giovedì 21 luglio 2011

SALUTE E BENESSERE



Volete mantenere il cervello in allenamento e non perdere la memoria? Allora dovete continuare a lavorare. Il consiglio arriva da uno studio internazionale avviato e coordinato dalle università statunitensi di Stanford e del Michigan e realizzato in collaborazione con gli atenei di ben undici paesi europei. I ricercatori hanno effettuato alcuni test su un gruppo di persone over 60, ricavandone dati molto interessanti, recentemente ripresi anche dal New York Times: le prestazioni mnemoniche degli anziani lavoratori sono risultate nettamente superiori a quelle dei coetanei pensionati. «L’impegno quotidiano – ha spiegato Laura Carstensen, esperta del centro per la longevità di Stanford e responsabile dello studio – aiuta il cervello e fa sì che le persone continuino a ragionare nel modo migliore¬».
Per arrivare a queste conclusioni, i ricercatori hanno effettuato un esperimento molto semplice, elencando dieci nomi propri ai volontari e verificando nell’immediato le loro capacità mnemoniche. Il test è stato ripetuto dieci minuti più tardi ed è stata stilata una classifica, con valori da 1 a 20: negli Stati Uniti gli anziani hanno ottenuto una media di 11 punti, in Inghilterra e Danimarca 10, in Italia soltanto 7. Quali i motivi? Secondo i responsabili della ricerca, i dati si spiegano con le diverse norme sull’uscita dal lavoro: nei paesi in cui si va in pensione prima (come appunto il nostro), le persone perdono presto la memoria. «Approfondiremo con nuovi studi le ragioni scientifiche che legano il lavoro alla preservazione delle capacità cognitive – ha osservato Richard Suzman, ricercatore dell’Istituto nazionale americano per l’invecchiamento – Potrebbe forse dipendere dall’interazione sociale, perché restare in rapporto con gli altri è importante. Al contrario, spesso chi va in pensione trascorre troppe ore chiuso in casa a guardare la televisione, e così perde progressivamente le abilità mnemoniche».

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