Domenica delle Palme
Questa festività è osservata non solo dai Cattolici, ma anche dagli Ortodossi e dai Protestanti.
In questo giorno la Chiesa ricorda il trionfale ingresso di Gesù a Gerusalemme in sella ad un asino, osannato dalla folla che lo salutava agitando rami di palma.
La folla, radunata dalle voci dell'arrivo di Gesù, stese a terra i mantelli, mentre altri tagliavano rami dagli alberi di ulivo e di palma, abbondanti nella regione, e agitandoli festosamente gli rendevano onore.
Tradizioni
Generalmente i fedeli portano a casa i rametti di ulivo e di palma benedetti, per conservarli quali simbolo di pace, scambiandone parte con parenti ed amici. In alcune regioni, come in Campania, si usa che il capofamiglia utilizzi un rametto, intinto nell’acqua benedetta durante la veglia pasquale, per benedire la tavola imbandita nel giorno di Pasqua.
In molte zone d'Italia, con le foglie di palma intrecciate vengono realizzate piccole e grandi confezioni addobbate (come i parmureli di Bordighera e Sanremo in Liguria), che vengono regalate o scambiate fra i fedeli in segno di pace.
Nel vangelo di Giovanni si narra che la popolazione abbia usato solo rami di palma che, a detta di molti commentari, sono simbolo di trionfo, acclamazione e regalità. Sembra che i rami di ulivo siano stati introdotti nella tradizione popolare, a causa della scarsità di piante di palma presenti, specialmente in Italia. Ad ogni modo un'antica antifona gregoriana canta: «Pueri Hebraeorum portantes ramos olivarum obviaverunt Domino» ("Giovani ebrei andarono incontro al Signore portando rami d'ulivo").
Nelle zone in cui non cresce l'ulivo (come l'Europa settentrionale), i rametti sono sostituiti da fiori e foglie intrecciate.
Il 17 Aprile, DOMENICA delle PALME, a CACCAMO (PA) si svolge una cerimonia di origine orientale, che vanta il titolo della più antica manifestazione tradizionale : “U SIGNURUZZU A CAVADDU “.
Rievoca l’ingresso di Gesù a Gerusalemme, una sfilata per le Chiese principali con un chierichetto che a dorso d’asino, elegantemente bardato ed infiorato, benedice gli astanti.
Il chierichetto è il più piccolo degli aspiranti “ Russuliddi “, in abito talare ed accessori di colore completamente rosso.
Questa manifestazione, che annunzia la venuta di Cristo in terra, è organizzata dalla Chiesa Madre di San Giorgio Martire.
Quello che distingue questa tradizione è l’età dei protagonisti, difatti, sia Gesù che i dodici apostoli sono impersonati da ragazzi, che reggono in mano lunghi rami di palme che - lungo il percorso - si intrecciano formando degli archi sotto i quali transita il festeggiato.
Cenni storici
Si hanno notizie della benedizione delle palme a partire del VII secolo in concomitanza con la crescente importanza data alla processione. Questa è testimoniata a Gerusalemme dalla fine del IV secolo e quasi subito fu introdotta nella liturgia della Siria e dell'Egitto.
In Occidente questa domenica era riservata a cerimonie prebattesimali, infatti, il battesimo era amministrato a Pasqua; e all'inizio solenne della Settimana Santa, quindi benedizione e processione delle palme entrarono in uso molto più tardi: dapprima in Gallia (secolo VII-VIII) dove Teodulfo d'Orléans compose l'inno “Gloria, laus et honor” e poi a Roma dalla fine dell'XI secolo.
Dal 1985, nella Domenica delle Palme i cattolici celebrano anche la "Giornata Mondiale della Gioventù".
Maria e Annamaria... a dopo
Grazie delle informazioni e Buona domenica delle palme.
RispondiEliminaA tutti Voi auguro una "BUONA DOMENICA DELLE PALME.
RispondiEliminaVi prego, siate sereni..."TUTTO PUO' RISORGERE".
ENZO