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giovedì 19 maggio 2011

CORSO SEMISERIO DI SESSO UMORISTICO Lezione 17 - di ENZO -




“LA LIBIDO”

Mutevole, variabile e…lunatica

Professore Primo KEMAL – responsabile del servizio di Andrologia e Sessuologia dell’Ospedale San Gustavo di Napoli.

CORSISTI:
Rosa e Ducky (detto Dudù): coniugi
Barby ed Enzo: coniugi

Nella “Sala Conferenze” del 2^ piano dell’Ospedale i quattro corsisti sono seduti nel rispettivi banchi.

ORE 19.00

Entra un uomo in sala: “ Buona sera a tutti voi e…anche piacere di conoscervi. I quattro corsisti rispondono al saluto.
L’uomo stringe la mano a tutti e sale sulla cattedra dicendo: Il vostro professore Occhiofino sarà assente per un certo tempo, spero breve: purtroppo ha qualche problema di salute.

Dudù: Oh, facciamo tanti auguri di pronta guarigione. Dottò, sono Ducky.

Rosa: Io sono la signora Rosa, sua moglie. Auguri anche da parte mia.

Enzo: Io sono Enzo…piacere, dottò, e auguri anche da parte mia.

Barby: Piacere anche mio, professò, io sono la signora Barby, la moglie.

L’uomo, nuovo docente, si presenta: Sono il dottor Kemal, Primo Kemal. Sono andrologo e sessuologo.

Barby: Scusate, dottò, non mi chiamate curiosa…!

Il professore: Prego!

Barby: Ho notato che parlate molto bene l’Italiano ma il vostro nome pare furastiere…straniere ecco!

Enzo: Barby, che domande fai?

Il professore: Nessun problema, sono mezzo napoletano e mezzo turco…eh sì…mezzo turco…Totò avrebbe detto…sono un turco napoletano. Mio padre, Erick Katz, turco, e mia madre, napoletana verace, s’incontrarono nella città di Kamakura: erano in vacanza e fu il classico colpo di fulmine. Sebbene turco, mio padre era di religione cattolica; mia madre, Fortunella La Scapizza, donna di bontà estrema, che Dio l’abbia in gloria, aveva il senso dell’umorismo: mi faceva sempre ridere con le sue battute.

Rosa: Prufessò, ma il napoletano lo parlate?

Il professore: In verità sono bilingue, parlo sia il turco che il napoletano…direi più napoletano che turco.

Barby: Ora che abbiamo “rotto il ghiaccio”, ci potete spiegare dove si sono incontrati i vostri genitori…poco fa avete detto…mi pare Kakamura.

Il professore: Veramente, si conobbero a Kamakura e non a Kakamura; Kamakura è una città giapponese che si trova nell’isola di Honshu, caratteristica città, meta di pellegrinaggii verso numerosi templi buddisti.

Enzo: Dottò, perdonate, ma il nome della città…ci fa un po’ sorridere...sembra…perdonate…un luogo di cure.

Rosa: Comunque, prufessò, grazie e scusate, qui c’è la nostra amica Barby che vorrebbe farvi una domanda.

Il professore: Prego, signora Barby!

Barby: Avete detto che siete sessuologo e androcolo…

Il professore: …andrologo, prego, signora, an-dro-lo-go.

Barby: …insomma quest’altra cosa, come dite voi. Ci potete spiegare la differenza? La vostra risposta ci farebbe stare più… sollevati.

Il professore: Bene, allora, come andrologo mi occupo della sessualità dell’uomo in rapporto alla capacità di fare figli; e sono specializzato in questa disciplina. Come sessuologo mi occupo di tutti gli aspetti della vita sessuale delle persone dal punto di vista anatomico, funzionale, patologico e psicologico. Signori miei, oggi la sessuologia è considerata una scienza autonoma insegnata in molte università.

Enzo: Apprezziamo la vostra chiarezza e vi ringrazio a nome di tutti noi.

Barby: Di che ci parlerete nella lezione di stasera?

Rosa: Stavo proprio per chiederlo.

Il professore: Della libìdo!

Barby: Oddio, non ho capito…(fra sé borbottando)…n’aggia capite niente!

Rosa: Nemmeno io…mai sentita…sembra la marca di bibita! Forse ha voluto dire vippito o bippito cioè che ha bevuto. Mi pare che ha detto…aggio vippito…insomma…ha bevuto…

Dudù: Per favore, un po’ di voce, prufessò, grazie!

Il professore: Ho detto li-bi-do, una cosa che se l’avete, vuol dire che state “sessualmente “ bene…ma non tutti ce l’hanno. E’ comunque normale e anche fortunato chi ce l’ha.
Freud, il fondatore della psicanalisi ha scritto che alla base degli impulsi umani e del piacere vi è una specie di istinto, di forza, correlata al principio del piacere.

Dudù: Cominciamo bene, Rò…tocca a te…digli che deve usare parole semplici.

Rosa: Eh no, dottò, per carità…vi dispiace semplificare. Spiegateci bene questa cosa…questa bibita o bibito…

Barby: La signora Rosa ha ragione.

Il professore: Ok, bene, avete ragione…signori miei la libìdo è la vostra sessualità, è il vostro desiderio di far l’amore. Ma questo desiderio può essere più o meno forte, intenso in ogni persona.

Enzo: Io lo sapevo.

Dudù: Anch’io.

Rosa: Prufessò, questo desiderio è più forte negli uomini o nelle donne?

Il professore: Calma, calma, intanto non bisogna confondere la “libìdo” con
la “libidine”, che è un forte desiderio, una vera e propria bramosia di pratiche sessuali.

Barby: Pratiche sessuali, in che senso?

Rosa: Appunto, cosa sono queste pratiche?

Il professore: Copule…copule…signò.

Rosa: “Coppole”?

Il professore: Ma che coppole, signora Rosa, copule, amplessi, coiti, congiungimenti carnali, rapporti sessuali, accoppiamenti…

Enzo: Chi ce l’ha più forte questa libido, gli uomini o le donne?

Barby: Noi donne certamente!

Il professore: Non si può dire. Intanto, precisiamo che non è vero che tutti gli uomini hanno una libido più intensa delle donne; ci sono in questo mondo milioni di donne con impulsi sessuali molto forti. Secondo un’indagine condotta dai ricercatori dell’Università di Chicago nel 1994 per “SEX” in America, il 54% degli uomini pensa al sesso tutti i giorni o alcune volte al giorno; i due terzi delle donne dicono di pensare al sesso solo qualche volta al mese, o, al massimo, qualche volta la settimana.

Barby: Ma come hanno fatto a stabilire questi dati, mica stanno nella testa delle donne, questi studiosi! Personalmente mi capita di pensarci spesso, anche più volte al giorno, e altre volte non ci penso proprio. Ci sono momenti in cui afferrerei il mio Enzo, lo butterei sul letto e lo riempirei di morsi. Detto in altro modo, “me sente e scì pazze”. Ro’, tu che dici?

Rosa: Barby, io ho un andamento strano.

Barby: In che senso? Cumme ‘a canzone “andamento lento!”

Rosa: Bà, strano, strano…non lento. Mi capita che per parecchi giorni sento mi sento strana, come se mi pizzicasse qualcosa …lì…ecco; in altri giorni sento un grande desiderio, vampate di calore su tutto il corpo…mi sento irrequieta…vorrei picchiare qualcuno; poi ci sono giorni in cui sento una quiete…una specie di coma nelle parti intime… dalla cintola in giù.

Barby: Forse tu tieni ancora il riscaldamento acceso?!

Rosa: Eh, scherza…scherza…’a pazzaria vene pure a me!!

Dudù: Rò, lo so bene, io spesso e volentieri non ti capisco. A volte sei allegra, cucini una meraviglia, ma ci sono…fammelo dire…giornate in cui ti metterei in una gabbia di ferro.

Barby: Enzo mio, apprezza soprattutto la mia femminilità, e io in certi giorni sono proprio donna al femminile come lui mi vuole.

Il professore: Vi prego, signori, se no qui anziché fare lezione, finiamo per fare una sceneggiata.

Enzo: Barby, Rosa, Dudù…ssst, seguiamo la lezione.

Il professore: Ora mi rivolgo a ciascuno di voi; diciamo che mi rivolgo a un “TU” ipotetico, e dico che se la tua relazione non rispecchia il generale squilibrio riscontrato a livello statistico, sei un uomo (o donna) fortunato, la differenza di libìdo, pardon, di impulsi sessuali, tra i sessi mina milioni di rapporti coniugali; consuma e distrugge a lungo termine, spegne i sentimenti di attrazione e ci induce a credere che “il pepe e il sole” del nostro legame amoroso si siano esauriti e spinge nostra moglie o nostro marito a chiedersi:
Perche non desidero l’amore di quest’uomo? Cosa c’è che non va? Non è inverosimile che arrivi a questa conclusione: “Sto con l’uomo
sbagliato.

Enzo: Che attenzione! Siamo diventati tutti seri e concentrati.

Il professione (riprende ): La differenza nel desiderio sessuale porta molte coppie davanti a un terapeuta. “Nell’esercizio della mia professione è di gran lunga il problema sessuale più comune”, ha dichiarato il dottor Donald Strasseberg, terapeuta sessuale e professore di psicologia all’Università dell’UTA a Salt Lake City. Ed è il più difficile da curare.”

Enzo: Salute!

Dudù: Hai capito bene, Rò?

Rosa: Capito, capito, però tu stai bene sotto questo aspetto.

Barby: Prufessò, il mio Enzo ha una libido di tutto rispetto, e finora non mi ha mai fatto mancare niente. Dico bene, Enzo? Anzi, spesso ha pure esagerato.

Enzo: Ba’, smettila, cerca di contenerti e segui la lezione. E tu,
Dudù, cerca di contenere anche la tua signora Rosa.

Dudù: E’ una parola!

Il professore: Signori…vi prego, grazie… questa libido è compromessa o lo può essere solo da cambiamenti di grande rilievo: alcolismo, depressione, diabete, morbo di Parkinson, effetti collaterali di farmaci.

Dudù: Faccio bene io a non prendere medicine…le prendo solo in caso di necessità.

Enzo: Io solo in caso di urgenza…io poi sono curioso. Io al medico gli dico: “Dottò, questa medicina ha degli effetti sul “desiderio” cioè su questa benedetta ‘libido’. Se lui dice “sì”, allora mi faccio prescrivere un altro tipo di medicinale.

Il professore (riprende la lezione): Molti di noi uomini arrivano alla terza età “con la caldaia ancora accesa”, ma altri no.

Enzo: Dottò, questa libido, insomma, può anche calare?

Dudù: E’ come una specie di…svenimento, un rallentamento, una diminuzione…scusate il termine, dottò…del “tiraggio”?

Il professore: Eh sì, un calo…dovuto a una diminuzione di una sostanza chiamata “testosterone” che diminuisce con l’avanzare dell’età.

Enzo: Si può aumentare in qualche modo questo testosterone?

Il professore: Sì, si può aumentare per stimolare gli impulsi della libido, sebbene gli uomini ne hanno un quantitativo superiore alle donne…circa da 10 o 20 volte superiore.

Barby: Dottor Kemal, il testosterone lo possiamo prendere anche noi donne?

Il professore: Vi rispondo subito. La dottoressa Love, terapeuta ad Austin nel Texas, ha fatto un esperimento: ha assunto per 3 mesi supplementi di testosterone. Ebbene…

Barby: … sentiamo…cosa le è successo?

Il professore: La differenza è stata strabiliante. “E’ stata come la notte e il giorno”, ha dichiarato. “Pensavo costantemente a far l’amore. Mi era facile eccitarmi e volevo fare sesso con forte desiderio.”
Ma, attenzione, signori e signore miei…!

Enzo: Ahi, ecco il guaio…sentiamo!

Rosa: Non ci spaventate, prufessò!

Il professore: Sono spuntati dei peli in faccia alla dottoressa.. e le stava spuntando anche l’acne. E lei non voleva assolutamente questo inconveniente.

Barby: Solo sul viso…Gesu’…i peli sul viso: le sarebbe spuntata la barba!?

Rosa: Mamma mia! fammi fare la croce; questa è una cosa che non prenderò mai, stu testosterone…ci vulesse pure ‘a barba…Dudù!

Dudù: Forse, ne potresti provare un po’…e un po’ di barba non ti starebbe male.

Barby: Dottò, se uno si accorge che ne ha poco?

Il professore: Allora il partner che ne ha di più deve stimolare più intensamente il partner che ne ha di meno. Essere una persona con un basso livello di testosterone significa aver bisogno di stimoli più intensi per eccitarsi.

Barby: Enzo Enzo…non te lo dimenticare questo…ricordati: “stimoli più intensi”.

Enzo: Aspè…mò prendo un appunto!

Il professore: Calma…prego! Inoltre, lo stress, “ ‘e penziere” sono ostacoli pregiudicanti. Bisogna avere tempo, l’umore adatto e il cartello con la scritta “NON DISTURBARE” appeso alla maniglia della porta. I preliminari, non li dimenticate, altrimenti è solo un atto meccanico.
Al contrario, per la persona con una libido normale, media o alta lo stress non è un impedimento…è rilassante. Puoi sgobbare tutto il giorno, andare a letto tardi e avere voglia lo stesso. Il tuo partner con una libido più bassa ti dice: “Ma non sei esausta?” E la tua risposta è: “ E’ proprio per questo.”

Barby: Quante cose interessanti da sapere.

Rosa: Ci voleva proprio un corso così.

Il professore (continua): La suddetta dottoressa Love ha scritto un libro; in esso ha elencato nove suggerimenti per il partner con desiderio – libido maggiore, normalmente è l’uomo. Eccoli:

1- Sii esplicito nel chiedere sesso. La sua risposta dipenderà molto dal suo atteggiamento, se è romantico, amorevole o diretto, amabile o esigente. Tutto sta in come ti proponi.
2- Inizia il sesso partendo da amore e desiderio, non dall’abitudine. Sei sicuro di essere tu così interessato tutte le volte che lo tiri in ballo?

3- Diventa un esperto nel creare desiderio nella tua partner. Che cosa di preciso le piace di più. Chieditelo!

4- Accetta il fatto che la tua partner può avere bisogno di un “supplemento” di stimolazione. Qualunque cosa sia: cibo, un video, musica dolce, una fantasia, un giocattolo erotico. Le stai mettendo fretta? Non sovreccitare la tua libido.

Enzo: Bene, bene, interessantissimi questi suggerimenti…oh scusate l’interruzione…proseguite dottò!

Dudù: Non interrompiamo…Enzo!

Il professore: Signori, i commenti…dopo! Ascoltate gli altri suggerimenti.

5- Non sovreccitare deliberatamente la tua libido;

6- Rispetta certe limitazioni che ti impone la partner. Se non lo vuole fare in una certa posizione, assecondala in quella che lei preferisce.

7- Parlate con tono di voce carezzevole, sussurratele di stare tranquilla, dille che l’ami e che è la persona più importante della tua vita.

8- Che le carezze siano lente, morbide; sfiorala dappertutto…ma lentamente…non avere fretta nella maniera più assoluta.

9- Non confondere l’impulso sessuale con l’Amore. Quando Lei ti respinge, non prendere il suo rifiuto franco e totale come un’offesa personale. E’ più facile a dirsi che a farsi, ma le parole e i gesti aiutano.

Ecco i suggerimenti. Qualcuno vuol fare domande?

Enzo: Sì, direi che entrambi i partner debbano assumersi più responsabilit quando c’è una differenza di desiderio sessuale, cioè se la libido è diversa. Se il loro impegno è quello di restare insieme e rendere più felice il loro matrimonio, oppure il loro connubio INSIEME; è necessario che partecipino attivamente alla soluzione del problema.

Il professore: Ben detto, signor Enzo. E lei, signor Ducky, che ne dice?

Dudù: Io aggiungerei che nella convivenza d’amore” ci dovrebbe essere la massima intimità e disponibilità di entrambi i partner. Ma dopo che avranno creato uno spazio per il sesso e l’avranno fatto funzionare per entrambi, la differenza può scomparire. “Una volta avviata la magia dell’eccitazione, il gioco si svolge alla pari.

Rosa: E io, non per niente, lo voglio proprio dire…mi piace giocare.

Barby: Ro’, come fai, ma senti…mi hai letto nel pensiero. Io quando non gioco cu ‘a libido non mi sento bene. Enzo mi conosce bene. Io sono una donna femmena, femminile pure, amorevole e amabile…e concludo dicendo…giocherei tutti i giorni…una libido oggi…una libido domani e chi è più felice di me?!

Enzo: Dottor Kemal, abbiate pazienza...non ci fate caso…quando arriva la primavera, fa sempre così…saranno le ombre della sera o le fasi lunari. E nessuno la può cambiare. Sapete che dice ogni tanto…tu ti stai allontanando…!

Il professore: Forse ha problemi di vista. La porti da un ottico e la faccia visitare: non si sa mai.

Ducky: Io non me ne intendo, ma secondo me…le sarà ingrossata la libido.

Il professore: Non diciamo sciocchezze, signor Dudù, la libido non s’ingrossa semmai aumenta d’intensità.

Enzo: Comunque, a me Barby piace così…è un po’ pazzerella.

Ducky: Enzo, se non ti offendi, io Barby e Rosa, parlando con rispetto, le metterei in una gabbia di ferro.

Enzo: Quasi quasi lo farei, ma in una gabbia…dorata.


Il professore: Signori corsisti, siete di una simpatia unica e perciò ogni tanto non mi lamento se mi interrompete. Insomma, riconosco e apprezzo la vostra simpatia. Bene, la lezione è finita.

Tutti si scambiano i saluti. Il professore scompare con la sua borsa. I quattro amici escono per rispettare il rito sabatino della pizza.

Enzo



sabato 19 marzo 2011

CORSO SEMISERIO DI SESSO UMORISTICO Lezione 16 - di ENZO -

“IL POSTLUDIO”
ovvero
“IL DOPO”
ovvero
L’importanza di un bel finale


Professore OCCHIOFINO – responsabile del Servizio di Andrologia dell’Ospedale San Gustavo di Napoli.

CORSISTI:
MAMIE ed ENZO: coniugi
ROSA e DUCKY (detto DUDU’): coniugi

Nella “Sala Conferenze” del 2° piano dell’Ospedale i quattro corsisti-amici sono seduti nei rispettivi banchi.

ORE 19.00

Enzo: Sta arrivando o’ professore, tenete la lingua a posto…ué ragazzi, ssst…zittiii! Buona sera, dottò.

Mamie: Sera!

Dudù: Buona sera, dottore…Rò, salutiamo il pro fes so re…!

Rosa: Oh, dottò, buona sera!

IL professore: Buona sera, buona serata a tutti…comodi, comodi.

Dudù: Che cosa ci spiegherete stasera?

Il professore annuncia l’argomento della lezione e dice “Dopo…dopo” e fa un gesto con la mano muovendola in senso orario.

Dudù: Scusate, dottò, non ho capito, avete detto “dopo” dopo che cosa?

Rosa: (bisbigliando verso il marito Dudù) Veramente nemmeno io ho capito…ha detto “dopo” forse ce lo dirà dopo, ma dopo quando?

Il professore: Dicevo “IL DOPO”, vi parlerò di quello che succede “dopo”.

Rosa: Dopo a che, dotto’?

Il professore: Signora, Rosa, dopo che vi siete , diciamo così, lamentata
con il vostro qui presente marito. E’ chiaro, adesso?

Rosa: Oh Gesu’, lamentata…io, per carità, io non mi lamento mai con Dudù, ve lo posso anche giurare, prufessò.

Il professore: Signò, avete capito male, è colpa mia, ho usato un eufemismo…

Mamie: Io non ho visto nulla. Enzo, tu hai visto? Te ne sei accorto che il professore ha usato qualche attrezzo…insomma questo eumefismo…
Eufum…insomma come cavolo si chiama!

Enzo: Mo’, me lo fai passare per un bocchino per fumare, si dice “eufemismo, che consiste nell’attenuare un concetto o una parola sgradevole con una meno esplicita o meno cruda.

Mamie: Fammi un esempio, così capisco meglio.

Enzo: Invece di dire a una donna “puttana” si potrebbe dire “passeggiatrice”; invece di dire “sordo” potremmo dire “audioleso”. Chiaro?

Il professore interviene: Quindi, signora Rosa, intendevo dire…”miagolare”, va bene. Avete capito ora?

Rosa: Che dite, Dottò, non sono mica una gatta!

Mamie: Rosa, il dottore sta dicendo che tu ti lamenti, miagoli…indo lietto…a letto con il partner…tu e Dudù!

Rosa: Oh, marò, miagolare in quel senso lì. Mamie, è vero, se è per questo io miagolo…eccome. Però che spiritoso siete, dottò. Ma è tutto merito del mio Dudù; modestia a parte, tutto è fuorché un lamento. E’ come se mi facessi male…dico sempre ah…ah…ah e non me ne accorgo in quel momento.

Dudù: “Le fusa, Rò…”fai le fusa”.

Mamie: (rivolgendosi sottovoce a Rosa): Ro, non te la prendere…io da parecchio non faccio le fusa. Ormai non so quasi più come si “fanno le fusa”.

Il professore: Signori, vi prego. La lezione riguarderà il “dopo” cioè di quello che fate dopo aver svolto il vostro dovere coniugale con la persona che amate.

Dudu’: Dottò, scusate il sorriso, ma per me non è proprio un dovere.

Mamie: Nemmeno per me. E nemmeno per mio marito. Una volta sì che era un piacere, anzi un superpiacere.

Enzo: Zitta, Mamie…non ci facciamo conoscere…questi sono fatti nostri…comunque sono d’accordo con tutti…non è un dovere però si sta così bene “dopo”.

Rosa: Prufessò, a dire la verità, qualche volta mi prende nù male ‘e capa, un mal di testa. Io, sapete che faccio, per farmelo passare, comincio a guardare negli occhi a Dudù, gli parlo sottovoce come se avessi voglia di dormire; nel senso che faccio delle moine. Cerco di fargli capire che “lo voglio”.

Mamie: Brava, Rosa!

Rosa: Brava un cacchio, la settimana scorsa così ho fatto…dopo aver sistemato la cucina, ho cominciato a parlagli zitto zitto…quasi sottovoce…e lui sapete come mi ha detto: “Rò, o ti si è abbassata la pressione oppure ti hanno fatto male i fagiolini. Avevo la padella in mano…giuro, dottò, gliel’avreii scaraventata sotto la cintura.

Mamie: Calmati, Rò, io e mio marito…sempre a litigare litigare litigare, non mi ha dato che pene….se sapessi come soffro dentro.

Rosa: Scusa, Mamie, beata te, dovresti essere contenta!

Mamie: Rosa, che hai capito? Ho detto “non mi ha dato che pene… non pene in quel senso lì…

Rosa: E allora in che senso, tu non ti spieghi!

Mamie: Nel senso di “pene” come dolori, sofferenze. Chiaro?

Rosa: Capito, comunque, siccome tua amica , io ti auguro di non soffrire più in senso psicologico, e di apprezzare anche la gioia che ti viene data dentro.

Mamie: Fermati, per carità, Rò. Basta…tu e tutta la gioia che ti viene data dentro!

Dudù: Ue’, Rosa, non mi sembra il caso di continuare a dire scemenze. Smettila!

Mamie: Rosa, Dudù ha ragione. Il professore ci sta guardando. Dobbiamo seguire la lezione.

Il professore: Bene, signori, per cortesia…un po’ di attenzione. Mi rivolgo soprattutto agli uomini; questi uomini diciamo la verità, “ci danno dentro” come dei forsennati e poi che cosa fanno? Si addormentano di colpo. Se non crollano, si alzano per andare a fare una telefonata; vedere come va a finire la fine di un telefilm; farsi una sigaretta.
E in questi atti innocenti si nasconde il pericolo.
Lei ha voglia di rannicchiarsi sotto il braccio di lui e fare le fusa tra le sue braccia finché vi assopite insieme; e se a te non va…

Dudù: Dite a me, dottò?

Enzo: No, forse a me!

Il professore: A nessuno di voi due, mi rivolgo a un uomo ipotetico.
Dicevo che lei…la donna, la vostra donna si sente respinta e sola, abbandonata sul lenzuolo bagnato. Trova, di conseguenza, insopportabile che tu ti alzi per andare a lavarti o che controlli il listino della Borsa o che tu ti alzi per andare a farti le abluzioni.

Mamie: Le abluzioni?

Enzo: Mamie, che c’è?

Mamie: Enzuccio, il professore se ne è venuto ancora con una parola difficile,
“abluzioni”. Io mi domando e dico, le vuoi usare…ma spiegale, San Gustavo.

Enzo: Sssst, calmati…Mamie.

Mamie: Le abluzioni, tu sai cosa sono? Cos’è…forse va in cucina a cucinarsi qualche frittura?

Enzo: Eh, già, mo’ si va a fare una frittura di pesce…Mamie, madonna santa, farsi le abluzioni vuol dire che va a lavarsi…a sciacquarsi proprio lì.

Mamie: …perché va a lavarsi proprio lì… in cucina…anziché nel bagno?

Enzo: Oh, Gesù, Mamie, lì lì significa che va a lavarsi le parti intime. Hai capito ora?

Mamie: Sì, sì, ho capito, che sgarbato che sei…e…senti tesoro, ablu…insomma questa parola si scrive con una o con due “b”?

Enzo: Una, una…vabbè…Mamie…chi ci sente pensa subito “ma guarda questi, si fanno le abluzioni con due “b”!

Rosa: Mamie, per quanto mi riguarda io mi faccio le abluzioni normali, sì…insomma quelle con una sola “b”. Dopo, to’ giuro, mi sento come quella attrice in “nove settimane e mezza”, mi sento talmente fresca che…mi manca solo la musica.

Il professore: (battendo le mani)…Andiamo su, proseguiamo. Dunque, dicevo che per molte donne questi momenti di intorpidita intimità dopo l’amore, sono di fondamentale importanza. Per certi versi, sono persino migliori dell’orgasmo. Vi dico di più, per certe donne mettere la guancia sul petto del partner o mettere la testa sotto il braccio dell’uomo è una prelibatezza emotiva di delizioso postludio.

Rosa: Ecco, ecco, Dudù, hai sentito…è come se lo facesse apposta.

Dudù: Mò ti ci metti pure tu. Rosaaa!, “postludio”…lo sapevo: sono due parole unite…”post” è la prima parte di una parola composta e significa dopo…dietro… e…

Rosa: …come dietro? Non scherzare Dudù…se no mi fai venire certi pensieri!

Dudù: Mi lascia finire, per favore?

Rosa: Sì, scusami, gioia ‘e chistu core!

Dudù: e…”ludio”, parola successiva, è una funzione, un atto, o azione che avviene prima con PRE-LUDIO e dopo o dietro com’è appunto in POST-LUDIO.

Rosa: E’ tutto chiaro o si mette prima o si mette dopo dietro!

Enzo: Dudù. Te l’avevo detto “Rosa è irrecuperabile ma è così simpatica.

Il professore: Prego, signori…devo anche chiarire che addormentarsi subito dopo, qualche volta va anche bene, ma di solito io, personalmente dopo il sesso, ho bisogno di un po’ di amorevoli coccole. Mi diceva una donna del mio studio…”è un modo per assaporare il momento
; mi fa sentire vicino a lui e in pace con me stessa: una mia paziente asserì che provava notevole piacere “litigando” con il partner. Ma la cosa eccezionale mi è capitata con una fanciulla: lei, un’adulta, con un’anima candida, mi confessò di provare un piacere protettivo indicibile mettendo la testa sotto il braccio del partner.

Dudù: Prufessò, ma quello che lei dice fa parte del preludio!

Il professore: Ha ragione. Comunque, torniamo al “DOPO” cioè al “POSTLUDIO”. Io sono qui per spiegarti…

Dudù: A me no, all’uomo ipotetico.

Il professore: Certo e c’è anche una ragione se ti addormenti dopo aver fatto l’amore e lei no, e non è perché sei un bruto insensibile. Lo fai in parte perché c’è una differenza tra i due cicli della risposta sessuale.

Enzo: Vi dispiace chiarire, dottò?!

Il professore: Sicuro, dovete sapere che due studiosi, Wlliam H. Masters e Virginia E. Johson hanno appurato e dichiarato di un famoso “ciclo della risposta sessuale” in 4 parti, che sono:
ECCITAZIONE CRESCENTE
PLATEAU DI ECCITAZIONE SOSTENUTA
FASE ORGASMICA (che sarebbe il bada bum esplosivo)
FASE RISOLUTIVA (in cui tutto torna a riposo)

Badate bene tutti voi.
E’ qui che gli uomini e le donne sono diversi. Vi spiego.
Nella fase immediatamente successiva all’eiacul…all’esplosione, vedrai, tu uomo, una caduta praticamente verticale dei fenomeni fisici che ti hanno portato fino all’orgasmo. Il tuo “volatile” velocemente, entro un minuto, si affloscia e non vola più; poi il tuo corpo attraversa quello che si chiama al basket, time-out, altrimenti detto periodo refrattario o time-out erotico sessuale. E lui, dico…”lui”, diventa così sensibile da non poterlo toccare senza provare un brivido di fastidio. I tuoi muscoli, prima tesi, ora si rilassano. Chiaro, signori? Lo spero!

Mamie: Chiaro!

Rosa: Chiaro, prufessò, chiaro.

Il professore: Ma…ma per voi donne le cose vanno diversamente.

Rosa: Noi donne siamo tese, ma in noi non si affloscia nulla. E’ così?

Mamie: Eh, sì, siamo proprio diverse. Noi ci apriamo e loro si allungano.

Enzo: Dottò, avete sentito come è dolce e tenera? Mia moglie, Mamie ci
Mette tanto, ma quando le viene il genio dice delle frasi meravigliose. Ecco perché le voglio bene. Non solo, è capace di spararne un’altra fra tre giorni. Prufessò, continuate e scusate l’interruzione.

Il professore: Prego, un po’ di attenzione, anzi stati attento uomo, e mi rivolgo a tutti voi: una volta che accade il “bada bum”…

Rosa: Ci risiamo, scusate, prufessò, vi dispiace spiegare anche a nome di tutti, questo “badabum”. Cos’è… uno specie di starnuto…un singhiozzo, un movimento sbagliato? Un crampo forse?

Il professore: Signora, Rosa, niente di tutto quello che avete appena detto; è uno specia di sparo che vostro marito fa quando si lamenta…assai e voi vi sentite un’ondata di mare caldo…diciamo…dove è la vostra intimità. Lo sparo perciò è un “badabum”.

Rosa: Insomma, marò, una mitraglietta silenziosa e calda. Giusto?

Il professore: Esattissimo, in senso figurato!

Rosa: Ogni tanto una bella figura la faccio anch’io.

Mamie: (strizza l’occhio a Rosa): Brava, Rò, un intervento coi fiocchi.

Il professore: Seguitemoi ancora. Dicevo, e mi rivolgo ancora all’uomo ipotetico; se non te ne sei accorto, la detumescenza, ovvero il…

Mamie: Eh no, dottò, chiarite per cortesia, quella che mi pare una brutta parola.

Il professore: “Detumescenza” , signori miei, è il rimpicciolimento dell’organo maschile…

Mamie: Parliamoci chiaro…una specie di svenimento…un collasso…

Il professore: più o meno…in altre parole il pene, dopo l’esplosione avviene in realtà che l’arnese maschile si riduce del 50 per cento e più.

Mamie:Oh, poverino, prima è superbo e poi diventa umile a capo chino.

Rosa: Per me è uno svenimento vero e proprio. Insomma non riesce più a superare la forza di gravità.

Il professore: Ma da quel momento in poi il processo rallenta drasticamente. Se prima dell’orgasmo tu e la tua partner vi siete impegnati in preliminari prolungati, l’organo maschile rimarrà in questo secondo stato di erezione parziale molto più allungo del solito, come asseriscono Masters e Johnson. La fase risolutiva della donna è molto diversa. La donna si accomiata con il viso sul petto dell’uomo o con la testa sotto il braccio di lui, in modo “lento e dolce” e non con una caduta verticale, come capita all’uomo.
Ora chiedo scusa alla signora Rosa e alla signora Mamie, perché devo esprimermi con una parola inusitata, desueta…

Mamie: Dottò, ma voi ne avete dette già due ora…eh…abbiate pazienza…sapete bene che alla sottoscritta, e anche a Rosa, piace più la cucina che la grammatica.

Rosa: Vero, pure a me piace più la cucina…napoletana che ‘a grammatica.

Il professore: Io vi capisco e mi scuso, ma la parola difficile non è nessuna delle due…bensì “tumefazione” che non è altro che un rigonfiamento, un turgore. La tumefazione, signori miei, e il colorito acceso delle zone intime femminili dovuti all’eccitazione sessuale diminuiscono molto più lentamente che nell’uomo, impiegando spesso dai 5 ai 10 minuti.

Mamie: Prufessò, ma noi, “dopo” non ci addormentiamo!

Il professore: Verissimo. Infatti, dopo l’ultimo orgasmo le donne le donne non hanno la tendenza ad addormentarsi, o almeno non subito, e non sperimentano nemmeno un periodo refrattario…

Rosa: Le frattaglie? Cosa c’entrano le frattaglie?

Il professore: Signora Rosa, ho detto periodo “re frat ta rio” , le frattaglie non c’entrano…più attenzione per cortesia. Dicevo che con un’adeguata stimolazione, ripeto…con una adeguata stimolazione molte donne sono capaci di avere un altro orgasmo senza che debba trascorrere alcun intervallo e ciò aumenta molto l’eccitazione del partner.

Rosa: Mamie, a me ha fatto piacere che non teniamo il periodo refrattario, così possiamo sempre ricominciare “a uscire pazza” insomma a “lamentarmi”, a “miagolare” va, cumme dicite vuie, dottò.

Il professore: E’ come se per le donne i dolci gemiti del “prima” e del “dopo” siano spesso i momenti migliori del rapporto sessuale.

Rosa: Prufessò, scusate, avete detto “prima e dopo”, e se c’è anche il durante, la parte centrale quella di mezzo? A me piace assai anche questa fase; voi che ne dite, a noi donne è troppo…ci può fare male?

Dudù: Brava, Rò, bella domanda!

Mamie: Amici miei, dite quello che volete, ma anche a me piacciono tutte e tre le fasi, “prima-durante e dopo.

Enzo: Qui vi volevo, Il terzetto “sublime” capita perché NOI uomini lo facciamo capitare!!

Dudù: Enzo, hai detto proprio bene, è merito nostro se a voi donne vi facciamo dono anche della fase di mezzo, cioè quella durante l’accensione dei fuochi d’artifici.

Il professore: Signori uomini, per cortesia, calmatevi…io vi suggerirei di prestare maggiore attenzione al modo in cui la “vostra lei” reagisce alle vostre azioni. Siate sensibili ai suoi bisogni di effusioni e carezze, anche dopo.

Rosa: Ah, ma senti, a me invece è accaduto che sono caduta rotolandomi sul letto: Ma non quando Dudù si è alzato…

Mamie: E quando?

Rosa: E’ successo nella fase due…quella “durante”, quella prima del “dopo”. Il rapporto è stato meraviglioso, ma per due giorni ho avuto male al sedere. Ho giurato che da allora non mi sono rotolata più
Ora mi “lamento” solo.

Mamie: Rò, fai bene, teniamo le nostre posizioni!


Il professore: Ed eccoci arrivati, anche se con allegria, alla fine. Tenete a mente questo consiglio:
“Fate bene l’amore, e non fatevi male. Se non vi sentite sicuri, e temete di…cadere, mettete due sbarre ai lati del letto.
E anche stasera la lezione è terminata. Buona pizza a voi tutti.

I corsisti-amici onorarono il rito della pizza.

Enzo