giovedì 22 marzo 2018

PER GLI APPASSIONATI DI FACEBOOK



 Bufera su Facebook dopo il caso 'Cambridge Analytica'. "Le denunce riguardanti il cattivo uso dei dati degli utenti di Facebook sono una violazione inaccettabile dei diritti alla privacy dei nostri cittadini. Il Parlamento europeo indagherà appieno, chiamando le piattaforme digitali a darne conto": così su twitter il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, dopo lo 'scandalo Cambridge Analytica', l’utilizzo improprio di un’enorme quantità di dati personali prelevati da account Facebook, da parte di un’azienda di consulenza che ha lavorato per la campagna Trump.

TITOLO CROLLA IN BORSA - Il titolo del colosso Usa crolla in apertura a Wall Street dopo lo scandalo Cambridge Analytica. Il prezzo delle azioni del 're' dei social network è precipitato in apertura a Wall Street, influenzato dalle rivelazioni sulla violazione di milioni di profili di elettori americani da parte della società Cambridge Analytica. Pochi minuti dopo l'avvio delle contrattazioni alla Borsa di New York, il titolo ha iniziato a scendere in picchiata e, dopo poco più di un'ora, perde il 5,60% a 174,72 dollari, trascinando giù il Nasdaq, l'indice dei principali titoli tecnologici.




Zuckerberg si sta incavolando con questa storia dello spionaggio...questa sarà la sua vendetta.


Annamaria

lunedì 19 marzo 2018

SAN GIUSEPPE FALEGNAME E FRITTELLARO



Le zeppole di San Giuseppe sono un dolce tipico della cucina Italiana e derivano da una tradizione antica risalente addirittura all’epoca romana. Secondo la tradizione dell’epoca, dopo la fuga in Egitto con Maria e Gesù, San Giuseppe dovette vendere frittelle per poter mantenere la famiglia in terra straniera e, per questo motivo, i romani gli diedero il simpatico appellativo di “frittellaro”.



Proprio per questo motivo, in tutta Italia, le zeppole sono i dolci tipici della festa del papà, preparati per festeggiare e celebrare la figura di San Giuseppe. Ogni città, provincia o regione ha ovviamente la sua variante delle zeppole ma l’elemento fondamentale che accomuna e contraddistingue questi dolci è che devono essere fritti in abbondante olio, proprio come tradizione vuole. Negli ultimi anni, però, ha preso piede anche una variante al forno delle zeppole che risultano così essere un po’ più leggere e meno caloriche rispetto alle classiche frittelle.



Ingredienti per 15 persone

Quantità Ingrediente
Pasta per zeppole: 250ml acqua
70 g burro
150g farina 
Scorza grattugiata di un limone
1pz di sale
2/3 uova
40g di zucchero
Per la crema: 30 g di farina
250g di latte fresco
½ di limone
3 tuorli d’uovo
Mezzo baccello di vaniglia
60g di zucchero
Per guarnire:
amarene sciroppate
zucchero a velo

Preparazione
Preparate la crema pasticcera, quindi lasciatela raffreddare. Nel frattempo preparate l’impasto delle zeppole versando l’acqua in un pentolino dal fondo spesso, aggiungendo il salee il burroa pezzetti e portando lentamente ad ebollizione. Non appena il burrosarà sciolto e l’acqua bollirà, togliete il pentolino dal fuoco e versate al suo interno la farina tutta in una volta; mescolate bene con un mestolo di legno fino ad amalgamare gli ingredienti e a ottenere una palla compatta.




Rimettete di nuovo il pentolino sul fuoco basso e girate il composto fino a quando vedrete formarsi una patina biancastra sul fondo del pentolino. Spegnete il fuoco, aggiungete lo zucchero, mescolate bene per amalgamare il tutto, poi versate l’impasto in una ciotola e lasciatelo intiepidire. Una volta tiepido, unite al composto la scorza del limonegrattugiata e le uova, una alla volta, aggiungendo la seguente solo quando la precedente sarà stata completamente assorbita.


Ritagliate dei quadrati di carta forno che abbiano i lati di 8 cm ; ponete il composto in una tasca da pasticcere munita di bocchetta a stella e spremete sopra ogni quadrato un dischetto di pastadel diametro di 5 cm che formerete con un movimento a spirale . Sul bordo esterno di ogni dischetto sovrapponete un anello di pasta come per formare una scodellina.


In un tegame dal bordo alto, ponete dell’olio per friggere che porterete alla temperatura di circa 170° C; l’olio non deve essere bollente, deve friggere dolcemente permettendovi di rigirare le zeppole più volte perché si possano gonfiare uniformemente. Quando l’olio avrà raggiunto la temperatura ideale, immergete non più di 2-3 zeppole ancora attaccate ai quadrati di carta forno sulle quali sono appoggiate; la carta si staccherà da sola dopo qualche secondo e potrete quindi toglierla dall’olio servendovi di una pinza da cucina . Rigirate le zeppole più volte nell’olio caldo fino alla completa doratura , quindi sgocciolatele con una schiumarola e ponetele a scolare dell’olio in eccesso su più fogli di carta assorbente da cucina . Quando avrete fritto tutte le zeppole, mettete la crema pasticcera in una sac a poche e spremetela al centro delle zeppole , aggiungete un’amarena sciroppata sulla sommità , o una ciliegiacandita e spolverizzate con zuccheroa velo.

By Maria

mercoledì 14 marzo 2018

LA "RETORICA"!



...si fa conoscere con tanti nomi,
ma ci vuole impegno per apprezzarla


Enzo e Ducky

Enzo: La retorica...la retorica merita il rispetto culturale, le virgolette e il punto esclamativo.  E’ come una “signora di grandissima classe” in fatto di stile e cultura.

Ducky:        Madonna santa,  fratello caro,  qui ti ci vuole un caffè doppio.  Gli argomenti sono il tuo pane quotidiano...se proprio fissato.

Enzo: Ma questo argomento, credimi, merita tutto il rispetto per i contenuti.

Ducky:        Sentiamo, intanto a che serve?

Enzo: - Serve per farsi ascoltare;
- Serve per colpire l’immaginazione di chi ci sente parlare o di chi ci legge;
        
- Come rendere convincente un argomento che non lo è;

- Totò, il grande principe della risata, ha detto “Signori si nasce”, e noi diciamo “Poeti si nasce”, ma “oratori”  si diventa;



- la retorica è tutto quello che viene dopo la grammatica: i segreti dello stile, dell’arguzia, della gestualità, del tono, dell’ironia, della drammaticità, dell’emozione nel parlare  a uno o più interlocutori o a un intero pubblico.

 Insomma ci insegna a COME PARLARE PER FARCI ASCOLTARE  e aggiungo anche PER FARCI CONOSCERE CULTURALMENTE.

Ducky:        Perché dicevi che la RETORICA ha tanti nomi?

Enzo: Come media,  ha 7 nomi detti sinonimi:  ampolloso, enfatico,  formale, magniloquente, pomposo, ridondante, stilistico.

I contrari sono 10, sempre in media:  breve, agile, severo, incisivo, stringato, essenziale, asciutto, lapidario, sintetico, conciso.

Detto in sintesi, la retorica è l’arte dello scrivere e del parlare con eleganza, secondo precise regole codificate:  nell’antichità classica il retore era un oratore forbito e maestro nell’arte del dire. In senso spregiativo retorico si riferisce a un discorso, altisonante e al tempo stesso vuoto di significato. Da queste sintetiche spiegazioni  emerge in primo piano la sua connessione con la comunicazione e il linguaggio. All’epoca in cui prevaleva una cultura e una tradizione orale l’oratoria, l’eloquenza, la capacità di parlare in pubblico, di convincere, di trascinare le folle, erano molto importanti. 

Ogni parola che abitualmente usiamo ha una storia e un significato che è mutato nel corso di secoli o di decenni.
Facciamo un esempio per capire.

Trovandovi con un amico su un filobus, se invece di dire “avviciniamoci all’uscita”  usate l’espressione “appropinquiamoci all’uscita”, il senso non cambia.  Semplicemente usate un’espressione antica e forse obsoleta che può essere ancora divertente o spiritosa. Se però dite “facciamoci largo verso l’uscita” il senso cambia, perché “farsi largo” presuppone una certa difficoltà nel raggiungere l’uscita.  E ancora: se dite “fiondiamoci verso l’uscita” quasi esprimete il timore  di non riuscire a fare in tempo a raggiungere l’uscita.

Non è chiara la differenza? Chiariamo subito!

Abbiamo adottato 4 (quattro) modi diversi, ossia avviciniamoci, appropinquiamoci, facciamoci largo, fiondiamoci  per esprimere un concetto analogo. Ciascuno di essi ha una storia e un significato proprio.  Questo semplicissimo esempio potrebbe essere analizzato in base a un criterio retorico molto importante.
Brevemente, la retorica è:

- il modo con cui parliamo e come esprimiamo le nostre idee;

- la scelta delle parole, delle immagini, dei modi di dire,  della
  della struttura della frase con cui comunichiamo ad altri;

- il calcolo dell’efficacia delle nostre parole sull’ascoltatore;

- la modalità scelta nella relazione con una o più persone ossia lo stile, il tono, la serietà ecc.

L’oggetto della retorica quindi non è che cosa dire ma  “COME DIRE “ un pensiero, un’idea, un sentimento  AFFNCHE’ LE NOSTRE PAROLE OTTENGANO IL MASSIMO RISULTATO:  convincere, persuadere, commuovere, sorprendere, suscitare ammirazione, avvincere, affascinare, sedurre e via dicendo.

La prima scuola di retorica fondava i criteri base dell’insegnamento sulla ricerca sistematica delle prove e sullo studio delle tecniche atte a dimostrare la vero simiglianza di una tesi. La retorica dunque nasce in un ambito giuridico; è una tecnica che permette di rendere più convincenti le argomentazioni di chi parla.


LA SOFISTICA: dalla Sicilia ad Atene V secolo a. C. si sviluppa la scuola filosofica dei sofisti. I sofisti erano considerati giocolieri della parola.  Il loro esercizio retorico seguiva la tecnica del contraddire usando, nell’argomentazione, l’inganno, la finzione, l’illusione, il falso ragionamento.
I sofisti ebbero sicuramente il merito di dare avvio, nel pensiero occidentale, a una profonda riflessione  sul linguaggio, sulla relazione tra le parole e le cose, sui segni (i vocaboli) con i quali descriviamo la realtà.

venerdì 9 marzo 2018

L’ARCUBALENU DI L’AMURI (L'ARCOBALENO DELL'AMORE)



Si ‘ncuntraru a Casa Bianca
E si dettiru la manu, si vasaru
Poi misiru ‘na firma
E si scanciaru la pinna…
E accussi, secunnu Iddi , ficiru la paci.
Tuttu lu munnu li vitti
‘Nni parraru li giurnali
E tutti li televisioni…

‘Ca dissiru:
“FINARMENTI A PACI E FATTA 
MISSILI NUN ‘CCI ‘NNE CCHIU’
E BUMMI NUN ‘NNI PONNU CCHIU’ ITTARI
C’E’ SCRITTU ‘NTA ‘DDA CARTA CA FIRMARU.”

Ma quannu mai…
E si poi unu cumincia a sparari
L’autru ‘cchi ‘cci dici
Vidi ca tu firmasti ca bummi nun ‘nni po’ ittari ?
A chi servi firmari carti
Si poi li Bianchi ‘ccu li Niuri nun si vasanu ?
Si poi li Russi ‘ccu li Gialli nun si strincinu la manu ?
‘Ppi fari veramenti la paci
S’hannu ammiscari li culura
Biancu, Russu, Niuru e Giallu
Pi fari finalmenti
L’arcubalenu di l’AMURI.



TRADUZIONE

L’ARCOBALENO DELL’AMORE
Si incontrarono alla Casa Bianca,
Si dettero la mano, si baciarono,
Poi misero una firma…
E si scambiarono la penna,
E cosi, secondo loro, fecero la pace.
Tutti il mondo li ha visti,
Ne parlarono i giornali
E tutte le televisioni…

Che dissero :
“FINALMENTE LA PACE E’ FATTA
MISSILI NON C’E’ NE PIU’
E BOMBE NON NE POSSONO PIU’ BUTTARE,
C’E’ SCRITTO IN QUELLA CARTA CHE FIRMARONO.

Ma quando mai ?????
E se poi uno comincia a sparare ?
L’altro che gli dice :
“Vedi che tu hai firmato che bombe non se ne puoi buttare?”
A che serve firmare carte
Se poi i Bianchi con i Neri non si baciano ?
Se poi i Rossi con i Gialli non si stringono la mano ?
Per fare veramente la pace
Si devono mischiare i colori
Bianco, Rosso, Nero e Giallo
Per fare finalmente
L’Arcobaleno dell’ AMORE.

TOTO' MIGLIORE

giovedì 8 marzo 2018

8 MARZO, GIORNATA DELLA DONNA!



Anche questo 8 Marzo giunge al termine. Ma anche oggi, purtroppo, la cronaca ci da notizia di maltrattamenti ai danni della donna: "a Varese un operaio ha picchiato e minacciato, ustionandole il collo con la sigaretta, la sua ex. Però la donna, come spesso accade, ha tentato di giustificarlo con le forze dell'ordine, accorsi per proteggerla.

notizia qui

Dico io: uomo non regalare mimose.
Non fare auguri ma regala (tutti i santi giorni) il rispetto, la verità, i sorrisi, alle donne... se proprio insisti potrebbe essere piu' utile e apprezzato un mazzo di asparagi o carciofi.
A tutte indistintamente pure "la comare Cozzolino di Laurenzana" amica della D'Urso ed anche alle donne stronze.



Eh si perchè ci sono anche le donne stronze in circolazione, da sempre! Anzi come dice "donna moderna" ne esistono due tipologie: 
-quelle che nascono stronze, egoriferite, superbe e che non vi aiuterebbero nemmeno sotto tortura. 
-e quelle che ,invece, lo diventano all'occasione, più semplici da annientare, ma ingestibili perché caratterialmente instabili.



La mimica della stronza
La prima stronza la riconosci immediatamente: la mimica facciale così come la sua postura rigida grida tutto di lei. Ogni volta che ti rivolge la parola ti fissa con gli occhi socchiusi come se stessi parlando in una lingua straniera irriconoscibile, la bocca 'imbronciata' come neanche Miranda Pristley ne "Il diavolo veste Prada" e le sopracciglia impercettibilmente alzate a sottolineare lo stupore. Scommetto che almeno una volta nella vita ti sei imbattuta in un tipo del genere! 

Non rispondere alle provocazioni

Quelle che nascono stronze sono superbe, antipatiche e, nemmeno sotto tortura, ti diranno mai che potresti avere ragione. Anzi, tendenzialmente queste persone godono nel mostrarsi superiori a te facendoti sentire inferiore e insicura. Ma c'è un modo per 'annientarla': ti basta ignorarla. Ma ignorarla non significa non rivolgerle la parola ma semplicemente non rispondere alle sue provocazioni: guardala senza interesse e con distacco perché con questo tipo di persone l’unico mezzo per renderle inoffensive è non dar loro alcun "peso".




Stronze a comando

Ma veniamo ora al secondo tipo di stronza, quella cioè  che si trasforma in tale 'a comando', a seconda della situazione: è molto sottile nelle sue manifestazioni e non ha mai un comportamento da vera stronza ma in qualsiasi momento, e soprattutto senza nessun preavviso, è pronta a denigrarti e metterti in imbarazzo in pubblico.


Quando le donne sono ingestibili

Purtroppo queste donne, anche se più semplici da sbaragliare, sono parecchio imprevedibili. E ingestibili. L'unico mezzo per annullare la sua presunzione è comportarsi allo stesso modo e farla sentire a disagio di fronte ad altre persone (sì, sappiamo che non è proprio bello!): non c’è cosa peggiore che pensare di essere giudicata da qualcuno.



Se devi chiama stronze perchè siamo quelle delle verità scomode, accomodati pure e goditi il nostro essere vere.




E stasera orzotto con gli asparagi! Ricetta qui

Annamaria

mercoledì 7 marzo 2018

POESIA DI PASQUA 2018

Gentile Redazione Le mando questa mia semplice poesia Veda se ritiene utile pubblicarla, grazie.



Anche se il dolce profumo primaverile stenta ancora a farsi sentire, pubblico con piacere la poesia di Franco.
Possiamo sempre chiudere gli occhi e immaginare i colori della natura a primavera. E magari anche un mondo davvero migliore perche' tutto è possibile... 




Il dolce profumo della primavera è arrivato, creatività e tanti bei colori ha portato, da ammirare,
madre terra con i suoi frutti fa sognare, ci dona la meravigliosa Pasqua da festeggiare.
Sogno una Pasqua, dove fiorisce la verità e l’amore per la vita, da globalizzare,
ci sia onestà e rispetto per la dignità della persona, favorendo la diffusione di un clima cordiale.
Sogno una Pasqua, dove la luce del sole ci illumina, e, ci unisca nel dire basta armi, sì alla costruzione della pace in ogni angolo del mondo,
si scommetta su ideali sani, che aprano la mente e il cuore, per portare calore umano al fratello bisognoso.
Sogno una Pasqua, dove si pratica l’amicizia, con grande volontà la vera solidarietà,
valore umano, forte e bello, che porta alle persone armonia, gioia e serenità.
Sogno una Pasqua, dove ognuno pratica il bene e la bontà, fa buone azioni con semplicità,
portando con dolcezza una carezza, un abbraccio, un sorriso, ai bambini, vecchi e ammalati, con  umanità.
Sogno una Pasqua, dove ognuno pratica etica morale, ecologica nella fratellanza, segue la luce interiore,
da forza per promuovere la globalizzazione dei valori umani, libertà, uguaglianza, giustizia, ci farebbe onore.
Sogno una Pasqua, dove si fanno meno discorsi ma più disposti ad ascoltare le persone che soffrono, con umanità,
portare loro dei diritti universali, diritto al cibo, alla salute, all’istruzione, attuando la vera fraternità.
Sogno una Pasqua, dove tutti insieme, con coscienza, ci mettiamoa sognare, ma sopratutto a fare.
Francesco Lena

lunedì 5 marzo 2018

PER CHI NON LO SLA , NON E' SOLO UNA CANZONE





Un'idea nata da Cristian Luisi contro la sclerosi amiotrofica si è concretizzata, insieme a comici sardi, in un video (emozionante) e in un cd.





I ricavati "Per chi non lo sla" verranno destinati all'associazione "Io sto con Paolo".
Molti artisti comici sardi hanno partecipato a realizzare questo video:Pino e gli anticorpi, Marco Bazzoni, Giuseppe Masia, Benito Urgu, Soleandro, Battor Moritteddos, Nicola Cancedda, Tenorenis, gli Amakiaus, Francesco Porcu, Marco Piccu, Daniele Contu e Alvin Solinas.

La SLA è una una malattia neurologica-degenerativa rapidamente progressiva, conosciuta anche come malattia di Lou Gehrig. Chi ne è affetto, in breve tempo diventa quasi totalmente paralizzato e perde la capacità di parlare. Tuttavia, c'è chi è ancora in grado di sorridere e comunicare, spostando gli occhi e dirigendo lo sguardo sullo schermo del computer, per ascoltare questa bellissima canzone che gli è stata dedicata.

Ecco come inizia

Per chi non lo sla, la vita è quel viaggio
che inizia quel giorno che trovi il coraggio
di andare avanti e cercar di capire
com'è che la notte si deve reagire

Vedi tu amico mio

Per chi non lo sla, c'è un mondo diverso
dove un sorriso non viene mai perso
nei giorni in cui tutto si fa un po' in salita
e agli occhi degli altri ritrovi la vita

Credi tu amico mio

Una soluzione cercala con me
Grida tu il mio nome, dillo a tutti che
di cercare insieme non si smetterà
dillo a tutti quanti.


Annamaria

lunedì 26 febbraio 2018

ELEZIONI 4 MARZO 2018 : IL TAGLIANDO ANTIFRODE




Tra le altre novità, in queste elezioni 2018 (vedi Berlusconi...)


 debutta anche il tagliano anti frode per contrastare il metodo truffaldino, spesso usato dalla criminalità organizzata, della scheda ballerina che permette di controllare e comprare molti voti a catena.

È nel testo della legge elettorale, il Rosatellum, all'articolo 1 comma 18 che riscrive l'articolo 31 del Dpr 361/1957. Quest'ultimo, al comma sei, prevede nella sua nuova versione che ogni scheda elettorale sia "dotata di un apposito tagliando rimovibile dotato di codice progressivo alfanumerico generato in serie, denominato "tagliando antifrode", che è rimosso e conservato dagli uffici elettorali prima dell'inserimento della scheda nell'urna".

Tradotto: la nuova legge elettorale, secondo molti già complessa sotto diversi aspetti, aggiunge una ulteriore "complicazione" nell'espressione del voto da parte dei cittadini, rendendola certamente meno immediata dal punto di vista pratico.

La novità è stata introdotta con un emendamento durante l'approvazione del Rosatellum presentato dai deputato Pd Paolo Coppola e Sergio Boccadutri: l'obiettivo del talloncino è quello di contrastare il voto di scambio che avviene tramite schede precompilate.

Con la novità introdotta, per gli elettori non basterà recarsi al seggio, porre una croce sul simbolo del proprio partito e poi inserire la scheda nell'urna. Non più.


Più o meno andrà così :
1) Il presidente prende una scheda e annota (immagino in un apposito registro) il codice scritto sul tagliando di quella scheda.

2) Consegna la scheda (dotata del suo tagliando) all'elettore.

3) Dopo aver votato, l'elettore riconsegna al presidente la scheda.

4) Il presidente controlla che il codice del tagliando corrisponda a quello precedentemente annotato. (fino a questo punto, è come se la scheda avesse nome e cognome dell'elettore).

5) Se il codice corrisponde, il presidente stacca dalla scheda il tagliando (da questo momento la scheda è anonima).

6) Il presidente mette la scheda, resa anonima, nell'urna.

Fine e ...buona passeggiata a Presidenti e Scrutatori dei vari seggi.




Annamaria

domenica 25 febbraio 2018

LUNA SOGNATA







Quando ti cerco
Non ti fai trovare.
Quando ti chiamo
Non mi rispondi.
Quando voglio sognare
Non mi fai più dormire.
Lume della notte,
Regina dei poeti,
Complice degli amanti,
Compagna degli innamorati,
non mi abbandonare.
Luna che la notte,
Nascondi le stelle,
Perché ti porti via
Anche i miei sogni ?
Luna cercata,
Luna desiderata,
Luna amata,
Luna amore mio
Ora che ti ho trovato
Fatti almeno sognare.


TOTO' MIGLIORE

venerdì 23 febbraio 2018

AUMENTO DI 35 EURO SULLA BOLLETTA DELLA LUCE- LA BUFALA SU WHATSAPP






Non ci sarà alcun aumento di 35 euro sulla bolletta della luce. La voce è iniziata a circolare nelle scorse ore su WhatsApp, ma non c’ è niente (o quasi niente) di vero. “Buonasera mi è appena arrivato questo SMS su WhatsApp: fate girare! Nelle bolletta-luce dal prossimo aprile, ci saranno veramente dalle 30 alle 35 in più”, recita il messaggio che ha dato il via alla solita catena di Sant’ Antonio che poi, come spesso accade si è allargata a macchia d’olio.
Nel messaggio si invitano i consumatori a non pagare la bolletta in attesa delle “decisioni del Tar Io non le pago (ho già tolto la domiciliazione bancaria e pagherò la somma che mi spetta con un bollettino postale scritto a mano con l’importo decurtato della cifra che non mi spetta come da contratto) ma funzionerà solo se lo faremo in tanti”.
Bolletta della luce, cosa sono gli oneri di sistema (e perché li paghiamo)
L’aumento sarebbe dovuto alla nota vicenda dei debiti dei morosi che saranno spalmati su tutte le bollette. Ma non è del tutto così: l’Autorità per l’Energia ha di recente già precisato “che il provvedimento citato (deliberazione 50/2018) riguarda solo una particolare casistica, limitata numericamente, e solo una parte degli oneri generali di sistema previsti per legge”.
Bufala su WhatsApp, nessun aumento di 35 euro Nelle scorse ore sulla questione è intervenuta anche l’Enel che, nel ribadire la “totale estraneità alla vicenda” (che è dipesa appunto da una sentenza della giustizia amministrativa) fa un po’ di chiarezza in merito alla bufala dei 35 euro in più .
“Il provvedimento – si legge nella nota – è esclusivamente finalizzato a reintegrare gli oneri di sistema a seguito del mancato versamento da parte di alcune imprese venditrici e non di altri clienti morosi.
Il relativo impatto sulle bollette dei consumatori finali non è ancora stato quantificato da ARERA, ma in ogni caso l’Autorità ha precisato che sarà molto contenuto (all’ incirca il 2% degli oneri di sistema, e non certo 35 euro)”. 
Enel fa inoltre presente “che nelle bollette attuali e in quelle dei prossimi mesi non risultano voci aggiuntive”.
L’aumento, se ci sarà, sarà dunque davvero minimo. In ogni caso l’entità dell’importo deve ancora essere comunicata. 
Sul caso della bufala è intervenuto anche il Codacons: “Stanno circolando sui social network e attraverso testi inviati da cellulare messaggi che annunciano un addebito da 35 euro sulla bolletta della luce di aprile, finalizzato a coprire i debiti degli utenti morosi, quelli cioè che non hanno pagato la propria bolletta elettrica – denuncia il Codacons – 
Un messaggio pericolosissimo perché invita anche a non pagare la bolletta in attesa di una non meglio specificata sentenza del Tar, e a decurtare questi 35euro dal bollettino postale. Si tratta di una bufala a tutti gli effetti, che solo in parte si fonda su un aspetto reale”.

fonte: Today.it

Annamaria

giovedì 22 febbraio 2018

ART RIVER - L'ARTE DI PARLARE E LEGGERE IN PUBBLICO



SEMINARIO CON ROGER MANTOVANI




L’arte di parlare e leggere in pubblico

Roger Mantovani, eclettico attore e performer, attraverso un seminario mirato, indica la strada per esporre i propri contenuti a un pubblico che ascolta e ci dedica la sua attenzione.

 Il respiro

Il tono della voce

Il ritmo

La gestualità

I vizi da correggere

L’improvvisazione

Convincere

Emozionare

 Ruota attorno a queste tematiche, sviluppate attraverso teoria ed esercizi pratici, un’esperienza didattica che aiuta soprattutto a migliorare l’immagine globale che trasmettiamo sia nel lavoro che nella vita di tutti i giorni.

 Dalla libera esposizione alla lettura di testi, discipline che oltre al valore tecnico, mettono a nudo quei lati della nostra personalità di solito nascosti, indirizzandoci al controllo.

 Seminario aperto a chiunque voglia imparare le tecniche per affrontare un’audience con metodo e consapevolezza e allo stesso tempo per conoscersi meglio e migliorarsi.

 La parola giusta può essere efficace ma non c’è mai stata parola più efficace di una pausa fatta al momento giusto.  [Mark Twain}

Ps 35 euro a persona.

Sede di ART RIVER Via Thaon di Revel 21 Milano


ART RIVER, con la direzione artistica della scrittrice e poetessa Elena Mearini e la drammaturga bosniaca Emina Gegic è una associazione culturale che si propone di accompagnare i suoi iscritti alla scoperta dei segreti della parola. Corsi di scrittura narrativa dove non conta solo trasmettere nozioni tecniche, ma riuscire a liberare la propria immaginazione e la propria curiosità.

 Per info e prenotazioni :

Valeria Zanoni

Cell. 3930552272

artrivermilano@gmail.com


Annamaria









sabato 17 febbraio 2018

TAMPAX ALLA MARIJUANA




... CONTRO I DOLORI MESTRUALI: “PER RILASSARE I MUSCOLI E ALLEVIARE I CRAMPI”






Si chiama “Foria Relief” questo speciale tampone. Si legge sul sito dell’azienda : “È stato attentamente sviluppato per massimizzare il rilassamento dei muscoli ed esaltare le proprietà antidolorifiche della cannabis senza accusarne gli effetti psicotropi.

Questa pianta medica ha una lunga e trasversale storia di utilizzo come rimedio naturale per alleviare i sintomi legati alle mestruazioni. È nostra intenzione condividere le potenti proprietà medicinali di questa pianta e allo stesso tempo utilizzare le moderne tecniche di estrazione per standardizzare purezza e potenza, in modo da garantire a tutte le donne un’esperienza sicura e accessibile".



Ogni tampone contiene una speciale miscela di THC e CBD, cannabinoidi famosi per rilassare i muscoli e alleviare le tensioni e i crampi del corpo. Attraverso l’uso della supposta queste proprietà antispasmodiche e antidolorifiche agiscono direttamente sull’area in bisogno di sollievo.
La pianta medicamentosa agisce sul vostro corpo per trasformare in modo gentile ma profondo la vostra esperienza in maniera olistica a naturale”.

Per ora i tamponi sono in vendita negli Stati Uniti solo in California e Colorado, e per acquistarli è richiesta la tessera per la marijuana terapeutica. Se volete saperne di più visitateil sito di Foria

Annamaria






lunedì 12 febbraio 2018

IL NOSTRO ALTER-EGO CATTIVO!



CHE TIPO SEI?


Enzo-Ducky

Enzo:                Duck, in quanti siamo?

Ducky:      Eh?

Enzo:                Ti ho chiesto “in quanti siamo”.

Ducky:      Cos’è, un gioco per bambini?
Ti è venuta qualche idea balzana per un discorso serio?

Enzo:                Diciamo che noi due ci divertiamo con la cultura in modo gioviale e serio. Si tratta di psicologia comportamentale e non è poco.

Ducky:      Il discorso e’ veramente serio. E’ come dire siamo buoni e cattivi nello stesso tempo?  “Si dice che ci sono più santi che nicchie. “Comunque,  e’ giusto che se ne parli. Sempre cultura è.

Enzo:                Questo lo ha scritto Balzac, quasi due secoli fa. Ed è ancora questa l’impressione che si ha leggendo sui social network i commenti dei tanti che puntano il dito contro l’immoralità altrui, sicurissimi della propria integrità.

Ducky:      Vero!

Enzo:                Già, ma come siamo davvero, buoni o cattivi? Per esempio, tu come sei. Intendo dire “tu”, che sei il mio alter ego, come ti consideri? Buono o cattivo? Io sarei il Buono e tu il cattivo.

Ducky:      Prof, vorrei sapere cosa dice la scienza. E spiega in senso lato i concetti per bene...e non fare il tifo solo per te.

Enzo:                Ripeto, come siamo noi esseri umani buoni o cattivi? Sembrerebbe facile rispondere. In realtà, giudicando gli altri e noi stessi, e la distanza che ci separa dagli altri da un punto di vista morale, siamo vittime di illusioni che gli studi di psicologia mettono impietosamente in luce.  Chiaro, Duck? Come al solito non hai capito niente.

Ducky:      Faresti meglio a non stuzzicarmi. Vai avanti!

Enzo:                Molte ricerche recenti circa la domanda su cui da secoli si arrovellano i filosofi, e cioè a quale perno  sia ancorato il nostro “vero io”, mostrano che quasi tutti consideriamo  le caratteristiche morali l’essenza della natura di ognuno.
Ma nello sguardo con cui valutiamo più o meno buona la natura degli altri si riflette anche il nostro metro di giudizio. Ed e’ un errore  di interpretazione. E non è l’unico errore di prospettiva nel quale è possibile incappare. Gli studiosi dicono che quando giudichiamo tendiamo a dividerli in categorie fisse, i “buoni” e i “cattivi”, i “giusti” e gli “ingiusti”. Il professore Paolo Legrenzi dell’Università di Venezia chiarisce: Tendiamo a pensare che “bontà” e “cattiveria” siano negli altri tratti stabili e costanti, dipendenti dalla personalità, non comportamenti che emergono a seconda della situazione.




Ducky:      Insomma cataloghiamo le persone con un’occhiata (100 millisecondi). Incontri un tipo o una tipa e devo subito capire quali sono le sue intenzioni. E’ così, prof?

Enzo:                Esattamente In uno sguardo, valutiamo se uno sconosciuto è una brava persona o no. Ci serve per sapere se dobbiamo fuggire. Pero’, A volte ci sbagliamo, prendiamo degli abbagli, in psicologia si chiamano  “errori fondamentali di attribuzione” Lo stesso comportamento lo giudichiamo con severità se riguarda gli altri. Quando si tratta della nostra persona ci guardiamo con “lenti rosa”. Si chiama “BETTER THAN AVERAGE EFFECT”, ovvero “effetto migliore della media”.
C’è chi si giudica più intelligente o più bravo degli altri, ma la distanza maggiore tra noi e il prossimo tendiamo a stabilirla circa le qualità morali: quasi tutti ci pensiamo più giusti, più onesti, più affidabili della media degli altri.

Ducky:      Noi stessi veniamo per primi...insomma e’ come avere – come metro di giudizio – due binocoli: uno per la lontananza e uno per la vicinanza.

Enzo:                Hai proprio afferrato il concetto. Per completezza veniamo ai tipi per niente raccomandabili…

Ducky:      ...cioè agli uomini da niente, in lingua napoletana omme e niente”

Enzo:                Eh, Alter Ego, contegno….si tratta di malvagi,  pessimi cattivi che appartengono alla Triade Oscura.

Ducky:      Che roba è?

Enzo:                C’è però un tipo di personalità in cui si sommano le caratteristiche che il senso comune attribuisce ai malvagi purosangue. Sono quelli della “triade oscura”, un intreccio di tratti noti come:
- machiavellismo
- narcisismo
- e psicopatia.
Tipi freddi, con un alto concetto di sé e scarsissima considerazione degli altri, in grado di manipolare e imbrogliare il prossimo con le più varie strategie, senza provare alcun rimorso.

Secondo alcune ricerche, questi tipi sono ben rappresentati tra i top-manager, dato che di solito si tratta di persone intelligenti, a prima vista giudicate affascinanti. Ma non c’è bisogno di cercare nel campo finanziario per trovare “cattivi” di questa fatta. Persino i troll, cioè i disturbatori che provocano su internet, avrebbero questo tipo di personalità: la loro attività sarebbe una pura manifestazione di sadismo.

Ducky:      Caro prof io sono felice di essere il tuo Alter Ego sano, anche se alcune volte “dò i numeri”. Però ogni tanto ci sta bene un sfogata, senza cattiveria.

Enzo:                Duck, non mi resta che assolverti.
Ducky:      Grazie,  Alter Ego...troppo buono!!

Enzo (Vincenzo Liberale)

 Fonte Focus