si piange
Misseri maschera di carnevale per bimbi
Michele Misseri, esposto in vetrina. L'uomo accusato insieme alla figlia Sabrina dell'omicidio di Sarah Scazzi è diventato una maschera di carnevale, nel rione Sanità a Napoli. Cappello da contadino, gilet e una corda in mano, tanto per inquadrare immediatamente il personaggio. E' l'ultima trovata, di pessimo gusto, del carnevale napoletano. Ad escogitarla, un commerciante di abbigliamento per bambini, Mario Mazza che vende anche altri discutibili abiti di carnevale tra cui la maschera di Totò Riina.Il vestito è già stato venduto.Il costume è indossato da un manichino con le fattezze di un bimbo di circa sei anni che stringe in mano la corda che ricorda la tragica morte di Sarah Scazzi.
ALLA FACCIA DELL'UNITA' D'ITALIA...
La supplente rispedita in Sicilia
Così ha voluto la Lega Nord
Una leggina toglie a molti insegnanti la cattedra nelle scuole delle regioni settentrionali. La norma voluta da un senatore del partito di Bossi è nascosta nel decreto "Milleproroghe"
La Lega rispedisce a casa Adriana e i suoi colleghi "terroni". Dal prossimo anno scolastico, moltissimi supplenti siciliani non potranno più lavorare nelle scuole del Nord: una leggina li costringerà a rifare le valigie e a tornare a casa. Un dramma che investe, tra mille altri, anche Adriana, insegnante palermitana in servizio in un piccolo centro della Toscana. "Ormai la mia vita è qui - racconta - Nonostante i disagi di un clima difficile, mi piace molto lavorare nella mia scuola in mezzo al bosco".
Dopo anni alla ricerca di una sistemazione, a 45 anni decide di fare le valigie per andare al Nord. In Sicilia non era stata certo con le mani in mano. Una decina d'anni fa aveva messo su una ditta di commercio all'ingrosso di supporti informatici, computer e materiale di cancelleria. "All'inizio le cose andavano bene. Fino a quando la grande distribuzione e la crisi non ci hanno messo in ginocchio, costringendoci a chiudere".
Lei però non si scoraggia. Ricorda di avere l'abilitazione all'insegnamento e nella primavera del 2009 fa domanda di inserimento in graduatoria: a Palermo per quella "a esaurimento" e in provincia di Massa Carrara per le "code" e le graduatorie d'istituto. Passano pochi mesi e arriva la prima telefonata. "L'anno scorso ho lavorato da dicembre a giugno in una pluriclasse di scuola elementare - racconta - Quest'anno mi hanno nominato a settembre su sostegno e lavorerò fino a fine anno".
In Lunigiana si trova bene. "Mettere su casa in un paesino di duecento abitanti - racconta - è stato naturale. Mi trovo bene con tutti: bambini, colleghe e gente del posto". Di siciliani, nelle scuole del Nord, ce ne sono tanti. "Non sono andata via da Palermo perché la mia terra non mi piace, ma solo per trovare il lavoro. Ed essere costretta a tornare da una norma discriminatoria mi sembra una follia".
Dopo diversi anni, Adriana pensava di avere finalmente trovato un equilibrio. "Ho potuto fare questo colpo di testa - spiega - perché non sono sposata e non ho figli, ma non è stato facile lasciare a 45 anni gli affetti e le amicizie. Ma cos'altro potevo fare?".
E adesso? "Preferisco non pensarci: mi si prospetta il baratro". Il meccanismo che la riporterà probabilmente a casa è complesso. Nel 2009 il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, riapre le graduatorie provinciali dei supplenti, ma solo per l'aggiornamento del punteggio: non è possibile spostarsi da una provincia all'altra. L'unica chance è di inserirsi, oltre che nella propria graduatoria, anche in altre tre province, ma solo "in coda" e non "a pettine", cioè col proprio punteggio. Per le graduatorie d'istituto, utilizzate per le supplenze brevi, c'è invece libertà di movimento su tutto il territorio nazionale. Per queste ultime, Adriana sceglie la Toscana e le va bene. Ma pochi giorni fa la Consulta dichiara illegittime le "code" perché violano il principio di uguaglianza tra i cittadini.
Il governo non sa che pesci prendere, ma al Senato nel frattempo è in discussione il decreto "Milleproroghe". E un senatore della Lega, Mario Pittoni, non si fa sfuggire l'occasione. Propone un emendamento, approvato a Palazzo Madama con il voto di fiducia e ora in discussione alla Camera, che prevede il congelamento delle attuali graduatorie "a esaurimento" fino al 31 agosto 2012 e l'inserimento "a decorrere dall'anno scolastico 2011-2012" nelle graduatorie di dieci-venti istituti, ma solo nella stessa provincia in cui ci si trova inseriti nelle liste "ad esaurimento". Un combinato micidiale, che per Adriana e per migliaia di supplenti "emigrati" significa ritorno a casa e fine di tutti i sogni legati a un lavoro duraturo.
FONTE-La Repubblica
La norma è palesemente anti-costituzionale.La signora Adriana si dia da farei n tal senso, lei e tutte le persone discriminate da questa norma razzista. O si decide che queste regioni del nord non fanno parte dell'Italia, oppure hanno il dovere di assicurare pari diritti a tutti gli italiani. La Corte Costituzionale, cara Adriana, le darà pienamente ragione e nessuno le toglierà il suo posto di supplente... scommetto che ha votato per Berlusconi...eh?
Unità d'Italia 1861 - Riassunto
Riassunto dell'Unità d'Italia (1859-1861) - Giuseppe Garibaldi, Cavour, Vittorio Emanuele II, Napoleone III, Giuseppe Mazzini, Roma capitale, Regno d'Italia, Spedizione dei Mille.
LA FORMAZIONE DELL'UNITÀ (1859-1861)
II guerra di indipendenza
> 1859 II generale austriaco Giulay tenta di prevenire l'arrivo dei Francesi, ma viene fermato dall'allagamento del Vercellese e della Lomellina. Congiungimento dell'esercito piemontese e di quello francese giunto dalle Alpi e dalla Riviera genovese.
> 20 maggio
Vittoria dei Franco-piemontesi a Montebello.
> 23 maggio
Garibaldi con i volontari «Cacciatori delle Alpi» varca il Ticino a Sesto Calende. Battaglia di Varese e di S. Fermo.
> 30/31 maggio
Vittorioso fatto d'armi piemontese a Palestro.
> 4 giugno
I Franco-piemontesi, varcato il Ticino a Boffalora, battono gli Austriaci nella battaglia di Magenta. Successo del generale Mac Mahon.
> 8 giugno
Vittorio Emanuele II e Napoleone III entrano in Milano. Ritirata austriaca nel Quadrilatero; il comando è assunto personalmente dall'imperatore Francesco Giuseppe.
> 23-24 giugno
Battaglia di S. Martino e Solferino. Ritirata austriaca. La scarsa popolarità della guerra in Francia, osteggiata dalla corte e dall'imperatrice, il pericolo di un intervento prussiano, la preoccupazione di Napoleone III che l'Italia (moti annessionistici del Centro) si avvii all'unità, spingendosi così oltre i limiti convenuti a Plombières, inducono l'imperatore francese a porre termine alla guerra col
> 11 luglio
Convegno di Villafranca. I due imperatori stipulano l'armistizio. Cessione della Lombardia fino al Mincio alla Francia, perché la consegni a Vittorio Emanuele II.
Dimissioni di Cavour.
> 10 novembre
Pace di Zurigo. Clausola della restaurazione dei legittimi sovrani nell'Italia Centrale (ma senza intervento armato). Le decisioni relative alla situazione italiana sono demandate a un congresso delle grandi potenze.
I moti dell'Italia Centrale e le annessioni
> 27 aprile 1859Una grande manifestazione popolare a Firenze guidata dal mazziniano Giuseppe Dolfi convince il Granduca ad abbandonare la città. Governo provvisorio presieduto da Bettino Ricasoli. Carlo Buoncompagni, commissario di Vittorio Emanuele II, non accetta la «dittatura» offerta al re dai Fiorentini. I ducati cacciano i loro sovrani; insurrezione di Bologna e delle Legazioni; repressione delle truppe pontificie nelle Marche e in Umbria (eccidio di Perugia). A Parma, Modena e Bologna, dopo il richiamo dei commissari piemontesi (in base agli accordi di Villafranca), si formano le «dittature» di Manfredi, Farini e Cipriani, e viene costituita (insieme alla Toscana) una forza militare comune agli ordini di Manfredo Fanti e Garibaldi. Il fallimento dei piani napoleonici (confederazione italiana, sotto l'egemonia francese) sull'Italia orienta il governo britannico a favore della soluzione unitaria.
> 21 gennaio 1860
Ritorno al potere di Cavour, che succede al ministero Lamarmora-Rattazzi. Cavour indice i plebisciti in Emilia e Toscana.
> 11/12 marzo
La Toscana (con 366.571 voti contro 19.869) e l'Emilia (con 462.000 voti contro 1056) votano l'annessione al Piemonte.
> 15 aprile
Nizza e Savoia votano con un plebiscito per l'annessione alla Francia.
Spedizione dei Mille
A Ferdinando II di Napoli succede, nel 1859, il figlio Francesco II, incapace di dominare la difficile situazione interna.
> 4 aprile 1860
I rintocchi del campanile della Gancia danno il segnale della rivolta a Palermo. Il moto, represso in città, dilaga nelle campagne siciliane; il mazziniano Rosolino Pilo contribuisce a tenere desta la rivolta; Francesco Crispi incita Garibaldi a uno sbarco.
> 5-6 maggio
Garibaldi salpa dallo scoglio di Quarto (Genova) con un migliaio di volontari (camicie rosse) sulle navi «Lombardo» e «Piemonte». Cavour, che non approva le intenzioni del generale, tenta invano di fermarlo, mentre l'iniziativa trova consenziente Vittorio Emanuele.
> 11 maggio
Dopo una sosta a Porto Talamone, dove viene sbarcato un piccolo gruppo (Zambianchi) per tentare una spedizione contro lo Stato Pontificio, Garibaldi approda a Marsala. Navi inglesi ancorate nel porto favoriscono lo sbarco.
> 13 maggio
Proclama di Salemi; Garibaldi assume la dittatura dell'isola in nome di Vittorio Emanuele II.
> 15 maggio
Vittorioso scontro a Calatafimi. Il popolo accoglie con entusiasmo il liberatore. > 30 maggio
Dopo una dura lotta di tre giorni, cui partecipa anche la popolazione della città, i garibaldini conquistano Salemi. Impadronitosi della Sicilia, Garibaldi varca lo Stretto di Messina e risale vittoriosamente la penisola verso Napoli mentre l'esercito borbonico si sgretola.
> 7 settembre
Entrata trionfale a Napoli. I successi del dittatore preoccupano le cancellerie europee, tanto più che Garibaldi ha intenzione di marciare su Roma. Cavour ne approfitta per strappare a Napoleone III il consenso a una spedizione piemontese nelle Marche e nell’Umbria.
> 18 settembre
I Piemontesi (generale Cialdini) sconfiggono le deboli truppe pontificie a Castelfidardo. Caduta di Ancona.
> 8 novembre
Vittorio Emanuele, giunto nel Napoletano attraverso gli Abruzzi, si incontra a Teano con Garibaldi che rimette nelle mani del re il Mezzogiorno e parte per Caprera.
> 1860, ottobre-novembre
Nuovi plebisciti sanzionano l'annessione del Regno di Napoli, delle Marche e dell'Umbria.
> 1861, gennaio-marzo
Cessa l'estrema resistenza borbonica a Gaeta e Messina.
> 17 MARZO CON VOTAZIONE UNANIME, IL PARLAMENTO TORINESE PROCLAMA VITTORIO EMANUELE II «PER GRAZIA DI DIO E VOLONTÀ DELLA NAZIONE» RE D'ITALIA.
> 27 marzo
Dopo un discorso di Cavour («libera Chiesa in libero Stato») la Camera proclama Roma capitale del Regno d'Italia.
> 6 giugno 1861
Morte di Cavour.
Fonte: Atlante storico. Cronologia della storia universale dalle culture preistoriche ai giorni nostri, Garzanti Libri
si ride
Due fidanzati seduti su una panchina al chiaro di luna. "Amore mio," chiede lei "dov'è l'Orsa maggiore?"
"Ma cara," ribatte lui "come ti viene in mente, in questo momento, di chiedermi dov'è tua madre?" "Papà, papà, voglio sposare la nonna!" - Il papà:" ma dai....non puoi sposare la nonna, perchè è mia madre!
"Ma cara," ribatte lui "come ti viene in mente, in questo momento, di chiedermi dov'è tua madre?" "Papà, papà, voglio sposare la nonna!" - Il papà:" ma dai....non puoi sposare la nonna, perchè è mia madre!
http://www.worktobejudged.com/strippause/peca.html
Prima di fare commenti bigotti o segnalare la pagina, guarda bene tutto il video!!!
QUANDO SALTA LA CORRENTE
Un motociclista prende in pieno un passero...Si accorge che è ancora vivo,lo porta a casa e lo mette in una gabbbia per curarlo.
Il giorno dopo.. il passero si sveglia si guarda a destra e vede un pezzetto di pane con una piccola ciotola d'acqua, si guarda intorno vede le sbarre della gabietta: 'Oh Ca**o, ho ammazzato il motociclista!'
Il giorno dopo.. il passero si sveglia si guarda a destra e vede un pezzetto di pane con una piccola ciotola d'acqua, si guarda intorno vede le sbarre della gabietta: 'Oh Ca**o, ho ammazzato il motociclista!'
SCOIATTOLO VENDICATIVO
Annamaria, con la collaborazione di Maria... a dopo
E' proprio vero che stamattina si piange e si ride. Buona giornata, amici.
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