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mercoledì 8 giugno 2011

REFERENDUM :BERLUSCONI CONTRO BERLUSCONI

Dopo lunga e penosa riflessione Berlusconi ha deciso di mettere il suo faccione nella battaglia per boicottare i referendum, abbandonando la fragile linea del: “Tanto sono inutili, tanto non contano, non avranno riflessi sul governo…”

Così ha pensato bene di impegnare  il governo e l’avvocatura dello Stato nella presentazione di un esposto alla Corte Costituzionale nella speranza che la Corte faccia saltare i quesiti referendari sul nucleare. Qualunque cosa la Corte dovesse mai decidere, a questo punto i cittadini si troveranno automaticamente nelle condizioni di esprimere un voto sia sui referendun sia su Berlusconi medesimo che sta usando tutti i trucchi possibili, politici e mediatici, pur di affossare la consultazione.

Perchè questo cambio di passo? Perchè, dopo la batosta elettorale, il presidente si è reso conto che i referendum potrebbero raggiungere il quorum, compreso quello sul legittimo impedimento, che è la sua vera ossessione. A questo punto sta gocando tutte le carte sulla ruota della Corte Costituzionale e su quella dell’assenteismo, sia quello tradizionale sia quello che potrebbe essere incentivato dal regime del silenzio, che tanta parte del polo Raiset ha decretato sul prossimo appuntamento elettorale.

 
Eppure questo Berlusconi furioso potrebbe non farcela, non solo perchè una parte del paese andrà comunque a votare, ma anche perchè questa decisione di mettere il suo faccione sopra la scheda dei referendum potrebbe rivelarsi letale, anche e soprattutto per lui. La batosta elettorale ha lasciato tracce profonde, irreversibili, ha messo in moto forze, sentimenti e risentimenti che sembravano ormai sopiti. Il principio d’ordine e di obbedienza si è ormai incrinato. Proprio in queste ore il sindaco leghista di Varese, Gaetano Fontana, un fedelissimo di Maroni, ha fatto sapere che voterà comunque Sì ai quesiti sull’acqua. Lo stesso farà il presidente della Regione Veneto Zaia, il quale voterà Sì anche ai referendum sul nucleare. Come lui faranno centinaia e centinia di leghisti del Veneto e della Lombardia.

Qualunque cosa deciderà la Corte Costituzionale si è ormai messo in moto un processo profondo, molecolare, irreversibile e forse Berlusconi, con le sue decisioni di queste ore, sta contribuendo in modo forte a stimolare la partecipazione al voto. Lui non lo sa, ma in questo momento l’unico vero e riconosciuto capo supremo degli antiberlusconiani è Lui medesimo…




Referendum del 12 e 13 giugno: la Rai dovrà assicurare spazi adeguati ai temi referendari


La bella addormentata si è svegliata: l’AGCOM, l’autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ha dato l’ultimatum alla Rai. Da oggi i tre canali pubblici dovranno assicurare spazi adeguati ai temi referendari in vista del voto del 12 e 13 giugno. Sino ad oggi, infatti, ha rilevato l’AGCOM, la programmazione Rai è risultata non idonea. In caso di inottemperanza sono in vista ulteriori sanzioni, che potrebbero essere formalizzate già nella riunione prevista domani.
E la Rai, dal canto suo, cerca di correre ai ripari con la riprogrammazione di messaggi autogestiti e tribune televisive. Ma le opposizioni sono già mobilitate, con comitati parlamentari ed associazioni per la libertà di stampa che hanno organizzato dei sit in davanti alla sede di Viale Mazzini.

Cosa dice l’ordinanza AGCOM
L’AGCOM ha stabilito che spazio sui temi referendari dovrà essere dedicato tramite la messa in onda dei messaggi autogestiti e delle tribune su tutte le tre reti generaliste ed inseriti a rotazione nella fascia di maggior ascolto, oltre ad una rilevante presenza dei temi dei referendum nei telegiornali e nei programmi di approfondimento di maggiore ascolto di tutte e tre le reti.


Annamaria... a dopo