SU MILANO?...

Un colore strano del cielo mi ha spinta ,stamane ,a cercare delle verifiche di quanto mi frullava in testa a proposito delle scie chimiche. Constato che  in rete c'è chi condivide i miei sospetti...


Il Papa, le scie chimiche e il bel tempo 


Fu così che il Papa fa i miracoli. Ma veramente! Non in Vaticano però, ma nell'hinterland milanese. È almeno una settimana se non anche due che uno dei meteo di regime, ovvero Il Meteo, aveva preannunciato un ennesimo week end con nuvole e pioggia sull'arco alpino e nord est fino ad interessare il nord ovest. E Milano non era certo risparmiata da questa previsione, tanto che fino a ieri 31 maggio persino la Liguria poteva essere interessata da lieve pioggia e comunque tante nuvole. Ma......... quando si possiede il controllo climatico perché utilizzarlo solo per i loschi piani dell'elite mondiale? Anzi! Utilizzandolo per facilitare eventi di ampia visione a cui partecipano migliaia, o milioni, di persone diventa un'ottima occasione per propagandare positivamente il controllo climatico a suon di scie chimiche piene di bario e alluminio che possiamo respirare soddisfatti e felici. Da stamane il lavoro nei cieli è stato allucinante. Più dell'8 dicembre scorso. Non c'erano le scie in cielo, ma le scie erano il cielo! Eppure la maggior parte delle persone vede nuvole. Pure oggi mi sono preso del fanatico (non esplicitamente) farcito con il consiglio di non leggere più Internet e non lasciarmi impressionare da quello che vi si legge. Certo, perché alzare la testa al cielo e controllare di persona cosa sta accadendo sembra roba troppo difficile. Voglio dire che la gente sa che il cielo è azzurro non perché lo guarda, lo osserva o lo osanna. Semplicemente perché nel suo immaginario è da sempre così. Stasera tornando dal parco Forlanini (vicino a Linate) si vedeva chiaramente la differenza tra le “non nuvole” artificiali e le nuvole a cirri pure un po' rosa per il tramonto in avvicinamento. Le scie e le nuvole sono diverse. Scambiarle sarebbe come scambiare una montagna per una collina. Ed oggi che il cielo era letteralmente invaso dalle scie bisognava proprio impegnarsi per non vederne nemmeno una. Arrivando al dunque le cose stanno andando così: da una forse due settimane sono previste piogge su Milano e soprattutto sulla parte a nord di Milano, verso le montagne, ovvero quella zona chiamata Brianza; il Papa è in arrivo a Bresso, giusto a nord di Milano, e con lui milioni di fedeli pronti a osannarlo come tanti ipocriti malsani farebbero con Lucifero; ma non si vuole che sopra Bresso possa piovere o esserci brutto tempo, dopotutto se le previsioni cambiassero per un evento religioso non si potrebbe che essere contenti pensando al miracolo della volontà divina; fu così che una super spruzzata di scie chimiche sopra i cieli della Lombardia con bario e alluminio terrà lontane piogge e forse anche le nuvole; domani 2 giugno 2012 infatti non pioverà sopra Bresso, né tanto meno sopra Milano, eventualmente qualche nuvole filtrerà il caldo sole di questi giorni (come se le abbondanti scie non lo filtrino già abbastanza!). Certo che noi in Italia arriviamo sempre dopo, queste cose a Mosca le facevano già 5 anni fa. Il 9 maggio 2007, in occasione del 62esimo anniversario della vittoria dell’Urss sulla Germania nazista, per non celebrare sotto la pioggia, degli aerei scaricarono un composto a base di azoto, iodio e argento nei cieli sopra le nuvole. E così non piovve. . Ma ora non usano mica quegli innocui (si fa per dire) materiali! Su di noi spruzzano bario e alluminio, che tossici lo sono di sicuro e anche tanto. Grazie Papa! Così domani potrò andare in montagna, spero solo che il sole non sia troppo oscurato dalle scie chimiche come l'ultima volta :)


EpiNeo

Il seguente servizio è del TG Uno del 10 maggio 2007 (edizione delle 8:00).

Annamaria...a dopo








sabato 2 giugno 2012

PENSIERO DI OGGI



Pensiero positivo di oggi


https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoY1cNt9Wc7VffdV9gwtZFqHE9HtgDiT-kAPAxhDWmqMyOqtnvQtQBFksqkjwxM27wzQFnkwvrcMXYIomoCwHyIe1Kl9F5PeeobCjPcyPQHjg5frSXDa83mGS3kESZbbEzofOVJjMFme7m/s200/positivit%25C3%25A0.jpg
Nonostante le avversità che la vita ci riserva : il terremoto che ha colpito l'Emilia Romagna, la crisi, gli avvenimenti luttuosi,cerchiamo di "non mollare" la nostra positività. Anche se con molta fatica, cerchiamo di essere tenaci e forti.

Il viaggio verso l'obiettivo è più importante dell'obiettivo stesso. Il vero scopo della vita è il viaggio e non la meta... alla fin fine tutte le mete portano allo stesso traguardo.



Durante il viaggio della vita sto imparando a valorizzare le mie preziosissime esperienze.











Si ride, si piange












ACCADE DAVVERO !!!




In questi tempi drammatici sotto tanti punti di vista, addirittura tragici per eventi che si susseguono con angosciante frequenza, vorrei accendere una luce confortante.
Apprendo che una ditta ha intrapreso una iniziativa lodevole : pagherà l’I.m.u. per i propri dipendenti, entro certi valori di reddito, nonché coprirà buona parte della stessa tassa per i lavoratori single.



Un interessantissimo servizio del TG2 è stato dedicato all'iniziativa di solidarietà con i propri dipendenti di Giuseppe Moro, proprietario dell'azienda Convertitalia, operante in uno dei pochi settori in crescita della nostra economia, quello delle energie alternative e rinnovabili.                                                                                                                                 L’azienda, al posto dei soliti panettoni e regali aziendali, per Natale ha deciso di regalare l’ I.m.u. ai propri dipendenti, per compensarli della perdita di capacità d'acquisto decretata dai cosiddetti "tecnici" : un’iniziativa davvero bella ed interessante!
Prendo in prestito parte dell’articolo riportato dal Corriere della sera . . .
                                      . . . così se il Governo Monti ha chiesto a tutti gli italiani di fare sacrifici con la nuova tassa sulla prima casa, il sig. Giuseppe Moro, presidente e amministratore delegato dell’azienda che fa ruotare i pannelli solari in base alla posizione del sole ( fotovoltaico a concentrazione ) ha deciso di rimborsare l’importo della nuova ICI ai suoi dipendenti. “Quando abbiamo saputo che tornava l’ Ici, abbiamo visto che sarebbe stato doloroso per operai che guadagnano 1.400-1.600 euro, e saranno circa 35-40 i dipendenti coinvolti, con un reddito annuo familiare complessivo fino a 65 mila euro.                      

Sono ovviamente esclusi i dirigenti, che non ne hanno bisogno”.                                                                  Per la Convert Italia quindi proprio una bella mossa per dare smalto al proprio marchio.                                  In sintesi l’I.m.u. verrà rimborsata al 100% per chi ha figli a carico minori di 26 anni, mentre a quelli senza figli il 70%, fino a un massimo di ben duemila euro.                               “Ci costerà tra 60 e 100 mila euro”. 

Lo faremo per il 2012, poi ci tareremo perché non possiamo ripeterlo tutti gli anni, anche se le cose per il nostro settore non stanno andando malissimo” -  continua il signor Moro.                                                                                            E’ naturale che sia sorto il dubbio che si tratti di una manovra di marketing . . . 

la risposta è stata sufficientemente onesta : solidarietà 70% - marketing 30% ! 
Il signor Moro compie così un gesto di solidarietà e, se vogliamo, di amore per la propria azienda, nell’ottica in cui gli impiegati non sono semplici sottoposti da sfruttare, ma piuttosto collaboratori, la cui serenità economica è la chiave di un ambiente lavorativo migliore, e in ultima analisi, di competitività ed efficenza maggiori.

Non si sta scoprendo “l’acqua calda” . . . il primo ad avere questo tipo d'intuizione, nell'era moderna, fu Henry Ford, fondatore di quella che diventò la più grande casa automobilistica del mondo.                                                                                                                          E lo diventò rapidamente in quanto Ford pagava profumatamente tutti i suoi dipendenti, perchè in cambio otteneva vantaggi anche maggiori: innanzitutto si creavano le condizioni per cui gli operai e gli impiegati stessi potevano permettersi di comprare le automobili che producevano, facendo così aumentare di molto le vendite.
                                                                                                                             Il punto centrale della strategia Fordista era però quello di assicurarsi una forza lavoro contenta, felice di andare a lavorare, felice del proprio tenore di vita, e orgogliosa di lavorare per Ford, e tutto questo rendeva le fabbriche più efficienti, ed i prodotti, migliori : una lezione che sembra non del tutto dimenticata.
                                                                                                                                 
                                                                                                                                       

Inserire nel tessuto economico gesti del cuore come quello dell'azienda di Giuseppe Moro, può rappresentare un futuro possibile per l'Economia, perchè si trasformi gradualmente da Economia della predazione in strumento della vera crescita umana.
Questa la risposta ai supertecnocrati europei senza cuore ed alla finanza schiavista! (n.d.r.tg2)

Nel mettervi a parte di questa notizia, non vorrei sembrare  “Alice nel paese delle meraviglie” ! Sono abbastanza disillusa da tante iniziative lodevoli che si rivelano “fregature” ancor più mastodontiche . . .
Ma nonostante il mio  realismo, vorrei che la nostra vita fosse condita di sano ottimismo, seppure in piccole dosi, dando fiducia a chi, anche senza voler ammantarsi di eroismo, cerca di lacerare il manto nero della disperazione che sembra voler soffocare il nostro futuro.

Forse non posso  offrire a tutti una coppa di spumante beneaugurante, ma almeno un bicchiere ve lo offro  . . .

 MEZZO PIENO . . . non . . . mezzo vuoto !

                            




                        


MARIA... a dopo