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mercoledì 16 marzo 2011

Terremoto in Giappone: come posso aiutare?




Il disastro in Giappone assume proporzioni sempre più apocalittiche. Ecco alcuni modi per dare una mano attraverso la rete.
Donazioni:
Tramite
e molti altri siti elencati qui, quiqui.
Donazioni sono possibili anche via iTunes.
Chiunque trovasse una pagina non affidabile la può segnalare qui.
Per chi apprezza, è anche possibile comprare un braccialetto appositamente creato da Lady Gaga a partire da 5 dollari. Tutti i proventi saranno destinati alle vittime dell’emergenza.
Su Facebook:
Attraverso la pagina Global Disaster Relief on Facebook è possibile seguire tutti gli aggiornamenti sulla situazione degli aiuti e sulle diverse campagne messe in atto a livello mondiale.
L’iscrizione alla pagina Dog Bless You equivale a una donazione di un dollaro da parte della National Disaster Search Dog Foundation. L’obiettivo è raccogliere 100 mila dollari per inviare team di soccorso in Giappone.
Da qui si può contribuire al progetto di raccogliere 50 mila dollari per aiutare le vittime del terremoto e dello tsunami. Per ora 932 persone hanno versato 32.600 dollari.
Google:
Google ha lanciato una pagina di Crisis Response da cui è possibile effettuare donazioni ma non solo: c’è una lista dei numeri di emergenza utili, informazioni aggiornate su blackout e possibili tsunami e, soprattutto, un «person finder».
In Italia:
Si possono effettuare donazioni da GroupOn Italia. Non ho trovato altri siti italiani destinati alle raccolte fondi o ad altre iniziative umanitarie. 

da Il Nichilista

venerdì 11 marzo 2011

TERREMOTO IN GIAPPONE

Due forti scosse di terremoto in Giappone. Le più violente registrate negli ultimi sette anni. Terrore per il paese, una di 7,9 e poi una seconda di 8,9 alle 6,45 ora italiana. Il terribile terremoto ha scatenato anche uno tsunami che ha inghiottito tutto ciò che ha trovato davanti a sè (ecco il video shock)Gli edifici hanno tremato per diversi minuti nella città di Tokyo che dista dall’epicentro registrato in mare a 130 chilometri dalle coste nord-est a una profondità di 24 chilometri. Il terrore è seguito dall’immediato allarme tsumani che coinvolge non solo il Giappone anche le coste dell’Australia e dell’America del nord. Si parla di onde alte anche 10 metri che hanno invaso le città di Sendai, e addirittura si parla di onde ancor più alte che avrebbero investito la prefettura di Aomori e l’isola di Honshu.
Immediatamente due centrali nucleari hanno cessato la loro attività. Allo stesso si sono fermate tutte le attività del paese come la metropolitana, il servizio ferroviario e quello dei nuovi superveloci. Anche il traffico aereo è stato bloccato per sicurezza. Voli cancellati vedendo paralizzato non solo il trasporto ma tutto l’intero paese.
Il numero delle vittime riscontrato è di 7 vittime certe, la prima accertata è deceduta in seguito al crollo del tetto, precisamente nel centro di Ibaraki, mentre le altre morti sono riscontrabili presso Fukushima e Minami Soma, il numero dei feriti e dei dispersi, vista la mostruosità dei due terremoti purtroppo sembra destinata a salire. Naoto Kan il premier giapponese si è messo subito in azione innescando la macchina dei soccorsi per le aree maggiormente colpite, inviando immediatamente le prime truppe di difesa per aiutare le prefetture di Miyagi e Sendai dove addirittura l’aeroporto stesso è stato completamente inondato.