sabato 8 dicembre 2018

‘U BAMMINIEDDU”











A Natali pì tradizioni
Ogni annu nasci u bamminieddu
U figghiù du Patri Eternu.
Nasciu ‘nta stadda mienzu all’armali
Nasciù a Bitlemme mienzu a poesia.

Ma si avissi a nasciri ora 
Unni nascissi ?
Mienzu i machini ?
Mienzu i fabbrichi ?
Mienzu u pitroliu ?

E unni si truvassiru cchiù
A stadda,
l’armali,
a Vergini Immaculata,
a stidda cumeta,
i Re magi ?

unni si truvassi cchiù 
mienzu u cimientu armatu…..

… A PUISIA ?

TRADUZIONE




IL BAMBINELLO

A Natale per tradizione 
ogni anno nasce il Bambinello
il figlio del Padre Eterno.
E' nato in una stalla in mezzo agli animali
e' nato a Betlemme in mezzo alla poesia.

Ma se dovesse nascere ora ?
dove nascerebbe ?
in mezzo alle macchine ?
in mezzo alle fabbriche ?
in mezzo al petrolio ?

Dove si troverebbe più
la stalla, 
gli animali,
la vergine immacolata,
la stella cometa,
i Re Magi ?

dove si troverebbe più
in mezzo al cemento armato...
… " LA POESIA ? "

Totò Migliore

Annamaria

mercoledì 5 dicembre 2018

CHI DIFENDE I CONSUMATORI DALLE ASSOCIAZIONI DEI CONSUMATORI?





Un post recente pubblicato dal sole24 ore, scritto da Corrado Griffa, manager bancario ed industriale (CFO, CEO), consulente aziendale in Italia e all’estero, giornalista pubblicista –



Consumo, quindi esisto; ma qualcuno mi difende se consumo male, o se il fornitore di un bene o servizio non si comporta bene? Per tutelare i consumatori, in questi casi, sono nate le associazioni di difesa dei consumatori, che possono avviare le cosiddette “class action”, previste dal Codice del Consumo: il meccanismo della “class action” consente a più consumatori di aderire all’azione legale già iniziata, anche mediante l’appoggio fornito dalle associazioni a difesa dei consumatori (azioni collettive), che hanno legittimazione attiva e passiva ad agire in giudizio in una vasta materia giuridica, ad esempio per impugnare le delibere delle varie “authority”.


In Italia, esistono, e nascono ogni giorno, associazioni (che sono gruppi di privati) con lo scopo di difendere i diritti dei consumatori; ma delle centinaia esistenti, solo alcune sono “riconosciute” dallo stato (art. 137 Codice del Consumo) ed iscritte ad un Albo nazionale tenuto dal Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti (CNCU) che ha sede presso il Ministero dello Sviluppo economico. Esse attualmente sono 20: ADOC, Adiconsum, Assoutenti, ACU, Adusbef, Altroconsumo, Casa del consumatore, Centro tutela consumatori utenti, Cittadinanza attiva, Codici, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega consumatori ACLI, Movimento difesa del cittadino, Movimento consumatori, Codacons, Cittadinanzattiva, Unione nazionale consumatori, Contribuenti Italiani, Sportello consumatori di Bolzano. Per scelta non è iscritta all’albo nazionale Aduc.


Ma come si finanziano queste associazioni? E quanto “pesano” in termini di associati?

Le informazioni presenti sui rispettivi siti sono poche e non consentono di stabilirne la effettiva consistenza (solamente Cittadinanza Attiva riporta il suo bilancio che contiene molte informazioni utili; Aduc riporta il numero degli aderenti e quanto raccolto da associati e non, per il 2016; contattata, ha indicato i dati aggiornati del 2017). Abbiamo scritto ad alcune associazioni richiedendo informazioni su numero degli iscritti e fonti di finanziamento (ADOC, Aduc, Adusbef, Federconsumatori, Codacons, Altroconsumo, Codici).

Abbiamo anche chiesto al CNCU (ed a 2 dipartimenti del MISE) informazioni su:

– numero effettivo dei consumatori affiliati alle 20 associazioni riconosciute,
– fonti di finanziamento delle associazioni stesse, comprensive di:

quote versate dai consumatori affiliati, eventuali donazioni (che potrebbero anche pervenire da soggetti potenzialmente in conflitto di interesse con le finalità delle singole associazioni, come ad esempio imprese produttive interessate ad un “atteggiamento benevolo” nei propri confronti),

contributi provenienti da “authority” e stato.

Non abbiamo ricevuto risposta da Adoc, Federconsumatori, Codacons, Altroconsumo, Codici e MEF; hanno risposto Aduc, Adusbef.


In termini concreti: non è dato sapere come si finanziano e quante risorse raccolgono le associazioni aderenti al CNCU (salvo le 2 eccezioni sopra indicate).


Le teorie sul finanziamento delle associazioni…

Sulle fonti di sostentamento delle associazioni dei consumatori si sono anche rincorse, in passato, molte teorie; Adiconsum, Codacons, Federconsumatori e Movimento difesa del cittadino dell’Umbria hanno a suo tempo chiarito che «Non esiste un finanziamento pubblico per tali soggetti (iscritti all’albo regionale e al Consiglio nazionale consumatori e utenti) che non ricevono alcun euro dalla fiscalità generale».

Le fonti finanziarie dichiarate derivano da:


– autofinanziamento (quote d’iscrizione);

– destinazioni del 5 per mille, fatte in forma volontaria dai cittadini;
– una percentuale degli incassi delle multe dell’Antitrust (fondi che sono solo veicolati dal MISE, tramite il CNCU, e che le associazioni sono vincolate a utilizzare in progetti utili ai cittadini-consumatori).

Come distribuisce i fondi il MISE/CNCU?

La distribuzione dei fondi da parte del MISE/CNCU è fatta in proporzione al numero dichiarato di consumatori associati alle singole associazioni, senza che vi sia un controllo sostanziale sul loro numero effettivo: quindi il numero dichiarato potrebbe essere superiore (“gonfiato”) a quello effettivo.

Proposte per raccogliere fondi a favore delle associazioni

Negli anni si sono rincorse richieste di interventi finanziari della più varia (ed avariata…) natura: trattenute in busta-paga, o sulle bollette elettriche… causando reazioni (positive e negative) dalle varie sigle. I favorevoli al prelievo ritenevano che “l’importo non deve essere superiore a 1 centesimo di euro a bolletta, così da non pesare sulle tasche delle famiglie” e lamentando la mancanza di finanziamenti pubblici, in polemica coi le associazioni contrarie, precisavano che “Non a caso le uniche associazioni contrarie ad un intervento sulle bollette sono quelle finanziate dai sindacati, che sperano così di realizzare un monopolio a danno delle organizzazioni indipendenti e non legate ad alcuna corporazione”. Insomma, molto rumore, qualche rancore…: per un contributo molti si sarebbero piegati a logiche poco commendevoli nei confronti dei consumatori.

I contributi pubblici

Contributi pubblici sono peraltro previsti, a livello italiano ed europeo: il MISE ha disposto 10 milioni di euro per i contributi ai programmi regionali a favore di consumatori e utenti previsti dalla Legge 388-2000; a livello europeo esiste un programma 2014-2020 che destina complessivamente per la tutela dei consumatori 188,8 milioni di euro.

Conclusioni

Purtroppo, come in tanti altri settori, accanto ad operatori corretti ce ne sono altrettanti che lo sono meno, e non è semplice distinguere fra le due categorie; ecco perché sarebbe auspicabile una maggiore trasparenza su numero di associati, fonti di finanziamento, risultati dell’attività svolta.

Nella situazione attuale vorreste voi essere difesi da una associazione di difesa dei diritti del consumatore che non vi dice quanti sono i suoi associati, quali sono in dettaglio le sue fonti di finanziamento, se fra queste fonti di finanziamento vi sono donazioni di soggetti non direttamente riconducibili a consumatori?


Il legislatore dovrebbe imporre a tutte le associazioni di difesa dei consumatori la pubblicazione dei dati rilevanti, inclusi: bilancio; numero degli associati; dettaglio delle fonti di finanziamento con specifica indicazione di donatori diversi dagli associati individuali (come potrebbero essere imprese, gruppi di pressione e “lobby”) e di eventuali contributi provenienti da “ristorni da authority” e contributi statali e pubblici. I consumatori devono essere adeguatamente informati in modo chiaro, semplice, completo: cosa che sinora è mancato. E MEF e CNCU dovrebbero farsi parte attiva per tale obiettivo.


Annamaria

sabato 1 dicembre 2018

IN GIRO ME NE VO' PER LA CITTA'...


Tornano i mercatini di Natale a Milano.



E' iniziato dicembre e fino a gennaio assisteremo a una sfilata di colori e di luci.
Come da tradizione troviamo i mercatini di Natale a Milano e dintorni.
Ovviamente si parte con la Fiera  degli Oh Bej Oh Bej e con l'artigiano in fiera .



I mercatini che di fatto aprono la stagione invernale sono: 

Dal 28 novembre al 24 dicembre e dal 6 al 16 gennaio– Spazio Natale Emergency (presso Libreria Hoepli in via Hoepli 5): in vendita oggetti provenienti dai paesi nei quali opera Emergency, giocattoli, libri per bambini, prodotti di bellezza, bottiglieria, vini e prodotti alimentari (orari: tutti i giorni 10-19)

L’1 e il 2 dicembre 2018- Al Museo Diocesano c’è Natale nel Chiostro 2018, fiera dedicata al Natale con le eccellenze enogastronomiche, addobbi natalizi e artigianato, brunch natalizio

Dall’1 dicembre al 6 gennaio 2019 – Ai Giardini Indro Montanelli di Porta Venezia torna il Villaggio delle Meraviglie, con la casa di Babbo Natale e della Befana, la pista di pattinaggio su ghiaccio e il mercatino

Il 2 dicembre 2018 – Carrousel Cuccagna XMas Edition con idee regalo, workshop e attività varie in Cascina Cuccagna




Dal 6 al 9 dicembre 2018 – Tradizionale Fiera degli Oh Bej Oh Bej, il mercatino di Natale più antico di Milano che dal Castello Sforzesco si spande in centro città

Dal 13 al 16 dicembre 2018 – Mercatino di Natale di Sos Bambini per comprare giocattoli, abbigliamento, food&wine e contribuire a una buona causa

 Mercatini Milano ovest
Dal 3 novembre al 6 gennaio 2019 – In Piazza Pagano Mercatino del Banco di Garabombo organizzato dal commercio equosolidale con prodotti artigianali, cosmesi, enogastronomia, tessili, mobili, ceramiche

Dal 23 novembre al 6 gennaio 2019 – Mercatino di Natale trentino in Piazza Portello.



Dal 1 al 9 dicembre 2018- AF – L’Artigiano in Fiera, il mercatino coperto più grande d’Italia nei padiglioni di Rho Fiera. Nove giorni di evento per un totale di oltre 3 mila stand espositivi, 150 mila tipologie di prodotto provenienti da 100 paesi e rappresentate su una superficie espositiva di 340 mila metri quadrati e inoltre 41 ristoranti tipici e 21 piazze del gusto.




Mercatini di Natale Milano Nord
Dall’1 al 24 dicembre 2018 – La Boutique dei Nasi Rossi, mercatino natalizio dell’associazione Veronica Sacchi Onlus in via Guanella

Mercatini di Natale Milano Est
Il 2 e il 16 dicembre 2018 – East Market Christmas Edition: due edizioni quest’anno per il mercatino vintage in versione natalizia (via Mecenate 84

Il 17 dicembre – Le Pulci Pettinate Christmas Edition: in vendita oggetti e arredi vintage, abbigliamento, borse e bijoux handmade, dischi, libri e prodotti alimentari a km 0 (orari: 10-19)

 Mercatini di Natale intorno a Milano
Il 6 gennaio 2019 – GoodXmas a Scalo Milano, temporary shop di regali etici e solidali provenienti solo da produttori locali.


ANNAMARIA

giovedì 29 novembre 2018

EQUILIBRIO



Non si è speciali, lo si diventa, piano piano, quando qualcuno riesce a vedere in noi, quello che il resto della gente non cerca neanche di capire come sei, non si può piacere a tutti, la vita è una questione di equilibrio, basta un soffio di vento per cadere, sii gentile, fidati ma non farti ingannare dal perbenismo di facciata della gente, accontentati ma non smettere mai di migliorarti cerca in te sempre nuove idee.

Tantissime cose le perdiamo per noncuranza, per disattenzione saranno sempre le nostre azioni a far capire chi siamo, le azioni dicono chi sei, le parole dicono chi credi di essere, la vita è una finestra aperta al mondo, sta a te decidere cosa vuoi vedere. Sii felice per quello che hai, non passare la vita a cercare quello che ti manca, sarebbe una ricerca senza fine, una buona azione è sempre cosa buona, colui che semina cortesia raccoglie amicizia; chi pianta felicità raccoglie amore.

 La fiducia è una cosa fragile, facile da rompere, semplice da perdere, molto difficile da recuperare. Ricordati sempre amare non è mai tempo perso.


Gu (Guglielmo Casini)

Annamaria

lunedì 26 novembre 2018

GLOBAL GRAD SHOW DUBAI- SETTE INVENZIONI GENIALI DI GIOVANI DESIGNER








DUBAI - Quando la creatività umana si sposa con la bellezza del panorama. Una città piena di contraddizioni dove l'innovazione tecnologica si sposa a donne ricoperte da burqa.



Ed è a Dubai che recentemente si è conclusa  la quarta edizione del Global Grad Show 2018, ospitando oltre 200 giovani "colpi di genio"; studenti provenienti dalle migliori scuole di design. L'evento ha accolto quest'anno allievi di 92 università e istituti da piu' di 40 paesi offrendo uno spaccato sulla vita del futuro




   Ecco sette progetti che si sono distinti per originalità.

 
Le capsule reidratabili di Twenty con la loro ideatrice Mirjam de Bruijn, vincitrice del Global Grad Show di Dubai 2018.


1. TWENTY. Sapevate che l'80% dei detergenti per la casa e per la persona che di norma utilizziamo è composto generalmente di acqua? Significa che il sistema di trasporto di questi prodotti produce tonnellate di emissioni di CO2 per trasferire da un posto all'altro... la stessa cosa che esce dal rubinetto. Per non parlare dello spreco di imballaggi di plastica. Mirjam de Bruijn della Design Academy Eindhoven (Paesi Bassi) ha ideato una serie di capsule disidratate che contengono gli ingredienti restanti di vari prodotti per la pulizia. Una volta immersi in acqua, si agita un po' e si ottiene un prodotto con le stesse caratteristiche e la stessa densità di quello che acquisteremmo già pronto. Semplice e rivoluzionario allo stesso tempo: non a caso Mirjam si è aggiudicata il premio della giuria del Global Grad Show di quest'anno. 

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Acqua in caramelle: le Jelly Drops


2. SORSI D'ACQUA IN CARAMELLE. Dopo aver trascorso alcune settimane a stretto contatto con la nonna affetta da demenza, Lewis Hornby dell'Imperial College London ha trovato un sistema per affrontare un problema che spesso affligge chi è in questa condizione: la disidratazione. Le difficoltà nel maneggiare il bicchiere e nel deglutire, il non riconoscimento dello stimolo della sete, dell'utilità del bicchiere o delle istruzioni per bere fanno sì che le persone anziane con demenza non assumano sempre abbastanza acqua. Hornby ha pensato di inserirla nelle Jelly Drops, gocce composte per il 90% di acqua (più qualche eccipiente per favorirne l'assorbimento) ma in tutto e per tutto simili a caramelle colorate, facili da afferrare e difficilmente rifiutate da pazienti che conservano la curiosità per i dolci. Sette Jelly Drops forniscono la stessa idratazione di un bicchiere d'acqua, ma sono accettate più facilmente.
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3. UN SISTEMA DI IMPOLLINAZIONE ROBOTICO. Speriamo di non doverci arrivare mai, ma nel caso le api dovessero del tutto scomparire, potrebbe esserci utile STEM, il braccio robotico ideato da Peter Cheah della Melbourne's Monash University: le piante disposte in piccole serre si alternano a rotazione per finire tra le grinfie di uno stelo artificiale che trasferisce il polline da una all'altra, come fanno da sempre gli insetti.

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C. mile è una lavatrice portatile da inserire nel cuore delle ruote dei tir: il movimento del mezzo mette in moto anche il bucato.

4. BUCATO SU STRADA. C. Mile è una lavatrice ricavata nell'ultimo posto che vi verrebbe in mente: la ruota degli automezzi per il trasporto di merci. Masoud Sistani ha pensato agli autotrasportatori del suo Paese, l'Iran, che trascorrono molto tempo lontano da casa e hanno l'esigenza di lavare i vestiti. La lavatrice sarebbe ricavata nel vano più interno delle ruote e attivata dal movimento del mezzo.

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5. PULISCI E RIUSA. Le tecniche attualmente impiegate per ripulire le chiazze di petrolio riversate in mare non permettono di riutilizzare il greggio recuperato dall'acqua. NOAA POR utilizza nanoparticelle di ossido di ferro caricate magneticamente nonché speciali filtri per separare i due liquidi e non perdere gli idrocarburi: un incentivo in più per ripulire gli ecosistemi inquinati. Il progetto è di Julianna Probst, dell'Università di Cincinnati.  

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Acorn, la base biodegradabile per far crescere piante nel deserto.

6. LA BASE PER PIANTE. Zhang Liye della Huazhong University of Science and Technology (Cina) ha tratto ispirazione per il suo ACORN dalla fiera di Dubai dell'anno scorso. Si è accorto che i deserti che circondano la città sono poveri dei nutrienti necessari per far crescere le piante: l'acqua si può recuperare, ma come supplire ai minerali mancanti? Zhang ha pensato di riutilizzare il materiale di scarto dei raccolti per creare basi compresse biodegradabili da inserire nel sottosuolo, per fare da sostrato alle nuove piante. Le radici delle nuove arrivate assorbono da ACORN minerali e nutrienti, e dopo 4 mesi la base si è completamente dissolta nel terreno, che lascia più ricco di quando è arrivata.

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Le componenti di un nuovo modo di intendere il mascara, che produca meno rifiuti in plastica.

 7. IL MASCARA CHE DURA 10 ANNI. Non tutte le invenzioni per essere degne di nota devono salvare il mondo. Alcune possono porre fine a disagi minori e contribuire nel loro piccolo a inquinare di meno: Infinity mascara è un set riutilizzabile per il trucco delle ciglia composto da un contenitore esterno e un applicatore a forma di ditale dalla durata decennale, e da un sistema di ricariche che si sostituisce ogni 3-6 mesi. Pippa Bridges della Loughborough University (Inghilterra) l'ha pensato per porre fine allo spreco di tubetti per mascara: contenitori in plastica che hanno una vita di pochi mesi, e quindi finiscono nel ciclo di rifiuti che ben conosciamo.


By-Focus 
Annamaria


domenica 25 novembre 2018

DIMMI CHE COSA ( E COME ) MANGI E TI DIRO’ CHI SEI






Il gastronomo francese Jean Anthelme brilat Savarin ha scritto: “Dimmi come mangi e ti dirò chi sei. 



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Ducky:           Ciao, Enzo!


Enzo:             Sera, Duc !


Ducky:           Ho cucinato io, Enzo.


Enzo:             Cosa?


Ducky:           Patate fritte con salsiccetti,,   pomodori al gratin., un po’ di lattughe, un goccetto di marsala e il solito caffè per tirarlo su.


Enzo:             Ma che c’entra con la cena che hai preparato?


Ducky:           Mi piace sapere…e’ sempre bene tenersi informati e aumentare la propria cultura.


Enzo:             Avanti, qual è l’argomento.


Ducky:           La cucina, cioè il modo di mangiare, le cose che si mangiano, si mangia bene si mangia male e…possono essere nocivi certi alimenti? Cosa c’è di vero?


Enzo:             Faccio le dovute ricerche in internet e domani  ci aggiorneremo.


Il giorno dopo cena


Enzo: Fratè, veniamo all’argomento “come mangiamo"?: Non è affatto facile, ma ne faremo un omaggio alla nostra amica, Annamaria, quale onorevole gustatrice di  pietanze varie.


Ducky: Si vocifera che non si distrae mai né nei giorni feriali e né in quelli festivi. Dai, prof.


O.B                  Dite a me? Ero distratta dal pizzaiolo...


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“Dimmi come mangi e ti dirò chi sei.”  Lo scriveva già nell’ottocento il celebre gastronomo francese Jean Althelme Brillat Savarin. Più o meno nello stesso periodo, il filosofo tedesco, Ludwig Feuerbach diceva: “L’uomo è ciò che mangia. Mai aforismi furono così azzeccati.

Mangiare è molto di più di un istinto di sopravvivenza; e’ parte di una cultura di un popolo. Gli studiosi dicono: “Il nostro atteggiamento verso il cibo è importante perché mangiare è forse l’esperienza più coinvolgente della vita;  il cibo s’incorpora. Lo trasformiamo in una parte di noi stessi e per questo diventa espressione del nostro rapporto con il corpo, conferma Massimo Montanari, docente di Storia medievale e dell’alimentazione all’Università di Bologna.


Ma c’è qualche contraddizione. Il mangiare è sempre stato tra le azioni umane  che più hanno provocato ansie e contraddizioni. Il rifiuto del cibo…


Ducky:           Eh sì, c’è chi rifiuta il cibo.


Enzo:             Il rifiuto del cibo è stato di volta in volta considerato in modo particolarmente strano.


Ducky:           In che senso?


Enzo:             Nel manuale Malleus Maleficarum (trad. Manuale delle streghe), del 1487, uno dei criteri per identificare le streghe era il loro peso:  salivano sulla bilancia e se erano magre – cioè in forte sottopeso erano condannate. Nel 888 il duca Guido da Spoleto fu rifiutato come re dei Franchi perchè mangiava troppo poco, nel Seicento, Shakespeare scriveva “Dei magri bisogna diffidare” e Corallina, protagonista delle commedie di Goldoni  La Castalda, proclamava  “se avete ad essere mio, vi voglio bello, grasso, robusto” poi, come si sa, le cose sono cambiate.




Ducky: Nientedimeno?” Vai avanti. Poi?


Enzo:  Poi c’è il mistero del gusto: che si sono moltiplicati. Ora abbiamo gli onnivori, i vegetariani, i vegani, i pescetariani, eccetera. Il motivo? Più una società  si libera dei morsi della fame, più gli individui si sentono liberi di scegliere. Il discorso si fa difficile quindi fai più attenzione  perché mettiamo l’accento su genetica e psiche. Ricerche condotte sui neonati hanno messo in luce la preferenza innata per i sapori dolci e il rifiuto di quelli aspri e amari.  Una preferenza che rimane tutta la vita, e che rende difficile stare  lontani da un cabaret di pasticcini.. Gli psicologi Richard Shepherd e Paul Sparks hanno invece dimostrato che quando si mangia, si utilizzano tutti i cinque i sensi scoprendo che, se vista, gusto e olfatto fanno la parte del leone nella scelta di un cibo, sono il tatto e l’udito a guidarci quando si tratta di scegliere tra una croccante mela o un cremoso yogurt.

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Ducky: Interessante!


Enzo: Gli studiosi affermano che creatività, intransigenza, aggressività, ansia, fiducia in noi stessi, possono rivelarsi a tavola Alcuni esempi: i ricercatori del North Dakota State University e della Saint Xavier University hanno dimostrato il legame scientifico tra i GUSTI e IL CARATTERE. Inoltre, si è scoperto che la predilezione di cibi dolci rispecchia un carattere disponibile e collaborativo,  e vanno matti per pasticcini, torte e dessert e sono più emotivi e propensi ad aver cura degli altri, i tipi “salati”, ghiotti di pasta e cracker sono invece estroversi e indipendenti.


Ducky: E la cucina  con la sessualità?


Enzo: Vi è una relazione con il sesso e con l’aggressività, secondo Sigmund Freud. Come il bimbo succhiando dal seno materno sperimenta per la prima voltà il piacere dei sensi, l’adulto trova soddisfazione in cene pantagrueliche. Alcuni psicologi ritengono addirittura che il modo in cui le persone mangiano (voracemente o meno)  sia un primo indizio di come fanno l’amore.  Nessuno stupore, c’è gente che mischia i due piaceri, spalmando miele o panna montata sul corpo nudo del partner.

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Ducky: Anche l’aggressività si può esprimere a tavola?


Enzo: Certo che sì, lo dimostra l’offesa provocata dal rifiuto all’ offerta di cibo o i casi in cui la rabbia di una adolescente, nei confronti dei genitori, è espressa da abbuffate o digiuni. Sono passati molti secoli, le cose non sembrano molto cambiate.  “l’uomo è ciò che mangia, per alcuni è un augurio, per altri una condanna.”


Ducky: Maro’, quante complicazioni, direbbe Annamaria. E aggiungerebbe scatologicamente: “Non me ne frega un cavolo …di  Bruxelle, io mangio cumme me pare e piace.” Il tono di voce e’ quello...


 O.B  Non è vero Duc, io sono per il dolce!... se da un lato mi attribuisce le qualità descritte sopra, dall’altro mi mette sempre in urto con la bilancia.


Enzo: Ora, se non mi sbaglio, soffre la via “crucis”, ma con la nascita di Gesu’ Bambino, si siederà a tavola armata di cucchiaio, coltello e forchetta, e il tutto sarà consumato, per devozione. Comunque, è fatta così, è un tipo “eclettico, eclatante e forse, ma solo un tantino, edonistico.


O.B                   Accipicchia!


Ducky: Ma dove le scovi queste parole, secondo me ti tenderà un  agguato e ti finirà a pendolate. Ti avverto, io non c’entro, e non voglio assolutamente  sapere il significato delle tre parole. Vai avanti.


O.B               schhhhh… Duc, secondo me ha una fame pazzesca il nostro Enzo.


Enzo: Ssss. ..immagina una giornata pesante. Lei sfodera i tre stili con un amico o un’amica…eclettico cioè versatile,  stile proprio, eclatante cioè sensazionale, e edonistico…che sa di limone.


Ducky: …ma no che dici? Piuttosto una pseudo-monaca di Monza.  Vai avanti.

                  

O.B             E te pareva che non mi definisse tale, ancora una volta. Vai avanti, Enzo.


Enzo: Immaginiamo, una giornata pesante. Una lite con il partner. Inevitabile un gelato o la cioccolata davanti la Tv.  La scienza ha ormai dimostrato il potere di alcune sostanze (come noci e cioccolato fondente)  di influenzare la chimica del cervello, dando sensazioni di benessere. E’ stato scoperto, inoltre, che la scelta di un cibo avviene a livello inconscio, per i ricordi del passato,  ma le  preferenze cambiano in base ai sessi.


Ducky: Ah sì? C’è sempre una differenza tra maschi e femmine.


Enzo: Evviva la differenza, altrimenti eravamo tutti gay e tutte      lesbiche. Le femmine si consolano di più con alimenti dolci, di grassi e zuccheri, i maschi invece con piatti salati cucinati, come pasta o pizza, che evocano l’accudimento materno, come asserisce lo studioso statunitense, Brian Wansink.. Caro, gemello, siamo quasi arrivati alla fine, resta solo la conclusione con i soliti profili qualificativi.


Ducky: Sono curioso e in particolare Sora Annamaria, donna ironica...

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O.B                 Di un certo spessore...


Enzo: Ed ecco i 9 stili alimentari:


                        IL VORACE (divora i pasti in un baleno) assimila gli alimenti senza elaborarli con la testa.


                        Il LUMACA (allunga i tempi all’infinito, è testardo e rigido di carattere.


                        L’ORGANIZZATORE (separa il cibo nel piatto)  e’ ordinato e disciplinato.


                        L’ISOLAZIONISTA (assume un alimento per volta)  è determinato e inflessibile.


                        IL MISCELATORE  (ama intrugliare nel piatto)  è socievole e distratto.


                        IL RUMOROSO (emette suoni mangiando) è uno spirito libero.


                        IL PREPARATORE tagliuzza qualsiasi cosa prima di metterla in bocca (è un pianificatore lungimirante.)


                        L’AVVENTURIERO (a caccia di nuove esperienze culinarie) è un tipo coraggioso e sperimentatore.


                        LO SCHIZZINOSO ( scarta ogni pezzo sgradito) è altrettanto critico con persone e idee.


                        E voilà.


Ducky: Una curiosità… mi dici qual è il profilo di Annamaria alias Duckina?


Enzo: E’ un misto di …VORACE e SCHIZZINOSA.


Duck: Non concordo, per carità, secondo me ha lo stile                  dell’avventuriera …stando di fronte… di profilo….sa di madre      badessa.  Noi intanto ci scambieremo il nostro profilo. Ma non lo diremo a nessuno.


Enzo: Prenota le pizze, invece di fare lo spiritoso.


Ducky: …gli  spiritosi!


O.B                Con una madre-badessa, anche lei spiritosa che vi sopporta... che dire …amen! La pizza senorita margherita è servita!








-Enzo & Annamaria

Fonte Focus

venerdì 23 novembre 2018

PERCHE' GLI ASSISTENTI DI VOLO ACCOLGONO I PASSEGGERI CON LE MANI DIETRO ALLA SCHIENA






Se sei un viaggiatore esperto o semplicemente attento, avrai notato che gli assistenti di volo quando ci accolgono all'interno dell'aeroplano lo fanno con le mani dietro la schiena.
Personalmente fino a poco tempo fa pensavo si trattasse di un semplice protocollo. E invece no, nessun protocollo.
Il vero motivo è molto semplice ma altrettanto importante: all'arrivo dei passeggeri,  prima del decollo, è necessario contare il numero dei passeggeri che salgono e che scendono.
Cio' avviene all'ingresso, quando tutti i passeggeri sono seduti e all'arrivo per verificare che il numero corrisponda esattamente a quello fornito dalla carta di imbarco e nel caso segnalare eventuali irregolarità.
Dunque dietro la schiena nascondono un dispositivo manuale non attirando l'attenzione del passeggero.



Annamaria

POESIA DI NATALE 2018




Puntualmente, in prossimità del Natale, il nostro amico Francesco ci fa gli auguri con una poesia di pensieri e sentimenti che non dovrebbero rimanere solo parole scritte.




Poesia di Natale 2018

Anche quest’anno con entusiasmo, in una fantastica atmosfera, si festeggia il magnifico Natale,
ci porta sempre fiocchi di neve e quella luce che ci aiuta ad aprirsi, ai bisogni del mondo attuale.
Aprirsi a un Natale luminoso, lo splendore di Gesù Bambino, indica la via dei principi universali, da attuare,
Costruire, quella pace che ci unisce, che semina tra persone, rispetto, condivisione e amore.
Aprirsi a un Natale creativo, con la mente e col cuore, praticare i valori umani e della vita,
quelli che ci fanno vivere in armonia bene insieme, nella solidarietà, giustizia sociale e nella fraternità.
Aprirsi a un Natale positivo, guardare l’alba con gli occhi dei bambini, per scoprire nuovi colori ed emozioni,
quelli, che aiutano a compiere con amore buone azioni, che dicono di più delle parole e illusioni.
Aprirsi a un Natale sereno, per portare con dolcezza, un conforto alle persone più deboli e bisognose,
agli ammalati, vecchi, bambini, diversamente abili, donare loro, una carezza, un sorriso azioni meravigliose.
Aprirsi a un Natale umano, per far si che i diritti siano garantiti a tutti i cittadini del mondo multicolore,
diritto alla salute, all’ istruzione, al cibo e ai bambini di giocare, ci rende tutti più forti, felici e migliori.
Aprirsi a un Natale rispettoso, verso il diverso, verso l’altro, verso l’ambiente e la natura,
con sentita responsabilità, salvaguardare ogni forma di vita, la sua bellezza e l’armonia che la circonda.
Aprirsi a un Natale di coscienza, superare l’indifferenza, il muro dell’egoismo, per soccorrere i fratelli in mare,
che, fuggono da guerre, orrori e dalla fame, hanno una dignità, come dice anche il vangelo, sono da salvare.
Aprirsi a un Natale pieno di fantasia, per seguire la nostra bella luce interiore,
quella che ci fa vedere i bei frutti che ci dona, nostra madre terra e ci sia un’equa distribuzione con amore.
Aprirsi a un Natale di speranza, saper guardare le meraviglie dei colori delle persone, è un mondo speciale,
saper vedere le stupende diversità, belle qualità, ricchezze culturali umane e sociali.
Aprirsi a un Natale di coraggio, di condivisione, praticare la verità, l’umanità, rendere, magica questa festa,
accompagnata da umiltà, onestà e bontà, per far si che sia ogni giorno Natale per tutti i cittadini del mondo, nella serenità e fraternità.


Francesco Lena