Prepararsi
a dare spiegazioni, tenere le ricevute dei redditi extra-lavorativi e delle
spese più importanti
Tempi duri per gli evasori!!!
Redditometro, le spese sotto
controllo
di Giuseppe Cordasco
UPDATE: dal 1 agosto è entrato in
vigore il Redditometro, lo strumento dell'Agenzia delle Entrate che passa in
rassegna le nostre entrate e le nostre uscite per verificare la presenza di
evasori tra gli italiani. Già a gennaio, quando si definirono le caratteristiche
del nuovo software parlammo a lungo delle modalità con cui difendersi da
eventuali controlli del Fisco in seguito proprio al lavoro del Redditometro. Ve
li riproponiamo: Ecco come difendersi. TUTTO SUL REDDITOMETRO
L’arrivo del nuovo redditometro
ha scatenato una sorta di panico generale tra gli italiani. La paura è che in
un modo o in un altro il fisco riesca a trovare delle anomalie nelle nostre
dichiarazioni facendo scattare accertamenti ed ispezioni. Un allarmismo in
parte giustificato dalla estrema meticolosità con cui il nuovo strumento di
lotta all’evasione è stato congegnato. Si tratta infatti di una radiografia
completa dei nostri consumi, che scandaglierà ogni minimo esborso. D’altra
parte però è anche vero che, come ha tenuto a ribadire più volte l’Agenzia
delle entrate, chi è in regola nulla deve temere. In ogni caso, ecco di seguito
cinque consigli utili per evitare un’ispezione o nel peggiore dei casi per
poterla eventualmente affrontare senza incorrere in pesanti sanzioni.
Essere pronti a fornire spiegazioni
Il nuovo sistema di monitoraggio
delle nostre entrate e delle nostre uscite, è stato congegnato sulla base del
cosiddetto doppio contraddittorio. Il contribuente il cui redditometro dovesse
infatti segnalare qualche anomalia tra redditi percepiti e spese effettuate ,
non verrà subito sottoposto ad accertamento. Sarà invece chiamato per un
colloquio in cui potrà in prima battuta dare tutte le spiegazioni del caso. È
in questo passaggio che si decide il destino su una futura possibile ispezione.
Il consiglio è dunque, in caso di chiamata, di prepararsi in maniera
dettagliata a dare spiegazioni il più possibile esaurienti. Solo nel caso in
cui queste spiegazioni dovessero infatti risultare insufficienti, il fisco farà
partite un accertamento e a quel punto saremo chiamati per un nuovo
contraddittorio, questa volta però con accuse specifiche di evasione.
Scontrini inutili
Tanto si è detto circa la
necessità di dover giustificare fin nel minimo dettaglio tutte le nostre spese.
Ebbene, sgombriamo subito il campo da un possibile equivoco: le ricevute delle
spese minute, quelle che cioè riguardano in particolare alimentazione e
abbigliamento non dovranno essere conservate. E questo perché questo tipo di
consumi verranno stimati per ogni singola famiglia sulla base di medie
nazionali calcolate ogni anno dall’Istat. Le medie in questione tengono conto
della tipologia di famiglia (single, coppie,
figli ecc.) e della localizzazione geografica (Nord, Centro, Sud ecc.),
stimando quanto una famiglia di un certo tipo spende ogni anno per
alimentazione e vestiario. Inutile dunque conservare gli scontrini del
supermercato, anche perché, in ogni caso, il fisco potrebbe sempre ribattere
che non le abbiamo portate tutte le ricevute, e noi non saremmo in grado di
dimostrare il contrario.
Ricevute da conservare
Diverso il discorso invece se si
parla di spese straordinarie che avvengono nel corso dell’anno, e che il fisco
potrebbe comunque rilevare attraverso delle banche dati. L’esempio più calzante
è quello di una vacanza o anche solo di un viaggio di qualche giorno. Nel caso
specifico, conservare biglietti aerei o navali (nel caso ad esempio di
crociere), insieme alle fatture di hotel e ristoranti, potrebbe servire a
giustificare in maniera puntuale spese di un certo livello.
Redditi aggiuntivi
Particolare attenzione bisognerà
poi prestare al fronte dei redditi percepiti. Sarebbe infatti opportuno
riuscire a tenere nota di tutte le possibili entrate, anche di quelle che
normalmente non vengono esplicitate nella dichiarazione fiscale di fine anno.
Il riferimento è in particolare a quei redditi che per ragioni diverse (perché
tassati alla fonte o perché esenti, ad esempio), non possono essere rilevati
dal fisco. In questo caso è di fondamentale importanza poter dimostrare
all’erario di aver avuto delle entrate diverse da quelle del semplice reddito
dichiarato, che possano giustificare determinate spese. Più complicato, ma
questo è tema di forti discussioni, potrebbe essere dimostrare invece che una
certa somma di denaro ci è stata elargita a titolo di regalo, da un parente, un
amico o un genitore. Se infatti il passaggio di denaro avviene in contanti,
potrebbe sorgere qualche grattacapo in più, per dimostrarne la provenienza.
Investimenti e disinvestimenti
Altro elemento che potrebbe
creare controversie è quello che concerne investimenti di una certa entità
economica, che un contribuente mette in atto facendo conto su vecchi
disinvestimenti. Esempio classico è quello dell’acquisto di una casa, che viene
effettuato grazie a fondi che arrivano dalla vendita di un’altra abitazione
avvenuta magari qualche anno prima. Il redditometro terrà conto di
disinvestimenti effettuati fino a quattro anni prima. Per somme più vecchie
invece, in caso di spese considerevoli, si tratterà di dimostrare di avere da
parte dei risparmi di lunga data, e anche in questo caso però si entrerà in un
contraddittorio dagli esiti meno scontati, visto che avere delle prove
specifiche non sarà così agile.
(Questo articolo è stato scritto
il 7 gennaio 2013 e aggiornato l'ultima volta il 5 agosto 2013)
ENZO
Fonte:Panorama
Grazie, Enzo. Una rottura di palle in più. Grazie al rigoletto.
RispondiElimina