sabato 17 settembre 2016

LA SALUTE DELLE UNGHIE


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La violenza è semplice; le alternative alla violenza sono complesse.
(Friedrich Hacker)
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Le unghie sono costituite da una sostanza proteica, chiamata cheratina. In media, e durante tutto l'arco della vita, le unghie delle mani crescono 0,1 millimetro al giorno. Quelle dei piedi invece crescono di 0,05 millimetri al giorno.
L'unghia sana contiene il 18 per cento di acqua. Quando supera il 25% di acqua l'unghia diventa molto tenera e si spezza facilmente. Mentre invece se la percentuale di acqua scende al di sotto del 16% l'unghia tende a "sfogliarsi".

TENERLE SOTTO CONTROLLO
Le unghie possono essere la spia di piccoli malesseri e per questa ragione i dermatologi consigliano di controllarle spesso. Nella medicina tibetana cono considerate così importarti che il medico inizia la visita proprio esaminando le unghie del paziente. Qui di seguito un piccolo aiuto per interpretare i segnali.
UNGHIE FRAGILI
L'unghia sana è resistente, di colore rosato e ha una superficie uniforme e levigata. La tendenza a sfaldarsi potrebbe essere un segnale di deperimento generale, dovuto alla carenza di vitamine, come la vitamina A, B6, E, oppure di sali minerali quali il ferro, lo zinco, il selenio e il rame.
Potrebbe essere anche la conseguenza di una dieta drastica oppure ancora di trattamenti farmacologici prolungati.

UNGHIE GIALLE
Se le unghie sono gialle potrebbe dipendere da una malattia dell'apparato respiratorio, come pleurite, bronchite, sinusite cronica. In questo caso l'ingiallimento riguarda sia le unghie delle mani che quelle dei piedi.
Se invece le unghie sono violacee ci potrebbero essere problemi cardiocircolatori. Una cattiva circolazione provoca una scarsa ossigenazione dei tessuti, che diventano bluastri.



UNGHIE MACCHIATE


MACCHIE GIALLE:
Una macchia estesa di colore giallo-bruno è spesso riconducibile a un fungo, e quindi si parla di "onicomicosi". In questo caso bisogna intervenire subito per evitare il distacco dell'unghia.

MACCHIE BIANCHE:
Se invece la macchia è bianca, ma nella parte finale c'è una striscia rosa, si può sospettare una cirrosi epatica.

MACCHIE SCURE:
Le piccole macchie scure invece sono provocate da microtraumi e scompaiono in breve tempo. Se invece persistono potrebbe essere un neo benigno oppure un melanoma che cresce.



Onicofagia...che è ? come notate dalla foto è la (cattiva) abitudine di mangiare le unghie




La psicologia ha messo in relazione tre situazioni differenti: mangiarsi le unghie, disaccordi coniugali, stati emotivi. Le unghie sono indifese, diventano il bersaglio del cannibalismo quando dentro di noi si agitano insoddisfatte esigenze, vicinanze sgradevoli, lavori ingrati, amori spenti. Ce ne sentiamo offesi e scarichiamo sulle unghie l’aggressività. La dottoressa Anna Marie Davidson dell’Università del Kansas ha trovato il rimedio. Dopo aver raccolto cinquanta mangiatori di unghie dai diciotto ai cinquantaquattro anni (quindici donne, il resto uomini), li ha divisi in due gruppi e ha applicato queste terapie: a) placebo, cioè sostanza inerte gabellata per farmaco, b) istruzioni e convincimento. Ha anche associato queste terapie e alla fine ha dovuto concludere che la migliore è il convincimento: nella prima lezione si insegna anatomia e funzione delle unghie, nella seconda come conservarle, e come evitarne macchie e fratture, nella terza la circolazione delle dita e come migliorarla, nella quarta il massaggio delle mani o manicure. Ogni lezione dura venticinque minuti ed è settimanale. Ma al di la degli aspetti psicologici ci sono anche aspetti pratici da non sottovalutare come l’igene. Mangiare le unghie è dannoso per la salute in quanto può provocare il trasporto nella bocca di una grande molteplicità di germi. Tra i mangiatori di unghie rientrano anche i “mangiatori” della pelle e delle cuticole circostanti. Non sono da sottovalutare le disfunzioni che ne possono derivare, infatti ai bambini può provocare la deformazione del palato e di conseguenza denti crescono di traverso (a causa del continuo succhiare), l’onicofagia è diffusa anche fra gli adulti. Porre fine a questa tortura per le nostre mani è semplice, basta un po’ di volontà per ottenere ottimi risultati in poco tempo. Rosicchiarsi le unghie è un problema estetico, ma è può essere sintomatico di una personalità ansiosa e di uno stato di nervosismo. Come comportarsi ? Ecco i dettagli:






Individuazione della causa scatenate.

 Il primo passo per eliminare questo vizio è capire cosa lo provoca, in che momenti della giornata avviene: al semaforo, dopo una telefonata, in pausa caffè, mentre si guarda un film, ecc. Una volta indviduato il momento cruciale si dà il via al tipo di terapia da applicare. Negli ultimi anni sono state sviluppate diverse forme di terapia preventiva che includono: il ricoprire le unghie con una sostanza dal sapore sgradevole, come l’olio dell’albero del thè puro o diluito con olio di mandorle dolci; l’indossare un braccialetto; l’applicare le clips-unghie finte; il sostituire in vizio con un comportamento costruttivo; l’assunzione di alcuni farmaci che devono essere comunque prescritti dal medico; Possibili cure per i danni Per eliminare i danni provocati dell’onicofagia è consigliabile applicare ogni giorno sulle unghie prodotti specifici o dell’olio di germe di grano, che si trova in farmacia, per lenire la parte rovinata. A volte le unghie di chi soffre di onicofagia sono molto deboli e si spezzano facilmente. Per renderle più forti assumete integratori alimentari a base di ferro, cisteina e cistina che potrete trovare in farmacia in erboristeria e nei supermercati più forniti. Trattamento aromaterapico L’onicofagia solitamente è presente in persone tendenzialmente ansiose ed emotive che si mangiano letteralemente le unghie alla ricerca quasi ossessiva di un momento di distrazione. Nell’aromaterapia tradizionale, contro l’ansia sono utilizzati l’arancio, il basilico, il mandarino e la lavanda. L’olio essenziale di arancio dal profumo fresco, ricco, dolce-amaro è utile in caso di ansia, nervosismo, insonnia, ritenzione idrica, disturbi circolari, stanchezza, insonnia, stitichezza, disturbi digestivi, dermatiti, rughe, gengivite, stomatite. L’olio essenziale di Basilico dal profumo fresco, pungente, balsamico è consigliato nei casi di ansia con emicrania, cefalea, coliche, spasmi intestinali, affaticamento nervoso, superlavoro intellettuale, insonnia, stanchezza, dolori muscolari. La lavanda è tra i migliori profumi per alleviare l’ansia – ha un effetto di bilanciamento sul sistema nervoso, e aiuta anche a diminuire lo stress, depressione e persino l’insomnia. Un’altro ottimo profumo è lo Ylang Ylang. Questo profumo si ottiene dai fiori di un albero originario del Madagascar. L’olio essenziale è ottenuto per distillazione a vapore dei fiori freschi della pianta (specialmente quelli raccolti nei mesi di maggio e giugno, su terreni asciutti ad una certa altitudine).
 Invece, una metodologia che non ha controindicazioni e che da i risultati sperati è il metodo dei 21 giorni.
 Il metodo dei 21 giorni Seguite passo passo questo metodo, applicandolo a tutte le unghie.
 1° Giorno: Si inizia e non si torna indietro! Applica uno smalto rinforzante per difendere e proteggere le tue unghie. Quando è ben asciutto, stendi uno smalto dal gusto sgradevole, incolore e amaro che trovi in farmacia. In questo modo, ogni volta che avvicinerai le mani alla bocca ti ricorderai che vuoi smettere di mangiare le unghie. 
2° Giorno: Idrata le unghie! Stendi ancora lo smalto amaro in modo da rinnovare e rafforzare il sapore. Per evitare di rosicchiare le cuticole (le pellicine intorno alle unghie) anziché le unghie è bene ammorbidirle, renderle elastiche e flessibili con l’aiuto di una crema idratante. In questo modo le pellicine spariranno e non avrete voglia di toglierle con l’aiuto dei denti. 3°-5° Giorno: Lima le unghie! Comprati una lima e tienila sempre a portata di mano: potresti togliere le irregolarità del bordo in qualsiasi momento evitando di farlo con i denti. Continua con l’applicazione dello smalto amaro e della crema idratante per le cuticole.
 6° Giorno: Stai andando bene ! Cominci a vedere una piccola ricrescita di unghia, quanto tempo è passato dall’ultima volta! Procedi con la classica manicure, togli lo smalto e lima le irregolarità delle unghie. Lavati bene le mani e applica nuovamente lo smalto rinforzante e quello amaro. 
7°- 12° Giorno: Difendi i tuoi risultati ! Stendi ogni giorno lo smalto amaro. Mantieni morbide e idrata le cuticole. 
13°-20° Giorno: Stringi i denti ! La parte più difficile è ormai superata e il risultato finale non è così lontano, continua così! 21° Giorno: Complimenti! Congratulazioni l’obiettivo è stato raggiunto: sono tre settimane che non ti mangiucchi le unghie! Ti accorgi che hanno iniziato a superare il bordo delle dita. Ti sei sbarazzato di una piccola mania e hai dimostrato che puoi fare tutto quello che vuoi, se solo lo vuoi!

 Come comportarsi con i bambini 



Per affrontare il problema dell’onicofagia nel bambino, è importante che i genitori non drammatizzino. Rimproverare il bambino, farlo vergognare, metterlo alle strette serve solo ad aumentare il disagio e ad esasperare la situazione. Non servono a tal proposito, smalti amari o soluzioni simili che hanno lo scopo di evitare di mettere le dita in bocca, poiché l’impulso è irrefrenabile e non controllabile. L’unico approccio che possa sortire qualche effetto è parlare con il bambino delle sue ansie, cercandone i motivi; si può inoltre iscrivere il bambino ad uno sport, in modo che la sua aggressività possa sfogarsi in maniera costruttiva. 
Conclusione... 
In questa guida sono state illustrate le problematiche e le possibile cure. Per eventuali dubbi o chiarimenti è consigliabile consultare il proprio medico curante che saprà consigliare la soluzione più adatta, per risolvere il problema.

Natura36

Annamaria...a dopo





venerdì 9 settembre 2016

LE PIZZE VOLERANNO CON I DRONI


Il drone che  consegna la pizza


Uno dei grandi problemi dell'era moderna è ordinare la pizza  a casa e riceverla fredda ma ancora per poco...

il DomiCopter è un drone con otto motori (un "ottocottero") dotato di una borsa termica in cui ci stanno comodamente due pizze.


La Domino’s , una delle delle catene di pizzerie più famose al mondo che lo scorso ottobre ha aperto una anche una filiale in Italia  è riuscita finalmente a consegnare con successo una pizza utilizzando un drone.
Per farlo ha stretto un accordo con Flirtey, una start up americana specializzata nelle consegne di oggetti e di alimenti con i droni. L’azienda aveva già fatto alcuni esperimenti consegnando bibite, snack o altri tipi di cibi per la nota catena 7-Eleven ma il servizio non era poi diventato operativo per via di alcune lacune nel sistema legislativo americano in merito ai droni.

Ora Domino’s ha ufficialmente fatto partire il suo servizio in Nuova Zelanda. Al momento non sostituirà del tutto le consegne tradizionali ma sarà un primo passo per diminuire drasticamente i tempi di consegna senza dover ridurre il numero delle ordinazioni.
Don Meij, chief executive del gruppo Domino’s ha commentato: “Con l’aumento del numero di consegne che facciamo ogni anno abbiamo deciso di affrontare la sfida di garantire tempi consegna sempre più brevi e modalità sempre più avanzate per ordinare la pizza da noi”.
È chiaro che uno degli obiettivi dell’azienda è quello di ridurre il personale: ultimamente è stata lanciata una nuova app che permette all’utente di ordinare la propria pizza in pochi clic, in più in Australia sono stati fatti alcuni esperimenti per affidare le consegne a dei robot e sono stati testati anche dei robot pizzaioli.
Se l’utilizzo dei droni nelle consegne della pizza si dimostrerà realmente efficace, la Domino’s lo applicherà anche in molti altri paesi. Le prossime nazioni che potranno beneficiare del sevizio saranno Australia, Belgio, Francia, Olanda, Giappone e Germania.

Annamaria


giovedì 8 settembre 2016

UNA RICETTA AL VOLO...(ANZI DUE!)

Ricette al bacio!

RAVIOLI AL SUGO  RIPIENI DI RICOTTA...DOLCE 
                                       (Ricetta Ragusana)




Ingredienti


-300 g di farina di grano duro
-2 uova
-500 g di ricotta
-400 g di puntine di maiale
-1 cipolla
-200 g di concentrato di pomodoro
-1/2 bicchiere di vino rosso
-zucchero
-3-4 rametti di maggiorana
-1 foglia di alloro
-cannella in polvere
-olio extravergine d'oliva
-sale


Preparazione

La tradizione vuole i ravioli cosi: pieni di ricotta dolce, che contrasta con il sugo. E sono di un buono...  

- Prepara la pasta cosi: metti nel centro della fontana di farina un pizzico di sale, le uova e 10 cucchiai di acqua. Impasta fino a ottenere un composto liscio e omogeneo che avvolgerai in un telo per 10 minuti.

- Mescola la ricotta con la maggiorana tritata e la cannella, un po' di sale e 4 cucchiaini di zucchero. Stendi la pasta in una sfoglia sottile e sistema sopra dei mucchietti di ricotta ben distanziati tra di loro. Ricoprili con un'altra striscia di sfoglia, falla aderire bene a quella sotto e poi con una rotella dentata ritaglia dei ravioli quadrati di 5 centimetri.

- Scalda 4 cucchiai d'olio in una casseruola, unisci la cipolla tritata e falla dorare. Aggiungi l'alloro, 1 cucchiaino di zucchero, il sale,  e il maiale. Rosola la carne, bagnala con il vino, lascia evaporare a fuoco vivace e aggiungi il concentrato diluito con 8 dl d'acqua. Continua la cottura per 1 ora e 30 minuti a fuoco lento, fino a che il sugo non risulti molto denso.

- Elimina la carne dalle ossa, tritala, rimettila nel sugo e continua la cottura per 30 minuti. Cuoci i ravioli in abbondante acqua salata e scolali. Condiscili con il sugo e, se vuoi, con del formaggio Ragusano grattugiato.




Quando si preparano i ravioli freschi ripieni di ricotta per realizzare uno squisito primo piatto, vengono realizzati anche i ravioli da friggere e servire come dolce alla fine del pasto. 
(Pancia mia fatti capanna...)
Ravioli fritti


INGREDIENTI

Dosi per la pasta:
250 g di farina
50 g di burro morbido
1 cucchiaio colmo di zucchero
1 uovo
1/2 bicchiere scarso di latte
sale

Dosi per il ripieno:
250 g di ricotta
100 g di zucchero
50 g di cedro candito
50 g di cioccolato fondente
la scorza grattugiata di 1/2 limone non trattato
cannella in polvere
olio di arachide per friggere
zucchero a velo per i ravioli

PROCEDIMENTO

Setacciate la farina, mescolatela con lo zucchero e un pizzico di sale, quindi fate la fontana e mettetevi l'uovo intero, il burro a fiocchetti e il latte.
Mescolate gli ingredienti e impastate per qualche minuto con le mani; dovrà risultare una pasta morbida simile a quella del pane. Raccoglietela a palla, avvolgetela con la pellicola trasparente e lasciatela riposare per mezz'ora.
Mettete la ricotta in una ciotola, unitevi lo zucchero, la scorza di limone, un cucchiaino da tè di cannella e schiacciate con una forchetta fino ad avere un composto omogeneo.
Tagliate il candito a dadini e il cioccolato a scagliette e amalgamateli alla ricotta.
Stendete la pasta ad uno spessore di circa tre mm e ricavatene dei quadrati di otto cm di lato.
Distribuite il composto di ricotta al centro dei quadrati, chiudeteli a triangolo premendo bene, infine, con la rotella dentata, ritagliate i fagottini a forma di mezza luna oppure lasciateli quadrati.
Friggetene due o tre alla volta in abbondante olio ben caldo; quando avranno preso un bel colore dorato dalle due parti, tirateli su e passateli su un doppio foglio di carta da cucina.
Vanno serviti tiepidi o freddi spolverati di zucchero a velo.




BUON APPETITO!!!
Annamaria

martedì 6 settembre 2016

IL TRASH DELLA MODA AL FESTIVAL DI VENEZIA 2016




Il trash a Venezia con  Matteo Evandro Manzini, stilista disperato che non rispetta le donne...e  due modelle (idiote) che indossano dei vestiti di mmerda,  di cattivo gusto per non dire volgari. (Sembrano abitini comprati in un porno shop).....nel 2017 patatina rasata in bellavista  ???


 Ahhhh povero cuore di Berlusca. E poi siamo qui a difendere le donne. Fino a quando ci sono in giro signore e signorine che si prestano a queste esibizioni (Belen docet) c'è poco da difendere.



Intanto ,sempre a Venezia, ha presenziato anche Giulia Bongiorno che, con Michelle Hunziker hanno fondato l'associazione  in difesa delle  donne, "DOPPIA DIFESA"



Presentando il corto " l'amore che vorrei " la Bongiorno ha spiegato: "gli ematomi possono essere sul corpo ma anche sul cuore e non se ne vanno. Non è giusto, che una persona che dice di amarti, ti offenda, ti manchi di rispetto e ti faccia andare l'autostima sotto i piedi. Noi donne dobbiamo imparare ad amarci."

Infatti,  prima di cambiare la mentalità degli uomini dovremmo cambiare la nostra.



E' mostrando culo tette e farfalline che le donne si amano e si rispettano? 

Da un lato donne che difendono le donne, dall'altro signore e signorine  che esibiscono le parti migliori del proprio corpo ,tranne il cervello.
Io penso che gli uomini giudicano le donne anche per come si vestono.

E come disse Tarantini, che reclutava le ragazze  per Berlusconi, "Amo' vestiti da mignotta!" e Matteo Evandro Manzin  le veste proprio cosi!

Annamaria


giovedì 1 settembre 2016

CINA, UNA PASSEGGIATA DA BRIVIDO



Il 21 agosto , nello spettacolare parco naturale di Zhangjiajie, in Cina, luogo che tra l'altro ha ispirato i Monti Alleluia nel film Avatar,  è stato inaugurato il ponte di cristallo più lungo e alto del mondo.


Il ponte è  lungo 430 metri, largo 6 metri e  si trova a 300 metri di altezza è stato progettato dall’architetto israeliano Haim Dotan è qualcosa di affascinante.



L'opera unisce due parti della montagna Tianmen, dal significato  ‘Porta del cielo’ . Sono stati utlizzati 99 pannelli con tre strati di cristallo. Sul ponte possono salire fino a 800 persone per volta: i costruttori hanno recentemente testato la resistenza della struttura facendoci camminare sopra un camion di due tonnellate. Per dimostrare la sua resistenza, inoltre, è stato chiesto a diverse persone di colpire il pavimento con dei martelli nel modo più forte possibile.



Con questa attrazione la provincia centrale di Hunan, già molto visitata dai turisti cinesi in quanto terra natale di Mao Zedong, prova a incrementare il numero di visitatori in una delle principali mete naturalistiche, cioè appunto il canyon di Zhangjiajie.




ponte-cinaCon il suo mix di forme carsiche (nel parco ci sono oltre 3mila colonne di pietra) e il verde dei boschi, il parco naturale di Zhangjiajie è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità nel 1992 e ha ispirato il regista James Cameron per ideare le montagne di ‘Avatar‘, che hanno aspetto identico, salvo che nella pellicola fluttuano tra le nubi sfidando le leggi della fisica. Camminare sul ponte trasparente dà l’impressione di galleggiare sulle montagne, un’esperienza senz’altro non adatta alle persone che soffrono di vertigini.




 Qui i responsabili del turismo hanno intenzione di installare una base di partenza per il bunjee jumping. Il ponte di Zhangjiajie non è la prima struttura di cristallo realizzata in Cina, dove già esistono attrazioni di questo tipo, seppur di minore fama.


Annamaria


mercoledì 24 agosto 2016

TERREMOTO LAZIO : NUMERI UTILI. FACEBOOK ATTIVA IL SAFETY CHECK





Palazzo Chigi fa sapere che sono attivi i seguenti numeri: del contact center della Protezione civile: 800840840; e della sala operativa della protezione civile Lazio: 803555.




L'utilità dei social: Facebook ha attivato il servizio "Safety check", per consentire agli utenti di segnalare che sono al sicuro in caso di pericolo. E' già stato attivato per altri disastri naturali come il terremoto in Nepal nel 2015 e recentemente per gli attentati terroristici di Nizza e Parigi. Attraverso il Safety Check l'anno scorso piu' di 950 milioni di persone hanno ricevuto una notifica che li avvisava che un loro amico era al sicuro durante una crisi.

martedì 23 agosto 2016

BASTA FOTO DI BAMBINI MORTI IN GUERRA!

Se non riusciamo a proteggerli da vivi, troppo interessati a delle stupide guerre per soddisfare la sete di potere dei pazzi che governano, rispettiamoli almeno da morti!

La foto del bambino siriano sulle spiagge turche che ha fatto il giro del mondo è stata solo una strategia per commuovere noi occidentali. Ce l'hanno mostrata, sbattuta in faccia per giorni e giorni.  Assunta come "foto simbolo" ! La  Merkel dopo quella foto ha aperto le porte della Germania ai clandestini. La foto, invece,  della piccola e  innocente bimba schiacciata sotto un camion guidato da un clandestino francesizzato a Nizza è stata nascosta immediatamente. In un caso o nell'altro trovo VERGOGNOSO strumentalizzare questi poveri bambini che non sono al sicuro da nessuna parte, ormai.

Annamaria



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Ma non sarebbe ora di smetterla di pubblicare foto di bambini morti e feriti in guerra.?

Succede così. In questi tempi in cui i flussi informativi sono ultra ramificati e orizzontali.
Mentre scorri timeline su facebook succede di imbatterti in una foto con bambini ricoperti di sangue con occhi sbarrati e magari un arto maciullato o mancante, con sangue, tanto sangue. Mischiata con selfie della tua cara amica che mentre ti mostra la grigliata o la località di vacanza dove si trova ti commenta-wowwww che bellooooo!

Si vuole sensibilizzare?… Chi, cosa, quando? Ottenete di far sapere che dei bambini sono morti o stanno morendo, ma come stanno morendo questi bambini?? E’ solo una curiosità morbosa , il you-porn della guerra.Le parole bambino e morto non suscitano piu’ attenzione? Ci vogliono le immagini…con il risultato di grande banalizzazione e analfabetismo dei sentimenti.

Allora mi domando per essere sensibilizzati nei confronti della pedofilia cosa serve, la foto di un  vescovo mentre sodomizza un bambino? Oppure per capire che picchiare un bimbo è sbagliato prima va guardata la foto di un padre che frattura il naso del figlio?
Interessano davvero i motivi della guerra ?

.. Stanno morendo dei bambini! Guardate come mi indigno e come sono sensibile. Perché voi merdacce non vi indignate e continuate a vedere e commentare le olimpiadi del Brasile. Perché voi continuate a pubblicare le foto delle vostre grigliate, colazioni e cene. Svegliatevi stanno morendo dei bambini!

Nel senso più spregevole del termine questa enfasi sui bambini è veramente borghese . Fa il paio con il disumano amore per gli animali, in particolare i cuccioli di animali.
Vorrei capire se postandola foto di un uomo di mezza età morto in maniera accidentale a causa di un bombardamento , lascerebbe indifferenti? Per forza bambini devono essere?
La vita umana è sacra, sempre, anche a 90 anni.

Però le foto che vale la pena di condividere e che diventano virali per qualche giorno sono quelle dei bambini morti. E così facendo ecco che ci sentiamo apposto con la nostra coscienza, alimentando la nostra “super sensibilità” facendo vedere al mondo (virtuale)che noi siamo per la causa giusta e voi cazzari siete insensibili, pieni di contraddizioni.
Che poi tutto questo avviene belli seduti e comodi sul divano con il WiFi, magari una tazzina di caffè caldo e fumando una bella sigaretta.
Utilizzando il nostro social preferito tipo facebook di proprietà di un ragazzo americano miliardario che fa lobbing e che è molto vicino al governo americano.
Governo americano che appoggia e finanzia la politica militare di Israele. Magari abbiamo postato il tutto grazie ai nostri stupendi Smartphone realizzati da multinazionali che sfruttano lavoro sottopagato, anche minorile (i bambini!!!), utilizzando minerali grezzi contenenti tantalio, tungsteno, stagno e oro acquistati dai signori della guerra in Congo.

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Basta con queste foto di bambini morti. Rispettiamoli
Possiamo, anzi, dobbiamo sensibilizzare l’opinione pubblica con la forze delle nostre idee. Informiamoci, informiamo. Le idee valgono più di cento foto cruente. Vittorio Arrigoni un fotreporter attivista che in Palestina ci ha lasciato la vita scriveva nel suo libro “Gaza. Restiamo umani”

Ieri ho scattato alcune fotografie in bianco e nero alle carovane di carretti trascinati dai muli, carichi all’inverosimile di bambini sventolanti un drappo bianco rivolto verso il cielo, i volti pallidi, terrorizzati. Riguardando oggi quegli scatti di profughi in fuga, mi sono corsi i brividi lungo la schiena. […] Ho una videocamera con me ma ho scoperto oggi di essere un pessimo cameraman, non riesco a riprendere i corpi maciullati e i volti in lacrime. Non ce la faccio. Non riesco perché piango anche io.

Pinellus

domenica 21 agosto 2016

. ....CHIUSO PER FERIE...CON UNA RIFLESSIONE E QUALCHE SELFIE



C’era una volta un paese dove alla fine di luglio o al massimo agli inizi di agosto, tutti i negozi appendevano alle serrande il fatidico ed immancabile cartello “Chiuso per ferie dal 1/8 al 31/8 ”. Più di uno allungava le ferie anche alla prima settimana di settembre, agosto era in ogni caso e da qualsiasi parte lo si prendesse, una tragedia greca per gli scalognati (pochissimi) che, a cavallo della settimana di ferragosto, se restavano a casa correvano seri rischi di rimanere letteralmente in preda all’inedia per mancanza di viveri.

Ricordo che si ricorreva a quella vecchia salumeria della periferia, in quel vecchio palazzo rassomigliante più ad una masseria di campagna; seppur con la serranda scrupolosamente abbassata e chiusa per ferie, attraverso una porticina nascosta dentro il palazzo, attraversando più silenziosamente di un gatto la cucina e l’intero appartamento del salumiere, si arrivava dietro il bancone nella più completa penombra dell’esercizio chiuso dove, quasi imitando la circospezione degli spacciatori di droga, l’anziana grassa ma benedetta dal cielo proprietaria, velocemente ti impacchettava il filoncino di pane, la busta di latte e due banane, il tutto ben occultato all’uscita dove, una volta arrivati per strada, guardavi con sospettosa prudenza intorno, per vedere se qualcuno ti avesse notato (probabilmente più che i vigili era la vergogna di essere individuato come il classico sfigato morto di fame non in ferie).
Quell’unico lontano, “sgarrubato” e mimetizzato negozio di alimentari, era la sola ancora di salvezza per chi, per scelta o necessità, rimaneva a casa ad agosto, anche se la stessa necessità veniva poi ugualmente evidenziata nei periodi dei lunghi, prolungati e numerosi ponti festivi, compreso Natale.
E veniamo ai giorni nostri. Io, insieme a più di cento colleghi della stessa Amministrazione, il 1° maggio c.a. Festa del Lavoro, ero in regolare sevizio per espletare i compiti di istituto assegnati. Prima di arrivare (di buon’ora) al mio posto di servizio, ho potuto osservare, attraversando la città, come la stessa già fervesse di una attività lavorativa fuori del comune …
Camion e camioncini che scaricavano merce fuori le salumerie e supermercati, bar già affollati, edicole aperte, serrande che si alzavano, commesse e commessi che si affrettavano, parcheggi auto già esauriti, ambulanti già in posizione ed addirittura (??) i lavavetri e “vucumprà” pronti ai semafori.
In quei brevi minuti la mia mente è volata agli ormai anni lontani allorché in questo giorno, in una città assolutamente deserta e dove gli unici esercizi aperti erano la farmacia di turno e qualche bar, si aspettava quello che poi era l’unico evento fuori del normale per una piccola città di provincia: la famosa sfilata dei lavoratori del 1° maggio.
Puntualmente alle dieci e per più di due ore, migliaia e migliaia di lavoratori a piedi, sui mezzi più variopinti, i lavoratori dei campi sui trattori, provenienti da tutta la provincia, attraversavano il corso cittadino al suono di bande e canti tra bandiere al vento.
Per noi ragazzini era una festa, ma si provava altresì enorme rispetto ed affetto per quei volti abbronzati, molti segnati dall’età e scavati dal duro lavoro. Quella sfilata era il simbolo di una Italia che lavorava duramente, ma che in quel giorno ti veniva a salutare festosamente anche se rigorosamente austera, contadina ed operaia, a ricordo delle sane origini. …
Ma questa è un’altra storia, (ragazzi mi sto commuovendo) una fotografia ormai ingiallita; torniamo a noi, al recente 1° maggio che vi stavo narrando.
Poco prima di chiudere il mio turno di servizio, immancabilmente arriva la telefonata della cara consorte che mi chiede se potevo, prima di rientrare, approvvigionarmi di un po’ di pane.
Un problema alle ore 14,05 del 1° Maggio? Macchè! Un bel panificio al centro continuava a sfornare fragranti pani e panini; e già che c’ero, una bella pasticceria mi ha fatto completare la spesa con dei dolci. Pensate che nella prima serata la situazione era diversa? …
Ho visitato uno dei numerosi Ipermercati ( tutti aperti) e dove c’era molta più gente che nei cosiddetti giorni normali.
Una cosa che mi ha però colpito, osservando con una certa attenzione gli sguardi e gli atteggiamenti dei lavoratori, era una sorte di intima rassegnazione al dover “volenti o dolenti” assolvere al proprio lavoro in una giornata una volta consacrata al più alto livello, al riposo ed alla festa.
Molti opporranno a questa mia considerazione la tesi della ineluttabilità della moderna concezione del commercio. Bene! quindi mi aspetto il “tutto aperto” il giorno di ferragosto, il 25 dicembre, il 1° gennaio ed a Pasqua. Spero solo che ai lavoratori venga dato “quel che si deve …(il giusto)” senza ricatti o piccoli sottobanco ( ma ci credo poco o nulla…).
Il caro cartello, vecchio ed antiquato, “CHIUSO PER FERIE” purtroppo viene in questi tempi difficili sempre di più sostituito con “CHIUSO PER CESSATA ATTIVITA”.



Speriamo che questi sacrifici lavorativi possano servire almeno a scongiurare, in parte, questa emorragia di fallimenti commerciali. …
Ciao dal vostro Cipriano...
CIPRIANO
A proposito. Agli amici della c.d. Padania, spesso tanto severi con noi meridionali. Avete voi ancora il coraggio e la faccia tosta di dirci : “Andate a lavurà terrùn!”. Vi potrei rispondere “educatamente” e nella vostra lingua : “Ma và la pren’ nel c..” …Ciao sempre dal vostro Cipriano!!





Ciao anche da  Annamaria, per qualche giorno di vacanza!!
Anche io metto il mio cartello



E vai con i miei selfie che non sono dai paradisi caraibici e nemmeno dalla mia amata Sicilia...ma ugualmente mi regalano tanto relax, perchè le cose belle della vita si guardano col cuore e non con gli occhi. Anche se ieri ho guardato negli occhi la zanzara che mi ha dissanguato , credetemi, volevo ucciderla ma ho lasciato perdere... è sangue del mio sangue..... 







E mica potevamo mancare noi !!! E poi  uno scatto cosi ,oltre a farci sentire adolescenti, costa più fatica perchè la faccia deve rimanere immobile (come quando si giocava alle belle statuine). Deve tendersi solo e lentamente il muscolo elevatore del labbro superiore e in maniera lieve, quelli trasversali del naso....



ANNAMARIA