giovedì 7 giugno 2018

L'INVASIONE DEGLI ANGLICISMI








E dopo aver letto in questi giorni da tutte le parti "Salvini visita l'hotspot di Pozzallo", mi sono chiesta ...minchia...ma le mie adorate zie, Pina e Giovanna, avranno capito che è andato al porto, nel "Centro accoglienza immigrati "? Care zie di Pozzallo stiamo diventando sempre piu'english! 

Vero è che la lingua di Shakespeare è anche la lingua di moltissime discipline diverse: politica,attualità, moda, informatica, affari, cinema, sport, musica etc...
Ma a niente valgono le lamentele, da anni, dei tradizionalisti e dei puristi dell’italiano.
Rassegniamoci ormai gli anglicismi. Fanno parte della nostra quotidianità e necessariamente dobbiamo conoscerli e usarli il meglio possibile. 

Se vogliamo capire dove è andato Salvini a Pozzallo e stare al passo coi tempi  dobbiamo per forza  essere in grado di conoscere
l’inglese.
Da internet per me, per voi ma soprattutto per le mie care zie  ho preso un glossario, non completo perchè sarebbe lungo, piu' comune. 




POLITICA 
Bipartisan: si dice quando una cosa è condivisa di solito da entrambi i partiti (maggioranza e minoranza);
Jobs act: ne sentiamo parlare spesso ma non sempre capiamo di cosa si tratta; semplicemente è la “legge sul lavoro”;
Exit poll: è il famigerato sondaggio sui voti dopo un’elezione;
Stepchild adoption: letteralmente sta per “adozione del figliastro”, ovvero la possibilità di adottare il figlio del proprio compagno/a;
Speech: è il discorso di un candidato o di un personaggio politico;
Spin doctor: è un esperto di comunicazione che lavora per i politici ed elabora strategie al fine di ottenere consenso elettorale presso l’opinione pubblica;
Welfare: è lo “stato sociale”, ovvero l’insieme delle politiche messe in atto da un paese che si prende cura dei propri cittadini fornendo assistenza sanitaria, istruzione pubblica e forme di indennità ai lavoratori.

AFFARI
Customer Care: è l’ufficio preposto all’assistenza clienti;
Mission: termine odiatissimo dai linguisti ma che spopola ormai in ogni dove; non è altro se non lo “scopo”, la “dichiarazione d’intenti” di un’azienda;
Startup: nuove, piccole e giovani aziende che spesso promuovono idee innovative;
Community manager: una delle tante figure lavorative nate con l’avvento dei social network; il community manager, in particolare, gestisce le reti social di un’azienda;
Part time/full time: termini diffusissimi che stanno, rispettivamente, per un contratto di lavoro ad orario ridotto e uno ad orario pieno;
Freelance: chi lavora in proprio ed ha una partita IVA;
CEO: Una volta era l’amministratore delegato, oggi è il Chief Executive Officer;
Target: è la fascia dei potenziali acquirenti e/o consumatori di un prodotto;
Manager: Indica una persona con mansioni dirigenziali;
Meeting: semplicemente una riunione, un incontro di lavoro;
Deadline: si tratta del termine ultimo per la consegna di qualcosa;
Conference call: è una riunione telefonica.
E-mail: inutile dirlo, è la posta elettronica!




TECNOLOGIA
Smartphone: è il cellulare di ultima generazione con il quale si può navigare in internet, utilizzare applicazioni, etc;
Wireless: un collegamento di questo tipo è un collegamento che non necessita di cavi;
RAM: la Random Access Memory è la memoria temporanea che i computer utilizzano per lavorare e non per immagazzinare dati;
Hardware: è la componente fisica degli strumenti elettronici (per esempio, lo schermo, la tastiera, il mouse etc.);
Software: i programmi del pc o il sistema operativo sono software;
Touchscreen: si dice di dispositivi che non hanno tastiera o periferiche esterne ma che si utilizzano toccando semplicemente lo schermo;
Social network: Sono reti sociali fruibili sul web o tramite apposite applicazioni che consentono il collegamento fra gli utenti e la condivisione di materiali.
Il mondo della moda
Brand: è la marca, la firma di un prodotto;
Must-have: una cosa che si deve avere a tutti i costi;
 Trendy: è tutto ciò che fa tendenza;
Make up: è il trucco;
Fashion: semplicemente è la moda;
Cool: si tratta di un termine colloquiale che significa “figo”;
Outfit: è l’insieme di capi di abbigliamento e accessori scelti per essere utilizzati in una specifica occasione.

CINEMA
B movie: un film letteralmente di “serie B”, quindi considerato dalla critica parecchio lontano dal “cinema d’autore”;
Soundtrack: la colonna sonora;
Drama: un film o una serie tv di genere drammatico;
Legal: un film o una serie tv ambientati in tribunale, con tanto di avvocati, giudici e giuria;
Sequel: ciò che segue ad una storia precedentemente raccontata/portata sullo schermo;
Prequel: ciò che precede una storia precedentemente raccontata/portata sullo schermo;
Spin-off: è un’opera derivante da un’altra e della quale racconta le storie parallele.

MUSICA
Videoclip: un video musicale;
Star: una persona davvero molto famosa;
Playback: è quell’artificio per cui, durante una esibizione, il cantante muove le labbra e si muove come se stesse realmente cantando mentre, in realtà, la voce è stata registrata in precedenza;
Live: dal vivo;
DJ: sta per disc jockey (o deejay) ed è un intrattenitore che, solitamente, si occupa della selezione musicale di un club, un locale, una discoteca ma anche di una radio.

VARIE
Abstract: è l’estratto di un documento, di una tesi, insomma è una sintesi;
Trendsetter: è qualcuno che individua ciò che andrà di moda nel prossimo futuro, un cacciatore di tendenze;
Trend: qualcosa che va di moda e la cui popolarità cresce esponenzialmente;
Trash: di cattivo gusto, volgare;
Millennials: è la generazione nata nella seconda metà degli anni 80 e che, quindi, ha vissuto la propria adolescenza e maturità all’alba del nuovo millennio;
Baby Boomers: è la generazione nata fra il 1945 e il 1964 e che ha contribuito al cosiddetto baby boom (un importante aumento demografico) di quegli anni in America. Indica, quindi, chi ha vissuto la piena maturità negli anni del benessere economico tipico degli anni Ottanta e primi Novanta;
Teenager: chi ha un’età compresa fra i 13 e i 19 anni, quindi gli adolescenti;
Duty free: è letteralmente un “negozio senza tasse”, nel senso che sui prodotti in vendita non si pagano le imposte sulla vendita (la nostra IVA). Di solito si trovano all’interno delle zone franche degli aeroporti;
Coffee break: letteralmente la “pausa caffè”;
All inclusive: tutto compreso;
All you can eat: questa formula prevede che, a un prezzo fisso, si possa mangiare tutto ciò che si vuole, senza limiti di quantità.

Una particolarità: quando utilizziamo una parola straniera ,nel contesto della nostra lingua italiana, non si deve formare il plurale come lo si formerebbe in inglese 

Non si dice «Pratico molti sports» ma «Pratico molti sport»;

Non si dice «Oggi ho inviato molte e-mails» ma «Oggi ho inviato molte e-mail».

Loro si che parlavano e  scrivevano solo in italiano, con qualche parola in latino "MA SI, FAI VEDERE CHE ABBONDIAMO: ABBONDANDIS, ABBONDANDUM.



Annamaria...dal mio blog ovvero "diario in rete" 



martedì 5 giugno 2018

PERDERSI PER RITROVARSI







C'è stato un momento
in cui mi sono persa.

Ho perso tutto quello che avevo
attaccato alla schiena
i vecchi paradigmi
forme
maschere
vergogna
senso di colpa
costumi
e le regole.

Ho perso ore e orologio
calendario e aspettative
le speranze e le certezze.

Ho perso tutto ciò che era
tutte le inutili attese
tutto quello che avevo cercato
tutto quello per cui avevo camminato
e tutto ciò che avevo lasciato 
sul ciglio della strada.

E così, nel perdere tutto
ho anche perso la paura
la paura di infrangere le regole
e le autocritiche feroci
la paura della morte
e la paura della vita
la paura di perdersi
e la paura di perdere.

Scultura di Paige Bradley 

E completamente nuda
priva della vecchia pelle
ho trovato un cuore
che vibra dentro ogni poro
del mio essere
un profondo tamburo
fatto di argilla
stelle e radici
il suo eco dentro di me
è la voce della Vecchia Donna.

Fu allora che ricordai
battito dopo battito
che ero viva
eternamente viva
che ero libera
coraggiosamente libera.

Ada Luz Márquez – Hermana Águila



Annamaria

giovedì 31 maggio 2018

EREDITÀ DANTESCHE















Forse molti non lo sanno ma è grazie a Dante Alighieri che usiamo alcuni modi di dire quotidianamente.

Perché si dice "stai fresco"?
L'espressione nasce nella Divina Commedia, con Dante Alighieri.

L'espressione "stai fresco!", usata per dire che qualcosa non accadrà mai, ha origine nella letteratura. È stata infatti usata per la prima volta da Dante Alighieri nel verso 117 del XXXII canto dell’Inferno. Qui, riferendosi ai dannati sepolti e imprigionati per sempre nel lago ghiacciato di Cocito, il poeta scrive: "là dove i peccatori stanno freschi".



 Nel XXXIII canto, in un’invettiva contro Pisa, appare invece l’espressione bel Paese, oggi usata come sinonimo di Italia.

 Nel V canto, nel raccontare l’amore tra Paolo e Francesca, scoccato mentre i due leggevano il racconto del bacio tra Lancillotto e Ginevra, Dante introduce quel galeotto fu (riferito al libro) che usiamo tuttora per dire che la responsabilità di un evento è dipesa da qualcosa estranea a noi.

..Non ragioniam di loro, ma guarda e passa
Altra espressione idiomatica: gli ignavi proprio non gli piacevano. Guarda, e passa. Una riga e li lasciamo da parte anche noi.

Fa tremar le vene e i polsi
Si usa per indicare qualcosa di molto spaventoso, spesso riferito a compiti molto gravosi e difficili. Siamo all’inizio del poema (Inferno, I, 90) e Dante, dopo aver ritrovato la strada fuori dalla “selva oscura”, incontra nuovi ostacoli. Tre bestie feroci gli si parano davanti impedendogli il cammino. In particolare una lupa, molto pericolosa, che lo spaventa a morte. Per fortuna a salvarlo arriva Virgilio (in sintesi, Dante scappa da una lupa per seguire un fantasma: vabbe'). A lui spiega le ragioni del suo spavento, “la bestia per cu’ io mi volsi”, che gli “fa tremar le vene e i polsi”. Ma non c’è soluzione. La lupa sarebbe rimasta lì fino a quando – dice la profezia – non sarebbe arrivato un veltro, cioè un cane da caccia, ad allontanarla. Anche Berlusconi, nel 2008, la ripeté. Non c’entrava nessuna lupa, ma solo un Veltroni.

Non mi tange
Non mi importa, non mi interessa. Si usa in frasi scherzose. Come al solito, in origine, di scherzoso non c’era niente: “Io son fatta da Dio, sua mercé, tale / che la vostra miseria non mi tange” (Inferno, II, 92): è Beatrice che parla. È appena scesa dal Paradiso (dove si trova vicina a Dio) nel Limbo, per ordinare a Virgilio di andare a salvare Dante. Il poeta latino è incuriosito dalla visita insolita e ne approfitta per farle qualche domanda. Come fa, una come lei, a venire fin quasi all’Inferno e non soffrirne? Semplice: è “resa in modo tale da Dio da non sentire la miseria (cioè la condizione del peccatore)”. Il male non la tocca, o meglio, non la “tange”.

Cosa fatta capo ha
In Dante si trova l’inverso: “Capo ha cosa fatta” (Inferno, XXVIII, 107). Lo pronuncia un povero dannato, Mosca dei Lamberti, che gira per l’inferno con le mani tagliate e il sangue che gli zampilla sulla faccia. Che c’entra l’espressione proverbiale con questa scena alla Tarantino? Secondo la leggenda dell’epoca di Dante, la frase venne pronunciata da Mosca dei Lamberti per indurre la famiglia degli Amidei a vendicarsi di Buondelmonte per un affronto di tipo matrimoniale. Basta titubanze, disse. Lo scontro fu molto grave perché portò, secondo la leggenda, alla sanguinosissima divisione, nella città, tra Guelfi e Ghibellini. E Mosca, causa della divisione, porterà per l’eterntà sulle mani i segni della violenza.






Annamaria

venerdì 25 maggio 2018

FARE SESSO AIUTA LA MEMORIA (SE LO FATE SPESSO)









Fare sesso fa bene e fa bene a tutte le età ma gli over 50, sessualmente attivi almeno tre volte a settimana, hanno una memoria migliore, anche se a breve termine.

Lo rivela uno studio dell'Università di Wollongong, in Australia, pubblicato online sulla rivista Archives of Sexual Behavior. L'effetto positivo, però, secondo i ricercatori è temporaneo, per questo bisogna praticare l'attività sessuale con frequenza.



Lo studio ha preso in esame complessivamente 6016 adulti di età pari o superiore a 50 anni (2672 uomini, 3344 donne), che hanno completato un test di memoria episodica e hanno anche risposto a domande relative alla salute, all'attività sessuale e alla vicinanza emotiva. Due anni dopo, è stato chiesto loro di ripetere nuovamente l'esercizio di memoria episodica. Dall'analisi dei risultati è emerso che, tenendo conto di quanto spesso i partecipanti si baciassero, toccassero o facessero sesso con i partner, nel breve periodo l'attività sessuale ha avuto un impatto sulla memoria, ma gli effetti non sono durati a lungo.



I ricercatori evidenziano anche che questo studio, come quelli precedenti sui topi, suggerisce che il sesso favorisca la memoria stimolando la crescita dei neuroni nell'ippocampo, una parte del cervello che viene attivata quando si eseguono attività di memoria episodica e spaziale.



La ricerca evidenzia che fare sesso ma anche solo baci e toccatine aiutano, anche se temporaneamente, la memoria.
Dunque se ci scordiamo dove abbiamo appoggiato gli occhiali, il cellulare o le chiavi della macchina , secondo gli studiosi, dovremmo avere sempre disponibile un partner.
Dunque se non volete avere problemi con la memoria, con l'avanzare dell'età, datevi da fare tra le lenzuola.
Ai single consiglio di iscriversi in palestra perchè anche l'esercizio fisico aiuta mentalmente: secondo un'altra ricerca eseguita presso il Centro per la Salute del Cervello dell'Università del Texas, praticare un’attività sportiva permetterebbe  di preservare più a lungo la memoria ed altre capacità cerebrali.

Annamaria



Articolo suggerito da Antonio L.






giovedì 24 maggio 2018

RICORDO DI UN BACIO (mai dato e tanto desiderato)





Eh si... caro Toto', come dice E. Vance Cooke "un bacio non  dato è bacio sprecato. L'amore deve essere assaggiato".





Due labbra si avvicinano
Due cuori si stringono
Gli occhi si chiudono
Le dita si cercano, si trovano, si accarezzano …

Il suo respiro si mischia con il tuo
Il suo calore ti attraversa
La sua saliva diventa la tua
Le due lingue impazzite si cercano …

I pensieri si confondono
Le parole si perdono
Non senti più niente
Il silenzio ti avvolge …

I due corpi si infiammano
Le due anime volano
Il desiderio scompare
E ti riempi d’amore.



Totò Migliore
Annamaria

domenica 20 maggio 2018

LETTERA AI GOVERNANTI




Ai nuovi governanti, propongo alcuni punti da inserire nel programma di governo.

1 Un piano per il miglioramento dei trasporti  passeggeri, in particolare quello ferroviario, per superare i grandi disagi dei pendolari, studenti cittadini e lavoratori.

2 Particolare attenzione alla Sanità pubblica, abolire le lunghe liste di attesa su esami, visite specialistiche e prestazioni sanitarie. Combattere il clientelismo, sprechi, su appalti di acquisto materiale  lavori edilizi e prestazioni sanitarie, poi fare controlli efficaci, sulle convenzioni con privati.

3 Impegno per rafforzare l’unione europea, perché conviene a tutti i cittadini ha garantito 70 anni di pace, adesso è arrivato il momento di impegnarsi per raggiungere l’obiettivo di una vera unione politica, economica e sociale.

4 Un programma urgente per prevenire gli infortuni sui posti di lavoro, con un’educazione, formazione dei lavoratori e dei datori di lavoro, rispetto delle regole per la sicurezza e la salute sui posti di lavoro, la vita è un  valore umano il più alto, va salvaguardata sempre.

5 Proseguire gli investimenti nella cultura, nella ricerca, sulla conservazione dei beni artistici, dei musei, favorendo l’aumento dei visitatori e lo sviluppo del turismo.

6 Un piano per investimenti per il rispetto e la tutela dell’ambiente, del territorio e dell’agricoltura, favorendo con incentivi economici e di strutture per la ripopolazione, delle nostre belle colline, montagne e zone abbandonate.

7 Blocco dell’IVA, negli ultimi anni è stato fatto e ci ha garantito prezzi dei beni di prima necessità bassi, salvaguardando il potere di acquisto dei cittadini.

8 Un piano per combattere il lavoro sommerso e l’evasione fiscale, bisogna dare più potere ai comuni, la polizia locale sa dove si annidano, il lavoro nero e l’evasione fiscale, una volta individuati segnalarli alla guardia di finanza e agli ispettorati del lavoro.

9 Fare una bella informazione, formazione dei cittadini, per fare prendere coscienza che pagare le tasse è un dovere e ci sono le leggi che vanno rispettate, servono allo stato per darci dei servizi alla comunità, ai cittadini, dalla sanità pubblica alla scuola, le forze dell’ordine pubblica sicurezza e tanti altri servizi alle persone. Se pagassero tutti il dovuto, si pagherebbe, tutti meno e avremmo servizi migliori, poi abolire i contanti e obbligo di pagare con carte di credito.

10 Bisogna combattere seriamente le mafie, la corruzione, la malavita organizzata, grosso problema per i cittadini, per la società e per il nostro meraviglioso paese.

11 Gli immigrati, non serve giurare sul Vangelo e poi non accetarli, respingerli e guardati male, il problema degli immigrati va gestito con intelligenza, responsabilità e soprattutto con grande umanità, se gestito bene, può essere una risorsa per il nostro paese e per l’Europa, visto il calo demografico, poi hanno una dignità da rispettare.

12 Il reddito di cittadinanza è assistenzialismo, bisogna creare posti di lavoro per i giovani e meno giovani, dare loro una dignità, non c’è proprio bisogno, esiste già il reddito d'inclusione, la cassa integrazione, la disoccupazione.

13 Mettere nel programma di governo, con l' aiuto concreto di personale, economico, di strutture e strumenti adeguati, per i più deboli, dei più bisognosi, per le famiglie che hanno a carico persone diversamente abili e dei vecchi non autosufficienti.

14 Altro che giurare sul vangelo e proclami di razza bianca e d'insulti e parole dispregiative nei confronti di avversari politici, la razza è una sola, quella umana, il rispetto degli avversari politici e delle persone è un grande valore umano, ora è arrivato il momento di mettersi a lavorare per il bene comune.

Francesco Lena 

mercoledì 16 maggio 2018

L'INTELLETTO




L’Intelletto?
Sì, l’Intelletto!
E’ il personaggio che ragiona
Interviene tranquillo, sicuro, imperterrito
Conteggia, raffronta, intuisce, fiuta, comprende
Si persuade, sniffa, stecchisce,
odia e distrugge
per il buio che lo assale nel suo Credo
per la luce nel suo credo…Ama
…ma non sempre
Che personaggio, l’Intelletto!
Non manca di scherzare  con malizia e anche senza
Si ottunde per odio e per amore
Opera, si adopera, crea, dà vita
Lui dice che si avvale della Logica
Che pensa
Inducendo, deducendo…ma non sempre
Le macchie di sangue al suolo sono ricorrenti:troppo!
Ma è sempre un personaggio VERO
A cui la vita gli sorride, spesso lo deride
Spesso lo distrugge a poco a poco
Accade che rinasce con L’AMORE

Io lo immagino; come una vecchietta
Che, passato il tempo, alza un braccino…
Sventola la mano e…s’allontana.

Vincenzo Liberale

giovedì 10 maggio 2018

COME FAR DURARE IL COLPO DI FULMINE?






Esiste davvero il colpo di fulmine. E noi donne lo sappiamo meglio degli uomini, considerando che proprio noi ne siamo maggiormente colpiti. 
Ma per trasformare questo istante magico in una relazione duratura, occorre vincere paure e interrogativi. Seguiamo le spiegazioni  e i consigli della psicologa M-O. Steinman.


Tendi a idealizzare
Meraviglioso, dolce, galante. Insomma, hai appena incontrato il partner ideale. Accecata dall'amore, tendi a idealizzare l'essere amato e a proiettare su di lui le tue fantasie di felicità. La trappola? Non vederlo per come realmente è, ma per come lo immagini. Siccome nessuno è perfetto, non appena prende il sopravvento la quotidianità, è la sconfitta…




Il parere dello psicologo: Per costruire una relazione duratura, bisogna distinguere tra ciò che è reale e ciò che è squisitamente frutto della propria immaginazione. Quali sono le sue vere qualità? È davvero divertente o sei tu che ridi non appena apre bocca? Senza voler puntare il dito contro i suoi difetti, prendi coscienza delle piccole lacune che potrebbe colmare.

Vivi il presente
Catturato/a dal suo fascino decidi di invitarla/o a una cena a lume di candela... All'improvviso le/gli comunichi quanto la tua/il tuo ex detestasse quel posto e quel tipo di situazione. Ecco che prendi a raccontare la tua vita per filo e per segno. Un classico! Inconsciamente, riveli il tuo passato per testare la persona che hai di fronte. Ancor peggio, tendi a metterlo/la in fuga per sfuggire in questo modo a una nuova relazione di cui hai paura. Anziché guardarti indietro perché non cerchi invece di proiettarti nel futuro e sognare week-end romantici, i bambini che avrete, e via di questo passo?

Il parere dello psicologo: Non vivi il momento presente. Riprendi contatto con il partner. Immergiti nel mondo delle sensazioni: cogli il suo sguardo. Ascolta ciò che dice!

Acquista fiducia in te stesso/a
Hai appena incontrato l'anima gemella e dovresti essere fuori di te dalla gioia! Ma non è proprio così: nell'attesa del prossimo incontro ti frullano in testa tanti pensieri, uno più nero dell'altro. Ti trovi brutto/a, una persona insulsa e finisci col perderti in un fitto monologo interiore. Nella maggior parte dei casi le tue voci interne si alimentano di pensieri negativi che diventano ancor più "assordanti" in assenza dell'oggetto amato.

Il parere dello psicologo: Per superare questo stato d'animo, è sufficiente riconoscere i pensieri negativi, rifiutandoli categoricamente. Ad esempio, scrivi in una colonna frasi come "non gli arrivo neppure alla caviglia", nell'altra colonna, un tuo tratto distintivo. Insomma, una qualità che ti rende unica: una pazienza d'angelo, un dono per la cucina, l'amore per le belle cose…

Coltiva la tua personalità
Sei pronto/a a tutto per conquistare i suoi favori: abbandonare i tuoi amici, cambiare tutte le tue abitudini... ristorante, cinema, look. Lasci che sia la persona amata a decidere tutto. In gran parte dei casi, la persona che assume questo atteggiamento crede che così facendo l'altro/a l'amerà di più.

Il parere dello psicologo: Con il passare del tempo, questo comportamento ti spingerà ad allontanarti dall'essere amato per poter ritrovare te stesso/a. All'origine dell'innamoramento sono proprio le tue qualità a essergli/le piaciute. Non ti resta quindi che coltivare la tua personalità. Abituati a manifestare apertamente i tuoi sentimenti e le tue reali aspirazioni.


Annamaria

lunedì 7 maggio 2018

VOLIAMO COL VENTO







Soffia il vento, non aver paura,
fatti accarezzare, fatti dondolare,
fatti portare fuori dal tempo…


Segui il vento, non ti fermare,
non piangere, non tremare,
corri veloce fuori dal tempo…

Porta con Te i miei ricordi,
I miei sogni, il mio amore,
lasciali lontano e fuori dal tempo…

Portami con Te, nei tuoi ricordi,
nei tuoi sogni, nelle tue paure,
in silenzio e fuori dal tempo…

Corriamo insieme col vento,
lontani nel tempo, lontani dal mondo,
voliamo innamorati e fuori dal tempo…

Voliamo col vento,
nel tempo e fuori dal tempo
voliamo innamorati per sempre, nel vento.

TOTO' MIGLIORE

venerdì 4 maggio 2018

LE DONNE SINGLE SONO PIU' FELICI RISPETTO AGLI UOMINI







Secondo una recente ricerca condotta dall'Università dell' Essex la solitudine è nemica dei maschi e la felicità delle donne . Dati alla mano non hanno bisogno di fare coppia.
Sole non significa tristezza o insoddisfazione per le donne single perchè non temono di condurre una vita da sole
Inoltre, come emerge dall’indagine, le donne fanno più fatica a portare avanti una relazione. Perché? Perché la maggior parte delle responsabilità gravano sul gentil sesso. Ecco a conferma i dati della ricerca, (del 2017) a livello europeo, che ha svolto l'agenzia Mintel





Il 61% delle donne single sono felici della propria situazione sentimentale.

Il contro è rappresentato dal 49% degli uomini single.

Ma a sottolineare il rovesciamento dell’idea femminile dell’amore fiabesco, è un altro dato.

Il 75% delle donne single non ha cercato una relazione nell’ultimo anno.


La tendenza è stata particolarmente forte tra le donne sopra i 45 anni .

Mentre il 32% delle signore tra i 45 e i 65 anni si sono dette “molto felici” di essere sole, lo stesso valeva per appena il 19% degli uomini della stessa età.


La professoressa Emily Grundy, dell’Università di Essex, spiega al Telegraph che le donne sono più brave a capire e a soddisfare i propri bisogni.

In sostanza sono più capaci a individuare i propri bisogni. E a capire come poter soddisfare le proprie necessità

.

Altro “potere” femminile, è la facilità nell’intrattenere rapporti sociali. 

Una condizione che al contrario i maschi riescono a fare proprio grazie alle proprie compagne.

Insomma le donne  riuscono a dedicare più tempo a lavoro, impegni, hobby e amicizia, stando sole.

Una sorta di opportunità che l’universo femminile riesce a “riempire” con naturalezza.




È in famiglia, con la responsabilità di una casa, di un marito o dei figli, che invece rischia di mettersi da parte. 

Per sua natura, la donna è più propensa a rinunciare. 

Ecco perché un rapporto sentimentale potrebbe richiedere più “lavoro”. E più lavoro significa più fatica.


Viviamo un’epoca in cui il tempo a disposizione per le troppe cose da fare è sempre minore e aver attenzione per i bisogni del partner diventa quasi ingestibile.

Di solito chi viene "spremuto" è la donna e questa è una triste realtà che induce la donna di oggi a pensare più a stessa, non buttandosi subito in un'altra relazione per colmare un vuoto. 








Michele Hanson  ha raccontato la sua storia di donna single a 60 anni, pubblicata sul -Guardian- dove lavorava fino a qualche mese fa. La giornalista  spiega la sua esperienza di single a questa notevole età , che aspettare troppo a lungo, prima di riprendere in mano la propria vita, è soltanto inutile e controproducente, perchè, come dice lei,...... l’odio è corrosivo.









Gli anni bui

Il primo aprile di 11 anni fa, ho guardato nel mio stanzino per controllare che fosse veramente vuoto. Si lo era. Il mio compagno di 12 anni era finalmente andato, e aveva portato tutte le sue cose con lui: gli scaffali e tutto il loro contenuto: libri, giornali, la mostruosa raccolta di foto e altri pezzi, ramoscelli, pietre e materiali di scarto assortiti. Non una traccia di lui era rimasta. L’aspirapolvere si trovava da solo in mezzo alla stanza. Ero di nuovo single, a 62 anni.


Questa era una situazione che avevo temuto per decenni, per la maggior parte della mia vita: essere una donna single. Forse è per questo che questa separazione ci ha messo così tanto ad accadere. C’era stato un lento sgretolamento durato per anni, non piacendoci davvero l’un l’altro, una quotidianità in continua ebollizione con tensioni o fiammate di disgusto, battibecchi, broncio e risentimenti.


Nel corso degli anni, mia madre e mia figlia erano arrivate a detestarlo. Già, mia madre era disperata. “Esaudisci un ultimo desiderio di una moribonda”, disse a uno dei miei più cari amici: “non farglielo sposare!”


Neanche le mie amiche lo gradivano. “Sbarazzati di lui”, mi dicevano. Una rifiutava di venirmi a trovare,  era così stanca di vedere lamentarmi e non fare nulla per cambiare la situazione.


Ho avuto infinite scuse, ero troppo occupata, come avrei potuto impacchettare tutti i suoi averi e lanciarli nel vialetto come suggerito? C’era troppa roba stipata nella sua stanza, in tutta la cantina e la soffitta. O forse se avessimo fatto una breve vacanza, o se lui avesse ottenuto un lavoro a lungo termine, i miei amici e la famiglia gli avrebbero dato un’altra chance, le cose avrebbero potuto migliorare, mi dicevo.


Ma in segreto è stato il terrore a frenarmi. Avevo una paura terribile di rimanere sola, di essere una di quelle creature patetiche – una zitella, detestabile, non in grado di reggere una relazione, che si rivolge ai cani perché nessun altro la vorrebbe. Non c’era nulla di razionale in questa paura. Sapevo che era spazzatura, ma comunque era in agguato, e aveva una presa paralizzante su di me fino a quando le cose hanno raggiunto un picco che persino io non ho potuto tollerare. Lui se ne doveva andare.


Finalmente libera

Ci sono voluti alcuni mesi di fastidio, ma alla fine quella stanza era vuota, e invece di sentirmi spaventata, mi sentivo grande. Libera, finalmente libera, come un topo riuscito ad uscire da una trappola. Ho potuto iniziare a fare quello che mi piaceva, quando mi piaceva.


Senza tensioni, senza chiedermi se questa o quella persona sarebbe o non sarebbe riuscita ad andare avanti con me, senza lezioni, senza madre e figlia poco entusiaste, senza amici irritabili, consumati dall’ascoltare le mie ore di lamentele amare, senza quella cappa sulla mia vita quotidiana.


Al college di formazione dei docenti, quando avevo circa 20 anni, il preside aveva dato tutti i nuovi studenti un discorso introduttivo. “Una coppia è un’unità mortificante”, ci avvertì. «Non formare una coppia. Formare una banda!” Lo abbiamo giudicato un idiota al momento, ma ora lo vedo, e ho il mio gruppo: una figlia, gli amici, i cani. E la più bella di tutte è stata la scoperta che era molto piacevole stare da sola. La solitudine non era uno stato di desolazione. E ‘stato il paradiso che ho trovato, e non faceva assolutamente paura.


Non voglio un altro partner, o relazione, fisica o altro. Non mi sento come un animale isolato. Sto bene così. L’unico intoppo è che scommetto che la maggior parte delle persone non mi crederà. Posso immaginare quelle voci alate alla Trump dire: “Lei sta dicendo questo perche' non può aspirare ad altro. Chi vorrebbe darle qualcosa alla sua età e con una faccia così?” e cose del genere. E più insisto, più probabilmente sarò accusata di protestare troppo.


Una nuova felicità

Ma vi assicuro che ho trovato nuova felicità nel poter scegliere le mie tende, il copripiumino, il colore dellle pareti, le superfici della cucina o qualsiasi dettaglio di arredamento per la casa, senza ore di consultazione con lui, ore di litigate e compromessi.


Ho potuto scegliere le mie piante preferite per il giardino, la musica di sottofondo, la potenza delle lampadine, feste, film, visite. Scegliere o decidere se il cane poteva dormire sul letto. Avevo dimenticato come è bello applicare la mia mente su tutto e di più. Non essere derisa per la visione di East Enders (una soap opera inglese).


Mi sveglio, e c’è un cagnolino allegro che saltella invece di un silenzioso broncio. Qualsiasi amico/a può venirmi a trovare in qualsiasi momento, in un clima dolce, con nessuna tensione. Una vita piena di conversazioni piuttosto che sbuffi e letture. Nessun altro amico deve stare ad ascoltare e annuire cercando di essere gentile.


Ho scioccamente pensato che c’erano alcuni compiti domestici che solo un uomo poteva fare: sbloccare il lavandino, riparare questo o l’altro, potare le rose, mettere una rondella sul rubinetto, o anche fare il bucato. E aspettare che avesse voglia di farlo. Stasera, domani, la prossima settimana? Se chiedevo ero fastidiosa, se non chiedevo non veniva fatto. Un mancato guadagno. Ora non devo più vivere in questo stato di tensione, attesa, speranza, chiedendo ansiosamente.Tanta perdita di tempo e di energia, per cose talmente piccole.


Ora posso chiamare un amico, un membro del mio gruppo – di solito Carol, una donna – che può costruire muri, pulire canali di scolo, potare alberi. E ora, sotto il suo insegnamento, posso anche fare la maggior parte di questi compiti da me, anche mescolare cemento e costruire muri. Potrebbe sembrare egoismo avere tutto fatto a modo mio, ma io la vedo come una nuova indipendenza. Posso fidarmi del mio gusto. E non sono così incompetente come pensavo.


Naturalmente, non è stato tutto rose e fiori. Mi ci è voluto un po’ di tempo per superare questo rapporto. La rabbia è stata potente. Per mesi – anni in realtà – se vogliamo essere onesti. Quanto ho rimuginato in quegli anni disgraziati, e, soprattutto, ero infuriata con me stessa: per la mia collusione, per aver lasciato andare avanti le cose per così tanto tempo, per lo spreco di energia, il senso di colpa per aver costretto mia madre e mia figlia a sopportare tale sgradevolezza.


L'odio è corrosivo

E’ tutto andato ora, perché non vi è alcuna gratificazione in qualsiasi rabbia e rimpianto. Come un amico comune mi ha consigliato quando ero ancora fumante, “l’odio è corrosivo.« Esatto. E sento che sono riuscita a fermare la corrosione. La mia mente sembra aver avuto una bella schiarita, così limpida, come una stanza vuota. E c’è qualcosa di tremendamente energizzante su una schiarita.



Certamente, mia madre poi si rianimò. E ‘morta da donna felice, libera dalla sua più grande preoccupazione. Poi ho preso una laurea in storia, cambiato casa, e ho scritto un libro: “All by myself”. Che è la frase che usavo, così mia madre mi ha detto, quando avevo circa tre anni e lei cercava di interferire. Perché ho potuto gestire abbastanza bene tutto da sola. E lo posso ancora, vi ringrazio molto.



Annamaria