Di Guillaume
Apollinaire
Guillaume Apollinaire (pseudomino di
Guillaume del Kostrowitsky) nacque a Roma nel 1880 da un’aristocratica polacca e padre italiano.
Girovagò a lungo per l’Europa. Nel 1913 si traferì definitivamente a Parigi,
dove morì nel 1918 in seguito alla febbre spagnola. Lo scrittore evade dalla
realtà della guerra costruendo immagini voluttuose sul corpo delle sue amate.
Cinque donne ispirano l’opera di
Guillaume Apollinaire e per ognuna intona il suo canzoniere che potremmo
sottolineare “Les Amours d’Annie”, Les Amours de Marie”, “Les Amours de Lou”, “Les
Amours de Amdeleine” e infine
quelle che avrebbero potuto essere “Les Amours de jacqueline”.
Apollinaire vide in ognuna di esse una futura moglie e ognuna delle donne amate
lo ha ispirato nella composizione delle sue possenti poesie, intrise di
sessualità e sentimento d’amore.
Ricordate sempre: gli scrittori
lavorano con le parole come i pittori lavorano con i colori. Amore e sessualità rappresentano un
dualismo che segna il percorso di ogni
essere umano. In Apollinaire questo viene espresso con una notevolissima carica
di sensualità verso tutte le sue donne.
E questo grande desiderio d’amore, nell’amare e nell’essere amato, si esprime,
con intensità diverse, in tutte le sue poesie: una di esse mi ha
particolarmente colpito: il titolo è significativo e invitante:
“LE NOVE PORTE DEL TUO CORPO”.
P.A. Giannini ha scritto, “I poeti
sono i creatori ,poeta viene
dal greco e significa in realtà creatore e poesia significa creazione.
Nulla avviene sulla Terra, nulla appare agli occhi degli uomini che non sia
stato immaginato da un poeta. Gli scrittori si esprimono con “pepite preziose”
che sono le “parole giuste, quelle capaci di “parlare” con tutti i sensi. Ed
ora lasciate parlare la poesia e le
affascinanti e voluttuose immagini d’amore.
“Le nove porte dell’amore”
(Madeleine
era il nome della sua amata)
Questa poesia è per te sola
Madeleine
E’ una delle prime poesie del
nostro desiderio
E’ la nostra prima poesia
segreta oh te che amo
Il giorno è dolce e la guerra è
così dolce se si dovesse morirne
Tu ignori mia vergine il tuo
corpo ha nove porte
Ne conosco sette e due mi son
nascoste
Ne ho aperte quattro vi sono
entrato spero di non uscirne più
Perché io sono entrato in te
attraverso i tuoi occhi stellati
E attraverso le tue orecchie
con le Parole che comando e sono
La mia scorta
Occhio
destro del mio amore prima porta del
mio amore
Aveva abbassato la saracinesca
della sua palpebra
Le tue ciglia erano allineate
davanti come i soldati neri dipinti
Su un vaso greco pupilla
saracinesca carica
Di dolcezza
Che nascondeva il tuo limpido
sguardo
E pesante
Simile al nostro amore
Occhio
sinistro del mio amore seconda porta del
mio amore
Simile alla sua amica e casta e
carica d’amore come lei
Oh porta che conduci al tuo
cuore la mia immagine e il mio
Sorriso che brilla
Come una stella simile ai tuoi
occhi che adoro
Doppia porta del tuo sguardo
t’adoro
Orecchio
destro del
mio amore terza porta
Prendendoti arrivai ad aprire
interamente le due prime porte
Orecchio porta della mia voce
che ti ha persuaso
Amo te che donasti un senso
all’Immagine grazie all’Idea
E anche te orecchio sinistro te che delle porte del mio amore
Sei la quarta
Oh voi orecchie del mio amore
siate benedette
Porte che vi apriste alla mia
voce
Co,me le rose s’aprono alle
carezze della primavera
Grazie a voi la mia voce e il
mio ordine
Penetrano nel corpo intero di
Madeleine
Vi entro uomo tutt’intero e
anche poesia tutt’intera
Poesia del suo desiderio che fa
sì che anche io m’ami
Narice
sinistra del mio amore quinta porta del
mio amore e dei
Nostri desideri
Entrerò per di là nel corpo del
mio amore
Entrerò sottile con il mio
profumo di uomo
Il profumo del mio desiderio
L’acre profumo virile che
inebrierà Madeleine
Narice
destra sesta porta del mio amore e
della nostra voluttà
Tu che sentirai come la tua
vicina il profumo del mio piacere
E il nostro profumo misto più
forte e più squisito di una
Primavera in fiore
Doppia porta delle narici adoro
te che prometti tanti sottili piaceri
Attinti dall’arte dei fumi e
dei profumi
Bocca di Madeleine settima porta del mio amore
Vi ho visto oh porta rossa
abisso del mio desiderio
E i soldati che stanno lì morti
d’amore m’hanno gridato
Che si attendono
Oh porta rossa e tenera
Oh Madeleine ci sono due porte
ancora
Che non conosco
Due porte del tuo corpo
Misteriose
Ottava
porta della grande bellezza del mio amore
Oh mia ignoranza simile a
soldati ciechi tra i cavalli di frisia
Sotto la luna liquida delle
Fiandre in agonia
O piuttosto come un esploratore
che muore di fame e di sete
e d’amore in una foresta
vergine
Più tetra dell’Erebo
Più sacra di quella di Dodona
E che lascia immaginare una
fonte più fresca di Castalia
Ma il mio amore vi troverebbe
un tempio
E dopo aver insanguinato il
sagrato su chi sta di guardia
all’affascinante mostro
dell’innocenza
Vi scoprirei e farei sgorgare
il più caldo geyser del mondo
Oh mio amore mia Madeleine
Sono già il padrone dell’ottava
porta
E tu nona porta più misteriosa ancora
Che t’apri tra due montagne di
perle
Tu più misteriosa ancora delle
altre
Porte dei sortilegi di cui non
si osa parlare affatto
Anche tu appartieni a me
Suprema porta
A me che porto
La chiave suprema
Delle nove porte
Oh porte apritevi alla mia voce
Io sono il padrone della Chiave
Oh Ciucciottine, possedete uno
scrigno per l’Amore, possedete un Castello con nove porte, se amate, e solo se amate,
fate in modo che nessuna porta resti chiusa, e Voi Uomini, riamate colei
che vi ama e che per amore vi aprirà tutte le porte, come atto di divina
liberalità umana.
ENZO
Essere il padrone della chiave è sempre più difficile.
RispondiEliminaBellisima la poesia. Enzo , ma lo sai che io ho una decima porta? mi steriosa, cnhe quella,l'ho aperta all'uomo che amo e l'ho fatto prigionero, non uscirà più da quella porta, ma il bello è che non ne vorrebbe nemmeno uscire. Annamaria2
RispondiEliminaIo ho consegnato la combinazione del mio scrigno a chi è riuscito ad entrare attraverso le mie porte, mille, più mille e più mille ancora... quanti sono i pori della mia pelle, gli stessi attraverso i quali furtivamente ha pensato di uscire, incapace di presidiare tante porte. Molte mie porte sono state inconsapevoli ispiratrici di versi vibranti... delizioso avere i propri "Guillaume" ♥ maria.sa
RispondiEliminaFurtivamente? No, è una pennellata inconsulta su un quadro ben fatto. Niente di furtivo ma molti moti vibranti.
RispondiEliminaENZO
Scusa, Enzo, ma non credo tu sappia di cosa sto parlando, usando l'avverbio "furtivamente". Il "quadro" che ho pennellato è un polittico... illustra diverse esperienze. I versi restano carichi di intense emozioni ♥ maria.sa
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