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mercoledì 13 giugno 2018

IL 12 GIUGNO DEL 1929 NASCEVA A FRANCOFORTE ANNA FRANK





In occasione dell'anniversario della nascita di Anna Frank ( 12-06-1929) riporto alcune delle frasi piu' belle e toccanti raccolte nel suo diario che ha iniziato a scrivere all'età di 13 anni. Raccontando la sua esperienza di deportata, nel suo nascondiglio, insieme ad altre 17 persone, per sfuggire ai nazisti.
Scrisse per due anni, fino a quando furono scoperti, nel 1944.
Anna e la sua famiglia vennero portati dai tedeschi al campo di Auschwitz. Si ammalo' e morì  poche settimane prima della liberazione, mentre il padre sopravvisse e pubblico' il diario nel 1947.
Mi ha fatto tanta compagnia il suo diario durante l'adolescenza e mi ha insegnato molto.




 -Non ci è permesso di avere opinioni. Le persone possono dirti di tenere la bocca chiusa, ma non possono impedirti di avere un'opinione. Anche se si è ancora molto giovani, non dovrebbero impedirti di dire quello che pensi.

-È davvero meraviglioso che io non abbia lasciato perdere tutti i miei ideali perché sembrano assurdi e impossibili da realizzare.
Eppure me li tengo stretti perché, malgrado tutto, credo ancora che la gente sia veramente buona di cuore. Semplicemente non posso fondare le mie speranze sulla confusione, sulla miseria e sulla morte. Vedo il mondo che si trasforma gradualmente in una terra inospitale; sento avvicinarsi il tuono che distruggerà anche noi; posso percepire le sofferenze di milioni di persone; ma, se guardo il cielo lassù, penso che tutto tornerà al suo posto, che anche questa crudeltà avrà fine e che ritorneranno la pace e la tranquillità.

-Una cosa però l’ho imparata: per conoscere bene la gente bisogna averci litigato seriamente almeno una volta.
Solo allora puoi giudicarne il carattere.

 -Chiunque è felice, renderà felice anche gli altri.

 -Viviamo tutti con l’obiettivo di essere felici; le nostre vite sono diverse, eppure uguali.

 -Non penso a tutta la miseria, ma alla bellezza che rimane ancora.

 -La verità è tanto più difficile da sentire quanto più a lungo la si è taciuta.

 -A dispetto di tutto quanto credo ancora che la gente abbia davvero un buon cuore.

 -Ciò che un cristiano fa è sua propria responsabilità, ma ciò che fa un singolo ebreo viene fatto ricadere sulle spalle di tutti gli ebrei.

 -Penso che quello che mi sta accadendo sia meraviglioso, e non solo per quello che si può vedere del mio corpo, ma tutto quello che sta crescendo dentro. Non ho mai discusso di me stessa o rivelato alcune di queste cose a qualcun altro. Questo è il motivo per il quale ho parlato con me stessa di queste cose.



 -I genitori possono solo dare ai figli buoni consigli o indirizzarli sulla buona strada, ma la formazione definitiva della personalità di una persona è nelle mani della persona stessa.


Annamaria




venerdì 26 aprile 2013

LE STORIE CHE TI PRENDONO IL CUORE...





La bella storia di John Unger e del suo cane Schoep di 19 anni malato di artrite



Ogni sera si immerge con lui nel lago per lenire il dolore dell’artrite del pastore tedesco.
Guardate il video...



ABBRACCIA IL CANE MALATO PER FARLO DORMIRE. Un abbraccio che commuove a prima vista quello tra John Unger, custode di una fattoria di Bayfield, in Wisconsin, e il suo Schoep, un incrocio di pastore tedesco di 19 anni. Ma la storia che c’è dietro l’immagine immortalata dalla fotografa Hannah Stonehouse Hudson e poi pubblicata su Facebook commuove ancora di più.
Nella foto John, maglietta bianca e occhiali da sole, abbraccia il suo compagno di vita nelle acque del Lake Superior al tramonto, cercando di farlo addormentare come se fosse un bambino. Proprio il sonno è lo scopo del rituale che si ripete uguale da anni, perché Schoep, che prende il nome da una marca di gelato, ha sviluppato una forma di artrite che non gli permette di dormire. Su di lui non fanno effetto gli antidolorifici veterinari, e così il suo padrone cerca di farlo rilassare grazie al movimento e la temperatura delle acque.
La storia di John e Schoep comincia quasi vent’anni fa, quando l’uomo insieme alla ex ragazza decise di adottare un cucciolo con problemi comportamentali in seguito a maltrattamenti. Dopo otto mesi, i due diventarono inseparabili. E il lago ha assunto da subito un significato forte nella loro relazione: poco tempo dopo l’adozione la storia di John con la fidanzata finì, e il giovane raggiunse le rive del Lake Superior pensando di suicidarsi. «Se non avessi avuto con me Schoep, quella notte, non credo proprio che adesso sarei qui – ha confessato Hunger a un giornale locale – Non so come spiegarlo, mi ha semplicemente tirato fuori da quel momentaccio. Voglio fare quello che posso per lui, mi ha letteralmente salvato la pelle».
da leggo.it

La storia di Schoep e John ha così commosso la Rete che ora il pastore tedesco, grazie a molte donazioni, sta seguendo una terapia laser in una clinica veterinaria che sembra aiutarlo molto nella cura della malattia e nell'alleviare il dolore.


Annamaria...a dopo