giovedì 21 marzo 2013
NUOVA TERAPIA ORMONALE CONTRO LA SCLEROSI MULTIPLA
Una nuova terapia ormonale per combattere la sclerosi multipla. L'importante scoperta è stata effettuata dagli scienziati del “Medical Center” della University of Southern California, a Los Angeles, al termine di una ricerca durata 15 mesi. Gli studiosi americani hanno preso in esame 23 persone affette da sclerosi multipla con ricadute nell'ultimo anno, verificate attraverso una scansione cerebrale e sulla base del peggioramento dei sintomi della patologia. I pazienti, tutti già sottoposti al trattamento con beta-interferone senza risultati apprezzabili, sono stati suddivisi casualmente in due gruppi: al primo è stato somministrato l'ormone adrenocorticotropo (ACTH), al secondo il metilprednisolone (un glucocorticoide sintetico) come terapie mensili in aggiunta alle cure tradizionali. Gli effetti dei diversi farmaci sui 23 volontari sono stati registrati ogni tre mesi e al termine del periodo d'osservazione gli scienziati americani ne hanno ricavato risposte interessanti.
I risultati dello studio – presentati in questi giorni al 65° Meeting annuale dell'“American Academy of Neurology’s”, organizzato a San Diego – hanno mostrato come i pazienti trattati con la terapia ormonale (ACTH) abbiano subito un numero quasi nullo di ricadute (0,08 per cento), diversamente dai volontari ai quali è stato somministrato il metilprednisolone (0,8 per cento). Ma non è tutto: la suddetta terapia ormonale ha ridotto anche i problemi psichiatrici dei pazienti. «I risultati ottenuti sono molto interessanti – ha spiegato la dottoressa Regina Berkovichm, principale responsabile della ricerca effettuata dalla University of Southern California – poiché ancor oggi sono disponibili pochi trattamenti per le persone con sclerosi multipla avanzata. Ulteriori studi, randomizzati e controllati, sono senz'altro necessari per convalidare la scoperta, ma i risultati suggeriscono un potenziale importante beneficio della terapia con ACTH a impulso nella cura della sclerosi multipla progredita».
Annamaria... a dopo
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Speriamo.
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