Risolto il rebus: piove di più 
le alluvioni colpa dell'uomo
Lo studio su Nature: fenomeni legati all'effetto serra, in 50 anni su due terzi dell'emisfero Nord le precipitazioni sono cresciute. I ricercatori: "Stime per difetto, in futuro ci aspettano nubifragi ancora più violenti"
DOVE le danze della pioggia hanno fallito, il riscaldamento climatico si  sta rivelando fin troppo efficace. Dal calore in eccesso accumulato  nell'atmosfera nascono infatti le nuvole nere che hanno inondato  l'Australia a gennaio, trasformato il Pakistan in un'unica pozza  l'estate scorsa, fatto esondare il Danubio nel 2010, ucciso tre persone a  Massa nel novembre scorso.
Che i fenomeni meteorologici estremi  siano in aumento era noto. Oggi la copertina di Nature (intitolata  proprio "Il fattore umano") conferma che il riscaldamento climatico è il  padre dei grandi diluvi, aumentati di 3,5 volte dal 1990 a oggi. E se  un grado in più nella temperatura media di un anno o pochi centimetri di  crescita dei mari possono lasciarci indifferenti, la violenza delle  precipitazioni porta i danni del clima molto più vicino a noi. La Munich  Re ha calcolato che i beni assicurati distrutti dal maltempo dal 1980 a  oggi equivalgono a 1.600 miliardi di dollari: più 11% ogni anno.
"Possiamo  dire con relativa certezza che la maggiore intensità delle  precipitazioni dell'ultimo mezzo secolo non è frutto del caso" afferma  Gabriele Hegerl, la climatologa dell'università di Edimburgo che ha  condotto la ricerca. Con i colleghi, ha messo a confronto la mappa delle  precipitazioni degli ultimi 50 anni con quella delle piogge che  teoricamente sarebbero avvenute se l'atmosfera non fosse stata  impregnata dei gas serra prodotti dall'uomo. I dati per un periodo così  lungo sono risultati disponibili solo per l'emisfero
nord mentre la seconda mappa, quella teorica, è stata elaborata  grazie a statistiche e modelli climatici. Seimila stazioni meteo hanno  registrato tra il 1951 e il 2001 le piogge più violente di ogni anno:  hanno cioè calcolato i valori massimi delle precipitazioni cadute sia in  un arco di tempo di 24 ore che in uno di 5 giorni. Mettendo insieme i  dati storici, si è visto che nel 65% dei punti osservati, cioè in quasi  due terzi dell'emisfero nord, i valori massimi delle precipitazioni  giornaliere sono andati crescendo a partire dal 1951. Le grandi ondate  di maltempo monitorate nell'arco di 5 giorni sono invece aumentate del  61 per cento. "Il nostro studio è la prima conferma che l'aumento  dell'intensità delle precipitazioni è legato al riscaldamento  dell'atmosfera. Anzi, può darsi che abbiamo sottostimato l'andamento, e  che in futuro dovremmo aspettarci eventi ancora più violenti" scrivono i  ricercatori.
Dal generale al particolare, Nature pubblica anche  uno studio sulle devastanti inondazioni di Inghilterra e Galles nel  2000. Nel più zuppo fra gli autunni di Oltremanica dal 1766 (anno in cui  le precipitazioni iniziarono a essere misurate), le compagnie  assicuratrici hanno dovuto rimborsare 1,5 miliardi di euro di danni.  Ancora una volta i ricercatori hanno confrontato i dati reali con quelli  ottenuti da calcoli che cancellano l'effetto dei gas serra. "Le  inondazioni del 2000 - scrivono - avrebbero avuto una probabilità di  avvenire più bassa di almeno il 20% senza riscaldamento climatico". Non a  caso, stagioni altrettanto piovose si sono susseguite in Gran Bretagna  anche nel 1998, 2003 e 2007.
In Italia il monitoraggio degli  eventi meteo estremi è affidato all'Ibimet (Istituto di biometeorologia)  del Cnr. Il direttore Giampiero Maracchi conferma: "Vediamo fenomeni  molto intensi dall'inizio degli anni '90. Prima di allora, consideravamo  pesante una pioggia da 40-60 millimetri al giorno. Oggi arriviamo anche  a 250, come è avvenuto recentemente in Umbria. A Massa sono piovuti 230  millimetri in una mattinata e l'esondazione del Bacchiglione a novembre  è stata causata da un regime di 200 millimetri che si è protratto per  molti giorni".



 
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Studio molto inquietante.
RispondiEliminapoveri i nostri figli xkè credo che noi nn credo che ci saremo + ma la colpa e solo nostra,x il nostro egoismo stiamo distruggendo la terra.MIMMA
RispondiEliminaE' vero che la responsabilità è nostra. E' altrettanto vero che abbiamo la possibilità di modificare le cose, non perseverando con tutta una serie di scelte scellerate.
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