martedì 1 dicembre 2009

TRATTENERE LA RABBIA FA MALE AL CUORE


Gli uomini che «si tengono tutto dentro» quando sono trattati ingiustamente sul lavoro vedono più che raddoppiato il rischio di avere un infarto


(Contrasto)
(Contrasto)
 
Che cosa fanno gli uomini nel caso di conflitto sul lavoro? Possono ingoiare il rospo e lasciar correre, palesando una flemma quasi artificiale. Oppure possono uscire cinque minuti e sbollire con una sana passeggiata. O ancora affrontare di petto la situazione, sfogando tutta la rabbia che covano. Infine possono liberare il malumore una volta arrivati a casa (tipico dei poco coraggiosi), prendendosela con i figli, la moglie o persino l’animale domestico. C’è poi chi somatizza e risponde a una situazione di stress accusando dolori lancinanti allo stomaco, alla testa o a entrambi. Ma tra queste possibili reazioni alla rabbia, secondo uno studio del Research Institute di Stoccolma, le prime due opzioni - ossia in entrambi i casi tenersi tutto dentro - sono le peggiori e fanno molto male al cuore.

  – Nel 1992 i ricercatori svedesi hanno iniziato a seguire un campione di 2.755 uomini di età media intorno ai 41 anni che non avevano mai avuto problemi cardiovascolari, chiedendo loro quali fossero gli atteggiamenti più ricorrenti da parte loro a fronte di una tensione sul lavoro. Le risposte sono state registrate prendendo in considerazione anche altri aspetti significativi quali il fumo, l’assunzione di alcol, l’esercizio fisico, l’educazione scolastica, la libertà di prendere decisioni sul lavoro, e via dicendo.
QUESTIONE DI REPRESSIONE – Quando nel 2003, dieci anni dopo, gli studiosi hanno fatto un primo bilancio dei dati raccolti, risultava che 47 individui dei 2.755 iniziali erano deceduti per patologie cardiovascolari o avevano avuto un attacco di cuore. E i soggetti colpiti erano proprio quelli che avevano dichiarato di reprimere la rabbia. La ricerca dunque dimostra un legame significativo tra ira soffocata e danni al cuore: ciò che è maggiormente di nocumento non è tanto lo stress di per sé, ma soprattutto la risposta allo stress, che più è silente più è dannosa, raddoppiando mediamente le possibilità di malattie cardiache.
SFOGARSI FA BENE – Meglio una bella sceneggiata scandita da urla e pugni sul tavolo che covare silenziosamente rancore, simulando una tranquillità fittizia. Meglio la tempesta che la quiete. Insomma, meglio che la rabbia venga incanalata nel modo giusto, ma soprattutto è meglio che venga espressa, anche con decisione. Per contro, un po’ a sorpresa, la ricerca svedese dimostra che, per rimanere alle possibili reazioni, fra lo sviluppo di disturbi psicosomatici e l'attaccare briga fuori dal lavoro (cosa peraltro molto ingiusta), la scelta più nociva è annegare la rabbia in comportamenti nocivi (fumo, alcol), che non fanno che aggravare la situazione.
MA È L’ISTINTO A DECIDERE? – In tutti i casi, come fa notare la dottoressa Constanze Leineweber, che ha guidato lo studio, non è così facile indirizzare le nostre reazioni ai conflitti. «Si tratta di risposte istintive, sui cui è difficilissimo intervenire», fa notare Leineweber. Anche se a volte cercare di pilotare il proprio istinto è possibile e anche i più repressi possono imparare a litigare prima o poi. E capire che può essere anche una soddisfazione. 

 fonte :Corriere . it


ANNAMARIA....a dopo

Aspettando natale...le origini dell'albero di natale










L'albero come simbolo di vita, e talvolta anche di morte, era diffusa in tutte le culture, anche prima della nascita del cristianesimo.
Da sempre e in tutte le culture: l'albero come simbolo della vita



Il bronzo indiano in alto a sinistra che si chiama "Albero della Vita e della Conoscenza" è del 1400 circa e testimonia il fatto che l'albero come simbolo di vita (e talvolta anche di morte) era diffusa in tutte le culture, anche prima della nascita del cristianesimo. Come in questo bell'oggetto indiano, anche nella cultura cristiana l'albero e il candelabro spesso si mescolano. Portano le luci che illuminano e che si spengono. Il legno della croce di Cristo è anche il legno che fiorisce, che fruttifica come si vede in molte catacombe e battisteri paleocristiani. Il paradiso fu spesso descritto come un giardino ricco di alberi carichi di frutta. A destra un quadro di Pacino di Bonaguida per il convento di Santa Croce a Firenze nella prima metà del Trecento.



1605: la nascita "ufficiale" dell'albero di Natale
La prima notizia sull'uso dell'albero di Natale viene dall'Alsazia: una cronaca di Strasburgo annota nel 1605: "Per Natale i cittadini si portano in casa degli abeti ('Dannenbaumen' nel tedesco dell'epoca), li mettono nelle stanze, li ornano con rose di carta di vari colori, mele, zucchero, oggetti di similoro". Ecco l'albero di Natale, ufficialmente per la prima volta. Un'antecedente dell'albero potrebbe essere l'antico rito pagano di portare in casa, prima del nuovo anno, un ramo beneaugurante. Nel Medioevo si diffonde la tradizione degli "Adam und Eva Spiele" (giochi di Adamo ed Eva) che prevedevano la ricostruzione nelle chiese dello scenario del paradiso in terra, proprio nel 24 di dicembre, vigilia di Natale, con tanto di alberi di frutta, simboli dell'abbondanza e del mistero della vita. Poi, a questi alberi di frutta si preferivano sempre di più gli abeti. L'abete, il "Tannenbaum", ha la caratteristica "magica" di essere sempreverde, che, secondo una favola, ha avuto come dono da Gesù stesso, per avergli offerto rifugio mentre era inseguito dai suoi nemici. Così non stupisce che l'abete, con la sua sagoma triangolare che rispecchiava anche bene la struttura piramidale e gerarchica della società medievale, diventa nel folclore tedesco l'albero cicogna dal quale la levatrice scuote i neonati.
Grazie a Goethe l'albero di Natale trionfa a Weimar


A sinistra vedete un'incisione tedesca del 1796 che raffigura una tipica scena natalizia in una casa della ricca borghesia. Al centro c'è l'albero di Natale, testimonianza del fatto che a quell'epoca era ormai una tradizione consolidata e molto diffusa in Germania, almeno nelle case dei borghesi e degli aristocratici. Johann Wolfgang Goethe, pur non essendo propriamente di fede cattolica o protestante, amava moltissimo questa usanza e grazie a lui l'albero si impose a Weimar che era il centro culturale dell'epoca. Nella sua famosa opera "I dolori del giovane Werther" l'albero di Natale compare per la prima volta anche nella grande letteratura. Anche i romantici che cercavano di valorizzare le tradizioni popolari non potevano non apprezzare questa antica usanza. In quell'epoca nasce anche la famosissima canzone "Oh Tannenbaum, oh Tannenbaum" che fino ad oggi è la canzone natalizia più cantata in tutta la Germania.
Oggi: l'albero è diventato una moda
 Assistiamo a una diffusione massiccia e capillare di questa usanza (a sinistra una cartolina Cartolina del 1878 di L. Prang )


Certo che anche la festa di Natale non poteva fuggire al crescente consumismo. Molte tradizioni natalizie sono ormai quasi sparite (p.e. la recitazione di poesie natalizie da parte dei bambini, il cantare insieme le canzoni di natale, il "Wunschzettel", un biglietto che i bambini dovevano inviare a Babbo Natale o Gesù Bambino - a seconda della regione della Germania - elencando i regali desiderati, la preparazione in famiglia dei dolci tipici di Natale, etc.). La domanda principale di Natale spesso non è più: "Come rendiamo felice il nostro prossimo?", ma piuttosto: "Quanto possiamo spendere quest'anno?". Ma l'albero ha resistito, anzi, ha rafforzato la sua posizione, sembra proprio lui il vero simbolo di Natale.  Nascono poi nuove usanze come i numerosi mercatini di Natale, che, oltre ad essere tipici, belli e accoglienti, hanno la simpatica caratteristica di essere molto utili agli affari . E l'albero stesso molte volte non è più l'abete, ma un sostituto di plastica, più o meno verosimile (ringraziano i verdi e le guardie forestali che protestavano da sempre - già all'epoca di Goethe - contro le devastazioni nei boschi nel mese di dicembre). Le candele di cera sono diventate delle luci elettriche (ringraziano i vigili del fuoco e le assicurazioni contro l'incendio).
Ma rinunciare all'albero? - Mai!




albero costruito con le lattine

lunedì 30 novembre 2009

ERI PICCOLA - scritto da LORENZO


Carissimo Lorenzo , ti ringrazio ancora una volta per essere un mio fedele seguace.Infatti, anche un'amica/o anonimo/a , nel pomeriggio era preoccupato/a che mancassero i tuoi commenti ai post..  Annamaria







Ricordando il titolo
di una vecchia canzone.
O Giamburrasca?
Il secondo appellativo
più consono a te del primo.
Discutevi, sparigliavi,
dettavi suggerimenti
per l’azione. Non eri
certo donna di pensiero,
anche se la tua mente
era lucida e mai a riposo.
Ma ti piaceva fare, non
ti accontentavi di ragionare.
Ed eri buona, a disposizione
di tutti quelli che avevano
bisogno. Un Robin Hood
in gonnella. Eri per il giusto
ma anche per risolvere,
non dimenticando la realtà.
Perché il povero, il malato,
il disoccupato non possono
aspettare la giustizia. Reclamano
soluzioni qui ed ora. E tu c’eri.
Sempre. Dolce quanto basta.
Tagliente come una spada.
Serena di partenza, ma pronta
all’ira se dovevi sindacare
qualcosa o qualcuno.
Rifuggivi dal dolore. Amavi
la vita e le persone, ma di più
gli animali. Eri e rimani.
costantemente nell’animo
di chi ti ha voluto bene.




Lorenzo

 








DUE CORPI LONTANI- scritto da FABIANA-

Oggi Fabiana ci invita alla lettura di una dolce poesia .



Due corpi sono vicini ma lontani nello stesso tempo...

Nessuno potrà mai rimpiazzarli nel mio cuore..

.
Nessuno potrà superare...


Il vento potrebbe soffiare forte ma si rimane immobili...


Si può sorridere accanto resterà il vuoto...


Nel mio silenzio conserverò un amore incontaminato e puro


passano le stagioni ma la vita per me è sempre piacevole...


con un dolce pensiero.


    Fabiana




PRIVACY NELLA COPPIA - suggerito da ENZO -

E' interessante quest'articolo segnalato dal nostro amico Enzo..                                                                     



CHE SUCCEDE SE  “ LUI “  DA’ UN ‘OCCHIATA  ALLE  E-MAIL DI  “ LEI “ OPPURE  APRE E LEGGE IL CONTENUTO DI UNA LETTERA DIRETTA A LEI , SOSPETTANDO UN TRADIMENTO?





Amici lettori, se  prendete visione ovvero sbirciate nelle E-mail del vostro partner, oppure aprite e leggete una missiva diretta al vostro partner, vi mettete nei guai.
                                               Se lo fate: COMMETTETE UN REATO !
Perché e’ reato violare la casella elettronica di un’altra persona, anche se è  marito, compagno. amante, fidanzato, eccetera. Sembra assurdo, ingiusto, ma e’ cosi. La legge è legge. Vediamoci chiaro.

E’ reato di violazione della corrispondenza leggere le email dell’ex moglie (anche se è la moglie il reato si configura sempre) .
Questo e’ quanto stabilito dal provvedimento del GIP (Giudice Indagini Preliminari) di Trento, il quale – chiamato in causa per un procedimento penale per violazione dell’art. 616 del codice penale – ha respinto l’archiviazione e rinviato a giudizio il marito.
Ma cosa prevede l’articolo in questione?
Chiunque prende cognizione del contenuto di una corrispondenza chiusa, a lui non diretta, ovvero sottrae o distrae, al fine di prenderne o di farne da altri prendere cognizione, una corrispondenza chiusa o aperta, a lui non diretta, ovvero, in tutto o in parte, la distrugge o sopprime, è punito, se il fatto non è preveduto come reato da altra disposizione d legge, con la reclusione fino a un anno o con la multa da euro 30 a euro 516. 



Agli effetti delle disposizioni di questa sezione, per “corrispondenza” si intende quella epistolare, telegrafica, telefonica, informatica o telematica, ovvero effettuata con ogni altra forma di comunicazione a distanza. Il reato pertanto non riguarda solo la corrispondenza ordiaria, ma anche  via computer. Nel caso in oggetto,  il  marito, per raccogliere elementi contro la  moglie ed acquisire informazioni relative al procedimento di separazione, è entrato nella casella di posta elettronica  online della moglie violando così la sua privacy e la sua corrispondenza.
In un primo momento il PM ha richiesto l’archiviazione, ma all’atto della stessa si sono opposti i difensori della signora, ai quali il GIP ha dato piena ragione: anche la posta elettronica deve essere tutelata. Non si sa però se il marito abbia avuto accesso alla casella conoscendo le credenziali di autenticazione: in questo caso risulterà difficoltoso ritenere valido il reato di violazione della corrispondenza, tenuto conto che la moglie non avrebbe fatto abbastanza per tenere nascosta la password.

          da computer week n. 20376





domenica 29 novembre 2009

DENISE- scritto da PINO

Pino mi riferisce che questa poesia è stata scritta nel 1987.


Quell'anno l’inverno si prolungò rigido oltre marzo.





DENISE
* * *
Sono come una foglia all'alba
ricoperta di vapore acqueo,
intriso di fredda malinconia.
Mi assale una sorta di brivido
nel pensare ai miei che non ho più,
e tra i miei la più bella.
Lei,
che allietava come non mai tutti noi.
Chiedevano di lei amici,
parenti; sembrava fosse nata
non per noi soli ma per tutti.
Ed io dicevo: la mia Denis,
pronunciando il suo nome in francese.
I suoi occhietti vispi
seguivano tutto:dirigeva
lo sguardo dovunque
provenisse un suono o la voce
di chi avvicinasse vicino a lei,
e il suo sorriso gratificava
come uno scambio di cortesia.
Tutti, meravigliati parlavano di lei.
Solo tre mesi e pochi giorni.
Ahi! Pochi, miseramente pochi
per una felicità immensa.
Come una rondine è passata
con la benedizione di Dio.



PINO

SEGUE "INGIURIA E DIFFAMAZIONE" DEL 27/11- suggerito da Enzo-






(da “Il Sole 24 0re” - 27agosto 2009 -234)


Sentenze di “colpevolezza” della Suprema Corte di Cassazione


Gentili Lettori, come vi avevamo promesso, facciamo seguire altre sentenze, ripetiamo di condanna, per il reato di ingiuria , art. 594 Codice Penale.


FATTI I C….TUOI


Assolta una donna che aveva “invitato”, per iscritto peraltro, l’exmarito, che aveva mal digerito la separazione, a lasciarla in pace. Non solo. La donna. La Cassazione, viceversa, ha condannato l’uomo per i toni ingiuriosi delle cartoline – peraltro listate a lutto – di risposta inviate dalla villeggiatura (sentenza 2695/05)


PSICOPATICO


Condanna definitiva per l’uomo che nel corso di una lite di condominio per un parcheggio ha apostrofato la vicina con la frase “sei una psicopatica”. Per non aver tenuto a freno la lingua, l’uomo è stato inoltre condannato a risarcire la vicina ingiuriata con 1.500 euro /sentenza 39006/04




BAMBINO


E’ reato dare del “bambino” al proprio capo, specialmente se le parole sono rivolte da un maresciallo dei carabinieri a un sottotenente. La frase “ho 35 anni di servizio e devo essere comandato da un bambino” è offensiva perché, riferita in un contesto polemico e di insofferenza dell’altrui posizione, lede la personalità del destinatario (sentenza 25084/03)




STRONZO


Dì a tuo marito che quelli che vanno a piangere dalla mamma sono stronzi”. La Corte di Cassazione ha escluso l’ingiuria, ma non la diffamazione, per l’ufficiale che, in presenza di più persone, si era rivolto alla moglie di un subordinato, al momento assente, con la frase riportata (sentenza 9549/00)




SPORCO NEGRO


Indica un atteggiamento finalizzato alla discriminazione, all’odio etnico o razziale e per questo perseguibile. La Cassazione ha confermato la condanna a un uomo di 60 anni che ha detto “via di qua, sporca negra a una bambina di sei anni in un luogo pubblico. “Il riferimento gratuito al pigmento dell’offeso assume significato intrinsecamente discriminatorio”. Tale espressone, aggiunge la Cassazione, “non ha equivalenti”: non risulta infatti adottata in Occidente l’’espressione “sporco Giallo”, né in Africa o in Cina “sporco bianco” (sentenza 9381/06)


F I N E

enzo








AMORE PERDUTO e SE FOSSI - di S. MIGLIORE -

Oggi, doppio appuntamento con la poesia di S. Migliore.

AMORE PERDUTO



HO BISOGNO DI TE
Perché non SENTO più
E più non voglio e non posso ASCOLTARE
HO BISOGNO DI TE
Perché non PARLO più
E più non voglio e non posso RACCONTARE
HO BISOGNO DI TE
Perché non DORMO più
E più non voglio e non posso SOGNARE
HO BISOGNO DI TE
Perché non VIVO più
E più non voglio e non posso CAMPARE
HO BISOGNO DI TE
Perché non AMO  più
E più non ho voglia di  DESIDERARE


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SE FOSSI.....



Se fossi un pittore
Colorerei l’arcobaleno con la tua dolcezza
Se fossi un cantastorie
Racconterei solo del tuo amore
Se fossi uno scultore
Plasmerei la luna con la tua bellezza
Se fossi un cavaliere
Cavalcherei la strada della tua fantasia
Se fossi un oratore
Parlerei solo al tuo cuore
Se fossi uno scrittore
Scriverei il romanzo della tua vita
Se fossi Dio
Non esisterebbe altra donna
Se fossi donna
Per invidia mi ammazzerei
Se fossi un bambino
Tu saresti la mia mamma
Se fossi un poeta
Dedicherei solo a Te queste parole.

Che nel mio cuore scriverò
Perché ti amo e sempre ti amerò.
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S. MIGLIORE


aspettando natale..

ALBERO DI NATALE A GUBBIO











FINCHE' AMORE RESTA-scritto da VERA-

Una bella poesia d'amore dalla nostra amica Vera:


Ogni volta che le difficoltà non ti fanno essere in viaggio...
tutte le volte che la rete ti impiglia e non ti fa vedere il mare ...
quando ti senti pioggia senza nuvola
fuoco senza fiamma
farfalla senza ali
vento privo d'aria
vita senza respiro...

cercami...
cercami nei tuoi pensieri..
rincorrimi nei tuoi sogni..
ritrovami nei tuoi ricordi
nelle nostre atmosfere ..
sussurra in silenzio il mio nome.

Sarò per te
acqua di vita che annaffia l'anima..
sorgente che ti riempie di luce..
magia che rende possibile un mistero..

Finchè amore c'è...
io sarò la tua compagna instancabile
percorreremo il viaggio e
insieme arriveremo ad Itaca.

Finchè amore resta
ci sei tu ..ci sono io ..c'è un noi .


vera







FORCA E FORCHETTE - Riflessione di CIPRIANO-






Notizia Ansa di qualche giorno fa che ha poi fatto ampiamente
il giro del mondo con foto, filmati, molti articoli e commenti. Ecco la notizia che forse molti di voi già conoscono:“Due condanne a morte, nell’ambito dello scandalo del latte contaminato alla melamina che ha causato la morte di almeno sei neonati e l’intossicazione di altri 300mila, sono state eseguite oggi in Cina.
Lo riferisce Nuova Cina. Le due persone messe a morte sono Zhang Yujun, e Geng Jinping colpevoli, secondo l’accusa, “di aver messo in pericolo la salute pubblica, per aver prodotto e venduto il latte contaminato”.
Zhang ha prodotto oltre 770 tonnellate di latte contaminato alla melamina, vendendone piu’ di 600 tonnellate tra il luglio
2007 e l’agosto 2008. Geng ha venduto oltre 900 tonnellate di latte contaminato. 


Lo scandalo del latte alla melamina e’ esploso in settembre dopo una denuncia della Fonterra, l’impresa neozelandese
socia della Sanlu. La general manager della compagnia, Tian Wenhua, e’ stata (solamente) condannata all’ergastolo, scatenando le proteste dei parenti delle vittime.
Di commenti se ne possono fare pochi, ma di considerazioni molte.
Premetto che sono assolutamente contrario alla pena di morte, ma è altresì con la pena di morte nel cuore che deve assistere allo scempio di diritto che si effettua quotidianamente in questa nostra Italia che poi si erge a severo giudice altrui. Questa storia
del latte contaminato cinese e del suo veloce e severissimo
epilogo dovrebbe far riflettere molte persone abituate nelle
nostre contrade solo a coltivare i propri interessi, in molti casi anche illecitamente, abusando di una giustizia sempre lenta, accondiscendente con i potenti, garantista a priori ed a posteriori, con poche soddisfazioni per chi viene riconosciuto danneggiato o peggio vittima.
Sia ben chiaro che la colpa non è dei Giudici ma è del materiale con cui devono operare, la legge in primis.
Ritornando in Cina e ribadendo che è immorale che uno
Stato appenda per il collo un delinquente, quel Paese ci ha
però mandato un altro insegnamento su cui, chi è moralmente
integro e sufficientemente realista, deve riflettere…
Lì c’è stato un grave caso di contaminazione alimentare, velocemente scoperto e risolto in tribunale in tempi record
(molto meno di un anno). Ma la cosa più importante è che i responsabili principali di questa grande azienda (pare che fossero tra l’altro anche dei personaggi molto famosi ed
influenti nel mondo industriale) condannati in maniera
assolutamente esemplare.
Il loro messaggio è stato in ogni caso inequivocabilmente chiaro: chiunque sgarra, potente compreso, se viene beccato paga velocemente e duramente.
Ora veniamo alle nostre miserie; abbiamo avuto anche noi negli anni numerosi casi di attentati alla salute pubblica con contraffazioni alimentari più o meno gravi. A memoria ricordo il vino al metanolo, l’olio di oliva addizionato con acidi
pericolosissimi, animali da macello pompati di anabolizzanti,
mozzarelle alla diossina e decine e decine di casi ugualmente pericolosi con contraffazioni alimentari tutte nocive alla salute umana.
Ricordate voi qualche veloce processo e qualche condanna
Esemplare (bastano anche trenta anni di carcere, bonus esclusi). …Io ricordo solo tanto can-can italico, tanto rumore ma non altro, perché i processi si sono infossati nella notte dei tempi, grazie anche alle complesse procedure che a ciò portano, con il risultato che nessuno ricorda più niente, e tanto meno chi ha pagato e quanto. (che tristezza)
Io non sogno la forca cinese, ma detesto l’ipocrita e vergognosa forchetta italiana, abituata evidentemente solo ad avvolgere gli spaghetti.
Ciao


CIPRIANO



sabato 28 novembre 2009

LA REGGIA DELLE MERAVIGLIE- da Cipriano -


PRESENTATA A ROMA LA “REGGIA DELLE MERAVIGLIE”


Caserta punta sempre di più sul principale
attrattore, la Reggia vanvitelliana.

L’obiettivo dell’evento è di offrire ai rappresentanti delle istituzioni, agli operatori turistici
e alla stampa nazionale e internazionale un’occasione per conoscere la Reggia attraverso
un’idea originale di rilancio.
Maria Grazia Cucinotta sarà la madrina dell’evento:  “Reggia delle meraviglie”,
in programma oggi 28 novembre. L’attrice siciliana ha partecipato a Roma alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa, sul roof dell’hotel Marriott-Flora esordendo con testuali parole: “Sono felice, come professionista e come donna del sud,
di prender parte a un progetto così importante in uno scenario da sogno per tutti”.
Accanto a lei, all’incontro con i giornalisti sono intervenuti: E. Iodice, amministratore dell’Ept di Caserta;  S. Naldi, Presidente di Federalberghi Napoli;  D. Trappetti, Presidente della Tirelli Costumi Spa;  M. Agosti, maestro cerimoniere della Reggia delle Meraviglie;
F. Mollica, esperto della cultura della danza nell’Europa del 700;  A. Ciontoli, assessore del Comune di Caserta con delega alla Reggia, e i rappresentanti delle numerose realtà del territorio casertano che collaborano al progetto: l’associazione “Passato e futuro”, l’associazione “Siti Reali” e “Favole Seriche”.
Caserta sa far parlare di sé non solo per i problemi che l’affliggono, ma innanzitutto
per le tante risorse positive che ha e su cui le istituzioni stanno puntando.
  Oggi 28 Novembre la Reggia rivivrà i fasti della corte con una rievocazione
del lungo regno di Ferdinando IV e Maria Carolina d’Austria attraverso diverse iniziative:

1 - Il Gran Ballo dei Borbone:
230 ballerini sfileranno e si esibiranno sia all’esterno che all’interno di Palazzo Reale
in abiti e su musiche d’epoca in un’operazione di ricostruzione storica del periodo borbonico.
La storia sarà anche il leit-motiv del corteo per le strade cittadine e il cambio della guardia di cui sarà protagonista un reparto rappresentativo dell’esercito borbonico.
Una serie di concerti completeranno la rievocazione dell’atmosfera del regno, accanto a una serie di performance e animazioni affidate ad artisti internazionali, che “contamineranno” la Reggia in chiave contemporanea.

2 - L’inedita mostra La Reggia e Regine (28 Novembre 2009 - 10 Gennaio 2010)
curata dalla collezione Tirelli Costumi che vedrà per la prima volta esporre
un abito autentico di Maria Carolina, lo stesso indossato in un dipinto di Filippo Marsigli
(1789) che farà da sfondo all’originale.
I 22 costumi in mostra ricostruiscono, attraverso gli abiti indossati dai regnanti di tutta Europa, anche l’intreccio di relazioni tra quest’ultimi e la Real Casa Borbonica.
La mostra degli abiti, nella ricostruzione scenica di Flora Brancatella, sottolinea l’illuminata
visione dei Borbone che con la realizzazione delle Seterie di San Leucio dettarono
i canoni della moda a cavallo del ‘700 e dell’800 in cui solo un’altra tessitura godeva della
fama internazionale, quella del francese Joseph Marie Jacquard.

3 - Il Workshop riservato a tour operator e giornalisti (29 novembre):
oltre 120 operatori turistici invitati in rappresentanza di 15 Paesi per presentare la Reggia di Caserta come destinazione turistica, inserita in un territorio che conserva grandi eccellenze, a partire dall’artigianato (con le sete di San Leucio) fino all’enogastronomia, con i prodotti vinicoli  e l’industria casearia



CIPRIANO























La Reggia di Caserta è stata costruita nel suo insieme a partire dal 1752 per volere di Carlo di Borbone, re delle Due Sicilie e di Gerusalemme, su progetto dell'architetto di corte Luigi Vanvitelli che ha illustrato la sia idea nel volume "Dichiarazione dei Disegni del Real Palazzo di Caserta" (1756) in cui racconta in forma di epistolario di essere riuscito a combinare felicemente in quest'opera la tradizione francese (identificata con la Reggia di Versailles, voluta da Luigi XIV, zio di Carlo VII) con la tradizione italiana (ben rappresentata da Villa Lante a Bagnaia, - più volte citata - e da Villa Albobrandini di Frascati come modello del Vanvitelli) . L'asse centrale attraversa tutto il complesso per un percorso di oltre tre chilometri: dall'elegante piazzale di accesso, che doveva essere collegato a Napoli da un rettilineo viale alberato, interseca il palazzo e il retrostante giardino e parterres, per proseguire quindi, oltre la scenografica cascata, inerpicandosi lungo il pendio del colle e fino alla sua cima, con una spettacolare via d'acqua alimentata dall'acquedotto Carolino, capolavoro dell'ingegneria idraulica, equiparato a quelli della Roma imperiale. Nel 1785 un giardino informale, il Giardino Inglese , fu creato sul lato destro dell'asse mediano, per volere di Ferdinando VI e di sua moglie Maria Carolina, dove, fra finte rovine e laghetti artificiali, e sullo sfondo la spettacolare veduta del Vesuvio, sono state acclimatate rare specie botaniche. Proclamato "Patrimonio dell'Umanità" dall'Unesco è stato utilzzato da George Lucas come location per la serie di film "Guerre Stellari" a nei film "Mission Impossible" a "Angeli e Demoni" per le scene ambientate in Vaticano. Ha recentemente vinto il premio di "Parco più bello d'Italia". In estate, dopo il tramonto, è possibile assistere agi spettacolari "Giochi di Luce" sulla facciata anteriore del palazzo.











aforisma del giorno




Nulla rivela meglio il carattere di un uomo quanto il suo modo di comportarsi quando detiene un potere sugli altri. Plutarco



 PENSIERO

Ama tutti, credi a pochi e non far del male a nessuno

W. shakespeare









W. shakespeare

 


  

BlogFest 2009: i premi ai miglior blog



IL 5 OTTOBRE SCORSO SI E' TENUTA A RIVA DEL GARDA LA CERIMONIA  DI PREMIAZIONE DEL BLOGFEST
 
 sono stati assegnati i Macchianera Awards ai blog che più sono stati votati dagli internauti.
A battere tutti è stato Spinoza che si è aggiudicato il premio come miglior blog dell'anno seguito dal blog di Paul the wine guy, miglior blogger in assoluto.
Blog rivelazione dell'anno è L'Antefatto mentre Voglio scendere di Pino Corrias, Marco Travaglio e Peter Gomez si è portato a casa i premi come miglior blog di opinione e miglior blog vip.
Le malvestite è stato votato come il blog più terribile della blogosfera; Uccidi un grissino, salverai un tonno è stato votato come miglior blog di cazzeggio gratuito e Pensieri senza mutandine è stato il più votato nella categoria dei blog erotici.
Cineblog, TvBlog e Autoblog hanno vinto i premi per le categorie cinema, televisione e motori.
Radionation ha vinto per la categoria musica e Come diventare il mio cane per la sezione blog letterari.
Voglia di terra ha vinto il premio come il miglior blog fotografico, il premio per la grafica più accattivante è stato assegnato a Coreingrapho e il premio come miglior disegnatore è andato all'autore de L’orso ciccione.
Il Disinformatico ha vinto il riconoscimento per il miglior blog tecnico, Un tocco di zenzero ha vinto per la categoria food and wine e Piovono Rane di Alessandro Giglioli ha ricevuto il premio come miglior blog giornalistico.
Il più bel post dell'anno è stato scritto dall’autrice del blog Cloridrato di Sviluppina e si chiama 19 marzo, la festa del mio papà.


ANNAMARIA..a dopo