mercoledì 12 dicembre 2018

FIABE MODERNE E FAVOLE ANTICHE







Spesso quando pensiamo alle fiabe è scontato il motto ” e vissero per sempre  felici e contenti”. Ma è proprio cosi? Un motto troppo carico di aspettative.
Credo che molte donne inseguano “l’ happy ending”  (e il principe) a tutti i costi, perdendo pero’ di vista la loro felicità e rimanendo puntualmente deluse. Ecco una fiaba “divertente” segnalata da Maria



LA FAVOLA DELLA PRINCIPESSA ( EMANCIPATA) E DEL RANOCCHIO

C’era una volta in un paese lontano una principessa bellissima, indipendente e sicura di sé. 

Un giorno, durante una passeggiata non lontano dal suo castello stava osservando un rospo in un laghetto quando a un tratto il rospo le saltò addosso e le disse: “Elegantissima Signora, un tempo io ero un bel principe, ma un giorno una strega cattiva mi ha fatto un incantesimo e mi ha trasformato in un rospo. Basterebbe un tuo bacio a farmi ritornare il bel principino che ero una volta. Poi potremo sposarci e andare a vivere nel castello di mia madre, dove tu preparerai i miei pasti, laverai e stirerai i miei panni, darai alla luce i miei figli e li crescerai. È così sarai felice fino alla fine dei tuoi giorni.” 



La sera stessa la principessa sorrideva sorseggiando uno chardonnay davanti a un piatto di cosce di rana fritte, in una leggera salsa di cipolle al vino bianco.




Poi ci sono le fiabe che spaventano. Molto piu’ “crude” rispetto a quelle che con il tempo sono state edulcorate, grazie ai classici film d’animazione della Disney . Molti di questi film, in genere, si ispirano alle più celebri fiabe di derivazione popolare ma se diamo un’occhiata alle versioni originali scopriamo che il lieto fine non era così doveroso e scontato. Leggete un po’…

Biancaneve



La fiaba scritta dai Fratelli Grimm nel 1812 era leggermente diversa da quella che conosciamo: la regina era la madre di Biancaneve, voleva mangiare i suoi polmoni e il suo fegato per provare la sua morte. Alla fine deve danzare in un paio di scarpe di ferro caldo fino alla morte.

La bella addormentata



Esistono molte versioni della fiaba, tra cui “Sole, Luna e Talia” di Giambattista Basile risalente al 1634 in cui si affrontano argomenti non proprio per bambini.



Nella versione di Basile infatti la protagonista viene stuprata dal principe e rimane incinta di due gemelli, che nasceranno mentre ancora lei è addormentata. Senza parole? È la giusta reazione.

La principessa e il ranocchio



Chi ha letto la versione dei Fratelli Grimm, sa che ne “Il principe ranocchio” il rospo inganna la principessa per raggiungere un accordo con lei. Le sue richieste iniziano a diventare sempre di più e sempre più grandi, fino a quando il ranocchio non chiede alla principessa di poter dormire nel suo letto e lei, indispettita, decide di scaraventarlo con uno schiaffo contro il muro. A quel punto lui si trasforma in principe.

La bella e la bestia




Nella versione tedesca della fiaba di Ludwig Bechstein, la bestia diventa il compagno di letto della protagonista, la coccola e la bacia.  Ma lei farà una brutta fine, annegata dalle sorellastre nella vasca da bagno ma anche loro avranno una punizione e saranno trasformate in colonne di pietra.

Cenerentola



Anche in questo caso rimane la firma dei Grimm, le sorellastre di Cenerentola si tagliano parte del piede per riuscire a far calzare la scarpa, alla fine gli uccelli cavano via i loro occhi.

Rapunzel



La storia di “Raperonzolo” raccontata dai Fratelli Grimm nel 1812 il principe andava a trovare Raperonzolo così spesso che alla fine lei rimase incinta e i suoi vestiti diventarono troppo stretti, per questo motivo decise di cederli alla strega. Anche lei, come la Bella Addormentata, ebbe due gemelli.

La Sirenetta



La storia originale è di Hans Christian Andersen, la protagonista soffre moltissimo quando cammina, i suoi passi vengono paragonati al camminare su lame taglienti ma per amore decide comunque di danzare per il principe. Quando lui si innamora di un’altra donna, la Sirenetta decide di non ucciderlo per salvarsi ma muore e si dissolve in schiuma.



Annamaria

lunedì 10 dicembre 2018

SFERA EBBASTA, IL TRAPPER CHE SI CREDE UNA ROCKSTAR





Spesso, quando scelgo i video con le canzoni da inserire qui sul blog, mi imbatto in alcune canzoni di questi rapper e trapper: il numero di visualizzazioni è enorme.
Tra questi anche le canzoni scritte da Sfera Ebbasta, oggi al centro della cronaca per la tragedia avvenuta in una discoteca delle Marche.
Ovviamente lui non c' entra nulla con quanto è avvenuto.
Purtroppo, come sappiamo, la serata è costata la vita a sei persone: cinque minorenni tra i quattordici e i sedici anni e una madre di trentanove anni.
Rispetto e dolore per questa madre che lascia quattro figli ancora piccoli.
Pero', mi permetto una breve riflessione: come si fa a portare una bambina di 10 anni in una discoteca, attirati dalla presenza di un soggetto (trapper) ventiseienne che non è la versione maschile di Selena Gomez o Benju & Fede ma un "idolo" che scrive testi che promuovono le droghe, la ricchezza ostentata e soprattutto sessisti?
Dieci anni è ancora piccola. Anche se capisco che già a questa età si comincia a seguire i propri artisti preferiti. 
Qualche album di Ebbasta è stato premiato e spero i premi non siano riferiti ai testi orrendi come "Hey Tipa", un inno alla violenza sessuale, ma al numero elevato di vendita.
Ecco alcune strofe:

 “Quanto sei porca / dopo una vodka / me ne vado e lascio un post-it sulla porta/ Le more, le bionde, le rosse, le mechesate / vestite da suore o con le braccia tatuate/ le alternative, le snob pettinate, spettinate sotto le lenzuola ubriache..sono una merda ragiono col cazzo, oggi ti prendo domani ti lascio."

A Meglio se smetti ,invece, dedicata a un suo rivale di egual spessore che fa: “Rimani calmo è inutile che ti arrabbi / rolla una bomba e dopo dormi che si è fatto tardi” e...
poi ancora con Ricchi per sempre la cui altissima moralità fa dire “Scelgo una tipa, nessuna dice di no / Me la portano in camera con una Vodka”. Eccetera.

Cari genitori ma dove portate i vostri bambini? 
Capisco che è difficile ma è necessario un intervento, garbato, quando vi accorgete cosa proclama l'idolo dei vostri figli, onde evitare sorprese spiacevoli. (anche se, ribadisco, le canzoni nulla hanno a che fare con la tragedia in discoteca.) 
A questa età si assorbono come spugna i valori educativi e... potrebbero sfuggirvi... 


Annamaria

sabato 8 dicembre 2018

‘U BAMMINIEDDU”











A Natali pì tradizioni
Ogni annu nasci u bamminieddu
U figghiù du Patri Eternu.
Nasciu ‘nta stadda mienzu all’armali
Nasciù a Bitlemme mienzu a poesia.

Ma si avissi a nasciri ora 
Unni nascissi ?
Mienzu i machini ?
Mienzu i fabbrichi ?
Mienzu u pitroliu ?

E unni si truvassiru cchiù
A stadda,
l’armali,
a Vergini Immaculata,
a stidda cumeta,
i Re magi ?

unni si truvassi cchiù 
mienzu u cimientu armatu…..

… A PUISIA ?

TRADUZIONE




IL BAMBINELLO

A Natale per tradizione 
ogni anno nasce il Bambinello
il figlio del Padre Eterno.
E' nato in una stalla in mezzo agli animali
e' nato a Betlemme in mezzo alla poesia.

Ma se dovesse nascere ora ?
dove nascerebbe ?
in mezzo alle macchine ?
in mezzo alle fabbriche ?
in mezzo al petrolio ?

Dove si troverebbe più
la stalla, 
gli animali,
la vergine immacolata,
la stella cometa,
i Re Magi ?

dove si troverebbe più
in mezzo al cemento armato...
… " LA POESIA ? "

Totò Migliore

Annamaria

mercoledì 5 dicembre 2018

CHI DIFENDE I CONSUMATORI DALLE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI?





Un post recente pubblicato dal sole24 ore, scritto da Corrado Griffa, manager bancario ed industriale (CFO, CEO), consulente aziendale in Italia e all’estero, giornalista pubblicista –



Consumo, quindi esisto; ma qualcuno mi difende se consumo male, o se il fornitore di un bene o servizio non si comporta bene? Per tutelare i consumatori, in questi casi, sono nate le associazioni di difesa dei consumatori, che possono avviare le cosiddette “class action”, previste dal Codice del Consumo: il meccanismo della “class action” consente a più consumatori di aderire all’azione legale già iniziata, anche mediante l’appoggio fornito dalle associazioni a difesa dei consumatori (azioni collettive), che hanno legittimazione attiva e passiva ad agire in giudizio in una vasta materia giuridica, ad esempio per impugnare le delibere delle varie “authority”.


In Italia, esistono, e nascono ogni giorno, associazioni (che sono gruppi di privati) con lo scopo di difendere i diritti dei consumatori; ma delle centinaia esistenti, solo alcune sono “riconosciute” dallo stato (art. 137 Codice del Consumo) ed iscritte ad un Albo nazionale tenuto dal Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU) che ha sede presso il Ministero dello Sviluppo economico. Esse attualmente sono 20: ADOC, Adiconsum, Assoutenti, ACU, Adusbef, Altroconsumo, Casa del consumatore, Centro tutela consumatori utenti, Cittadinanza attiva, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega consumatori ACLI, Movimento difesa del cittadino, Movimento consumatori, Codacons, Cittadinanzattiva, Unione nazionale consumatori, Contribuenti Italiani, Sportello consumatori di Bolzano. Per scelta non è iscritta all’albo nazionale Aduc.


Ma come si finanziano queste associazioni? E quanto “pesano” in termini di associati?

Le informazioni presenti sui rispettivi siti sono poche e non consentono di stabilirne la effettiva consistenza (solamente Cittadinanza Attiva riporta il suo bilancio che contiene molte informazioni utili; Aduc riporta il numero degli aderenti e quanto raccolto da associati e non, per il 2016; contattata, ha indicato i dati aggiornati del 2017). Abbiamo scritto ad alcune associazioni richiedendo informazioni su numero degli iscritti e fonti di finanziamento (ADOC, Aduc, Adusbef, Federconsumatori, Codacons, Altroconsumo, Codici).

Abbiamo anche chiesto al CNCU (ed a 2 dipartimenti del MISE) informazioni su:

– numero effettivo dei consumatori affiliati alle 20 associazioni riconosciute,
– fonti di finanziamento delle associazioni stesse, comprensive di:

quote versate dai consumatori affiliati, eventuali donazioni (che potrebbero anche pervenire da soggetti potenzialmente in conflitto di interesse con le finalità delle singole associazioni, come ad esempio imprese produttive interessate ad un “atteggiamento benevolo” nei propri confronti),

contributi provenienti da “authority” e stato.

Non abbiamo ricevuto risposta da Adoc, Federconsumatori, Codacons, Altroconsumo, Codici e MEF; hanno risposto Aduc, Adusbef.


In termini concreti: non è dato sapere come si finanziano e quante risorse raccolgono le associazioni aderenti al CNCU (salvo le 2 eccezioni sopra indicate).


Le teorie sul finanziamento delle associazioni…

Sulle fonti di sostentamento delle associazioni dei consumatori si sono anche rincorse, in passato, molte teorie; Adiconsum, Codacons, Federconsumatori e Movimento difesa del cittadino dell’Umbria hanno a suo tempo chiarito che «Non esiste un finanziamento pubblico per tali soggetti (iscritti all’albo regionale e al Consiglio nazionale consumatori e utenti) che non ricevono alcun euro dalla fiscalità generale».

Le fonti finanziarie dichiarate derivano da:


– autofinanziamento (quote d’iscrizione);

– destinazioni del 5 per mille, fatte in forma volontaria dai cittadini;
– una percentuale degli incassi delle multe dell’Antitrust (fondi che sono solo veicolati dal MISE, tramite il CNCU, e che le associazioni sono vincolate a utilizzare in progetti utili ai cittadini-consumatori).

Come distribuisce i fondi il MISE/CNCU?

La distribuzione dei fondi da parte del MISE/CNCU è fatta in proporzione al numero dichiarato di consumatori associati alle singole associazioni, senza che vi sia un controllo sostanziale sul loro numero effettivo: quindi il numero dichiarato potrebbe essere superiore (“gonfiato”) a quello effettivo.

Proposte per raccogliere fondi a favore delle associazioni

Negli anni si sono rincorse richieste di interventi finanziari della più varia (ed avariata…) natura: trattenute in busta-paga, o sulle bollette elettriche… causando reazioni (positive e negative) dalle varie sigle. I favorevoli al prelievo ritenevano che “l’importo non deve essere superiore a 1 centesimo di euro a bolletta, così da non pesare sulle tasche delle famiglie” e lamentando la mancanza di finanziamenti pubblici, in polemica coi le associazioni contrarie, precisavano che “Non a caso le uniche associazioni contrarie ad un intervento sulle bollette sono quelle finanziate dai sindacati, che sperano così di realizzare un monopolio a danno delle organizzazioni indipendenti e non legate ad alcuna corporazione”. Insomma, molto rumore, qualche rancore…: per un contributo molti si sarebbero piegati a logiche poco commendevoli nei confronti dei consumatori.

I contributi pubblici

Contributi pubblici sono peraltro previsti, a livello italiano ed europeo: il MISE ha disposto 10 milioni di euro per i contributi ai programmi regionali a favore di consumatori e utenti previsti dalla Legge 388-2000; a livello europeo esiste un programma 2014-2020 che destina complessivamente per la tutela dei consumatori 188,8 milioni di euro.

Conclusioni

Purtroppo, come in tanti altri settori, accanto ad operatori corretti ce ne sono altrettanti che lo sono meno, e non è semplice distinguere fra le due categorie; ecco perché sarebbe auspicabile una maggiore trasparenza su numero di associati, fonti di finanziamento, risultati dell’attività svolta.

Nella situazione attuale vorreste voi essere difesi da una associazione di difesa dei diritti del consumatore che non vi dice quanti sono i suoi associati, quali sono in dettaglio le sue fonti di finanziamento, se fra queste fonti di finanziamento vi sono donazioni di soggetti non direttamente riconducibili a consumatori?


Il legislatore dovrebbe imporre a tutte le associazioni di difesa dei consumatori la pubblicazione dei dati rilevanti, inclusi: bilancio; numero degli associati; dettaglio delle fonti di finanziamento con specifica indicazione di donatori diversi dagli associati individuali (come potrebbero essere imprese, gruppi di pressione e “lobby”) e di eventuali contributi provenienti da “ristorni da authority” e contributi statali e pubblici. I consumatori devono essere adeguatamente informati in modo chiaro, semplice, completo: cosa che sinora è mancato. E MEF e CNCU dovrebbero farsi parte attiva per tale obiettivo.


Annamaria

sabato 1 dicembre 2018

IN GIRO ME NE VO' PER LA CITTA'...


Tornano i mercatini di Natale a Milano.



E' iniziato dicembre e fino a gennaio assisteremo a una sfilata di colori e di luci.
Come da tradizione troviamo i mercatini di Natale a Milano e dintorni.
Ovviamente si parte con la Fiera  degli Oh Bej Oh Bej e con l'artigiano in fiera .



I mercatini che di fatto aprono la stagione invernale sono: 

Dal 28 novembre al 24 dicembre e dal 6 al 16 gennaio– Spazio Natale Emergency (presso Libreria Hoepli in via Hoepli 5): in vendita oggetti provenienti dai paesi nei quali opera Emergency, giocattoli, libri per bambini, prodotti di bellezza, bottiglieria, vini e prodotti alimentari (orari: tutti i giorni 10-19)

L’1 e il 2 dicembre 2018- Al Museo Diocesano c’è Natale nel Chiostro 2018, fiera dedicata al Natale con le eccellenze enogastronomiche, addobbi natalizi e artigianato, brunch natalizio

Dall’1 dicembre al 6 gennaio 2019 – Ai Giardini Indro Montanelli di Porta Venezia torna il Villaggio delle Meraviglie, con la casa di Babbo Natale e della Befana, la pista di pattinaggio su ghiaccio e il mercatino

Il 2 dicembre 2018 – Carrousel Cuccagna XMas Edition con idee regalo, workshop e attività varie in Cascina Cuccagna




Dal 6 al 9 dicembre 2018 – Tradizionale Fiera degli Oh Bej Oh Bej, il mercatino di Natale più antico di Milano che dal Castello Sforzesco si spande in centro città

Dal 13 al 16 dicembre 2018 – Mercatino di Natale di Sos Bambini per comprare giocattoli, abbigliamento, food&wine e contribuire a una buona causa

 Mercatini Milano ovest
Dal 3 novembre al 6 gennaio 2019 – In Piazza Pagano Mercatino del Banco di Garabombo organizzato dal commercio equosolidale con prodotti artigianali, cosmesi, enogastronomia, tessili, mobili, ceramiche

Dal 23 novembre al 6 gennaio 2019 – Mercatino di Natale trentino in Piazza Portello.



Dal 1 al 9 dicembre 2018- AF – L’Artigiano in Fiera, il mercatino coperto più grande d’Italia nei padiglioni di Rho Fiera. Nove giorni di evento per un totale di oltre 3 mila stand espositivi, 150 mila tipologie di prodotto provenienti da 100 paesi e rappresentate su una superficie espositiva di 340 mila metri quadrati e inoltre 41 ristoranti tipici e 21 piazze del gusto.




Mercatini di Natale Milano Nord
Dall’1 al 24 dicembre 2018 – La Boutique dei Nasi Rossi, mercatino natalizio dell’associazione Veronica Sacchi Onlus in via Guanella

Mercatini di Natale Milano Est
Il 2 e il 16 dicembre 2018 – East Market Christmas Edition: due edizioni quest’anno per il mercatino vintage in versione natalizia (via Mecenate 84

Il 17 dicembre – Le Pulci Pettinate Christmas Edition: in vendita oggetti e arredi vintage, abbigliamento, borse e bijoux handmade, dischi, libri e prodotti alimentari a km 0 (orari: 10-19)

 Mercatini di Natale intorno a Milano
Il 6 gennaio 2019 – GoodXmas a Scalo Milano, temporary shop di regali etici e solidali provenienti solo da produttori locali.


ANNAMARIA

giovedì 29 novembre 2018

EQUILIBRIO



Non si è speciali, lo si diventa, piano piano, quando qualcuno riesce a vedere in noi, quello che il resto della gente non cerca neanche di capire come sei, non si può piacere a tutti, la vita è una questione di equilibrio, basta un soffio di vento per cadere, sii gentile, fidati ma non farti ingannare dal perbenismo di facciata della gente, accontentati ma non smettere mai di migliorarti cerca in te sempre nuove idee.

Tantissime cose le perdiamo per noncuranza, per disattenzione saranno sempre le nostre azioni a far capire chi siamo, le azioni dicono chi sei, le parole dicono chi credi di essere, la vita è una finestra aperta al mondo, sta a te decidere cosa vuoi vedere. Sii felice per quello che hai, non passare la vita a cercare quello che ti manca, sarebbe una ricerca senza fine, una buona azione è sempre cosa buona, colui che semina cortesia raccoglie amicizia; chi pianta felicità raccoglie amore.

 La fiducia è una cosa fragile, facile da rompere, semplice da perdere, molto difficile da recuperare. Ricordati sempre amare non è mai tempo perso.


Gu (Guglielmo Casini)

Annamaria

lunedì 26 novembre 2018

GLOBAL GRAD SHOW DUBAI- SETTE INVENZIONI GENIALI DI GIOVANI DESIGNER








DUBAI - Quando la creatività umana si sposa con la bellezza del panorama. Una città piena di contraddizioni dove l'innovazione tecnologica si sposa a donne ricoperte da burqa.



Ed è a Dubai che recentemente si è conclusa  la quarta edizione del Global Grad Show 2018, ospitando oltre 200 giovani "colpi di genio"; studenti provenienti dalle migliori scuole di design. L'evento ha accolto quest'anno allievi di 92 università e istituti da piu' di 40 paesi offrendo uno spaccato sulla vita del futuro




   Ecco sette progetti che si sono distinti per originalità.

 
Le capsule reidratabili di Twenty con la loro ideatrice Mirjam de Bruijn, vincitrice del Global Grad Show di Dubai 2018.


1. TWENTY. Sapevate che l'80% dei detergenti per la casa e per la persona che di norma utilizziamo è composto generalmente di acqua? Significa che il sistema di trasporto di questi prodotti produce tonnellate di emissioni di CO2 per trasferire da un posto all'altro... la stessa cosa che esce dal rubinetto. Per non parlare dello spreco di imballaggi di plastica. Mirjam de Bruijn della Design Academy Eindhoven (Paesi Bassi) ha ideato una serie di capsule disidratate che contengono gli ingredienti restanti di vari prodotti per la pulizia. Una volta immersi in acqua, si agita un po' e si ottiene un prodotto con le stesse caratteristiche e la stessa densità di quello che acquisteremmo già pronto. Semplice e rivoluzionario allo stesso tempo: non a caso Mirjam si è aggiudicata il premio della giuria del Global Grad Show di quest'anno. 

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Acqua in caramelle: le Jelly Drops


2. SORSI D'ACQUA IN CARAMELLE. Dopo aver trascorso alcune settimane a stretto contatto con la nonna affetta da demenza, Lewis Hornby dell'Imperial College London ha trovato un sistema per affrontare un problema che spesso affligge chi è in questa condizione: la disidratazione. Le difficoltà nel maneggiare il bicchiere e nel deglutire, il non riconoscimento dello stimolo della sete, dell'utilità del bicchiere o delle istruzioni per bere fanno sì che le persone anziane con demenza non assumano sempre abbastanza acqua. Hornby ha pensato di inserirla nelle Jelly Drops, gocce composte per il 90% di acqua (più qualche eccipiente per favorirne l'assorbimento) ma in tutto e per tutto simili a caramelle colorate, facili da afferrare e difficilmente rifiutate da pazienti che conservano la curiosità per i dolci. Sette Jelly Drops forniscono la stessa idratazione di un bicchiere d'acqua, ma sono accettate più facilmente.
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3. UN SISTEMA DI IMPOLLINAZIONE ROBOTICO. Speriamo di non doverci arrivare mai, ma nel caso le api dovessero del tutto scomparire, potrebbe esserci utile STEM, il braccio robotico ideato da Peter Cheah della Melbourne's Monash University: le piante disposte in piccole serre si alternano a rotazione per finire tra le grinfie di uno stelo artificiale che trasferisce il polline da una all'altra, come fanno da sempre gli insetti.

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C. mile è una lavatrice portatile da inserire nel cuore delle ruote dei tir: il movimento del mezzo mette in moto anche il bucato.

4. BUCATO SU STRADA. C. Mile è una lavatrice ricavata nell'ultimo posto che vi verrebbe in mente: la ruota degli automezzi per il trasporto di merci. Masoud Sistani ha pensato agli autotrasportatori del suo Paese, l'Iran, che trascorrono molto tempo lontano da casa e hanno l'esigenza di lavare i vestiti. La lavatrice sarebbe ricavata nel vano più interno delle ruote e attivata dal movimento del mezzo.

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5. PULISCI E RIUSA. Le tecniche attualmente impiegate per ripulire le chiazze di petrolio riversate in mare non permettono di riutilizzare il greggio recuperato dall'acqua. NOAA POR utilizza nanoparticelle di ossido di ferro caricate magneticamente nonché speciali filtri per separare i due liquidi e non perdere gli idrocarburi: un incentivo in più per ripulire gli ecosistemi inquinati. Il progetto è di Julianna Probst, dell'Università di Cincinnati.  

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Acorn, la base biodegradabile per far crescere piante nel deserto.

6. LA BASE PER PIANTE. Zhang Liye della Huazhong University of Science and Technology (Cina) ha tratto ispirazione per il suo ACORN dalla fiera di Dubai dell'anno scorso. Si è accorto che i deserti che circondano la città sono poveri dei nutrienti necessari per far crescere le piante: l'acqua si può recuperare, ma come supplire ai minerali mancanti? Zhang ha pensato di riutilizzare il materiale di scarto dei raccolti per creare basi compresse biodegradabili da inserire nel sottosuolo, per fare da sostrato alle nuove piante. Le radici delle nuove arrivate assorbono da ACORN minerali e nutrienti, e dopo 4 mesi la base si è completamente dissolta nel terreno, che lascia più ricco di quando è arrivata.

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Le componenti di un nuovo modo di intendere il mascara, che produca meno rifiuti in plastica.

 7. IL MASCARA CHE DURA 10 ANNI. Non tutte le invenzioni per essere degne di nota devono salvare il mondo. Alcune possono porre fine a disagi minori e contribuire nel loro piccolo a inquinare di meno: Infinity mascara è un set riutilizzabile per il trucco delle ciglia composto da un contenitore esterno e un applicatore a forma di ditale dalla durata decennale, e da un sistema di ricariche che si sostituisce ogni 3-6 mesi. Pippa Bridges della Loughborough University (Inghilterra) l'ha pensato per porre fine allo spreco di tubetti per mascara: contenitori in plastica che hanno una vita di pochi mesi, e quindi finiscono nel ciclo di rifiuti che ben conosciamo.


By-Focus 
Annamaria